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Autore: Akane    25/08/2013    3 recensioni
[Cast Teen Wolf]
Dylan rispecchia molto il suo personaggio, Stiles, e pensa erroneamente che anche Tyler sia come Derek. Ad un certo punto si renderà conto che così non è e che la sua grande cotta per lui non è un desiderio senza speranza!
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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TITOLO: Fra fiction e realtà
AUTORE: Akane
SERIE: RPF attori
TIPO: one shot, slash
GENERE: sentimentale
RATING: verde
PAIRING: Tyler Hoechlin e Dylan O'Brien. Hobrien
DISCLAMEIR: i personaggi non sono miei ma di loro stessi poiché reali, io ho solo immaginato un paio di cosine... <3
NOTE: allora... vi mostro due video così la cosa è più chiara e poi qualche foto, così è ancora più chiara... godetevi lo spettacolo!
Questi due attori sono i personaggi di Teen Wolf, Derek e Stiles. Poichè nel film i loro due personaggi sono shippati insieme, la prima regola, di solito, per questo meccanismo è che anche nella vita reale gli attori hanno un rapporto speciale. Nel loro caso è proprio così, hanno un rapporto molto speciale... a parte che sanno della sterek e che approvano. La mia teoria è che la sterek esiste perchè principalmente fra loro c'è qualcosa e questo si riversa inevitabilmente nei personaggi.
Non li conosco così bene da poter fare un approfondimento dettagliato, ho fatto del mio meglio, questa è solo la mia visione. E' una fic molto semplice e sciolta, niente di particolare o strano. Era perchè mi era venuta questa illuminazione e l'ho usata, perchè penso meglio scrivendo!
Buona lettura.
Baci Akane

FRA FICTION E REALTA'



A Dylan era piaciuto subito Tyler.
Dal primo momento in cui l'aveva visto era rimasto senza fiato considerandolo immediatamente la creatura più bella mai vista. Non era poi tecnicamente bellissima. Anche se poi sì, lo era.
Però era più il suo incredibile fascino.
Per cui Dylan, il quale non aveva mai avuto problemi con la sua sessualità, aveva subito capito che lavorare con Tyler Hoechlin gli sarebbe piaciuto un sacco.
Dylan era gay, magari poteva essere bisessuale, ma che fosse gay era certo. Sul lato bi non molto.
Non era uno che lo dichiarava ai quattro venti di continuo, non si sapeva se lo fosse o meno e nemmeno lo si sospettava, non faceva il gay, non si metteva in piazza però era molto espansivo e allegro, per cui capitava abbracciasse o toccasse gli altri ragazzi e lo faceva molto disinvolto.
L'altro Tyler, il protagonista che interpretava Scott, era un po' come lui. Molto esuberante. Per cui non ci si faceva molto caso. Di ragazzi così, specie fra gli attori, ce n'erano molti.
Però nessuno poteva immaginare che Dylan lo faceva perchè gli piacevano e non solo per carattere.
Però l'accezione con cui lo faceva verso Tyler era diversa da quella usata con altri.
Perchè con gli altri si trovava bene, lui invece gli piaceva.
Era stata subito una fortissima attrazione, immediatamente aveva provato un'ondata così calda da paralizzarlo e renderlo idiota, più del solito.
Dylan era molto allegro e socievole e soprattutto iperattivo. Diceva sempre qualcosa, faceva sempre qualcosa e nel giro di poco tutti ridevano sganasciandosi dalle risate.
Per cui se gli stavi dietro e gli facevi da spalla ti divertivi ancora di più.
Dylan sperava solo di avere qualche possibilità ma sapeva che non era facile, Tyler era un po' più grande di lui ed il suo radar gay non era acceso. Non sentiva provenire onde gay da lui.
Poteva essere gay lo stesso, o bisessuale. C'erano quelli che non lo sembravano proprio. Però temeva che con Tyler non ci fosse speranza.
Sapeva che era fidanzato o lo era stato, anche lui ogni tanto ne aveva... non gli dispiaceva la compagnia femminile, per cui andava bene. Erano periodi.
Però preferiva di gran lunga i ragazzi.
La differenza l'aveva fatta lui, mettere Dylan nel cast aveva arricchito molto la compagnia.
Di risate e allegria. E di un casino senza precedenti.
Tyler lo definiva mal di testa.
Le prime volte aveva cercato di trattenersi nella speranza che fosse l'entusiasmo della novità e che poi si sarebbe calmato. Vedendo che così non era e che invece si portava dietro un sacco di altri spostati latenti, come il Tyler protagonista che per distinguerlo da lui lo chiamavano Ty, si era chiesto cosa si fumasse.
L'insofferenza era cresciuta perchè cercava di combattere quello che definiva il virus del mal di testa.
Non sapeva che nel combatterlo faceva peggio e che doveva solo lasciarsi andare.
Fu così che un giorno gli sfuggì il commento a fior di labbra, dopo l'ennesimo scherzo di Dylan, Tyler si era seduto stanco su una sedia e si era preso gli angoli degli occhi fra le dita.
- Ma cosa si è fumato oggi? Dove tira fuori tutte quelle energie? - Domande legittime che di solito pensava e basta.
A quello la risposta arrivò a due centimetri dal suo viso. Acuta.
- Sono le mie origini! - Tyler aprì gli occhi svelto spaventato e indietreggiò col busto per allontanarsi istintivamente da lui.
- Quali origini? - Chiese automaticamente e brusco.
Dylan era lì e sorrideva a trentadue denti con la sua bocca grande per un viso tanto minuto.
Andava d'accordo con gli occhi altrettanto grandi.
- Italiane, irlandesi e spagnole! - Tyler a quel punto non aveva potuto trattenere un commento estremamente spontaneo.
