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Autore: MedusaNoir    25/08/2013    2 recensioni
“All’improvviso senza accorgerti la vivrai, ti sorprenderà.”
Sorprenderlo più di così sarebbe stato difficile. Sorprenderlo più di Finn? Impossibile.
Era questo che amava di lui – e che allo stesso tempo temeva.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Finn Jones, Gethin Anthony
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'L'amore ai tempi dei procioni'
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On. Off.

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On.

Gethin attendeva al solito bar, pronto a sorseggiare il solito caffè – che, come al solito, era già nella tazzina bianca di fronte a lui. C’era agitazione ai tavoli intorno e chiunque fosse passato di lì avrebbe pensato di trovarsi nel mezzo di una qualche rievocazione medievale.

Ben poco realistica, però: da quando i cavalieri bevevano un caffè tra un drago e l’altro?

A Gethin faceva sempre una strana impressione trovarsi nei pressi del set su cui aveva lavorato due anni, ma non era una sensazione sgradevole, solo malinconica. E nostalgica.

Mista a un briciolo di impazienza perché il suo amico tardava a raggiungerlo. Non doveva neanche lavorare, quel giorno!

Il caffè rischiava di diventare freddo, ma nossignore, Gethin non avrebbe aspettato a ordinarlo pur di stare ai comodi di Finn – non che attendere il suo arrivo per sorseggiarlo fosse una mossa degna dell’emancipazione che voleva dimostrare.

E poi i capelli ricci di Finn apparvero, insieme alla sua maglietta a fiori e a un ridicolo berretto verde oliva, e le dita che stringevano la tazzina tremarono leggermente.

 

Off.

«Hai da fare?»

La domanda sorse spontanea la terza volta che Finn gettò un rapido sguardo all’orologio del bar.

«Ho un appuntamento alle cinque» spiegò lui, sovrappensiero.

Lo stomaco di Gethin si chiuse su se stesso. «Un… appuntamento, eh?» ripeté con voce un poco rauca. Tossì. «Sarà meglio andare, allora.»

«Posso restare ancora un po’. O non gradisci la mia compagnia?» chiese Finn, regalandogli uno dei suoi sorrisi ammiccanti.

Sette dèi, se la gradiva! Il problema era spiegarlo a lui: le cose tra loro stavano degenerando e Gethin se ne accorgeva ogni volta che scrutava i rimasugli di caffè nella tazzina bianca. Il tempo per loro due, ancora una volta, era terminato.

Per loro due amici ed ex colleghi, ma era in quel preciso momento – quando le tazzine restavano vuote e i biscotti che Finn intingeva nel tè terminavano – che l’aria si faceva più pesante, perché per Gethin era tempo di scoprire se il suo interlocutore lo avrebbe salutato o gli avrebbe chiesto di andare a casa sua.

“Per un altro caffè, una pizza o uno di quei giochi perversi che lo divertono tanto.”

La tazzina rimase vuota e, quel pomeriggio, Gethin aveva appena scoperto di aver passato un’intera settimana a sperare inutilmente.

 

On.

La stagione dell’amore viene e va,” cantava la radio.

Era stata la musica a colpirlo, inizialmente, così poi aveva cercato il testo della canzone – e la traduzione, perché l’italiano gli era piuttosto difficile da comprendere.

Un altro giorno avrebbe potuto maledirsi per averlo fatto, ma quella sera Finn sarebbe andato a cena da lui e niente poteva rovinargli la lieta trepidazione.

«Una cenetta a luna di candela, mi raccomando!» gli aveva detto Finn con il costante sorriso sulle labbra. «Voglio che tutto sia perfetto, la notte della nostra prima volta!»

Gethin aveva sbuffato e, ormai esperto nel nascondere l’imbarazzo, aveva evitato di arrossire violentemente davanti a lui; era poi andato al supermercato e aveva comprato due pizze surgelate, di quelle che Finn tanto amava, e una confezione da sei di birra. In quel momento sul tavolo della sua piccola sala da pranzo non c’era nemmeno l’ombra di candele. Solo un paio di tazzine accanto al lavandino, pronte per essere riempite.

All’improvviso senza accorgerti la vivrai, ti sorprenderà.”

Sorprenderlo più di così sarebbe stato difficile. Sorprenderlo più di Finn? Impossibile.

Era questo che amava di lui – e che allo stesso tempo temeva.

 

Off.

