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Autore: Whity    26/08/2013    3 recensioni
[Raccolta - daddies!Malec]
Una raccolta di daddies ispirate ai prompt più svariati - sentitevi liber* di suggerirmene, anzi!!! -.
Non necessariamente in ordine cronologico, non necessariamente con lo stesso rating... un miscellanea di momenti nella famiglia Bane-Lightwood.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Magnus Bane, Nuovo personaggio, Presidente Miao, Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Alec era ufficialmente disperato.
Non sapeva più quale angelo pregare, e il Presidente Miao – unico altro abitante della casa presente, visto che Magnus era fuori per l’ennesimo incarico – non pareva in grado di offrire una risposta esauriente.
Pioveva senza sosta da almeno due ore e – ad essere proprio onesti – il tutto aveva ormai preso le dimensioni di un piccolo nubifragio.
Il bimbo tra le sue braccia, un fagottino di nemmeno due anni, continuava piangere e ad ogni tuono le sue urla si facevano più disperate.
Aveva provato ogni ninna nanna di cui ricordasse almeno un paio di strofe, tirato fuori pupazzi e carillon d’ogni sorta ma niente. Nulla pareva in grado di far addormentare il piccolo.
Lo Shadowhunter era talmente preso dalle proprie preoccupazioni che a malapena si era reso conto delle braccia di Magnus che gli stavano cingendo la vita da qualche secondo.
- Che succede? –  chiese questi, baciando una tempia all’altro, prima di reclamare il fagottino.
- Max che combini? Mi fai disperare papà? – mormorò all’indirizzo del piccolo che per un paio di istanti parve considerare l’ipotesi di smettere di strillare solo per poter tirare i capelli al suo papà.
Si diresse verso il divano, con il piccolo tra la braccia ed un’espressione talmente incantata che Alec non riuscì ad impedirsi di immortalarli con la macchina fotografica prima di raggiungerli.
Intanto, Magnus aveva iniziato a cantare una canzoncina in una lingua che l’altro non conosceva ma che sembrava avere il potere di calmare il bambino.
In un paio di minuti Maximilian si era addormentato, al sicuro tra le braccia del padre.
Alexander sorrise alla vista del piccolo finalmente calmo, prima di sfiorare i capelli del marito – ancora leggermente umidi di pioggia – con una carezza.
- Non ti facevo un esperto di ninne nanne – mormorò, mentre rimettevano il bambino nella culla e si dirigevano in camera da letto.
L’altro si strinse nelle spalle prima di sedersi sul letto e aspettare che Alec facesse altrettanto.
- Soazig? – chiese, prima di sorridere ed assumere un’espressione a tratti malinconica – la sentii per la prima volta poco dopo che mi affidarono a quel gruppo di preti. C’era una donna, nelle campagne vicino al monastero, che la cantava mentre stendeva i panni… -.
L’altro gli strinse la mano, ben sapendo del rapporto difficile di Magnus col passato.
Avevano imparato sulla loro pelle quanto male potesse fare, quanti dubbi potesse insinuare.
- Sai, nessuno perdeva troppo tempo dietro a me, ero pur sempre un mostriciattolo – lo stregone si strinse nelle spalle – stavo sempre ad ascoltarla, rannicchiato in un angolo… ho avuto tutta una vita per impararla -.
Alec si voltò verso di lui e lo baciò.
Fu un bacio leggero, un timido sfiorarsi che però ebbe l’effetto di un balsamo lenitivo sull’anima dello stregone.
- Sai che ti dico? – continuò lo Shadowhunter con un sorriso – questa è ufficialmente diventata la nostra ninna nanna -.
Detto questo lo baciò un’altra volta, sorridendo nel sentire la presa del compagno farsi più presente attorno ai suoi fianchi.
- Sei stanco? – gli soffiò sulle labbra.
Magnus assunse un’espressione decisamente sardonica.
- Forse. In ogni caso – continuò, prima di portare il corpo di Alexander sul suo – ora ho altro a cui pensare – lo baciò – e qualcuno merita un po’ di attenzioni ogni tanto… -.
Si piegò su di lui, baciandolo con più voglia di prima e sorridendo nel sentirlo mugolare.
- Silenzio, Alexander… - lo riprese giocosamente – altrimenti sveglieremo di nuovo nostro figlio -.
Non riuscì nemmeno a contemplare per qualche secondo la bellezza di quelle due parole affiancate che le mani di Magnus avevano già preso a vagare sotto la sua maglietta.
Se un paio d’anni prima – poco dopo la loro separazione, che l’Angelo maledisse Camille – qualcuno gli avesse detto che si sarebbero ritrovati e avrebbero persino adottato un bambino, Alec gli avrebbe consigliato una visita presso i Fratelli Silenti.
Ora, stretto tra le braccia dell’uomo che amava, non riusciva a smettere di ringraziare gli angeli per quel piccolo miracolo. Quale che fosse la ragione di quell’insperata fortuna, non vi avrebbe rinunciato tanto facilmente.
 
 
Note: Soazig è il nome di una bellissima ballata bretone, accompagnata dall’arpa celtica (so benissimo anche io che Magnus è asiatico di origini, ma mi andava di prendermi una piccola licenza poetica. Ecco ;) ). Su youtube potete trovarne una versione registrata e digitalizzata 
   
 
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