- Ecco perchè sei così sciroccato?! E chi sono i criminali che hanno mischiati tre fra i sangui più agitati della storia mondiale? - In effetti gli italiani, gli irlandesi e gli spagnoli erano fra le tipologie di persone più esuberanti, casinare e pazzoidi.
- Vuoi il mio albero genealogico? Se vuoi domani te lo porto... - Dylan era serio e Tyler pensando che potesse portarglielo davvero, mise le mani avanti e sventolò per fermarlo.
- No no per carità io scherzavo! - Dylan rise.
- Dai... devi scioglierti! Non sappiamo se la serie avrà successo o se la taglieranno, per cui goditi i momenti che ci sono, girare delle puntate è fighissimo, è un super divertimento, non viverla così serio e ligio come se fosse un lavoro da spaccarsi la schiena! -
Era molto spontaneo oltre che chiacchierone, Tyler lo pensò ancora spaesato da tanta spigliatezza, per cui rispose preso contropiede.
- Ma magari serve a venir notati e poi anche se non va bene si fa dell'altro, che ne puoi sapere... non è che è la fine anche se questo va male! - Tyler era più razionale.
- Sì ma sarà diverso... - E Dylan andava avanti come un treno perchè tanto ormai sapeva bene come la pensava quindi non serviva rifletterci. Era chiaro.
- Perchè? -
- Perchè non saremo più insieme... - Tyler alzò istintivamente un sopracciglio guardandolo senza capire. O meglio chiedendosi se l'allusione fosse vera.
Dylan spalancò la bocca rendendosi conto d'averlo detto davvero e cercò di rimediare
balbettando in pieno stile Stiles.
- Tutti noi insieme.... tutta la crew, gli altri attori... mi stanno simpatici, sto facendo amicizia, è una bella atmosfera, non trovi? Colton mi fa morire dalle risate e... - Tyler tornò a perdersi nel suo vortice di parole e sospirando si alzò e sventolò la meno come per dire 'si ok va bene'.
Dylan in condizioni normali avrebbe risposto alzandosi e seguendolo per continuare la conversazione.
In condizioni normali.
Ora il cuore gli andava a mille e sudava, si alzò ma scappò da tutt'altra parte chiudendosi in bagno per lavarsi la faccia. Cosa aveva fatto? Come aveva potuto?
Era impazzito?
Gli aveva quasi detto che sperava di potergli saltare addosso!
Non aveva nemmeno capito quanti anni avesse. Come se contasse qualcosa.
A volte Tyler sembrava irraggiungibile, aveva quel viso splendido e la sua espressione perennemente selvatica.
L'avevano scelto per questo. Perchè anche se era normale sembrava un lupo. Non servivano gli effetti speciali.
Ty non doveva sembrare un lupo ma un ragazzo normale e comune. Ed infatti. Però Tyler doveva sembrare un lupo. Era perfetto.
Troppo perfetto.
- Dannazione Dylan! La prossima volta gli dici anche che sogni di baciarlo e sei a posto! - Era talmente agitato che temeva di venire sgamato. Nessuno sapeva della sua cotta.
Anche perché sperava che l'avessero tutto. Chi non aveva una cotta per Tyler? Era così bello!
Tyler aveva quell'aria selvaggia, tenebrosa e misteriosa, forse era il suo personaggio, non sapeva dirlo.
Però lo intrigava molto e lo vedeva irraggiungibile.
Forse esagerava col casino ma non sapeva trattenersi, era così bello essere lì e fare quelle cose.
Alla fine quando pensò di essersi calmato, uscì dal bagno per tornare dagli altri nella speranza di riuscire a controllarsi.
Speranza un po' vana in effetti.
Appena lo vide bere dell'acqua sospirò subito. Fu peggio quando lo vide parlare tranquillamente con qualcuno e addirittura sorridere. Lì esclamò fuori dai denti, completamente sotto shock.
- Oh mio Dio! Ma allora parla e sorride come tutti! Non è davvero Derek! È diverso! Vuoi vedere che è normale?! - Lì vicino c'era proprio Ty, quello con cui passava più tempo perchè i loro personaggi erano amici e perchè erano anche abbastanza simili di carattere.
- Certo che è normale! E cosa dovrebbe essere? -
Dylan non si turbò minimamente del fatto che l'avesse sentito e parlò senza rifletterci, come sempre.
- Un misterioso e selvatico individuo chiuso e sulle sue che magari latra al posto di parlare... e che anzi non sorride mai! Uno che non parla! - Ty lo fissò disorientato senza capire.
- Dylan, quello è Derek! Lui non è così in realtà! -
Dylan lo fissò sconvolto.
- Ah no? - Ty si mise a ridere.
- Certo che no! Ci sono alcuni i cui personaggi rispecchiano loro stessi... come il tuo Stiles, ad esempio, che è come te. Però non per tutti è così! Vedi il mio... io non sono proprio come Scott. Io farei più lo spaccone, sarei più un Jackson! - Dylan ora si stava perdendo e assottigliando i grandi occhi castani cercò di capire di che diavolo parlavano ora.
- Tu sei Scott, che diavolo centra Jackson? O forse intendevi Colton?! - Fu la volta di Ty di perdersi e di fissarlo come se parlasse arabo.
- Era un paragone di carattere. Io nella realtà somiglio più a Jackson perchè tendo ad essere spaccone e protagonista come tipo. Mentre tu sei come il tuo Stiles. Tyler invece non è come Derek. È solo molto bravo ad interpretarlo... - Dylan ora aveva capito ed era tornato a sconvolgersi e guardare Tyler.
- Ma scusa, ha sempre quell'aria selvatica e non partecipa ai miei scherzi! - Ty rise e lo cinse con un braccio fissando Tyler a sua volta.
