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Autore: GabriDagata    25/08/2013    1 recensioni
questo è un libro d'avventura ispirato a Parcy Jacson, il protagonista Jeack, un classico studente, scopre di essere figlio del mare e che il suo destino sarà quello di proteggere tutte le persone, anche quelle che non vorrebbe, ma alla fine si convince a restare nel Centro Eroi assieme a altri figli della natura per uno shock finale...
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Tre Pezzi Grossi
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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        l'incubo dei miei incubi
 
tutto iniziò quella notte: come al solito il mio sonno era tormentato da stranissimi incubi che mi perseguitavano da quando avevo circa... 1 giorno; comunque, quel sogno era abbastanza diverso dagli altri che facevo di solito, ma altrettanto inquietante: mi trovavo su una piramide antica dei maya, tenevo in mano una spada di colore azzurro, con la lama lunga circa un metro, non sapevo dove ne perchè mi trovavo lì, l'unica cosa che sapevo è che quando guardai giù e vidi un branco di creature mostruose con delle specie di lance in mano sono stato molto fortunato a non morire d'infarto, la mia faccia era ridotta piuttosto male: avevo un occhio sanguinante e mi reggevo a malapena in piedi , dopo un po' che rimasi lì, inciampai e caddi di sotto, la piramide era sul mare, quindi o sarei morto sbranato oppure affogato; a proposito, se vi state chiedendo perchè sarei morto affogato, è perchè non so nuotare, lo so che per un ragazzo di 15 anni può sembrare strano, ma io vivo con una famiglia povera che mi ha adottato, beh... non proprio adottato: i miei mi hanno trovato davanti casa da piccolo,in una culla, mia madre è casalinga, e mio padre fà il meccanico in un negozio d'auto vicino casa, quindi hanno deciso che sia meglio che non faccia sport per risparmiare; comunque tornando al sogno, stavo facendo una caduta libera verso il mare, quando qualcosa saltò fuori dall'acqua, era un umano un po' strano, con una catena in mano e un'occhio rosso senza pupilla, ma più scuro in centro, come se gliela avessero staccata, l'uomo stava per afferrarmi il braccio proprio quando mia madre gridò -" alzati dormiglione! non vorrai fare tardi a scuola... di nuovo"- mi alzai goffamente in piedi, mi lavai e mi vestì, andai in cucina dove vidi mia madre che parlava come al solito con mio padre, bevvi una tazza di latte e uscii verso la scuola.
  
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