“Il vostro scudo, ser. “
Il giovane allunga il braccio, accennando con la testa un ringraziamento allo scudiero. Si guarda ancora intorno, gli occhi viola che guizzano tra i volti degli spettatori.
“Eccoci dunque all'ultimo duello che concluderà il torneo di Harrenhal. Da questa parte abbiamo Ser Rhaegar, della casa Targaryen, primo del suo nome e principe ereditario del Trono di Spade; mentre da quest'altra Ser Barristan, della casa Selmy. “
La
celata dell'elmo cala, nascondendo alla folla quel viso bello e
malinconico che tante fanciulle fa innamorare. Lo sguardo sfiora una
figura vestita di blu, prima di andare a concentrarsi
sull'avversario. Il cuore inizia a palpitare. La folla rumoreggia
incitamenti. Il principe chiude gli occhi, calmando il
respiro.
“Procedete!”
Le iridi viola
tornano di
scatto a guardare il mondo. Non può fallire Rhaegar, della
casa
Targaryen, primo del suo nome e principe ereditario. Il popolo lo
osserva per giudicarlo. I nobili delle alte casate sono lì.
Di
questo torneo si parlerà molto.
Stringe
la lancia.
Aspetta.
Uno...
Due...
Tre...
Via!
Il
cavallo bianco si lancia al galoppo, nitrendo fiero. Lo scontro
è
imminente. Rhaegar trattiene il fiato... mille schegge esplodono, i
cavalli proseguono, un grido si leva dolorante.
È
un attimo.
Ed
è finita. Il principe si permette di respirare. Ce l'ha
fatta, ha
disarcionato l'avversario, ha vinto. Si leva l'elmo, le grida della
folla in visibilio gli riempiono le orecchie. Sorride fiero Rhaegar,
l'ultimo drago, i capelli argentei mossi dal vento, il mantello una
cascata di sangue fiammeggiante.
Il
cerimoniere lo annuncia vincitore e un paggio corre a porgergli una
corona di rose blu per incoronare la “Regina d'Amore e
Bellezza”
del torneo. La folla riprende a chiacchierare e sorridere, tutti
danno già per scontato chi sarà la regina.
Elia
di Dorne sorride. Sa che ora avrà quei fiori. Sa anche che
la folla
eseguirà un “oooh”
di finto stupore e l'acclamerà.
Rhaegar
scruta la folla, lo sguardo d'ametista che cerca il blu intravisto
prima.
Gli
occhi si scontrano con un viso chiaro, lunghi capelli scuri e occhi
grigi. Il principe trattiene il fiato, gli occhi incatenati a quelle
iridi plumbee. Pare che vogliano leggergli dentro, mentre lui
è
rapito e tenuto prigioniero. In lei si rispecchia tutta la fierezza
del nord, lo splendore e la purezza del ghiaccio.
Il giovane
principe sente il cuore infiammarsi, non riesce a distogliere lo
sguardo.
E
si avvicina.
Lentamente.
Lo
sguardo di lei non lo abbandona per un attimo.
Non
pensa alle conseguenze di quel gesto Rhaegar. Non riesce a pensare.
Vede solo lei.
Le
proge delicatamente la corona di rose blu, facendo di quella
fanciulla la “Regina dell'Amore e della Bellezza”.
La folla tace.
Sguardi
pieni di stupore fissano la scena. Tutti sono increduli.
Elia
di Dorne tace, sconvolta.
Vede il principe, il suo
principe, donare ad un'altra quei fiori che spettavano a lei.
La
fissa piena di rabbia.
Fissa la fanciulla.
Sposta lo sguardo
sul giovane Rhaegar, il suo
Rhaegar.
E
di colpo lo sa.
Elia di Dorne lo sa.
Ha appena perso il suo
principe.
Una
lupa è riuscita a conquistare il suo drago.