THE SAD LIFE OF A MAN
QUESTO TITOLO è PROVVISORIO, SPERO CHE QUESTA STORIA SIA DI VOSTRO GADIMENTO, FATEMI SAPERE COSA NE PENSATE, è LA MIA PRIMA STORIA E QUINDI SIATE CLEMENTI!!!
ASPETTO COMMENTI!!!



1.L’AMORE CHE QUASI UCCIDE…

LA LUNA BRILLAVA ALTA NEL CIELO, ERA UNA FRESCA SERATA AUTUNNALE, LE FOGLIE COLORATE DEGLI ALBERI VENIVANO TRASCINATE DA UN LEGGIERO VENTICELLO CHE LE FACEVA VOLTEGGIARE IN ARIA CON DANZE MULTICOLORI PER POI PLANARE SUL TERRENO UMIDO. GEE SE NE STAVA SDRAIATO PER TERRA CON LO SGUARDO PERSO NEL VUOTO , QUELLA SERATA ERA STATA UN DISATSRO FIN DAL PRIMO MOMENTO. LUI NON VOLEVA USCIRE MA LYN LO AVEVA OBBLIGATO TRASCINABDOLO FUORI, QUANTO LA ODIAVA QUANDO FACEVA COSì, POI QUANDO MICHEY AVEVA ANNUNCIATO IL SUO DIVORZIO E LUI INDIFFERENTE CONTINUAVA A MANGIARE NON AVEVA DETTO NIENTE, SAPEVA perché LEI LO AVEVA LASCIATO, LA LITIGATA CON LYN E POI QUELLA CON SUO FRATELLO, LE URLA DEI LORO AMICI, LA SUA RABBIA…
VEDEVA TUTTO QUESTO COME SE FOSSE STAVO UN FILM, UN BRUTTO ORRIBILE FILM.
ALL’IMPROVVISO UN RUMORE LO DISTOLSE DAI SUOI PENSIERI, SI ALZò E SI DIRESSE VERSO IL MAUSOLEO DA CUI SEMBTAVA PROVENIRE IL RUMORE, NON C’ERA NESSUNO A QUELL’ORA DI NOTTE NON CI DOVEVA ESSERE NESSUNO, NESSUNO SANO DI MENTE PASSEGIAVA NEI CIMITERI A PARTE LUI PENSò SORRIDENDO.
“AHIA!! PORCA PUTTANA!CHI CAZZO è STATO QUEL IDIOTA CHE HA MESSO UNA LAPIDE IN MEZZO ALLA STRADA… MA ROBA DA MATTI…”
GEE INTRAVIDE NELL’USCURITà UNA FIGURA UMANA CHE CERCAVA DI RIALZARSI DA TERRA MA ERA TROPPO UBRIACO PER PETERCELA  FARE DA SOLO. GEE SI AVVICINO PER AIUTARLO, CI AVEVA LITIGATO MA NON POTEVA LACIARLO Lì DA SOLO.
“EHI.. COME VA?” GLI DOMANDò DANDOGLI UNA MANO AD ALZARSI, QUELLO LA PRESE E SI AVVICINò A GEE PER STRINGERLO A sé, AVEVA L’ALITO CHE PUZZAVA DI ALCOOL E GLI OCCHI GONFI ROSSI DAL PIANTO. A GEE SI SRINSE IL CUORE NEL VEDERLO IN QUELLO STATO.
“ MI HA LASCITO QUELLA PUTTANA MI HA LASCIATO!!” URLAVA MICHEY SRINGENDOSI FORTE AL FRATELLO  E INCOMINCIANDO A PIANGERE…
GEE FU COLPITO DA UN FITTA AL CUORE, SUO FRATELLO SOFFRIVA TANTO E LUI NON POTEVA AIUTARLO, SI SENTIVA IN COLPA, AVREBBE PREFERITO MORIRE CON DEGLI SPILLI CONFICCATI NELL’OCCHIO E CON UNA FERITA D’ARMA DA FUOCO NELLO STOMACO, FRA ATROCI DOLORI.
PER NON VEDERE SUO FRATELLO RIDDOTTO COSì, PER COLPA SUA.