Aveva capito fin da subito che quella notte non sarebbe successo niente – niente di simile al sesso – ma aveva comunque fatto male vedere comparire sulla soglia, insieme a Finn, anche Alfie. Gethin lo aveva sempre trovato una buona compagnia, soprattutto con della birra in giro, però quella sera lo avrebbe volentieri appeso per le mani e i piedi, chiamando poi Iwan Rheon a fargli compagnia.

Aveva cercato di mascherare la delusione mentre cenavano, fingendo di ascoltare volentieri Finn e Alfie parlare del lavoro, delle indiscrezioni sul cast della quarta stagione e del vestito che Lena indossava all’ultimo Red Carpet, e doveva esserci riuscito perché passarono una serata piacevole, nonostante i versi che continuavano a risuonare nella sua testa: “Se penso a come ho speso male il mio tempo che non tornerà, non ritornerà più.”

Quanto altro tempo avrebbe perso dietro Finn? Dietro a quella storia che non poteva avere una definizione e che, presto o tardi, lo avrebbe distrutto?

E avrebbe distrutto anche la loro strana amicizia, quella era la prospettiva che lo atterriva di più.

Alla fine della serata due tazzine erano sporche: quella di Gethin e quella di Alfie. Finn non aveva lasciato alcuna traccia di sé.

 

 

 

Era tornato, poi.

Gethin non doveva essere stato tanto bravo a dissimulare la delusione, perché un’ora più tardi, dopo aver accompagnato un Alfie ubriaco a casa, Finn aveva bussato alla sua porta per la seconda volta in quella sera.

«Non ho ancora preso il mio caffè» aveva spiegato, inclinando il capo verso la spalla con sorriso accennato

Gethin aveva sempre pensato che Finn fosse un tipo ben poco riservato: condivideva con i suoi fans le foto più ridicole, arrivava sul set urlando a tutti un saluto, non aveva problemi a legare con i nuovi colleghi e a raccontare la propria vita a persone che conosceva da poco. Tutto ciò lo rendeva una persona speciale, sempre energica ed estroversa, però faceva capire a Gethin che lui, per Finn, non era speciale – non quanto lo fosse Finn per Gethin.

Forse sarebbe stato meglio perdere la testa per un tipo più riservato, questa era ciò che Gethin pensava negli ultimi tempi; nella riservatezza c’era sicurezza, c’era la consapevolezza di essere l’unico.

“Ma non c’è attrazione.”

Si chiedeva se fosse possibile amare una persona riservata; d’altronde non era neanche certo che solo le persone espansive fossero degne d’attenzione.

Finn lo era, almeno per lui – e poco importava se fosse riservato o no. Perché in fondo poteva parlare di sé a chiunque o invitarlo a cena o offrirgli una birra, ma da quasi due anni dormiva in un solo letto che non fosse il suo.

Proprio come stava facendo in quel momento. Faceva freddo, quella notte, e nel pigiama che Gethin gli aveva prestato Finn sembrava vulnerabile: del coraggioso Cavaliere di Fiori non restava nemmeno l’ombra. Così Gethin lo stringeva a sé, accarezzandogli i ricchi castani, e di tanto in tanto si sentiva talmente audace da baciargli le labbra.

Poté giurare che, verso le quattro del mattino, Finn intonò in un sussurro una musica – che a Gethin ricordava molto quella del verso: “La stagione dell’amore tornerà.”








Ed eccomi qui con una nuova Finn/Gethin - perché non è giusto che le uniche altre a scrivere di loro siano Agne e Finn, il mondo dovrebbe esserne pieno! - che è una sorta di spin-off della precedente Un caffè dopo l'altro.
Questa OS è stata scritta in occasione dell'iniziativa Mistery Weekly Table-y indetta dal forum Pseudopolis Yard e si basa sui seguenti prompt (oltre all'immagine inserita sotto il titolo):
- La stagione dell'amore (Franco Battiato)
- "Nella riservatezza c'è sicurezza, ma non attrazione. Non si può amare una persona riservata." (Jane Austen, Emma)

Alfie è Alfie Allen, Theon Greyjoy, mentre Iwan Rheon è l'interprete di Ramsay Bolton.
Uh, tanto per precisare: con "giochi perversi" Gethin intende il modo in cui Finn flirta con lui per farlo dannare, niente a sfondo sessuale xD

Spero vi sia piaciuta, spero vogliate scrivere anche voi su loro, spero che il mondo venga invaso da Finn/Gethin e le loro Guardie Arcobaleno ♥

Medusa, a colorful Lannister
   
 
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