LACRIME

Tutto è buio, silenzioso.

Quasi surreale.

Ci siete solo voi due: tu ed Elena.

Lei che ti guarda, come se fosse l’ultima volta.

Tu che le rispondi con altrettanta sofferenza.

Non hai ancora ceduto totalmente al dolore.

Ma lo farai e presto anche.

Non riesci a credere di doverla lasciare.

Di doverla sacrificare per il bene di tuo fratello.

Perché sì, quello in pericolo, è proprio Stefan.

E questa volta, non sai come andrà a finire.

Non sai se la tua solita spavalderia, sicurezza e strafottenza ti porteranno a vincere di nuovo.

Non sai e questo ti fa paura.

E fa schifo.

Provare dolore.

Provare sofferenza.

Provare solitudine.

E dover lasciar andare.

Di nuovo.

Tu e la tua fottutissima mania di sacrificarti per gli altri rendendoli così felici.

Facendoti da parte.

“Non andare, potremmo …”

Le posi un dito sulle labbra facendola così zittire.

Non vuoi ascoltarla. Non più.

Non ci riesci.

Sei logorato dentro, il macigno che porti nel cuore ti sta lentamente consumando e distruggendo.

Non vuoi lasciarla. Ma devi.

“E’ tardi Elena! Devo andare”

Sei categorico.

La tua voce risulta quasi fredda e nascondi, con un leggero sorriso, tutto quel male che ti sta dilaniando e squarciando.

Pezzo dopo pezzo.

“Ti farai ammazzare …”

Forse è vero, forse ha ragione lei.

Ma come fa a chiederti di lasciare tuo fratello, sangue del tuo sangue, in balia del nemico?

“Elena …”

“Troveremo una soluzione, ma aspetta …”

“Non c’è altro modo. Nessuno può farlo. Solo io.”

Ne sei certo. Nessuno può aiutarti, nessuno può affiancarti come vorresti.

Devi per forza lottare tu, da solo, contro tutto e tutti.

A costo della vita.

A costo di rinunciare a tutto quel bene che sei riuscito, difficilmente e dolorosamente, a costruirti con le tue forze.

E infine le senti.

Le lacrime.

Quelle perle cristalline e salate che ti scendono dolci sulle guance.

Le hai trattenute per troppo tempo e questa, di certo, non è la situazione per pensare al proprio orgoglio.

“Ti amo”

Le dici prima di baciarla con trasporto e amore.

E ti accorgi solo staccatosi da lei che il suo viso è rigato come il suo.

I singulti e i singhiozzi sono flebili ma vivi.

“Ti amo anche io, Damon”

Non vorresti ma cedi di nuovo.

E la baci per una possibile ultima volta con intensità, con passione, con tutta la forza che senti nel cuore.

Infine l’abbracci, tenendola stretta a te e inspirando il suo profumo per ricordarlo all’infinito.

“Addio, amore mio”

E la lasci andare.

Sparendo nell’oscurità.

Angolo autrice:
Sono passata in pochi giorni dal demenziale al drammatico ... credo di avere una doppia personalità xD
Allora premetto che questa oscenità non è colpa mia ma di Fefy94 che alla mattina si sveglia male e si immagina queste cose ...
E' una sciocchezza, lo so da me, non volevo neppure pubblicarla ma mi hanno "obbligata"!
Spero che qualcuno apprezzi ugualmente!!
Un bacio,
Anna