QUELLA SERA  I RAGAZZI ERANO USCITI TUTTI INSIEME PER BERE UNA BIRRA PER FESTEGGIARE IL NUOVO SUCCESSO DELLA BAND, GEE ERA RIMASTO A CASA perché NON NE AVEVA VOGLIA. ALICIA ERA CON LUI IN CASA ERA USCITA CON DELLE AMICHE E QUANDO ERA TORNATA C’ERA SOLO GEE CHE SEDUTO SUL DIVANO GUARDAVA L’ESORCISTA RIDENDO COME UN CRETINO.
SOLO LUI POTEVA TROVARE L’ESORCISTA DIVERTENTE PENSò LEI MENTRE SI TOGLIEVA LA GIACCA, LUI NON SI VOLTò E CONTINUò A GUARDARE LA TV IGNORANDOLA.
LEI SI SEDETTE DIFIANCO A LUI E SOSPIRò STANCA MENTRE SI TOGLIEVA I SANDALI CHE LE AVECANO FATTO MALE PER TUTTA LA SERATA.
ERA UN po’ ALTICCIA AVEVA BEVUTO  QUALCHE DRINK, MA NON ERA TANTO  UBRIACA DA PENSARE  A GEE IN UN MODO DIVERSO DA QUELLO CHE ERA CIOè IL FRATELLO DI SUO MARITO, MA IL SUO PALLIDO VOLTO ILLUMINATO DALLA LUCE TRABALLANTE DELLA TV SEMBRAVA VERAMENTE AFASCINANTE I CAPELLI CHE DA POCO ERANO TORNATI NERI COME AI TEMPI DEL ESORDIO ERANO SPARATI UN ARIA  GLI DAVANO UNA ARIA PIÙ GIVANE ANCHE SE NESSUNO GLI AVREBBE DATO PIÙ DI 27 ANNI ANCHE NEI GIONI  NORMALI. IL SUO VOLTO PALLIDO CON GLI OCCHI SCURI, ERA ILLUMINATO DA UN SORRISO DIVERTITO, LEI SI SENTÌ RAPITA DAL SUO SORRISO.
GEE SI VOLTÒ VERSO DI LEI SORRIDENDO, INDOSSAVA UN ABITO NERO CON UNA SCOLLATURA DAVANTI CHE FACEVA VEDERE UN POCO DI SENO , L’ABITO ERA  ANCHE MOLTO CORTO CHE FACEVA VEDERE LE SUE BELLE GAMBE. ALICIA GLI SORRISE POI STANCA  APPOGIÒ LA TESTA AL DIVANO, GEE PENSÒ CHE ERA MOLTO SEXY QUELLA SERA.
“ TI SEI DIVERTITA?” LE CHIESE
“SI MOLTO IO E LE RAGAZZE ABBIAMO FATTO I GIRI DEI LOCALI PIÙ IN DELLA CITTÀ, MA ORA SONO STANCA..”
“ BUON PER TE, HAI  PASSATO UNA BELLA SERATA, MA COMÈ CHE IL TUO MARITINO NON È ANDATO CON TE, TI LAMENTI CHE NON C’È MAI E LA VOLTA CHE È IN CITTÀ ESCI CON LE AMICHE?”
IL TONO DI GEE NON VOLEVA ESSERE BRUSCO MA SUL VOLTO DI ALICIA SI DIPINSE UN ESTRESSIONE TRISTE, GEE LE SI AVVICINÒ” SCUSA NON VOLEVO OFFENDERTI…” DISSE STRINGENDOLA  A SÉ, NON ERA DA LUI MA SI SENTIVA IN COLPA E POI LEI NON SI ERA MAI COPORTATA MALE CON LUI…
ALICIA SENTI IL SUO ODORE, SAPEVA DI BUONO ANCHE SE NON  RIUSCIVA A IDENTIFICALRO, LO STESSO PENSAVA LUI DI LEI CHE SAPEVA DI FRAGOLE E DI FRESCO.
LE SI AVVICINÒ PIANO E ALZANDOLE IL VISO RIGATO DI LACRIME LA BACIÒ PIANO SULLE LABBRA, IL SUO NON VOLEVA ESSERE SE NON UN  GESTRO DI  COFORTO PER LEI , MA LA DONNA GUARDANDO I SUO OCCHI TRISTI LO CAPÌ IN UN ALTRO MODO E RICAMBIÒ IL BACIO.
