Serie TV > The Vampire Diaries
Ricorda la storia  |      
Autore: Soqquadro04    25/08/2013    3 recensioni
C'era una volta – e c'è ancora, non fraintendete –, in un piccolo paese dal nome incredibilmente esplicativo, un uomo chiamato Damon Salvatore.
Vampiro da circa centosettant'anni, patologicamente e naturalmente portato per quelle relazioni malsane e complicate che implicano una donna – solitamente condivisa con suo fratello – che nel peggiore dei casi lo ha utilizzato come giocattolo sessuale e nel migliore si è limitata a calpestare senza pietà ogni sentimento che le ha offerto in passato, da un secolo e mezzo fa parte delle schiere di qualcuno che girovagano senza una meta precisa, in cerca del sogno che si trasformerà nella loro vita.

[Post 4x23 | Fluff. Tanto, tanto Fluff | Astenersi diabetici]
Un'ipotetica mattinata dopo la 4x23, il risveglio dopo aver passato la notte a fare cose che non descriverò (non in questa storia, perlomeno) e semplici, incredule considerazioni.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert | Coppie: Damon/Elena
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Di Delena e Fluff dilagante'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


When dreams become reality and reality mingle with dreams


E mentre meditavo sull'antico mondo sconosciuto, pensai allo stupore di Gatsby la prima volta che individuò la luce verde all'estremità del molo di Daisy. Aveva fatto molta strada per giungere a questo prato azzurro e il suo sogno doveva essergli sembrato così vicino da non poter più sfuggire. Non sapeva che il sogno era già alle sue spalle, in quella vasta oscurità dietro la città dove i campi oscuri della repubblica si stendevano nella notte. Gatsby credeva nella luce verde, il futuro orgiastico che anno per anno indietreggia davanti a noi. C'è sfuggito allora, ma non importa: domani andremo più in fretta, allungheremo di più le braccia... e una bella mattina... Così remiamo, barche controcorrente, risospinti senza sosta nel passato.
Francis Scott Fitzgerald
"Il grande Gatsby"

 

Spesso, quando qualcuno è stato ferito più volte, in profondità, fa molta, troppa fatica ad accettare una realtà in cui la felicità è una condizione duratura.

Tale qualcuno, prima di rendersi conto che la sorte sembra essergli favorevole, è quasi sempre vittima inconsapevole di un'insicurezza infondata. E crede di sognare, di stare illudendosi, tanto la convinzione di non poter afferrare la serenità è forte nella sua mente.

Sono tanti, tantissimi, e le loro storie sono tutte differenti, anche se, al contempo, si assomigliano.
Molte di quelle storie non possiamo raccontarle, poiché molte non hanno ancora avuto fine.

Questi dispersi qualcuno, si trascinano con l'anima strappata da qualche parte nel mondo.
Fino a che – solo a pochi di loro, purtroppo –, non succede qualcosa: arriva un altro qualcuno, un qualcuno che conosce la stabilità, che conosce la vera realtà, e li prende con sé. Li cura.

E loro riescono a vivere.

***

C'era una volta – e c'è ancora, non fraintendete –, in un piccolo paese dal nome incredibilmente esplicativo, un uomo chiamato Damon Salvatore.

Vampiro da circa centosettant'anni, patologicamente e naturalmente portato per quelle relazioni malsane e complicate che implicano una donna – solitamente condivisa con suo fratello – che nel peggiore dei casi lo ha utilizzato come giocattolo sessuale e nel migliore si è limitata a calpestare senza pietà ogni sentimento che le ha offerto in passato, da un secolo e mezzo fa parte delle schiere di qualcuno che girovagano senza una meta precisa, in cerca del sogno che si trasformerà nella loro vita.

E Damon Salvatore crede di averlo appena trovato, mentre si sveglia alla luce del sole che gli batte sulle palpebre. Non apre gli occhi, mentre, lentamente, i suoi sensi si scuotono dal torpore del sonno e registrano alcune informazioni assolutamente assurde. E incomprensibili.

Sta abbracciando qualcosa. No, anzi, qualcuno. Un corpo sottile, dalla pelle morbida, e lunghi capelli che gli solleticano il petto e odorano di rose.

Non apre gli occhi nemmeno mentre il qualcuno – come se non l'avesse riconosciuta – che stringe fra le braccia si posiziona meglio, accoccolandosi contro di lui, con la testa incastrata appena sotto il suo mento e le labbra che sfiorano la sua clavicola.

