Anime & Manga > Dragon Ball
Ricorda la storia  |      
Autore: stillyna    24/08/2013    9 recensioni
[Crilin/Diciotto]
Vincitrice del premio "Miglior interpretazione dei personaggi" al contest “Chi non molla si rivede: il ritorno delle veterane!” di Bolla12 e Mina23
«Allora Diciotto, vogliamo vedere queste benedette fedi, o no?»
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: 18, Crilin | Coppie: 18/Crilin
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

Autore: stillyna
Titolo: Rings
Pairing: Crilin/Diciotto
Pacchetti: Jamie McGuire- Uno splendido disastro; rosa
Note: Ho fatto del mio meglio per rispettare luogo (gioielleria) e genere (missing moment) Buona Lettura! :D

~Rings



 



«Ehm… Tesoro, ricordati che siamo qui solo per le fedi…»

Già, le fedi: il matrimonio, ormai, si faceva ogni giorno sempre più imminente e benché Crilin fosse agitato di suo, l’atteggiamento della futura sposa di certo non lo aiutava a distendere i nervi.
La splendida Diciotto continuava a guardarsi attorno, curiosa, ammirando ogni singolo gioiello esposto nelle vetrine della piccola, ma ben fornita gioielleria situata nel centro di Satan City.

«Rilassati, tesoro, voglio solo dare un’occhiatina» ammiccò, sicura, con aria ironica mista suadente.

Ecco, lo stava facendo di nuovo. Purtroppo per lui, Crilin conosceva fin troppo bene quello sguardo e sapeva che, nella metà dei casi, non prometteva nulla di buono. Annuì indifferente, celando il più possibile la preoccupazione.
Intanto, l’androide proseguì nel suo girovagare, fra anelli sfarzosi, collane tanto vistose che sembravano da collezione e bracciali di vari tipi. Ne era davvero estasiata, così attratta dal loro luccicare e dal portamento da signora che, secondo lei, le avrebbero conferito addosso.
In fondo era sempre stata affascinata dal lusso e dal potere dei soldi, quell’influenza imponente che il denaro esercitava sugli esseri umani. Giurò fra sé e sé che, se avesse scovato un posto del genere anni prima, lo avrebbe sicuramente svaligiato per intero, dalla cassaforte all’ultimo gioiello.
Ma, sfortunatamente, i tempi erano cambiati e con essi parte della sua personalità.
Ciò che restava del malvagio cyborg sembrava quasi del tutto essere scomparso, o meglio, fuso con il suo lato più umano, più incline al crescere dei sentimenti che ai combattimenti sfrenati e le carneficine. Non che la sua indole si fosse completamente stravolta, lasciando spazio ad una sciocca umana frivola e noiosa, quello mai. Solo che negli ultimi periodi si era sforzata di essere più affabile, ecco, quasi gentile ed interessata a qualsiasi altra cosa che non la toccasse proprio del tutto personalmente.
Aveva cercato di aprirsi, nei limiti del suo carattere forte e deciso, col risultato che spesso persisteva comunque nel risultare una donna un po’ scontrosa e sulle sue. Agli occhi degli altri risultava ancora temibile e difficilmente trattabile, nonché venisse quasi sempre associata, oltre che ad una potente macchina stronca vite, ad una misteriosa ragazza dal fascino glaciale, sempre avvolta in un manto di indifferenza e lontananza dal resto del mondo.
Eppure, malgrado nessuno sembrasse capirlo, le sue intenzioni erano davvero buone da quando Crilin l’aveva salvata da una morte orribile.
Eh già, Crilin.
Quel buffo nanerottolo - così aveva pensato a lui la prima volta - che spesso appariva fifone, ma al contrario dotato di notevole forza d’animo e un gran fegato che sapeva rispolverare all’occorrenza.
Quel piccolo, ma forte essere umano che le aveva dato un’altra possibilità, l’unico che aveva visto qualcosa risplendere in lei, qualcosa che andava oltre le comuni apparenze.
Quel piccolo, grande uomo che avanzava verso di lei, visibilmente ansioso, ma sicuro e deciso.

«Allora Diciotto, vogliamo vedere queste benedette fedi, o no?»

La ragazza non rispose, continuando a fissare gli occhi un po’ tesi e provati del compagno. Ancora non credeva di trovarsi davanti all’uomo che avrebbe sposato.
Anche Crilin guardava la futura moglie, evidentemente intimorito. Un dubbio iniziò ad insinuarsi nella sua mente, facendolo impallidire quasi all’istante. Cercò di mantenere la calma, mentre si asciugava una gocciolina di sudore dalla fronte.
C-18 non emise un fiato, spiazzandolo con un silenzio che lo fece quasi rabbrividire.
Per lei, quel guerriero era come un libro aperto: conosceva i suoi limiti e capì che, se non avesse aperto bocca nell’immediato, lui sarebbe scoppiato davanti a tutti come una pentola a pressione sul fuoco. Non ne ebbe il tempo.

«Non avrai mica cambiato idea, spero…»
Quello “spero” suonò quasi come una supplica mentale a sé stesso.

«Ma va, ma che dici? Certo che no!» esclamò lei, decisa, con l’intenzione di essere il più convincente possibile.
«Ero solo sovrappensiero… sai com’è, con tutti questi bei gioielli. Mozzano davvero il fiato» sorrise divertita, mentre il poveretto riacquistava lentamente colore. Anche se cominciava a preoccuparsi seriamente: non solo la bella compagna gli aveva appena fatto prendere un mini infarto, ma era anche rimasta fin troppo piacevolmente impressionata dal rifornimento della gioielleria. In fondo lui era una persona umile, non poteva permettersi neanche un quarto di tutta quella roba…
Temeva di non essere all’altezza di una donna come C-18, in tutti i sensi.
Forse aveva corso un po’ troppo: pensava di poterla rendere felice con poco, ma a quanto pare si era sbagliato. Ecco, adesso era lui quello fermo impalato.

«Allora, queste famose fedi? Me le vuoi mostrare, sì o no? Andiamo!»

Lo trascinò letteralmente per un braccio fino al bancone: entrambi erano davvero felici e preparati, allora. Il commesso del negozio porse loro la scatoletta, mentre Diciotto esitava. Si trattava delle classiche fedi d’oro, di semplice fattura.
Diciotto ne prese una e la rigirò fra le dita, più volte: per lei erano una novità, non ne aveva mai viste prima. Rimase colpita dalla loro semplicità e di come risiedesse in essa l’intera bellezza degli anelli. Per un attimo, si trovò a meditare sul significato che quel cerchietto portava con sé.
Era un anello semplice proprio perché rifletteva appieno l’idea del matrimonio, quell’istituzione a cui i terrestri tanto pensano sin dall’inizio delle loro vite.
Era un anello semplice perché Crilin era semplice, come semplici erano le premesse che si basavano su quella tanto acclamata unione.
In quello stesso momento, capì la piega che aveva deciso di dare alla sua vita e si rese davvero conto di quanto, seppure un po’ le costava ammetterlo apertamente, amava quell’uomo: quell’uomo che adesso camminava affianco a lei, fuori dalla gioielleria, e che avrebbe continuato a farlo per dieci anni e altri ancora, senza mai stancarsi.
Erano a un passo dal matrimonio e ad altri cento verso il loro nuovo futuro insieme.












  
Leggi le 9 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Dragon Ball / Vai alla pagina dell'autore: stillyna