GEE SPAZZATO NON SAPEVA COSA FARE E SPINDO DAL DESIDERIO  CHE FINO A QUEL MOMENTO NON PENSAVA DI AVER MAI NUTRITO PER ALICIA, LA BACIO PIÙ VOLTE CON PASSIANE, PRIMA SULLA BOCCA POI SUL COLLO, SPINGENDOSI SEMPRE  PIÙ IN LÀ , TOCCANDO IL SUO CORPO RIPPASANDO CON LE DITA LE SUE MORBIDE CURVE. LEI SI LASCIAVA ANDARE PERMETTENDOGLI DI ANDARE OLTRE, SI RITROVARONO NEL LETTO DI LUI SENZA CAPIRE COME C’ERANO ARRIVATI, SI TOLSERO I VESTITI A VICENDA CONTINUANDO A BASCIARSI , FINCHÈ NON FURONO SOMMERSI DALLA PASSIONE VIVENDO UNA NOTTE DI PURA FOLLIA UNA NOTTE CHE AVREBBERO TANTO VOLUTO DIMENTICARE…

GEE ACCOMPAGNÒ IL FRATELLO A CASA , CERCANDO DI CONSOLARLO, PARLANDOGLI E AFFERMAINDO CHE ALICIA ERA UNA STRONZA INFAME CHE NON LO MERITAVA, ALLA FINE IL POVERO MICHEY STRAVOLTO SI ADDORMENTÒ FRA LE BRACCIA DEL FRATELLO SINGHIOZZANDO. MENTRE GEE PREGAVA CHE NON VENISSE MAI A SEPERE DI QUELLA NOTTE…
 
I GIORNI CHE SEGURONO GEE STETTE DIFIANCO AL FRATELLO DISTRUTTO, NON CI FURONO PROVE O INTERVISTE , BRAIAN PENSO CHE ERA MEGLIO PER TUTTI UNPERIODO DI RIPOSO. GLI AMICI LI VENIVANO A TROVARE SPESSO, FRANKY FACEVA IL CRETINO CERCANDO DI FAR SORRIDERE IL POVERO MICHEY SENZA PERÒ RISCONTRARE ALCUN SUCCESSO. LA VITA PROCEDEVA LENTA E DEPRIMENTE, IN ALCUNI MOMENTI GEE ERA ADDIRITTURA ARRIVATO A PENSAREDI FAR COMPAGNIA AL FRATELLO NELLE SUE BEVUTE MA SI ERA TRATTENUTO IN TEMPO. IL SENSO DI COLPA DI GEE ANDAVA ACRESCENDOSI DI GIORNO IN GIORNO, SI SENTIVA COME SOFFOCATO, MANGIAVA POCO E  CERCAVA DI ALLEVIARE LE PENE DEL FRATTELLO IN MILLE MODI, SENZA SUCCESSO.
AVREBBE TANTO VOLUTO SPARARSI E FARLA FINITA, OGNI VOLTA CHE PENSAVA A QUELLA NOTTE CHE GLI AVEVA SONVOLTO LA VITA SI MALEDICEVA DI NON ESSERE ANCORA GAY, ALMENO NON AVREBBE FATTO QUELLO CHE AVEVA FATTO.
