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Autore: KuromiAkira    27/08/2013    2 recensioni
[Senyuu]
[Spoiler! Spoiler! Spoiler!]
- C’è una festa, in Paese? - domandò pacatamente Alba, seduto come sempre alla scrivania, immerso in una pila di libri e quaderni.
Sion si voltò verso l’eroe come se fosse stato destato da chissà quali pensieri, osservando l’ex-compagno di viaggio scribacchiare su un foglio con un’aria seria e concentrata che il finto soldato trovava innaturale, sul volto di Alba.
[Alba, Ross, Crea, Teuffel]
Genere: Commedia, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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- C’è una festa, in Paese? - domandò pacatamente Alba, seduto come sempre alla scrivania, immerso in una pila di libri e quaderni.
Sion si voltò verso l’eroe come se fosse stato destato da chissà quali pensieri, osservando l’ex-compagno di viaggio scribacchiare su un foglio con un’aria seria e concentrata che il finto soldato trovava innaturale, sul volto di Alba.
Sempre più spesso scopriva nel viso del ragazzo dai capelli castani quell’espressione, e la cosa, in qualche modo, lo turbava.
- Ah, sì - rispose poi con fare annoiato, ripensando agli avvenimenti di qualche ora prima. - Un festival in onore di non so chi… -
La mano che reggeva la penna con cui Alba stava scrivendo si bloccò improvvisamente.
L’ormai ex-quarantacinquesimo Eroe parve riflettere qualche istante, prima di sollevare la testa e lanciare un’occhiata incuriosita al ragazzo dai capelli neri davanti a lui.
- Non sembra che ti interessi molto - constatò.
- Non avevo intenzione di andarci - confermò con indifferenza colui che un tempo si faceva chiamare Ross. - Ma Crea mi ci ha trascinato lo stesso. -
Alba mugugnò e tornò alla propria occupazione –non che avesse molto altro da fare, comunque–, scoprendosi per nulla stupito della risposta.
- E Crea ora dov’è? -
- L’ho lasciato alla pesca dei pesci. Probabilmente lo troverò ancora lì, quel cretino - rispose l’altro, sbuffando.
- Dovresti tornare da lui e cercare di divertirti - commentò Alba, senza guardarlo. Sion lo fissò qualche istante, riflettendo su quelle parole; suonava tanto come ‘divertiti, tu che puoi’.
Non resistendo alla voglia di sfotterlo, il volto serio si contorse in un ghigno e ridacchiò.
- Ci saresti voluto andare, vero Eroe? - chiese, esibendo un finto sorriso gentile. - Scommetto che te piacciono certe cose. Ti ci vedo proprio correre come un idiota tra le bancarelle a mangiare mele caramellate e giocare al tiro al bersaglio nella vana speranza di prendere un pupazzetto. Peccato che tu non possa - lo canzonò, sperando di vederlo lagnarsi come al solito.
Alba sbuffò, interruppe nuovamente ciò che stava facendo e tornò a guardarlo, con un’espressione solo vagamente delusa. - Dovevi per forza rinfacciarmelo? - domandò tranquillamente, senza quella nota disperata che l’altro aveva sperato di sentire.
Sion sbatté un paio di volte le palpebre, insoddisfatto. Lo squadrò per lunghi secondi, durante i quali l’Eroe lo osservò a sua volta, con un’aria a dir poco idiota, e in quel momento si rese conto che, negli ultimi tempi, Alba aveva smesso di lamentarsi per la privata libertà.
Per un istante pensò che, forse, era una bastardata troppo grande persino per lui prendere in giro Alba per una cosa del genere. D’altronde la condizione della ‘Volpe Rossa’, eroe indiscusso degli ultimi anni, era un’ingiustizia vera e propria.
La positività dell’eroe, in una situazione del genere, era addirittura da ammirare.
Sion cercò di scacciare quelle riflessioni e, quasi risentito da esse, aggrottò le sopraciglia, si avvicinò e iniziò a sfregare violentemente le tempie dell’altro con gli indici piegati, ignorando le proteste del più giovane ed evitando di rispondere quando gli chiedeva cosa gli fosse preso.
Chiuse lì il discorso della festa. D’altronde non gli era mai servito un motivo specifico per maltrattare l’Eroe.