- Non è facile lasciarsi andare per tutti, magari qualcuno ci mette un po', questo non significa che sia scorbutico! Magari devi solo trovare la chiave per scioglierlo ed avvicinarti! Perchè ti interessa tanto comunque? - Dylan trovò il consiglio di Ty molto buono ma non era sicuro di potergli dire che gli piaceva Tyler, gli sembrava uno troppo chiacchierone, poteva andare a dirglielo.
- Mah... così... lo trovo... - era immerso in lui mentre cercava un termine accettabile per definirlo, quando Ty completò per lui:
- Sexy? -
- Da morire! - E poi si rese conto d'averlo detto davvero. Dylan scattò e lo fissò stralunato come un furetto. - Cosa hai detto? - Ty ora rideva fino alle lacrime nascondendosi la faccia nella mano.
- Era chiaro da come lo guardavi! -
- E come lo guardavo?! - Ty allora smise di ridere e sempre appoggiato a lui imitò il suo sguardo perso su Tyler. Dylan guardò Ty e guardò Tyler e sospirò riprendendo la stessa espressione arrendendosi.
- Non ci posso fare nulla, non sai quante cose vorrei fargli! -
- Eh, da come lo fissi penso di poterle immaginare... -
- No no, certe non si possono immaginare! - in quello si avvicinò Colton e si appoggiò a Dylan dall'altra parte mettendosi a fissare nella loro direzione.
- Che gioco è? -
- Si chiama fissiamo Tyler come se volessimo portarcelo a letto e vediamo cosa fa quando ci nota! -
- Più siamo e meglio è! -
Colton capì che era uno scherzo e allora ridendo li imitò unendosi a loro.
- Ah ho capito, state cercando di scioglierlo! Buona idea! -
Dylan non avrebbe mai detto ad altri della sua cotta, Ty era più che sufficiente.
Quando qualcun altro li notò cominciarono a farsi delle domande su che diavolo stessero facendo e nel notare che fissavano sognanti come tre idioti Tyler, qualcuno lo chiamò per farglielo notare.
- Che hai fatto a quei tre? - Gli chiesero.
Tyler che era la prima volta che era preda di qualche scherzo, alzò un sopracciglio scettico, poi capendo che tipo di sguardo era e pensando fosse un gioco, si alzò la maglia, si leccò l'indice e poi se lo passò sul capezzolo. Dopo di che fece l'occhiolino e ridacchiando cambiò stanza.
A Dylan si piegarono le gambe e dovette reggersi completamente su Ty il quale, ridendo, se lo trascinò via per una riunione strategica.
- Hai visto che è uno come gli altri? Vedrai che se fai qualche altro scherzo e lo coinvolgi quello ci sta! - Dylan ovviamente capì tutt'altro.
- Pensi che sia gay o bisessuale? -
Ty sospirò e scosse il capo.
- Hai solo quello in testa. Comincia col fartelo amico, poi vedi. - Dylan capì che era una buona strategia, quindi annuì ed accettò di buon grado il consiglio.
Ty da quella volta divenne il suo confidente nonché consulente matrimoniale.

Le prime tre puntate non avevano rappresentato un grosso problema, erano andate abbastanza lisce.
Non c'era stato niente di sconvolgente nelle riprese, non per Dylan.
A parte il primo incontro fra Stiles e Derek durante il quale Stiles non era riuscito a staccare gli occhi da Derek fissandolo insistentemente.
Nell'inquadrarlo, il regista ed i collaboratori avevano analizzato tutta la scena per vedere se andasse bene o se fosse qualcosa da cambiare. Raggiunto lo sguardo di Dylan, commentarono fra loro.
- Guarda lo sguardo di Dylan... fai lo zoom sul suo viso durante tutta la scena del dialogo fra lui, Scott e Derek. -
Così l'avevano fatto ed avevano notato effettivamente che Dylan non aveva staccato un secondo gli occhi da Tyler.
- Beh, va bene no? Stiles ancora non sa che Derek è un licantropo, ed è un umano, quindi sente comunque che c'è qualcosa di strano e diverso dagli altri. Quindi lo fissa intensamente per capire di cosa si tratta. -
- Sì però io avevo in mente che tutti quelli che incontrano Derek, specie se umani, non riescono a reggere il suo sguardo e che lo evadono, ne dovrebbero avere paura... qua Stiles non ne ha paura per niente... -
- Beh in effetti ne sembra piuttosto attratto. -
- Però fa parte del personaggio di Stiles che non ha paura di niente anche se sembra, è umano e dà l'idea di uno in procinto di urlare e scappare ma alla fine si tuffa a capofitto in tutti i pericoli e se li cerca. Quindi ci sta che invece sia attratto dal pericolo anche in questo caso. -
Alla fine discussero se dirgli di dimostrarsi intimorito oppure se potesse andare bene così, però decisero che era interessante lasciare che il personaggio si creasse e che Dylan lo esprimesse come meglio lo sentiva. Poteva essere una buona intuizione, si disse Jeff.
- Vediamo come lo porta avanti, poi siamo sempre in tempo per correggerlo. -
- Gli parliamo e vediamo cosa ha in mente? - Jeff scacciò con la mano.
- Non ha idea di che cosa sta facendo, quelli come Dylan improvvisano, sono istintivi. Se gli chiedi cosa hai in mente non te lo sanno dire, però alla fine della stagione verrà fuori un personaggio preciso, coerente ed interessante. Quanto ci scommetti? Ci puoi discutere con uno come Tyler che ragiona molto sul proprio personaggio... ma non con uno come Dylan. -
- Tyler è anche molto diverso da Derek, per questo ci pensa di più prima di farlo. -
- Dylan è uguale a Stiles, per cui se si sente di fissare così uno come Derek, probabilmente ha senso per Stiles. -
- Perchè ce l'ha per Dylan. -
Un discorso del genere avrebbero potuto capirlo solo loro. Però fu chiaro.

