Capitolo 6
Nuove armi e nuovi progetti
≪Signore, non è da ignorare.
Significa che ci sarà una guerra!≫.
≪E a me cosa... importa? Se ci
sarà una guerra, combatteremo!≫.
≪Le nostre forze non sono
abbastanza potenti per combattere contro un esercito di teste di metallo!
Dobbiamo arruolare altra gente...≫.
≪Oppure, bisogna creare dei super
soldati, o utilizzare delle super armi. ≫.
Torn guardò gli altri capitani,
tra cui il suo fido Erol, il capitano Ruperttikjakmos che metteva i brividi, e
il capitano Acheron, annoiato come suo solito. ≪Capitano Ruperttikjakmos, mostri
ai suoi colleghi cosa avete scoperto, nel... ehm... cadavere di uno dei
rivoltosi dell’ultima manifestazione riguardo gli spray eccetera etcetera...≫. Il capitano premette il tasto
di un telecomando, facendo abbassare le luci e accendendo delle diapositive.
Acheron distolse lo sguardo
disgustato, Erol impallidì, e Torn fece un respiro profondo. L’uomo era
tagliato esattamente a metà per il senso della larghezza. Un circuito di vene
dal colore bluastro partivano dal cuore dell’uomo, collegandosi in tutto il
corpo.
≪Questa, non era una “persona”
normale. Avete notato le... vene blu? Ecco. Questo mostro, possedeva poteri
legati all’eco. Tipo... un saggio. I saggi dell’eco possiedono uno schema
venoso molto simile a questo, poiché riescono a collegarsi con un tipo di eco,
ma questo, riusciva a collegarsi con qualsiasi tipo di Eco. Il rosso, il
verde...≫.
≪Anche l’eco oscuro?≫. Chiese Acheron, che le sue pattuglie
erano destinate alle zone con più concentramento di Eco Oscuro della città. ≪Soprattutto l’eco oscuro≫. Esclamò una voce dietro di
loro. Comparve in scena un uomo, sulla cinquantina, alto e dinoccolato.
≪Veger è uno scienziato che studia
il... “Canale d’Eco” contenuto nelle persone. Ne esistono molte, anche se noi
non sappiamo dove sono. Non si capisce dal viso se una persona ha poteri legati
al’eco, e non possiamo far fare giochini con tutta la città. Ma il signor Veger
ha inventato una macchina capace di individuare il canale all’interno dei
corpi. In questo modo, potremo trovarli.≫.
≪E dopo che li avremo trovati?
Cosa dovremmo farne?≫.
chiese Torn, intuendo la risposta. ≪Usarli.
Fare su di loro degli esperimenti, per vedere se riescono a resistere all’eco
oscuro, per creare nuove armi e nuovi soldati per sventare questa nuova
minaccia delle Teste di metallo.≫.
≪Ma sono persone!≫. esclamò Acheron. ≪Se non sbaglio... capitano...
anche la... donna, la rapinatrice che lei ha ucciso una settimana fa, sa, penso
che avesse due figli.≫.
≪Ma qui si parla di innocenti!
Di... bambini, magari, che hanno qualche capacità in più rispetto ai loro
coetanei! Tra poco ci metteremo a torturare anche le persone che sono brave a
suonare il pianoforte?≫.
≪Non ho detto questo, capitano
Acheron. Sarà un... “secondo” arruolamento nelle guardie. Solo persone adulte
consenzienti parteciperanno al progetto che voglio inaugurare orgogliosamente
col nome “Programma Guerriero Oscuro”. Ora, vorrei fare una prova su di voi con
la macchina per visualizzare il canale nelle persone...≫. Veger tirò fuori da una tasca
una macchinetta con una lunga antenna. Passò accanto ai capitani, per poi
fermarsi avanti a Torn. ≪Comandante
Torn... lei... possiede un canale piuttosto sviluppato... non è che... vorrebbe
unirsi al progetto?≫.
Lo sguardo di Torn gli fece cambiare idea all’istante, e si avvicinò agli altri
capitani. ≪Nessuno
possiede il canale, o lo tiene molto sviluppato. Nessuno di voi, a parte...
Torn.≫.
≪Comandante Torn, per te≫. Mormorò il diretto interessato.
≪È sicuro, comandate, che non
voglia... provare, anche solo per una volta? L’eco non sarà puro, ma modificato
in modo da non essere molto pericoloso. Suvvia, non rischia la vita...≫. Torn guardò Erol, chiedendogli
con lo sguardo come doveva comportarsi, ma Erol non potè dare una risposta. Non
lui.≪Padre,
ma non è pericoloso utilizzare l’eco oscuro, anche se modificato, sulle
persone?≫.
Torn si girò di scatto. Ashlein. la sua vecchia compagna di scuola, la figlia
del Barone... che ci faceva qui? ≪Ashlein,
non ora, adesso siamo occupati...≫.