Non apre gli occhi, e rimane immobile.
Essendo abituato a sogni di questo genere, sa benissimo che se si azzardasse a muoversi ogni illusione svanirebbe, in un secondo, lasciandolo ad accarezzare solamente un vuoto straziante.
E vorrebbe far durare quella pace che sente nel cuore, almeno per un po'.

Quindi non apre gli occhi, e rimane immobile, quasi senza respirare.
Non sa per quanto tempo. Non ne ha la minima idea e non gli importa, a dire il vero, perché l'unica cosa su cui riesce a concentrarsi è il dolore che proverà una volta sveglio, quando il sogno sarà ormai perso e la serenità temporanea sarà scomparsa con quest'ultimo.

Elena gli si agita addosso, strofinando il viso contro la sua spalla e iniziando a prendere coscienza di ciò che le sta intorno. Lui serra un po' di più le palpebre, contratto in attesa della devastazione che gli squarcerà il petto quando sentirà il suo peso rassicurante sparire e il suo calore abbandonarlo – perché, dopotutto, i sogni non sono fatti per durare per sempre, indifferentemente da cosa desidera.

La sente allontanarsi e, per un attimo, l'orribile sensazione di assenza minaccia di soffocarlo.
Poi, lei parla. Usa un tono interrogativo, e la immagina fin troppo bene: la testa quasi certamente inclinata di lato, gli occhi ancora un po' assonnati e decisamente curiosi. Un poco di sollievo si fa strada nel mare nero di dolore.

«Damon? Cosa stai facendo?» sembra quasi divertita, forse confusa. Non le risponde, semplicemente godendo di quelli che è sicuro siano gli ultimi secondi che ha per assaporare il timbro roco della sua voce al mattino.

Poi stringe i denti, decidendo di porre fine anche a quei momenti di pace: non sono la realtà, e più lascia passare il tempo, più farà male quando la verità gli si piazzerà davanti, dura e immutabile.

Racimola tutto il coraggio e la determinazione che riesce a trovare, preparandosi.
All'improvviso, senza darsi il tempo di ripensarci, spalanca gli occhi, aspettandosi di non vedere assolutamente nulla davanti a sé.

Quando le sue iridi si scontrano con quelle scure e leggermente preoccupate di Elena, che nel mentre l'ha chiamato un altro paio di volte – sempre senza ottenere risposta, comunque – non può fare a meno di sobbalzare. Perché lei non dovrebbe esserci.

Era tutto un sogno, e ora si è svegliato. E lei non può essere lì.
Ma c'è.

«Damon?» lo chiama di nuovo, sperando di ottenere una qualche reazione. È un poco inquietata dal suo silenzio, dallo sguardo fisso che la sta scrutando e analizzando in maniera metodica, come per cercare un particolare sbagliato.

Lui scuote la testa, incredulo.
Il sogno non si è dissolto... perché probabilmente non si è svegliato.

Elena è di fronte a lui – e sotto il lenzuolo che si è avvolta addosso come un abito si intuisce la sua nudità, ma questa è un'altra storia, che riguarda altri momenti –, seduta a gambe incrociate sul suo letto, e lo osserva come se fosse pazzo.

Ed è bellissima, anche mentre lo squadra con circospezione e gli si avvicina piano, fino a portare il suo viso a pochi centimetri da quello di lui.
Titubante, prova con un altro approccio. Proprio non capisce cosa gli sia preso.

«Buongiorno...» increspa appena la bocca, portandosi ancor più vicina a lui e lasciandogli un bacio a stampo sulle labbra. Damon corruga la fronte, mentre un mezzo sorriso, istintivo e amaro, si fa strada sul suo volto.

«Vorrei non dovermi svegliare, lo sai? Sei un bellissimo sogno, ma al momento ho un po' troppe cose da fare per potermi permettere di dormire ancora.» piega il capo all'indietro, appoggiando la nuca alla testiera del letto e sospirando.

Chiude di nuovo gli occhi, per qualche secondo, poi li riapre.
Quando abbassa lo sguardo, Elena – cioè, il magnifico frutto della sua immaginazione – è ancora piantata dov'era. E non pare aver intenzione di scomparire. Non si è nemmeno fatta più evanescente. Sembra proprio vera, ma Damon sa che se si permette di cedere sarà ancor più doloroso, dopo.