Quando fu ora di andare, venne a prenderlo direttamente Crea. L’amico, vestito con uno yukata maschile, una maschera al lato della testa e un paio di palloncini colorati in mano, entrò agitando energicamente il braccio verso l’alto e sorridendo come un idiota. Poco dietro di lui, Teuffel Diablos.
Crea salutò l’amico e Alba, che ricambiò con un sorriso, poi si rivolse a Sion.
- Si-tan! - esclamò con entusiasmo, avvicinandosi rapidamente. - Torna alla festa! C’è tantissima gente e un casino assurdo! - rise, divertito.
A quelle parole lo sguardo preoccupato e dispiaciuto di Teuffel si posò subito su Alba, che tuttavia continuò ad ascoltare con interesse e una punta di malinconia la descrizione delle varie bancarelle e dei fuochi d’artificio.
Persino Sion gli lanciò un’occhiata dubbiosa.
Crea sembrava aver dimenticato la situazione di Alba, tutti lì erano consapevoli che non lo faceva con cattiveria, e continuò il proprio racconto finché, seccato da tante chiacchiere Sion gli diede un forte schiaffo, con una decisione tale da farlo cadere di lato.
- Sei proprio un idiota - commentò semplicemente il ragazzo dagli occhi rossi.
Nell’espressione canzonatoria si poté intravedere una punta di rimprovero.
Crea si limito a ridere e massaggiarsi la guancia, mormorando un ‘sei sempre il solito, Si-tan’ e
Alba non seppe se essere sollevato o meno dal fatto che Sion non fosse sadico solo con lui, ma decise di non intromettersi.
- Non ho affatto voglia di tornare a quella stupida festa - disse infine il soldato, palesemente scocciato. - Vai ad ingozzarti di takoyaki -
- Si-tan, io sono allergico al polipo - gli ricordò l’amico.
- Lo so - affermò Sion, sorridendogli.
- Dovresti andare - commentò Alba, ricevendo uno sguardo di gratitudine da Crea.
Sion sbuffò. - Preferisco rimanere qui, piuttosto - affermò, appoggiandosi al muro di pietra.
- Non ti stai facendo scrupoli per me, vero? - domandò il ragazzo dai capelli castani.
Uno strano silenzio calò tra loro. L’Eroe iniziò persino a sentirsi in imbarazzo, mentre veniva fissato da Sion –che a sua volta era osservato da Crea, quasi quest’ultimo attendesse con ansia la risposta che avrebbe dato l’amico–
- Chi ti ha detto che lo sto facendo per te? - domandò con noncuranza il soldato.
Alba si imbronciò, incapace di rispondere e pentendosi di aver aperto bocca. Eppure era quasi certo che si fosse preoccupato, prima.
Alla fine Crea ebbe comunque la meglio, anche perché a Sion non era permesso stare troppo tempo nella prigione di Alba, e quest’ultimo e Teuffel si ritrovarono presto soli.
Sospirando, Diablos si voltò verso l’Eroe.
- Avresti voluto andare con loro? - sussurrò, quasi temesse che domandandolo a voce alta il ragazzo dai capelli castani sarebbe rimasto ferito. Poi tornò ad osservare davanti a sé, verso il punto dove erano usciti i due amici. - Non credo che quei due si siano comportati bene, oggi. -
- Ma no. Sono rimasti separati per così tanto tempo, - mormorò Alba, poggiando il gomito sulla scrivania e reggendosi la testa con la mano sinistra. - È giusto che stiano insieme e si divertano. -
- E che tu sia rinchiuso qui, dopo tutto ciò che hai fatto per gli altri, è giusto, Alba-kun? - non si trattenne dal chiedere il maggiordomo.
L’eroe non rispose, limitandosi a fissare un punto imprecisato della prigione con un sorriso rassegnato.
Dall’altro lato dell’entrata, nascosto tra le rocce, Sion abbassò lo sguardo.


- Cosa… cosa sarebbe questo? - domandò perplesso Alba, mentre osservava quasi con timore ciò che aveva portato l’ex-compagno di viaggio una volta finita la festa.
Sion allargò il sorriso e piegò la testa di lato. - Un souvenir preso in una bancarella solo per te, Eroe - spiegò il ragazzo dai capelli neri, distendendo le braccia per porgere il dono all’altro.
- Alle bancarelle si vendono cose del genere? - domandò sconcertato. - E… che ci dovrei fare, scusa? - chiese, sempre più irrequieto e intimorito, facendo un passo indietro.
Il soldato si avvicinò nuovamente, implacabile e opprimente.
- Che domande! Lo indossi - rispose semplicemente, sbattendogli l’indumento contro il petto.
- Co…? - esclamò l’eroe, sussultando ed arrossendo d’imbarazzo. Ma non ebbe tempo di finire di pronunciare la parola che si ritrovò il viso di Sion pochi centimetri di distanza dal suo.
- Lo indossi - ripeté il sadico ragazzo, poggiandogli energicamente la mano sulla spalla.
Alba trasalì, face un altro passo indietro e cercò di sfuggire alla presa dell’altro.
- Non si rifiuta un regalo, Eroe! È maleducazione - gli fece notare Sion, con assoluta tranquillità.
- E come pensi possa accettare una cosa del genere? - gracchiò istericamente, cercando di saltare oltre il letto e fallendo miseramente, cadendo di faccia proprio sul materasso.
Si sentì un immenso idiota, ma non aveva il tempo di rimproverarsi: ancor prima di voltarsi all’indietro, Alba sapeva di essere spacciato.
Negli occhi scarlatti del soldato brillò un lampo di divertimento: già si pregustava lo spettacolo.
- Questo per l’insinuazione di oggi, Eroe - disse.
E Alba si mise a gridare, benché non fosse certo di voler essere visto mentre veniva spogliato e costretto ad indossare una divisa a marinaretta.








Note finali: Obbiettivamente una schifezza. Ma va bhé.
Credo di aver fallito miseramente il mio obbiettivo, ovvero mostrare Alba in prigione apparente spensierato, far capire che in realtà vorrebbe essere libero, ma altruista nonostante tutto nel voler che Sion stia con Crea anche se lui si sente solo.
E la cretinata finale è sempre per rimanere in tema con lo spirito dell’opera. E poi Alba vestito alla marinaretta dev’essere un amore, anche se credo che poi Sion lo molesterà XD
La presenza di Teuffel deriva da alcuni comics che ho 'letto', ma in realtà non ho la più pallida idea se il personaggio rimane spesso con Alba o meno. Credo di no. Quindi forse è pure OOC. Va beh, mi serviva per la scena più importante, quella dove chiede se è giusto che Alb sia imprigionato XD Anche l'Alba-kun', viene dai comics, perché credo che si così che lo chiami... ma non ne sono sicura XD Non so nemmeno se Alba chiami Sion col suo vero nome o rimanga fedele al 'Ross'. XD
Insomma, ho scritto di nuovo su ciò che conosco poco, mi spiace.
  
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