MICHY D’ALTRA PARTE SENTIVA DI AVER PERSO LA SUA ANIMA GEMELLA, IL SUO PIÙ GRANDE AMORE E NIENTE LO DISTRAEVA DAL PENSARE A LEI, ALLA SUA BOCCA ,AL SUO FRESCO ODORE DI FRAGOLE, AL SUO SORRISO, ALLA UA PELLE, AL SUO CORPO…  
SAPEVA CHE ILSUO LAVORO GLI IMPEDIVA DI STARE CON LEI MA AVEVA SEMPRE PENSATO CHE LEI LO CAPISSE, E CAPISSE IL SUO AMORE PER LA MUSICA. MA EVIDENTEMENTE SI ERA SBAGLIATO E LEI LÌAMORE DELLA SUA VITA LO AVEVA LASCIATO… COME POTEVA VIVERE INUN MONDO LONTANO DA ALICIA, SENZA ALICIA…

LA NOTTE ERA GELIDA, IL VENTO SOFFIAVA FORTE LUI ERA SEDUTO SUL TETTO, E AVEVA FREDDO, INDOSSAVA UNA SEMPLICE MAGLIETTA A MANICHE CORTE, NERA DEGLI  ANTHRAX, LA SUA PREFERITA E DEI JEANS NERI ATTILATI. SEDUTO INCIMA AL TETTO PENSAVA CHE NON SAREBBE STATO MALE SE SI FOSSE BUTTATO GIÙ, FORSE AVREBBE SENTITO UN POCO DI DOLORE MA POI DOPO SAREBBE TUTTO FINITO E NON AVREBBE PIÙ SENTITO NULLA, NON AVREBBE PIÙ PROVATO NULLA, SAREBBE STATO FINALMENTE IN PACE CON SE STESSO…
“ SI VEDE CHE SIAMO FRATELLI, ABBIAMO AVUTO LA STESSA IDEA…”
GEE SI STAVA AVVICINANDO A LUI SRINGENDOSI IN UN CAPOTTO.
“ PERCHÉ MAI VORRESTI BUTTARTI GIÙ TU NON HAI PROBLEMI…” DISSE MICHEY VOLTANDOSI VERSO IL FRATELLO.
“ A QUANTO PARE IL MIO TERAPISTA NON È D’ACCORDO CON TE, DICE CHE SONO PIÙ MALATO IO DI QUELLI DELLA SEZIONE PSICHIATRICA DI UN PENITENZIARIO … NON SO SE DEVO ESSERNE FELICE O MENO…”
“ LO SO L’HO SEMPRE DETTO IO… MA SON ANNI CHE SEI IN QUESTO STATO E A PARTE QUELLA VOLTA NON HAI MAI PENSATO DI SUICIDARTI NO?”
“QUESTO LO DICI TU… A 16 ANNI PENSAVO DI BUTTARMI SOTTO UN TRENO IN CORSA MA POI HO REALIZZATO CHE NON SAEBBE STATA UNA BELLA MORTE È POCO ORIGINALE SAI…”
“ QUESTA NON LO SAPEVO COME MAI ?”
“ TI RICORDI DI JANE? LA MIA PRIMA VERA RAGAZZA MI AVEVA TRADITO CON IL MIO MIGLIORE AMICO, TE LO RICORDI VERO QUELLO STRONZO DI TOM? POI PER COMPLETARE IL QUADRETTO CI HA PROVATO CON TE…”
“ NON ME LA RICORDO PROPRIO… “
“ FA NIENTE ERA SOLO PER DARTI L’DEA… TU PERCHÉ SEI QUI?”
“INDOVINA SE CI RIESCI TI DO UN MILIONE DI DOLLARI…” FECE ILRAGAZZO SARCASTICO.
“ GUARDO CHE TI PRENDO SULLA PAROLA, PRIMA DI BUTTARTI MI FIRMI L’ASSEGNO…”
“ VA BENE.. ORMAI NON MI IPORTA NIENTE…”   
“ GUARDA…”
“ CHE COSA?”
“ NON È BELLISIMO..”
“COSA L’ALBA?”
“ NO IO PARLAVO DI QUELL’UCCELLO CHE AFFERA CON LE SUE UNGHIE IL TOPO PER MANGIARSELO… SEMBR QUASI DI VEDERE IL SANGUE ZAMMPILLARE DAL CORPO DELLA CREATURA, QUESTE COSE MI RENDONO FELICE, BASTA PENSARE A QUEL UCCELLO CHE CON IL SUO PICCOLO BECCO STRAPPA MINUSCOLI PEZZI DI CARNE PER MANGIARLI MENTRE AFFERRA SALDAMENTE QUEL TOPO CONFICCANDOGLI GLI ARTIGLI NELLA TENERA CARNE…”
MICHEY LO GUARDO SORRIDENDO, QUELLO ERA SUO FRATELLO E GLI VOLEVA BENE ANCHE SE ERA FUORI DI TESTA…
“ ALLORA TI BUTTI ONO? IO HO DA FARE NON POSSO MICA ASPETTARTI IN ETERNO…”
“ NON OGGI GEE NON OGGI NON NE HO PIÙ VOLGIA  FORSE UNALTRA VOLTA…”