CHI RIDE PRIMA PERDE
 
Lo sguardo fisso su quegli occhi neri come la notte.
Erano ormai più di dieci minuti che nessuno dei due si muoveva e che non staccava lo sguardo dalle iridi dell’altro.
Il ragazzo aprì la bocca per parlare, ma non fece in tempo ad emettere alcun suono che lei lo aveva zittito con un cenno.
Passarono altri dieci minuti.
Nessuno dei due parlava.
Nessuno dei due muoveva un muscolo.
Si guardavano solamente, immobili e zitti.
Una mosca si andò a posare sul naso di Gohan facendolo starnutire sonoramente.
Videl sorrise. Si morse il labbro per evitare di ridere, ma non riuscì a trattenersi e scoppiò in una fragorosa risata.
Gohan la guardò confuso, poi sorrise anche lui.
-Ah ah! Hai perso!- la beffeggiò il mezzo-saiyan ridacchiando.
Videl lo guardò indispettita, ma poi, sconsolata, annuì.
-Che cosa ho vinto?- chiese Gohan curioso come un bambino.
Videl, senza parlare, si portò una mano nel mento iniziando a pensare. In fondo sapeva già cosa dare in premio al suo ragazzo. Si alzò in punta di piedi e appoggiò delicatamente le sue labbra su quelle di lui.
-Contento?- chiese la corvina guardando il ragazzo rosso come un peperone che aveva un sorriso stampato in faccia.
Lui annuì mentre faceva capolino, sulla collinetta verde, il piccolo Son.
-Che fate?- chiese con voce squillante il piccolo Goten avvicinandosi ai due ragazzi.
-Giochiamo- disse il suo fratellone guardando la sua ragazza.
-Come?- chiese ancora sempre più curioso.
-Vieni qui, ti spiego- disse la ragazza abbassandosi fino all’altezza del bambino –Allora piccolo, il gioco consiste nel guardarsi negli occhi, e il primo che ride perde. Attenzione però: non si può parlare, non si possono fare facce strane e non si ci può nemmeno muovere, intesi?- chiese sorridendo.
Il bambino annuì sorridendo. –Prima chi ha vinto?- chiese con la sua solita curiosità.
-Ovviamente io- disse Gohan facendo finta di vantarsi, guadagnandosi una linguaccia da parte di Videl.
-E che cosa si vince?- chiese ancora il piccolo.
-Beh… ciò che vuoi- disse la corvina sorridendo.
-Voi che cosa avete messo in palio?- fece l’ennesima domanda il piccolo saiyan.
I due ragazzi si guardarono arrossendo lievemente.
-Abbiamo deciso che chiunque avesse perso avrebbe fatto i compiti dell’altro per domani- mentì la giovane Videl dopo un attimo di tentennamento.
Il piccolo parve crederci e annuì. –Ci sto! Metto in palio la stessa cosa!- affermò sorridendo.
-Se vincerà Videl, però, dovrai fare quello che ti chiede lei- lo avvertì il fratello.
Goten guardò la ragazza in questione e annuì convinto. La sua parte saiyan e il bambino che era in lui lo spingevano a giocare e vincere.
Ed ecco che, come qualche minuto prima, Videl si ritrovò a fissare due occhi scuri come il cielo notturno. Rimase seria per alcuni minuti, ma ad un tratto la sua attenzione si posò su una mosca, e scoppiò a ridere ripensando a quando aveva starnutito Gohan.
Il piccolo saiyan scattò in piedi. –Evviva! Ho vinto!- esultò contento cominciando a saltare per tutta la collinetta verde.
Il piccolo sparì dopo qualche secondo senza dare alcuna spiegazione, lasciando soli i due giovani sbigottiti. Dopo pochi minuti, però, ritornò con il suo zaino e buttò, davanti ai due giovani, il contenuto per terra.
-Divertitevi!- esclamò ridendo mentre volava via chissà dove.
Gohan sospirò e si chinò a prendere un libro di matematica. –Ed io che pensavo di poter giocare ancora con te…- mormorò malinconico il diciasettenne sedendosi per terra. Quando aveva invitato Videl da lui quel giorno, non pensava che avrebbe passato il pomeriggio a fare i compiti per un bambino delle elementari. Sospirò. Almeno c’era lei con lui. Le sorrise dolcemente e, dopo un piccolo bacio sulla guancia, cominciò a svolgere gli esercizi che avrebbe dovuto fare Goten.
Non avrebbe dimenticato facilmente quella giornata.


Angolo dell'autrice:
Ok... non so spiegarmi il perché scrivo certe cose... non hanno molto senso eh? xD
Diciamo che non ne hanno per niente.
Eh va beh... Spero che piaccia almeno a qualcuno xD
A presto :)
                          -GohanGohan