Ne ebbero conferma nel secondo episodio.
In quello c'era un contatto ad un certo punto fra Derek e Stiles che, soli nell'auto della polizia, Stiles diceva a Derek che non aveva paura di lui e gli chiedeva delucidazione riguardo sua sorella trovata morta nel suo giardino.
Jeff spiegò un po' cosa voleva ma non fu molto dettagliato, era curioso di vedere cosa sarebbe venuto fuori a Dylan, era un ragazzo che lo incuriosiva parecchio perchè vedeva che tirava fuori delle idee interpretative molto buone, talvolta.
Stiles era in molte scene e faceva sempre un sacco di cose, Dylan era sempre originale e mai ripetitivo, scontato e noioso. Per cui si stava incuriosendo sempre di più.
Così successe di nuovo.
Dylan tornò a guardare Tyler in un modo molto intenso e particolare, era come fosse combattuto fra il terrorizzarsi e l'attaccarsi ancora di più a lui.
Si vedeva che da un lato aveva paura di Derek ma dall'altro no, non proprio. E comunque non era una questione di paura o no ma quanto di quel qualcos'altro che c'era in lui.
C'era una sorta di attrazione.
Jeff la percepì di nuovo, una specie di corrente.
Ancora una volta non gli disse niente e vide che Tyler reagì istintivamente avvicinandosi a lui senza che nessuno glielo dicesse. Spesso Jeff gli dava suggerimenti su come muoversi durante le scene, doveva prendere un po' confidenza col proprio personaggio così diverso da lui. Dylan non ne aveva bisogno. Era perfettamente sé stesso.
Però Tyler si protese verso Dylan, separati dalla rete metallica dell'auto, e si fissarono. Era minaccioso, proprio come doveva essere. Ma non solo.
Jeff lo vide chiaramente e pensò fosse perfetto.
Era ammaliante.
Era parte del fascino di Derek. Oltre a terrorizzare, seduceva.
Aveva questa visione di lui: nella seconda stagione già trascritta da lui, trasformava in licantropi anche altri e lo faceva come se li seducesse, portandoli dalla sua parte in modo quasi subdolo.
Jeff si stava facendo curioso. Ci stava bene, la trovava interessante quell'elettricità fra i due. Derek doveva scombussolare tutti quelli che aveva davanti, specie gli umani normali. E Stiles non poteva essere immune a questo. Andava bene così.
Poi Jeff cominciò a notare che quando si nominava Derek nei dialoghi con Scott, Stiles faceva sempre qualche sguardo diverso.
Jeff trovava Dylan sempre più bravo per la capacità di coerenza naturale che sapeva dare al personaggio ed era certo che non ci riflettesse molto, gli veniva spontaneo, era come se fosse reale.
Il vero problema per Dylan si presentò nella quarta puntata.
Tutti questi eventi si erano verificati nel corso dell'esplosione di Dylan, ma non aveva ancora capito che tipo fosse Tyler quindi se lo guardava, se lo mangiava con gli occhi ogni istante e pensava che fosse un Dio.
Però era sicuro che fosse scorbutico e che non potesse avvicinarlo.
Dopo la terza puntata, Ty l'aveva aiutato a vederlo per quel che era, una persona normale che magari doveva solo sciogliersi un po' ed essere scoperta.
Per cui, spinto da lui a conoscerlo meglio e a farsi più intraprendente -Oh Signore, dirgli una cosa simile era un crimine-, Dylan arrivò quel mattino pieno di buone intenzioni.
“Oggi conoscerò meglio Tyler!”
Quando, seduto al solito tavolone insieme agli altri, venne consegnato il copione a tutti gli attori, dopo aver scorso le prime scene Dylan era impallidito. Poi aveva imprecato fra sé e sé. Dopo di che aveva tirato un calcio a Ty accanto a lui che aveva uggiolato in perfetta modalità lupo.
- Che vuoi!? - Disse piano.
- Hai letto?! - Chiese altrettanto piano ma agitatissimo ed in fibrillazione.
- Lo sto facendo! -
- E perchè non sei agitato? - Ty continuava a scorrere i fogli concentrato.
- Sto ancora leggen... - Poi si fermò, si mise la mano sulla bocca e si mise a ridere soffocandosi cercando di non farsi notare.
Dylan gli conficcò il gomito contro il fianco per farlo smettere, infatti finì per piangere dal dolore. Tyler li notò ed inarcando il sopracciglio in modo molto sexy a detta di Dylan, borbottò:
- Che avete? - Ma Dylan sorrise con faccia tosta.
- Stavo leggendo... avremo parecchie scene insieme questa volta! - Lo disse con un tono quasi stridulo.
- Potresti mostrarti meno angosciato... - Tyler l'aveva sgamato in due secondi e Dylan si raddrizzò con aria da 'no ma che dici!'
- Ti sembro angosciato? -
Tyler sgranò gli occhi con fare ovvio. I suoi occhi chiari. I suoi splendidi occhi chiari magnetici da lupo.
Dylan si sentiva male e si auto mutilò per rimanere concentrato.
- Mi sembri scemo! - Commentò bruscamente. Dylan fece il broncio.
- Ero preoccupato per Derek... non sono arrivato alla fine, mica muore?! - Aveva parlato come sempre a sproposito.
- Cristo Santo, posso mai morire alla quarta puntata?! Sono uno dei fissi, significa che come minimo dovrei esserci fino alla fine! - Tyler sembrava non avere pazienza con lui, però per lo meno dimostrava di saper parlare, cosa di cui aveva seriamente dubitato, illogicamente.
- Scusa... hai ragione. - Disse non sapendo più come rimediare.
