Una
leggera nebbiolina invade le stradine del paese, il silenzio della notte è già
calato da ore e l’unico rumore che si ode è un lieve venticello che alza da
terra foglie secche e pezzi di carta.
Un’ombra avanza in quella via deserta ricoperta
dall’oscurità; un lungo saio nero lo riveste col cappuccio a celargli il volto
del quale non si intravede nulla, in mano porta un antico libro con una
ricopertura nera fregiata d’argento. Costantemente gli stivali rumoreggiano a
terra in quel camminare lento e quieto; d’improvviso l’ombra si ferma e voltando
lo sguardo al cielo scorge la luna, piena e abbagliante in tutto il suo
splendore illumina quella tetra notte.
-
Perfetto… proprio la notte giusta…
Proferisce con voce rauca riprendendo il cammino fino a
giungere in una vecchia villa abbandonata e segnata dal tempo. Entratovi posa il
libro su un leggio e apertolo comincia a leggerne alcune frasi in una lingua
strana e sconosciuta; il tono della sua voce si fa sempre più alto e l’uomo alza
le braccia al cielo arrivando addirittura a gridare l’ultima parola. In quel
momento un tuono rumoreggia nel cielo e nubi scure ricoprono la città dando vita
ad un violento temporale. L’uomo si avvicina ad una delle immense finestre della
stanza e guarda verso il cielo dove fra le nubi un gigantesco varco nero si sta
aprendo, da esso fuoriesce una immensa ombra che sparisce poco dopo alla vista,
nascondendosi fra le nere nuvole. Un tuono più forte degli altri sveglia la
ragazza, apre i suoi occhi chiari, talmente chiari da sembrare di cristallo,
accarezza il cuscino un attimo ancora , poi si volta verso la finestra sopra di
lei osservando il temporale
-
Dannato temporale…sarà meglio farsi una camomilla
Pensa fra se e se. Si stropiccia gli occhi e si alza,
raccoglie i lisci e argentei capelli in una coda e si avvia verso la cucina; non
è molto alta, raggiunge a stento il metro e settanta, tuttavia il suo fisico
magro ma nel giusto e i suoi lineamenti quasi perfetti la rendono una sedicenne
piuttosto ricercata dai ragazzi. Arrivata in cucina apre un sacco di scaffali e
cassetti alla ricerca del necessario per prepararsi la tisana, è una ragazza
piuttosto disordinata e abbastanza smemorata da dover rovesciare il mondo per
trovare qualcosa che una persona normale troverebbe subito. Un forte tuono romba
nel cielo e la luce va via, la ragazza sbuffa, e dopo aver recuperato una pila
si mette un lungo cappotto, prende un ombrello e uscita di casa sotto la pioggia
si avvia al generatore della casa che si trova sul retro di essa. Arrivatavi
apre lo sportello e riattacca la corrente, mentre lo fa un gelido soffio di
vento le fa sventolare il cappotto e i lunghi capelli, un brivido le sale lungo
la schiena, la luce torna e le lampade in giardino illuminano la zona; la
ragazza si volta, la sua bocca si spalanca e come i suoi occhi dallo stupore;
una specie di piccola tromba d’aria gira vorticosamente al centro del giardino,
in mezzo ad essa si intravede una figura femminile che sembra composta d’aria.
La figura si avvicina alla ragazza lentamente tendendole le mani che vengono
afferrate senza esitazioni dalla sedicenne. La figura d’aria sussurra poi
qualcosa alla giovane
-
Che il vento soffi sempre nella tua direzione…Aliyn
Il
vento si alza improvvisamente, i vestiti della ragazza sventolano furiosi, e i
suoi piedi cominciano ad alzarsi da terra, l’aria la sostiene girando
vorticosamente attorno a lei; sente il vento entrarle nei polmoni e riempirla
fino a quasi farla scoppiare per poi diventare parte di
lei.
Poi
torna la calma, i piedi si riposano a terra e la pioggia torna a bagnarle i
lunghi capelli argentati che risplendono alla luna; qualcosa dentro di lei è
cambiato, ma da fuori non si nota alcuna differenza. Scossa da quella esperienza
decide di tornare in casa a bere una camomilla.