≪Ma padre, l’ha detto lei che
posso partecipare alle riunioni!≫.
≪A patto che tu stessi zitta e
buona. Non stai facendo la zitta e buona, adesso. Non vorrai mica che ti
cacci...≫.
≪Signore, ho deciso.≫. Torn esclamò convinto. ≪Voglio fare una prova. Una sola.≫. Non notò lo sguardo di
soddisfazione che si scambiarono Ruperttikjakmos e Veger. ≪Venga con noi, comandate, venite
tutti! Grazie al comandante Torn, vi daremo la dimostrazione di quello che
potremo fare!≫.
≪Si spogli, ecco... si stenda qui.
Le dispiace se... le faccio un’incisione? Serve per immettere meglio l’eco... perfetto,
direttamente nella vena del canale. Devo legarla, perché non penso sia così
piacevole, ma non si preoccupi. Non durerà molto.≫.
Torn sentì il bisturi tagliargli in corrispondenza di una vena la quale
non aveva mai creduto l’esistenza, giusto sotto la trachea. Gli legarono i
polsi con cinghie di cuoio, il metallo era molto freddo, sotto la schiena nuda.
Alzò un attimo lo sguardo, per trovare gli occhi di Ashlein. Sorrise. Era molto
preoccupata per lui. Fece un respiro profondo e attese.
≪Torn!≫. ≪Comandante, risponda!≫. ≪Chiamate qualcuno, un medico,
presto!≫.
Erol alzò la testa verso Veger, infuriato:≪Avevate detto che non sarebbe
stato pericoloso!≫.
≪È quello che credevamo. Il
comandante si è prestato di sua iniziativa agli esperimenti, noi lo abbiamo
assecondato.≫.
≪È per Ashlein, che l’ha fatto.≫. Gli mormorò Acheron, sconvolto.
≪Voleva dimostrarle che suo padre
stava facendo la scelta giusta. Speriamo che i medici arrivino presto.≫.
Torn fu trasportato d’urgenza
all’ospedale civile, lo stesso dove era ricoverata Kayla. Le KG l’avevano
munita di un sonno molto leggero, e sobbalzò appena sentì le voci degli infermieri
trasportare velocemente qualcosa in corridoio. E non solo quelle. Anche voci
apparentemente sconosciute, nel buio della sera. Non potendo girarsi, chiuse
gli occhi, cercando di addormentarsi, senza riuscire. Allora chiamò
un’infermiera, che le portò del sonnifero.
Il mattino dopo, notò Erol che
camminava velocemente davanti alla sua porta. ≪Erol! Che ci fai qui?≫. Lo chiamò. Lui si sporse,
sorridendole malinconicamente. ≪Non
preoccuparti, hanno... niente. Sono venuto a trovare una persona.≫. Kayla annuì, sbadigliando.
≪Allora? Cosa... come...≫. ≪Il comandante... non abbiamo
neppure idea di cos’abbia. È sotto respirazione artificiale, il battito è molto
debole. L’ondata di eco è stata tale che gli ha fuso il cervello, quasi. E non
era eco modificato, o se lo era, era tagliato con una sostanza tossica. Stiamo
cercando di purificarlo dall’eco, ma senza del... solo il tempo ci saprà dire
qualcosa.≫.
Erol si sedette al capezzale dell’amico. Per la rabbia, battè un pugno contro
il muro, facendolo tremare. ≪Per
una donna, Torn! Prima Kayla, adesso tu... solo per una donna! Perché non...≫. Le lacrime non scesero dai suoi
occhi. Erol aveva smesso di piangere da quando era molto piccolo,
all’orfanotrofio. Ma la disperazione, comunque, venne fuori in rabbia
distruttiva. ≪Si
calmi, signore! Il comandante deve riposare!≫.
Erol dovette farsi una corsa.
Prese lo zoomer e cominciò ad accelerare. Fino a quando quasi non gli si storse
il polso. Fino a quando non lo trovarono, nascosto sotto l’autostrada, con un
catorcio di zoomer fumante che non avrebbe volato mai più. Era nei pressi del
negozio di Kai, che lo vide distrutto. ≪Erol!
Cosa è successo? Stai bene?≫.
Erol la guardò, facendosi aiutare:≪Kai...
tu... nei prossimi giorni, non uscire di casa. Quando vedi delle KG, che non
sono io, non farti vedere, non esisti. Va bene? Sta per succedere qualcosa di
molto brutto, e non voglio che tu... muoia... o finisca male. Va bene?≫. Kai annuì, incuriosita ma
sapeva che non doveva fare domande. Non finché Erol le parlava in quel modo,
perché di sicuro, c’era davvero qualcosa di grave che doveva accadere.