- Dylan voleva solo dire che è calato nel personaggio e crede che Stiles sarà molto agitato quando vedrà Derek in quelle condizioni! - Ty l'aveva salvato in corner e Tyler assottigliò gli occhi -che dramma per Dylan- per immaginarsi come sarebbe dovuto essere Stiles.
- Stiles non sopporta Derek... penso che sarà felice di vederlo soffrire! - Fu come se pestassero un callo a Dylan e staccando di nuovo la spina, tanto per cambiare, attaccò a parlare a sproposito.
- Ma come puoi dirlo?! Non è vero! A Stiles piace Derek! Non gli stacca gli occhi di dosso quando lo vede e pensa sempre a lui, a quello che è, cosa gli è successo... è sempre lì che cerca di saperne di più! Magari ne è un po' spaventato, però... -
- A me più che spaventato, Stiles sembra ossessionato da Derek! - Ty si era di nuovo intromesso cercando di salvarlo. Dylan lo fissò male.
- Da che parte stai? - Sussurrò al suo orecchi dandogli un pizzicotto. Ty si lamentò.
- Dalla tua! -
-Allora non dire cose strane! -
- Era strano?! -
- Qualunque cosa sia Stiles, è strano! - Tagliò corto Tyler non capendo molto di quello che quei due svitati cercavano di dire. In effetti gli sarebbe piaciuto capirlo.
Li vedeva confabulare spesso insieme, facevano gruppo e gli sarebbe piaciuto farne più parte, però probabilmente non lo consideravano, forse lo vedevano troppo serio. La cosa gli dispiaceva ma non sapeva bene cosa farci.

La puntata ovviamente fu registrata principalmente in due parti, quella delle scene a casa Argent e quelle fra Stiles e Derek che prima erano in macchina e poi dal veterinario.
Dylan era molto preoccupato perchè erano momenti particolari fra loro, era una scusa per conoscersi meglio. Jeff aveva spiegato che voleva che il rapporto fra Stiles e Derek si evolvesse. Fino a quel momento Stiles era molto contrario a Derek e cercava di contrastarlo e boicottarlo con Scott, però in quel momento doveva per forza verificarsi qualcosa, i due dovevano trovare il modo di conoscersi meglio e per la fine bisognava vedere Stiles preoccupato per Derek che cercava di salvarlo e non che invece sperava morisse come all'inizio dell'episodio.
Per cui Jeff aveva dato libertà al come, ma doveva succedere.
Dylan non era bravo a pianificare. Tutto il contrario di Tyler che invece aveva cercato di pensare a qualcosa. Niente di che, però aveva immaginato che i due personaggi potessero capirsi quando dal veterinario Derek peggiorava, per cui Stiles cominciava a dimostrarsi più preoccupato che contrario.
Dunque in macchina dovevano bisticciare.
La dinamica fu a grandi linee quella, ma ci fu molto di più dietro, così tanto che forse solo Ty che sapeva tutto, aveva idea di cosa fosse.
Dylan era fondamentalmente terrorizzato dal fatto di non riuscire a controllarsi. Era sempre molto spontaneo e visto che nella realtà desiderava Tyler alla follia, aveva paura che durante le riprese potesse finire per saltargli addosso e baciarlo.
Ne aveva una paura da matti.
Per cui quella paura in effetti si riversò in Stiles che nei primi momenti con lui lo fissava combattuto nella speranza di liberarsi presto di Derek.
Fin lì tutto bene.
Mano a mano che le riprese proseguivano, però, era sempre più difficile.
Il problema era uno e molto semplice.
Già di norma Dylan desiderava tantissimo Tyler, ora che stava male e recitava la parte di un Derek sofferente, il desiderio era arrivato a livelli astronomici.
Il proprio cuore pulsava impazzito e si diceva fortunato che nella realtà Tyler non lo poteva sentire.
Aveva paura che lo capisse dagli occhi, aveva paura di non poterli controllare. Sapeva controllare quel luccichio carico di desideri e voglie?
Non ne aveva la più pallida idea.
Dal di fuori risultava che effettivamente c'era della paura in Stiles, ma non era ben definita, poteva avere molte interpretazioni.
Era comunque seccato, voleva liberarsi ancora di Derek e sperava di convincerlo ad andarsene per le ripetute offese.
Alla fine vinceva Derek ovviamente perchè restava lì con lui e Stiles continuava a fare quello che voleva.
Nella realtà sarebbe andata proprio così, si diceva Dylan. Se Tyler gli avesse detto di fargli 'certe cose' gliele avrebbe fatte subito.
Il controllo era sempre più labile e quando si trovò a doverlo fissare negli occhi da una vicinanza esagerata, Dylan per poco non svenne gemendo.
Fortunatamente non gemette.
Però non poté trattenere lo sguardo e quegli atteggiamenti da 'Dio non ce la faccio più sto per stuprarti!'
Ty era convinto che si stesse per verificare la catastrofe. Dylan che sbatteva Tyler contro l'auto e lo baciava davanti alle telecamere.
Una tragedia.
Jeff era sempre più interessato.
- Non gli dici nulla? - Chiese Ty pensando che forse potesse rimetterlo in carreggiata.
Jeff cadde dalle nuvole.
- E' perfetto! - Ty si sorprese della sua risposta.
- Davvero? -
- L'approccio di Stiles a Derek è proprio come lo volevo, gli sta venendo benissimo! Sta cambiando scena dopo scena, è come se si stesse sciogliendo sempre più. È come volevo che fosse. Gli avevo detto che per la fine dell'episodio doveva essere cambiato qualcosa. Stiles non doveva avere più voglia di sbarazzarsi di Derek ma di salvarlo. Le cose stanno cambiando... -
Ty non disse nulla ma pensò 'anche troppo.'
