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Autore: _sverige_    26/08/2013    1 recensioni
Si crede che ogni persona sia affiancata da un angelo che guida le sue azioni e veglia su di lei, ma pochi sanno che vicino a quest’ultimo si trovi anche un diavolo, pronto a sussurrarti seducente nell'orecchio parole di tentazione. Perché ogni uomo essendo libero deve avere le stesse opportunità sia nel bene che nel male, poiché è lui a dover scegliere la propria strada.
Genere: Slice of life, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Spagna/Antonio Fernandez Carriedo, Sud Italia/Lovino Vargas, Un po' tutti, Ungheria/Elizabeta Héderváry
Note: AU | Avvertimenti: Gender Bender
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Si crede che ogni persona sia affiancata da un angelo che guida le sue azioni e veglia su di lei, ma pochi sanno che vicino a quest’ultimo si trovi anche un diavolo, pronto a sussurrarti seducente nell’orecchio parole di tentazione. Perché ogni uomo essendo libero deve avere le stesse opportunità sia nel bene che nel male, poiché è lui a dover scegliere la propria strada.
 
                                       Until the End

Lovino si svegliò presto quella mattina, ritrovando quasi subito quel senso d’ansia che l’aveva accompagnato anche la sera precedente  fino a quando, sdraiatosi su quel letto così accogliente, i suoi nervi non c’è l’avevano più fatta: tutta la tensione della giornata appena trascorsa si era trasformata in stanchezza che gli era piombata sulle spalle con il peso di un macigno. Così, tra un turbine di pensieri che si susseguivano in testa senza sosta,  aveva fatto ingresso nel mondo dei sogni, un solo nome in testa. Daniel.
Affondò l’avambraccio destro nel materasso facendo perno  e lentamente si issò a sedere. I suoi occhi vagarono per la stanza pigramente, soffermandosi sulle strane figure che gli ancora pallidi raggi di sole andavano a disegnare sulle pareti pastello filtrando dalle spesse tende.  I mobili mostravano appena i loro colori leggeri ma caldi ancora avvolti dall’oscurità, dando all’ambiente un’atmosfera di pacatezza e tranquillità che stonava con lo stato d’animo attuale del giovane.
 Guardandosi intorno  cominciava a sentire un senso di oppressione che lo faceva soffocare, ma il pensiero che quella sarebbe stata l’ultima volta in quella stanza per molto tempo lo fece desistere dalla tentazione si fuggire il prima possibile da quel luogo. Dunque si alzò e, per nulla infastidito dal piccolo brivido di freddo che lo aveva attraversato quando aveva poggiato i piedi sul freddo pavimento, con uno scatto aprì le ali stirandole in tutta la loro lunghezza e sgranchendole dopo una notte di immobilità. Le fece ondeggiare lentamente avanti e indietro osservando con la coda dell’occhio le piume finali che facevano capolino nella sua visuale ad ogni battito sotto forma di guizzi candidi.
Quindi a piedi nudi si avviò verso la cucina per fare colazione. Sarebbe stata di certo una giornata intensa.  Prese svogliatamente un coltello e un paio di fette di pane che si mise a ricoprire di marmellata nell’attesa di sentire i gorgoglii della moka. Affondando i denti perfetti nel pane soffice sentì già il sapore dolce e leggermente aspro delle more avvolgergli il palato e chiuse le palpebre, concentrandosi sul gusto dei frutti.
Non riusciva ancora a rendersene conto completamente. Oggi avrebbe cominciato il suo compito da angelo custode e anche se gli bruciava ammetterlo, aveva paura. Paura di non essere adatto a quel ruolo, di non riuscire a proteggere il suo umano. Paura di non essere all’altezza. E già che c’era, un po’ di timore nei confronti di quel diavolo che avrebbe tentato il suo protetto per condurlo lontano dalla retta via. Già, il suo “avversario”, chissà com’era. Se l’era chiesto spesso ultimamente, già immaginandosi un essere senza cuore o qualsivoglia intenzione positiva, dall’anima oscura come il luogo dove lui e i suoi simili erano stati confinati dal tradimento di Lucifero. Lovino era sempre stato segretamente affascinato da quel mondo così diverso dal proprio, ritrovandosi a pensare che forse lui, in quel mondo così perfetto e puro, era fuori posto, sbagliato,  per poi vergognarsi  dei propri pensieri:  un angelo che desiderava essere demone. Inaccettabile.  Scacciò via quei ragionamenti e mandò giù l’ultimo sorso di caffè: doveva ancora vestirsi ed era inutile pensare a come un demone sia visto che nel giro di poche ore avrebbe incontrato quello che gli sarebbe stato accanto per molto tempo da lì in poi.


Mi dispiace per la lunghezza del capitolo, sperando in bene il prossimo sarà più lungo. Questa è la versione corretta, ma se ci sono altri errori non esitate a segnararli. Ovviamente recensioni e critiche sono ben accette. A presto, Sve.
E complimenti per essere arrivati in fondo!
  
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