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Autore: slanif    26/08/2013    1 recensioni
Brian/Justin
Adoro vederlo qui, immobile, al mio fianco, mentre il respiro regolare di una persona dormiente qual è gli alza e gli abbassa il petto. Osservo le sue palpebre chiuse che so nascondono i più begli occhi della terra.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Brian Kinney, Justin Taylor
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Fianco a Fianco
di slanif

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Adoro vederlo qui, immobile, al mio fianco, mentre il respiro regolare di una persona dormiente qual è gli alza e gli abbassa il petto. Osservo le sue palpebre chiuse che so nascondono i più begli occhi della terra. Vedo il naso piccolo e la bocca carnosa e rossa piegata in un lieve sorriso.  Non ho mai visto niente di più bello, lo ammetto. La pelle candida sembra neve sotto le lenzuola di seta blu. Non posso vedere oltre la sua vita ma so perfettamente cosa mi aspetta se il mio sguardo potesse vedere oltre. Conosco a memoria quel corpo dolce che tante volte si è unito al mio o anche più semplicemente è stato sfiorato dal mio in un abbraccio.  Mi beo di questi momenti perché so che sono gli unici in cui posso guardarlo senza far finta di non amarlo, senza far finta che ogni volta che le pareti di casa risuonano di una nostra litigata furibonda  a me non importi niente. Non è così, ovviamente, e io lo so, ma lui non deve saperlo. Non voglio che sappia quanto mi abbia reso dipendente da lui. Non voglio che pensi che io sia un debole perché sarebbe la verità. Mi sono rammollito da quando sto con lui. Prima non mi importava di ferire le persone con le mie frasi dirette e spudorate, ora ogni volta che parlo con qualcuno, invece, cerco sempre di essere il meno brusco possibile. Lui ha tirato fuori il meglio di me, ma io voglio tornare al mio peggio! Prima non mi preoccupavo di ferire gli altri e non mi sentivo sporco o schifoso se mi portavo a letto persone che neanche conoscevo. Da quando sto con Justin non è più così. Non riesco più ad andare a letto con gli altri perché tutto quello che voglio è racchiuso nel corpo steso di fianco al mio. Lo so, ma è che non voglio accettarlo. L’unico problema è questo. Vorrei poter vivere la nostra storia liberamente ma il mio orgoglio me lo impedisce.
“Mmmmh…” sento il corpo steso vicino a me mugugnare e porto subito i miei occhi sul suo viso.
Vedo il suo naso arricciarsi e il corpo muoversi appena per cercare una posa un po’ più comoda. Si volta su un fianco e finalmente apre gli occhi.  Quegli occhi che mi hanno stregato con la loro vivacità e nei quali, adesso, in questo preciso istante, vi leggo tutto l’amore che prova per me. Il mio stomaco fa uno strano guizzo mentre il mio cuore si contrae. Vorrei anche io avere il suo coraggio e guardarlo con quello sguardo, ma io non sono lui e non lo sarò mai.
“Buongiorno…” sussurra piano mentre mi sorride dolcemente.
“Buongiorno” rispondo con la mia voce più fredda.
Vedo i suoi occhi velarsi di tristezza, ma è solo un attimo perché poi il suo sorriso ricomincia a brillare anche nei suoi occhi.
“E’ da molto che sei sveglio?” mi chiede tirandosi a sedere e portando il lenzuolo a coprirgli meglio la vita.
“No, solo pochi minuti” mento.
“Bene…” si interrompe un attimo e anche il suo corpo si ferma. Sembra che tutto il tempo si sia fermato, ma poi riprende: “Ora devo andare…”.
“Sì” annuisco piano.
“Ci vediamo stasera al Babylon?” chiede mentre porta le gambe oltre la sponda del letto dandomi le spalle.
“Sì, credo di sì” dico piano mentre osservo rapito i suoi movimenti.
Si sta piegando in avanti per prendere i suoi indumenti che nella foga di ieri sera sono stati gettati alla rinfusa sparpagliandosi sul letto. Vedo i muscoli della schiena e delle spalle tendersi e tutto il suo corpo si contrae mentre si alza in piedi e si infila i boxer. Boxer che sono talmente miseri che non possono di certo nascondere quel corpo meraviglioso, ma a me non serve l’immaginazione… conosco a memoria ogni linea di quel corpo perché la mia bocca, la mia lingua e le mie mani lo hanno percorso in lungo e in largo un miliardo di volte. Si infila la maglietta aderente di lino nera e i jeans sbiaditi per poi, una volta pronto, voltarsi verso di me con un sorriso e interrompere il silenzio che fino a quel momento aveva pervaso la stanza:
“Allora a stasera!” sorride “Buona giornata!”.
“Anche a te” dico piano mentre lui si avvicina alla sedia e prende il suo giubbotto. Se lo infila e si avvia alla porta.
“Ciao…” mi dice senza neanche voltarsi.
“Nh” annuisco.
Lui sta un attimo immobile mentre spera che io prosegua il discorso, ma me ne sto zitto e non faccio né dico niente quindi lui apre la porta ed esce. Osservo la porta chiudersi e sento i suoi passi frenetici sulle scale. Probabilmente sta correndo… sta correndo per scappare da me. Scappare dall’uomo che ama e che a sua volta lo ama ma non vuole dirglielo per non sentirsi dipendente di qualcuno. Il nostro rapporto, se poi si può chiamare così, si sta distruggendo definitivamente. Presto o tardi lui verrà da me e mi dirà di chiudere tutto, o forse sarò io… non lo so… ma spero che quel giorno arrivi il più tardi possibile perché anche se dormiamo insieme l’uno di fianco all’altro senza sussurrarci parole d’amore e anche se non abbiamo mai camminato fianco a fianco tenendoci per mano come tutti gli altri, in fondo abbiamo condiviso tanto. Non è una condivisione di sentimenti, ma di gesti, di parole, di situazioni. In fondo, anche se diciamo il contrario, a luci spente, stesi sul mio letto, i gesti tradiscono sempre quelle parole cattive che ci urliamo contro ogni qual volta litighiamo. Ma questa è solo la mia versione. Per lui facciamo solo sesso perché è solo lui ad amarmi… e questo lui non può accettarlo…

**FINE**

   
 
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