I tuoni
ancora scuotono il cielo di quella lunga notte e qualche isolato più in là, in
una vecchia fabbrica abbandonata c’è chi non ha la fortuna di potersi crogiolare
fra le coperte e si riscalda con del fuoco acceso in un bidone. Dei mezzi
guanti, una vecchia giacca e dei pantaloni sgualciti fanno da vestiario a quella
grossa figura. Le sue braccia possenti, la sue altezza, e lo sguardo cupo gli
danno più dei venti anni che ha. Dal tetto entrano delle gocce che rendono umido
l’ambiente, alcune di esse cadono sui corti capelli castani dell’individuo che
per tutta risposta sbuffa infastidito col naso. Un tuono più forte degli altri
scuote il cielo, e il gigante infastidito tira un pugno verso il muro che fa
tremare la parete fino al soffitto dal quale cadono dei pezzi di cemento. Il
ragazzo fissa quelle macerie sul pavimento, notando che sono cadute tutte
attorno ad un fiore senza schiacciarlo; un fiore che spunta dal cemento della
fabbrica. Lentamente vi si avvicina. La luce della luna che entra dal buco
formatosi nel soffitto illumina le gocce di pioggia che cadono leggere sul fiore
bagnandolo. Si inginocchia verso il fiore, e con le mani lo accarezza
leggermente cercando di non stropicciarlo. Improvvisamente un gambo si allunga
dal fiore afferrando il dito del ragazzo dapprima e poi tutto il braccio; la
terra sotto di lui comincia a tremare e il pavimento crolla sotto i suoi piedi
sotterrandolo. Grossi spuntoni di roccia fuoriescono dalla terra attorno a lui e
sembrano parlargli
- Possa la terra sorreggere il tuo cammino… César
Improvvisamente il ragazzo si sente pervadere da una
forza quasi sovrumana mai sentita prima. Senza fatica scosta le macerie che lo
ricoprono e si alza in piedi; gli spuntoni ancora lo circondano e sembrano
ridere di lui, della sua debolezza; uno sguardo determinato gli copre il volto,
come se avesse accettato la sfida che quelle rocce gli hanno imposto; sferra un
violento colpo contro la prima delle sei che lo circondano, riducendola in
frantumi; dopo una ad una si sgretolano sotto i possenti colpi del gigante, e
quando anche l’ultima è caduta alza il pugno destro al cielo e bagnato dalla
pioggia che ancora entra dalla apertura sul soffitto, contempla la sua nuova
forza.
Sorseggia la camomilla lentamente pensando ancora a ciò
che è successo poco prima; la bevanda ancora scotta così la posa e comincia a
fissare la tazza muovendo il dito sul bordo di essa come suo solito. Dopo
qualche secondo nota che il liquido si muove leggermente, formando delle ondine
come il vento che soffia sul mare. Allontana il dito dalla tazza e avvicinandolo
al suo viso sente che da esso fuoriesce una leggera brezza. Una idea le balena
in mente; si alza e si dirige verso il bagno, apre il rubinetto della vasca da
bagno e la riempie d’acqua. Una volta che la vasca è piena si concentra e alza
le mani coi palmi rivolti verso l’acqua. Aria comincia a fluire dalle sue mani
smuovendo il liquido davanti a lei, un sorriso le si allarga sul volto; fin da
piccola aveva desiderato di avere poteri magici, era sempre stata interessata di
stregoneria e aveva anche provato a praticare qualche rito ma con scarsi
risultati; ora invece era lì a comandare l’aria a suo piacimento, non le importa
quanto esso possa sembrare irrazionale, o perché sia accaduto proprio a lei e se
avrebbe implicato qualcosa più avanti, le importa solo del vento che ora le si è
alzato attorno; lei adora il vento, la fa sentire libera e la rende capace di
fare i sogni più belli. Cullata dalla brezza si rilassa, chiude gli occhi e si
addormenta, l’aria la sorregge e la trasporta lievemente al suo letto dove si
abbandona totalmente al sonno.
Una
immensa figura nera con le fattezze di un serpente vola fra le nuvole in
tempesta guardando la città dall’alto. Sotto di esso su una strada deserta
sfreccia una moto nera a gran velocità. Il casco nero a fiamme rosse nasconde il
volto del motociclista che concentrato sulla strada non nota l’immenso essere
piombare su di lui e, a causa del colpo causato dallo scontro, viene sbalzato a
terra dalla moto che si schianta contro un muro a lato della strada
incendiandosi. Il gigantesco serpente si posa a terra e illuminato dai lampioni
svela due file di ali ai lati del corpo nero con alcuni segni di un nero più
scuro che lo percorrono. Spalancando la sua bocca mostra due lunghe file di
denti acuminati e si avvicina sinuosamente alla sua preda che nel frattempo si
alza e con un movimento dettato dall’ira a causa della moto, si toglie il casco
mostrando il suo volto asiatico da diciassettenne e i suoi corti capelli neri, e
getta il casco a terra; poi si slaccia il giubbotto nero da motociclista e con
aria di sfida guarda l’animale.
Il
fuoco che brucia la moto comincia a ardere sempre di più crescendo fino a
prendere una forma che richiama quella umana e rivolge al ragazzo alcune
parole
- Che il fuoco arda sempre in te… Yoshi
Dalla figura parte una striscia di fuoco che raggiunge
il motociclista e lo infiamma per poi entrare in lui. Il ragazzo si sente
bruciare e pensa che sia giunta la fine, ma poi appena il fuoco penetra in lui,
una nuova luce comincia a ardergli nel corpo e i suoi occhi si infiammano.