Solo che Elena, lei sì, sembra molto intenzionata a illuderlo.

«Sei impazzito e io non me ne sono accorta? No, perché fino a ieri sera stavi bene! Damon, sono io!» è decisamente stizzita, ma in fondo al tono scocciato per l'evidente presa in giro che il ragazzo sta architettando, non può impedirsi di infilare una reale ansia.

Lui la sfida con un'occhiata, cercando di convincerla – più di convincersi, a essere sinceri, ma ovviamente non lo ammetterà – che niente di tutto quello che stanno vivendo è la verità. Troppo surreale.

«Se sei tu, Elena, per quale motivo sei nel mio letto, nuda e terribilmente bella?» lei pare molto, molto stranita, anche mentre arrossisce un poco per il complimento.

Teme veramente che Damon abbia perso la testa tutto d'un colpo, perché le sembra serio.

«Perché ieri notte mi hai praticamente trasportata di peso in camera e ci siamo appena alzati?» la sua logica è inattaccabile. Lui la osserva ancora, cercando di capire se lo sta prendendo per i fondelli. Anche lei è seria, però.
«E tu me l'hai permesso?» la ragazza sgrana gli occhi, tentando di valutare la sua espressione.

È dubbioso, ma si sta riprendendo.
La possibilità di una realtà alternativa, in cui tutto ciò che crede di aver sognato potrebbe non essere un sogno, si fa strada in lui, portando con sé un germoglio di speranza che ancora non vuole far crescere.

«Perché avrei dovuto impedirtelo?» il tono di lei è dolce, comprensivo, e un attimo dopo gli tiene il viso fra le mani mentre si specchia nelle sue iridi.

Trova un'incontenibile paura, il terrore di vederla andarsene per non tornare. Trova anche amore finalmente libero di essere esternato. E trova, soprattutto, la consapevolezza che, pian piano, sta ricucendo i bordi strappati della sua anima.
Ha capito che quella confessione trattenuta troppo a lungo c'è stata davvero, finalmente.

«È successo davvero. E tu mi ami.» è sorpreso, il suo timbro di voce è ingenuamente stupito. E la guarda in cerca di una conferma, senza nemmeno tentare di liberarsi da quelle dita calde che no, evidentemente non sono quelle di un semplice, inconsistente sogno.

«Ti amo, Damon.» e quella conferma arriva, semplice e sibillina. Tre parole, dieci lettere, la cura per tutti i suoi mali.

Ed è sorprendentemente piacevole sentire le labbra di Elena – la vera Elena – sulle proprie, la sua pelle liscia sotto i polpastrelli e i suoi capelli morbidi a solleticargli il volto.

Adesso, l'unico sogno che occupa la sua mente riguarda loro due, un letto e situazioni che non si possono certo raccontare in questa storia... per sempre.

E fu così che un qualcuno trovo un qualcun altro da cui farsi salvare, e con cui vivere felice e contento fino a data da definirsi.

 

_________________________________________________________________________________________________________________________

N/A - Note dell'Autrice

Buonsalve, lettrici.
So che in teoria, per oggi avrei dovuto aver finito di tormentarvi.
Ma mi è venuta quest'idea che non poteva proprio aspettare... e allora son tornata :)

Stasera ero particolarmente in vena di Fluff, e poi ho caldo (quindi un assoluto bisogno di distrarmi), così ho deciso di sfornare questa piccola OS in stile fiaba... beh, sinceramente non mi dispiace ù.ù
Per non parlare di alcune mie fonti che mi informano che nel Fandom c'è carenza di storie Delena, e che perciò bisogna ripopolare in fretta ù.ù
Sì, Damon è OOC, lo so... ma mi piaceva troppo l'idea di un lui preda della convinzione di aver appena vissuto un sogno, e quindi è venuta fuori così ^_* Anche Elena è un po' fuori traccia, mi sa XD
Credo anche di aver appena capito che "True Love" di P!nk è la loro canzone (quindi, a breve, potreste trovarvi una Song-fic)... ma questo non c'entra nulla ù.ù
Ah, sì: un'altra citazione da "Il grande Gatsby", ma per un po' ne vedrete ovunque riesco a infilarle *__*
Beh, non so che altro dire se non: spero vi sia piaciuta!
Un bacione,
la vostra Soqquadro


 

   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > The Vampire Diaries / Vai alla pagina dell'autore: Soqquadro04