Tyler in effetti aveva notato quegli sguardi che a volte più che terrorizzati sembravano vogliosi.
Sicuramente qualcosa lo sperava, ma non di liberarsi di lui -di Derek- quanto di potergli saltare addosso.
Fu solo un'impressione di un momento, però quel ragazzo era molto espressivo e trovava difficile fraintendere.
E poi quei grandi occhi erano difficili da non notare. Li usava come non aveva mai visto nessuno usarli.
Esprimeva qualunque cosa volesse.
Quando la location divenne il veterinario, ci furono diversi istanti difficili per Dylan.
L'inizio, quando Stiles apriva la serranda e lui si lasciava cadere sui sacchi a terra. Derek era sfinito, sudato e pallido, peggiorava di minuto in minuto e Tyler era egregiamente bravo a farsi vedere peggiore.
“E' divino!”
Gli ormoni di Dylan erano in condizioni pietose.
Quando ci fu la scena in cui Stiles conduceva Derek all'interno della struttura e Derek si appoggiava a lui con la mano sulla sua spalla con la maglia tolta a metà, Dylan era teso come una corda di violino.
Tyler lo percepì nel toccargli la spalla. Era la prima volta che lo toccava davvero e stava per succedere l'irreparabile.
Jeff disse a Tyler di togliersi del tutto la maglia.
Dylan ammirò il famoso tatuaggio sulla schiena e impallidì.
“Ora sviene!”
Pensava Ty ossessivamente guardando la scena da fuori.
Tyler aveva un fisico perfetto e quel tatuaggio finto sulla sua schiena, la triplice spirale, gli stava d'incanto in quella schiena perfetta e muscolosa. Come il resto del suo corpo.
Che fisico aveva?
L'aveva solo immaginato, ma ora se lo guardava ed era da infarto.
Dylan si sforzava come un matto per mantenere il controllo ma era sempre in dubbio. Il suo sguardo di solito era espressivo.
Finchè non li fermava o lo correggeva, andava bene.
Stiles appariva sull'orlo di una crisi di nervi, per cui andava comunque bene. Il motivo era chiaro solo a Dylan... e a Stiles.
Il copione lo aiutò perchè in quel momento Stiles parlava sparando venti parole al secondo mentre Derek semplicemente era sull'orlo del collasso e stava sempre peggio.
Tyler a torso nudo ansimava.
Dylan voleva uccidersi.
Derek stava dicendo che doveva amputargli il braccio prima che l'infezione arrivasse al cuore, Stiles stava dicendo che non voleva.
A quel punto Derek doveva minacciarlo.
Dylan immaginò qualche parola. Non certo quello.
Quando lo prese per il colletto ed avvicinò il viso al suo tanto da fargli pensare che ora lo baciasse, il suo sguardo fu quello e chiuse gli occhi, poi si ricordò che non poteva e li socchiuse.
Guardava in basso, sul tavolo, le pupille schizzate impazzite come il suo cuore che esplodeva.
Se fosse stato un momento normale poteva baciarlo davvero, ma ora si ripeteva come un mantra di non farlo.
“Ora lo bacia, ora lo bacia!”
Diceva Ty preoccupato.
Dovettero girare la stessa scena un paio di volta da diverse inquadrature e all'ultima Dylan era un vero straccio.
La scena finiva non certo con un bacio ma con Derek che vomitava sangue nero. Niente di meno erotico.
Dylan si riprese poi tornò a morire quando vide Tyler, nel personaggio di Derek, appoggiare il viso al tavolo metallico e stendere il braccio infetto fra loro dicendogli di farlo.
Dylan cominciò a dire 'Dio' una serie di volte. Ty si chiese se lo invocasse in qualità di Dylan o di Stiles.
Comunque il risultato fu buono ed intervenne in tempo per impedirgli qualunque cosa di irreparabile, sia dal punto di vista del telefilm che della vita normale.
Il personaggio di Ty, ovvero Scott, arrivava proprio in tempo per impedire a Stiles di tagliare il suo braccio.
Peccato che Jeff annunciò:
- Bene, adesso Derek cade a terra! - Tyler lo fece automaticamente lasciandosi andare come se non avesse più forze. Era a torso nudo ed i pantaloni neri erano attillati.
Perchè dovevano vestire Derek in quel modo?
Dylan si dimenticò la battuta.
- Quando vuoi, eh? - Disse Tyler sapendo che a quel punto Stiles andava su Derek cercando di svegliarlo.
Jeff dovette interrompere.
- Dylan! Derek cade e sviene, Scott cerca il proiettile sotto il tavolo e tu vai su di lui per svegliarlo! -
Dylan sgranò istintivamente gli occhi.
- E come lo sveglio?! -
Era la prima volta che gli chiedeva consiglio, di solito si inventava qualcosa sul momento.
Jeff, sorpreso che glielo chiedesse e della sua sospetta agitazione, disse sorridendo:
- Inventati qualcosa! Come faresti se uno svenisse? -
Dylan stava per dire 'se è uno qualunque chiamo il 911, se è Tyler lo sveglio con un bacio appassionato!'
Però per un qualche miracolo non disse nulla.
Così ripeterono la scena di Derek che cadeva.
“Come cade bene!”
Arrivò a pensare.
Per un momento si chiese come fare e per un momento, mentre il corpo si muoveva da solo e si inginocchiava accanto a Derek, si chiese se l'avrebbe baciato davvero.
Le proprie mani gli presero il suo viso e lo voltarono, poi cominciò a muoverlo e scuoterlo e chiamarlo agitato.
Andava bene?
Non aveva idea di che cosa stava facendo.
Sembrava stesse contribuendo ad ucciderlo, però Jeff non lo interruppe, l'idea di prendergli il viso fra le mani dimostrava che Stiles non era più spaventato da Derek e non solo, non rifiutava più il suo contatto, tanto meno qualunque cosa lo riguardasse.