Il
serpente lo attacca all’improvviso ma Yoshi lancia un urlo nell’aria e subito
viene avvolto dal fuoco. La creatura indietreggia ma non demorde e presto
riparte un nuovo attacco che viene però evitato con un salto. Il ragazzo allarga
le braccia e nelle sue mani vengono a formarsi globi di fuoco che scaglia contro
l’avversario il quale, goffo per la sua stazza, non riesce ad evitare l’attacco
e ferito si accascia a terra. Il guerriero di fuoco discende velocemente addosso
a quello per sferrargli il colpo di grazia, ma la creatura si rialza e lo
colpisce con un getto fuoriuscitogli dalla bocca, quindi ferito e dolorante si
allontana dal luogo dello scontro. L’asiatico si alza solo leggermente ferito ad
un braccio e guardando il suo nemico allontanarsi impreca per la moto
distrutta.
La
chiave gira nella serratura aprendo la porta, e il ragazzo entra nella casa. I
capelli corti e neri, la camicia con la cravatta e i pantaloni ordinati gli
danno un’aria da serio lavoratore seppure abbia appena 24 anni. Si avvia in
cucina e vede una tazza di camomilla ormai fredda sul tavolo, sbuffa sapendo già
chi l’ha lasciati lì e provvede a sparecchiarla; si dirige poi in bagno e trova
la vasca da bagno piena
- Ora mi sente quella là!
Esclama per poi svuotare
la vasca e dirigersi furioso in camera di Aliyn. Arrivatovi apre la porta e
vedendola dormire accoccolata fra le coperte tutta la sua rabbia svanisce e come
al solito lascia stare. Il ragazzo torna in cucina e accesa la tv per ascoltare
il telegiornale della notte si prepara un caffé.
La
quattordicenne osserva la pioggia cadere dall’altra parte della finestra. Lunghi
capelli neri e lisci le cadono sulle spalle, il viso abbastanza pallido le
conferisce un’aria da dark, come i suoi vestiti neri e il polsino del medesimo
colore con raffigurato un teschio, sul braccio. Una voce dietro di lei la
chiama
-
Nareen noi usciamo
Dice una donna
-
Va bene mamma!
Risponde la ragazza senza distogliere lo sguardo dalla
pioggia. I genitori di lei escono di casa, e lei rimane sola; aspetta dieci
minuti in modo da farli allontanare, poi corre a prendere il suo impermeabile
nero col cappuccio e indossatolo corre fuori sotto la pioggia. Distende le
braccia e punta gli occhi al cielo in modo che la pioggia le bagni il viso, poi
comincia a girare lentamente su se stessa quasi danzando; adora la pioggia, le
piace sentire le gocce d’acqua scorrerle sulla pelle. Tira fuori la lingua per
bere le gocce, come fanno i bambini. La quattordicenne è talmente assorta in
quella spensieratezza da non accorgersi di ciò che sta accadendo alle sue
spalle; da una grossa pozzanghera formatasi sul terreno si erge in piedi una
sinuosa figura femminile fatta d’acqua.
-
Possa l’acqua ristorare il tuo animo… Nareen
Esclama la dama dell’acqua. Improvvisamente le gocce di
pioggia cadute a terra e quelle che ancora stanno cadendo, si dirigono tutte
verso la ragazza racchiudendola dentro una enorme bolla d’acqua. La
quattordicenne sente i suoi occhi socchiudersi, una profonda calma la riempie
come quando riposava nell’utero materno, lì è! Nell’utero della madre terra e
una strana energia la pervade ed è come rinata.
L’acqua che l’avvolge ricade a terra. Nareen dapprima si
sente agitata, ma dura poco perché la tranquillità si impadronisce di lei.
Stanca si avvia dentro casa ed entratavi si sdraia sul divano e chiude gli
occhi…dorme.
-
Incidente sulla 5° strada, un ragazzo di 17 anni ha perso il controllo della
moto mentre correva ad alta velocità; La moto è andata distrutta, il ragazzo
fortunatamente illeso ha dichiarato: - Capita!
Il
ragazzo spegne la televisione, mette la tazza di caffé nel lavello e si avvia in
camera sua, quindi cambiatosi si corica. Aliyin apre un
occhio.
-
Finalmente è tornato… evviva l’ho fatta franca anche
stavolta!
Pensa fra se e se per poi tornare a
dormire.
-
Bene per stanotte può bastare… questo era solo una assaggio, ma presto il mondo
conoscerà il mio vero potere, e tutti dovranno tremare al solo sentir
pronunciare il mio nome!
L’uomo si allontana dalla finestra e si avvicina al
libro che provvede a chiudere e a riporre con cura sotto il leggio.
Dopodichè esce dalla stanza,
un’aura nera lo segue, i suoi occhi gialli fendono il buio; l’oscurità aleggia
in quella casa.