25/08/2013
2 recensionifaithfully.
-Consiglio di leggerla con questa canzone di sottofondo.
Il lavoro da giornalista la teneva impegnata durante il giorno, e la sera e nei week-end era una mamma e moglie a tempo pieno. Nella sua mente correvano news, notizie, foto, avvenimenti, scoop, problemi, parole. Aveva imparato a tenere la sua mente sempre piena, le sue braccia sempre occupate, il cellulare sempre acceso.
I soldi non le mancavano, la loro era una famiglia benestante e per questo aveva deciso di interrompere il lavoro: una pausa di un anno, avrebbe poi deciso se continuarla o se riprendere.
In fondo, Lea Michele, aveva iniziato la sua carriera lavorativa da giovanissima e avere così tanto tempo libero le sembrava quasi strano.
Dopo aver mandato a Cory, uscito di casa prima di lei, il messaggio del buongiorno, spense il suo telefono.
Prese un respiro profondo, sentì la gola che le pizzicava, e prese una sciarpa dall’appendi-abiti, pur sapendo che il freddo c’entrava poco, essendo solo a settembre.
Scese le scale di casa sua e arrivò il cucina, prese una tazzina e la macchinetta del caffè, preparò l’infuso e l’acqua e la mise sul fuoco.
La guardò e non lo accese.
Che senso aveva accendere un fuoco se ormai nella sua vita non c’era più?
Le stelle sono una metafora, e le metafore contano nella vita.
Uscì di casa e le fece quasi effetto respirare l’aria fresca, sentirsi il mezzo alla città, alla vita, con altre mille persone che anche per un millesimo di secondo entravano nella sua e poi, silenziosamente, ne uscivano.
Camminava lentamente, gli occhi nascosti dagli occhiali neri, sotto le sue suole aveva le strade di New York.
Proprio con la sua scarpa sinistra calpestò un volantino.
Era rettangolare, giallo, e lei non era stata la prima a passarci sopra, a giudicare dalle altre orme che riportava. Era rovinato, ma il logo verde del cinema del quartiere saltò subito allo sguardo di Lea.
Lo girò, le mani le tremavano, gli occhi le iniziavano a bruciare. Sapeva benissimo cosa avrebbe visto.
La vista era ormai appannata dalle lacrime, ma riuscì a scorgere le foto, il titolo e le scritte accanto.
I ragazzi erano vestiti di nero con una cravatta oro, e le ragazze indossavano un vestito dello stesso colore.
‘Ricordi del passato: Glee!
Come dimenticare l’amate serie TV classe 2010?
Rivivi con noi il film in 3d, le canzoni, i balli e le vicende
più belle del telefilm che ci ha fatto sognare!
Green Cinema, 09/13 at 9 pm! ‘
Lesse alcuni titoli delle loro canzoni più celebri.
‘Don’t stop believing’ ‘Mine’ ‘Loser like me’ ‘Just can’t get enough’ ‘Faithfully.’
Riguardò l’immagine, poi strinse il foglio e accellerò il passo.
Non è vero che il tempo cura le ferite, non tutte almeno.
Alcuni tagli rimangono sempre vivi, la carne è sempre viva, il sangue è pronto a scorrere ad ogni ricordo.
Lea ormai singhiozzava, andava incontro a decine di persone e non si preoccupava di chiedere scusa, voleva solo che tutto fosse un grande incubo.
Voleva svegliarsi, voleva andare al lavoro, tra la sua famiglia, voleva cantare, ballare.
Voleva entrare su twitter e postare qualche foto imbarazzante dei suoi compagni di set.
I suoi occhi castani erano completamente inondati dalle lacrime, iniziò a tremare, chiuse le palpebre.
Una mano calda si poggiò sulla sua spalla, la accarezzò.
Cercò di aprire gli occhi.
La mano la scosse, sentì una voce che chiamava il suo nome.
‘Cory!’ disse con tutto il fiato che le rimaneva.
‘Mamma! Che succede?!’
Hello there!
ok è la prima os che scrivo in questo fandom
e anche la prima durante la quale scrittura piango così tanto.
non so se vi sia piaciuta o meno, se vi abbia trasmesso
almeno un po' delle emozioni che ho provato io, per questo
mi farebbe enormemente piacere un parere. Conta tanto per me!
beh detto questo mi sembra che non ci sia nulla da aggiungere :)
seguitemi su twitter se volete, sono @weichord
un bacio :3