Lo toccava, gli aveva preso il viso fra le mani, era un gesto intimo che diceva tutto quello che Jeff aveva voluto si rivelasse fra Stiles e Derek.
Poi il suo viso fece il resto.
La preoccupazione di Stiles era autentica, era chiaramente allarmato.
Voleva davvero che non morisse.
Eccolo qua il cambiamento, di disse entusiasta Jeff.
Non sapeva in quanti modi fosse vero tutto quello.
Dylan voleva baciarlo, questa volta sul serio. Non voleva niente altro più di quello.
La voce di Jeff gli indicò che Derek doveva svegliarsi perchè Scott aveva recuperato il proiettile di salvezza, quindi Dylan, nel panico, si chiese come fare.
Jeff riprese il suo panico con la videocamera. Perfetto anche quello.
Poi Dylan agì di nuovo istintivamente e lo colpì con un pugno dicendo di non ucciderlo per quello.
Non era proprio da copione però era in preventivo una cosa simile.
Pugno scenico, ovviamente.
Derek si svegliò e la scena proseguì fino all'ultimo ok del regista, dopo un primo piano degli sguardi di Stiles e Derek -e Scott che però non era rimasto coinvolto allo stesso modo di Stiles in quell'episodio-.
Uno scambio di sguardi molto particolare, in effetti. Proprio come c'era da aspettarsi. Era diverso.
La cosa era scattata.
Ed era scattata anche in Tyler.

Tyler rimase turbato da quelle riprese, aveva letto chiaramente in Dylan la tensione per la paura. Ma la paura di cosa?
Non aveva capito di cosa si era trattato, c'era solo stata molta tensione, tantissima.
Gli era piaciuto quando Dylan gli aveva preso il viso fra le mani.
Svenuto con gli occhi chiusi, non aveva idea di cosa gli avrebbe fatto ed erano state molto dolci le sue mani sul proprio viso.
Aveva sperato che non le togliesse.
Turbato da quella sensazione oltre che dalla tensione di Dylan, aveva deciso che avrebbe approfondito.

Dopo il via libero del regista che li mandava tutti a casa, Dylan stava braccando Ty per parlare con lui, ma alla fine fu lui quello braccato.
Dall'altro Tyler.
- Dylan, hai un momento? - Dylan si fermò e sentendo la sua voce divenne di pietra, spalancò gli occhi e con quell'espressione terrorizzata alla Striles, si voltò a guardarlo.
- Sì? - Tyler pensò che non volesse, per cui scosse il capo ed alzò la mano in segno di scuse.
- Se non hai voglia facciamo un'altra volta. - Così si voltò e se ne andò. Non mosse molti passi.
- Certo che mi va, perchè non dovrebbe? Cosa ti serve? - Il cuore di Dylan era in gola, voleva saltargli ancora addosso.
Aveva inciso nella retina i suoi movimenti di contorsione per terra nel momento in cui guariva dall'infezione.
Sempre a torso nudo.
Sembrava facesse sesso.
Tyler decise di dargli una possibilità.
- Andiamo da qualche parte... - Così lo condusse alla propria auto.
Dylan salì in macchina con Tyler col cuore che batteva fortissimo. Per un momento gli sembrò di essere ancora sul set a girare quelle stesse scene.
Era nervoso e quando era nervoso parlava a macchinetta.
- Dove andiamo? Hai fame? Io non molta... -
- Non ti mangio mica... - Disse Tyler capendo che era nervoso perchè era solo con lui.
- Ah no? - Disse per scherzare.
- No! Non so se l'hai notato ma non sono veramente come Derek! - Dylan si zittì di colpo, evento raro. - Forse pensavi questo ma non è così... - Tyler si fermò in un posto tranquillo poco illuminato. Era sera e due erano le possibilità a quel punto: inquietarsi od eccitarsi. Facile immaginare quale subì Dylan.
Il più giovano si strofinò le labbra ancora molto nervoso, non osava guardarlo, se l'avesse fatto non si sarebbe controllato ancora. Aveva faticato molto durante tutto il giorno.
- Mi dispiace, non riuscivo ad inquadrarti... tu hai quest'aria così... misteriosa di natura... - Tyler fece un sorrisino che Dylan si perse perchè non osava alzare gli occhi su di lui.
- E' per questo che mi hanno scelto per Derek. - Commentò piano. Il tono era delicato, totalmente diverso da quando recitava Derek. Dylan cominciava a calmarsi, per cui osò guardarlo. Era sereno e rischiarato, non aveva le solite nubi alla Derek.
- Non mi sono mai fermato a studiarti bene al di fuori. Credevo precipitosamente che fossi come apparivi... - Tyler si strinse nelle spalle in un gesto molto semplice. Così lontano da Derek. Dylan sorrise.
- Beh, è questo che sono! Uno come tanti! - Dylan percepì dell'altro dietro.
- Sei abituato a gente che ti giudica male perchè hai di natura un'aria selvatica? - Non era capace di stare semplicemente zitto.
L'altro alzò le spalle.
- Sì... però volevo capire una cosa... e soprattutto fartela capire... non sono Derek. Sono Tyler. - Ora si guardavano del tutto, la penombra non permetteva di vedersi bene ma questo rendeva Tyler ancora più affascinante. Dylan ne era sempre più sedotto e Tyler lo notava, in effetti. I suoi occhi erano grandi e carichi di una certa speranza. Allora non aveva capito male.
- Tutto oggi mi hai mandato dei segnali, li ho sognati? -
Dylan preso alla sprovvista chiese:
- Tipo? -
- Tipo nelle scene finali... mi guardavi in un modo... eri tesissimo! Di solito quando si recita si è concentrati ma non così tesi... -
Dylan non sapeva cosa dire, voleva solo buttarsi. Era tipo da buttarsi, in fondo. E lui gli stava facendo una domanda precisa.
