Fanfic su artisti musicali > Selena Gomez
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Autore: ellyjeliebers    24/08/2013    3 recensioni
“So whenyou're lost and you're tired, when you're broken in two, let my love take you higher cause I still turn to you.”
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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3.

Selena.

 

Inizialmente feci l'indifferente però un po' ci rimasi male. Lo aspettavo con tanta ansia ma non arrivò. La lancetta continuava a muoversi ma la porta rimaneva chiusa. È tanto sbagliato aspettare qualcuno? Anche aspettando ci si fa del male? E se c'è un modo per farsi del male, sicuramente io lo provo. Sentii bussare la porta. Diedi uno sguardo veloce all'orologio, era passata un'ora ma io ero ferma all'immagine di quel ragazzo dal volto angelico.

«sei qui!» esclamai.

«te l'avevo promesso» sorrise, come solo lui sapeva fare.

«però non so ancora il tuo nome» sorrisi leggermente per poi ritirarmi di nuovo nella mia timidezza.

«Justin, Justin Bieber» ampliò il suo sorriso.

«come mai sei qui?»

«ti ho detto...»

«no, nel senso, come mai ieri ti sei fermato e poi oggi sei di nuovo qua, insomma nessuno ti obbliga, perché vuoi?». Cadde il silenzio per qualche interminabile secondo, gli avevo forse fatto cambiare idea e stava per andarsene? Nessuno lo pagava, nessuno lo obbligava a rimanere con me.

«perché sento come se dovessi, sembra quasi che tu abbia bisogno di qualcuno, te lo leggo negli occhi» ruppe per un secondo il silenzio per poi farlo ritornare tra noi.

Ero davvero così facile da leggere o era lui ad essere bravo? Se ero tanto facile da leggere perché nessuno mi aveva mai aiutato? Di solito la cosa che ti spinge a leggere un libro è la copertina, la mia è tanto brutta? Sì evidentemente, nessuno andava oltre, si fermava a quell'enorme muro grigio che si trovavano davanti, quello che ho costruito con i mattoni che mi hanno tirato addosso. Era davvero così alto, così indistruttibile e così irragiungibile? Decisamente, dati i mattoni ricevuti. Come aveva fatto lui in due giorni ad averlo abbattuto? Quanto forte poteva essere e, quanto male poteva fare la sua forza? Domande su domande riempivano la mia testa, rimbombavano e continuavano a tormentarmi. Mai uno sconosciuto era riuscito ad invadermi tanto, era come se aprendo la porta avesse detto 'da ora non ti lascerò più, riempirò la tua mente di pensieri, di ossigeno i tuoi polmoni, di energia ogni tua cellula, di sangue le vene ma soprattutto, di amore il tuo cuore' era davvero possibile? La risposta più probabile era un sì. In quanti pezzi dovevo ancora rompermi prima che lui venisse a salvarmi?

«ho ragione?» chiese.

«non lo so» mentii.

«prova a guardarti dentro»

«non posso, ho troppa paura di scoprire che sta succedendo dentro di me.»

«non dovresti». Lo sapevo, sapevo più di ogni altra cosa che non dovevo avere paura, anche se dentro era tutto un enorme groviglio, se era tutto scoordinato, tutto sottosopra ma non era questa la mia paura, la mia paura era di trovare il vuoto. Che ogni cosa trovata fuori, ogni insulto, ogni prsa in giro, ogni risata, tutto ciò che era contro di me rimbalzasse dentro riempiendo quel vuoto, nel modo più sbagliato in assoluto.

«e se è vuoto?» sentii le lacrime salire, la voce rompersi e le gambe tremare.

«ti aiuterò a riempirlo»

«se è un groviglio?»

«ti aiuterò a scioglierlo»

«se è tutto sottosopra, tutto disordinato?»

«ti aiuterò a ordinarlo» scese una lacrima, era troppo forte da fermare. Così piccola e trasparente, così invisibile, così insignificante ma così piena di emozioni.

Justin si avvicinò sedendosi nel letto affianco a me e asciugò la mia lacrima.

«non piangere», accennai ad un sorriso per poi cadere sprofondando nella sua spalla, il suo braccio attorno alle mie spalle mentre la maglietta iniziava ad assorbire le lacrime riversate su di essa. Mi strinse forte a se, come per dire che lui c'era, che non era una mia visione, almeno questa volta. Sentivo il suo cuore battere, il suo sangue scorrere, i muscoli muoversi, il calore del suo corpo arrivare a me. Non era come le mie visioni, loro erano fredde, senza vita erano... visioni. Lui era più vivo, più umano, più reale che mai ed era lì per me. Era come se finalmente le mie urla, le mie richieste di soccorso fossero arrivate a destinazione e la squadra più forte era giunta per aiutarmi.

#SpazioAutrice

Aloha.
Sono in ritardo di 24h, però dai, poteva andare peggio.
Anyway, io fangirlo, non so voi.
Mi piace troppo questo capitolo, mi ci è veluto tipo una settimana per finirlo ma okay, lo amo.
Spero piaccia anche a voi, fatemi sapere che ne pensate con una recensione.
Ve se ama,

El :)

  
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