- Ero preso dal personaggio... e Stiles era molto teso perché... beh, stava capendo che gli piacevi ed era davvero preoccupato per te, non sapeva cosa fare per aiutarti... - Tyler pensò che fosse un modo molto tenero per dichiararsi, così gli regalò un altro sorriso. Ogni volta che lo faceva Dylan moriva, aveva visto così poco il suo sorriso eppure era così bello e particolare proprio per quella sua aria selvatica.
Un sorriso nelle tenebre, gli venne in mente.
- Ti è piaciuto interagire così? - Dylan annuì. Ora cominciava a pensare che ci stesse provando con lui, ma non ne era sicuro, doveva indagare...
- Mi è piaciuto quando ti sei contorto a terra agonizzante, mentre guarivi. A torso nudo, sudato. Sofferente. Gridavi. Gemevi. Eri molto caldo... - Smise di parlare veloce come un mitra, lo fissò attento con quel suo sguardo che spiccava nel viso minuto e si strofinò le labbra. Tyler si avvicinava impercettibilmente continuando a guardarlo con uno strano sorrisino enigmatico. Era rivolto verso di lui ed un braccio era appoggiato al volante mentre l'altro era sul bracciolo che c'era fra loro.
- A me invece è piaciuto quando mi hai preso il viso fra le mani mentre ero svenuto. - Dylan pensava al lato erotico mentre Tyler a quello più dolce, erano questi gli ultimi tasselli che rimanevano.
Dylan capì che Tyler ci provava davvero, che gli piaceva, e se ne stupì.
- Non credevo di piacerti... - Tyler inarcò sorpreso le sopracciglia.
- Perché no? -
- Non... non credevo che tu... che fossi... insomma, io lo sono, però non mi sembrava che tu... - Dylan cominciò a balbettare cose inconcludenti ed alla fine l'altro decise di zittirlo, usò l'unico mezzo sensato.
Le proprie labbra.
Aderì alle sue e gliele aprì. Dylan si ammorbidì immediatamente, tirò fuori la punta della lingua con timidezza e Tyler sorrise su di lui percependolo impacciato nonostante l'apparenza che dava di sé.
Gli carezzò il viso e scivolò con la mano dietro al suo collo, sulla sua nuca, poi l'attirò meglio a sé e piegando la testa si prese un perfetto accesso, aprì di più la bocca e lo spinse a fare altrettanto, dopo di questo l'intreccio fra di loro e le lingue fu pieno e totale.
E perfetto.
Dylan ci morì sulle sue labbra così come morì in quel bacio, esattamente come aveva sognato dall'inizio, appena l'aveva visto.
Era stato fortunato, ci era voluto poco.
Come poteva essere stato così facile?
A volte i sogni si realizzavano. Del resto stava girando un telefilm. I sogni si avveravano davvero.
Quando smisero per riprendere fiato, Tyler continuava a tenere le mani ai lati del suo viso e l'accarezzava con le dita, leggero e rilassante. Lo contemplava da vicino e l'ammirava facendo suo ogni centimetro del suo viso delicato.
- Non pensavo che anche tu fossi interessato ai ragazzi... io lo sono e forse si vede, però tu proprio... ero convinto di no! - Disse alla fine curioso di saperlo. Tyler lo guardò sorpreso di quella domanda, come se ci pensasse per la prima volta lui stesso.
- Non lo sono infatti. Non ci ho mai pensato per lo meno, non mi è mai successo. Non ho avuto altre esperienze. Sei il primo... - Disse con semplicità sconcertante, senza scomporsi nel dire una cosa simile.
Dylan si scompose per lui e lo fissò stralunato.
- Scusa ma come hai fatto allora? Perchè mi hai baciato? -
Tyler alzò le spalle.
- Volevo farlo e l'ho fatto. Mentre parlavamo ho pensato 'gli piaccio. Chissà com'è baciarlo...' e l'ho fatto perchè non mi faceva schifo l'idea. Non ci aveva mai riflettuto! -
Dylan era colpito dalla facilità con cui lo ammetteva e con cui l'aveva affrontato.
- Di solito non è così facile... - Disse ammirando a sua volta il viso più bello che avesse mai visto.
Tyler inarcò le sopracciglia incredulo.
- Davvero? A me è sembrato facilissimo! - E poi sorrise.
Vi si perse di nuovo e sospirando scosse il capo.
- Eri il mio desiderio erotico. Ero teso per questo. Avevo paura di saltarti addosso e baciarti... non sai quanto volevo... - Tyler rise. Aveva anche una bella risata. Mai vista prima.
- Allora cosa aspetti? - Disse quindi.
Dylan, felice dell'invito, lo colse al volo.
Non poteva chiedere di meglio.
Decisamente a volte i sogni si avveravano.

Per il resto della serie, la dinamica fra Derek e Stiles non fu altro che un rispecchio del rapporto fra Tyler e Dylan. Né più né meno.
Per cui tensioni e sguardi furono un sottinteso di quanto nella loro realtà avveniva. Quell'incapacità di non guardarsi come se uno fosse il massimo desiderio dell'altro.
Quella voglia di un sacco di cose inespresse. Quell'insofferenza per non essere chi si voleva.
Quell'approfittare di tutti i momenti insieme. Approfittarne in modo quasi ossessivo. Toccarsi appena si aveva l'occasione, fissarsi intensamente, abbassare lo sguardo sulla bocca perchè gli occhi erano troppo intimi, una tensione che cresceva istante dopo istante.
Semplicemente specchi di due che stavano insieme anche nella realtà.

   
 
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