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Autore: Wednesday Addams    27/08/2013    3 recensioni
Abigail Watson, sedici anni e una storia difficile alle spalle. Tutti i suoi problemi sono riconducibili a Samantha. Ma chi è in realtà Samantha,e sopratutto: che cosa vuole da Abigail?
Anche se l'introduzione non è delle migliori spero che vogliate comunque entrare a leggere questa storia.
Genere: Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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Da quanti anni sono rinchiusa qua dentro ?

Bella domanda, ma prima fammi fare un passo indietro, mi chiamo Abigail Watson, ho sedici anni e sono pazza. O almeno cosi tutti credono, Tutto è cominciato quando avevo cinque anni,l’anno in cui ho scoperto che in realtà avevo avuto una sorella gemella,che purtroppo è morta subito dopo la nascita,si chiamava Samantha .
Come dicevo a cinque anni ho iniziato ad avere dei “problemi”, prima iniziarono gli incubi dove la costante era solo una: morivo sempre e una creatura malefica si impossessava di me, era come vedere un brutta copia del esorcista.
Dopo gli incubi arrivarono le visioni, e la costante qua invece era una ragazza vestita con una camicia da notte nera, logora e macchiata di sangue. La faccia era demoniaca peggio di quella di Samara Morgan in “The ring”.
Io lo dicevo ai miei genitori,ma loro non mi cedettero,anzi iniziarono a pensare che avessi qualche tipo di problema. Così iniziarono a mandarmi da uno psicologo all’ altro. Il risultato? I miei problemi aumentarono.
Dopo anni e anni di terapia i medici non capirono quale era la mia diagnosi,così grazie al consenso dei miei genitori, mi rinchiusero in questa specie di manicomio.

Nei successivi  sei anni venni sottoposta a qualsiasi tipo di esame, ma niente ancora nessuno seppe dare una diagnosi .
Se solo avessero  unito la storia di Samantha e i miei problemi,la storia oggi sarebbe completamente diversa, io magari sarei ancora con i miei genitori nella mia casa di periferia di una cittadina che forse non è neanche segnata sulle cartine geografiche, e cosa più importante io non starei per morire.
Lei mi sta per venire a prendere e ora non so più che pesci pigliare per farmi ascoltare da questa marea di omini in camice bianco,è davvero difficile capire quando una persona si sente in trappola? O forse sono solo io, a voi la scelta.
Sono già le 10.30 tra poco c’è il coprifuoco lei mi verrà a prendere subito dopo, ho i minuti contati.

Tic, tac. Tic, tac.
Ora l’orologio segna le undici meno un quarto, sento raschiare alla porta, deve essere lei, senza alcun dubbio.
I minuti passano lentamente e il raschiare sta diminuendo, anzi è sparito.
Spero con tutto l cuore che questo sia solo un bruttissimo,orrendo incubo.
Il maledetto ticchettare di questo maledetto orologio mi fa venire voglia di urlare dal terrore,ma non posso,gli altri mi crederebbero più matta di quello che sono.
Sono le  undici e quarantacinque ormai è più di mezz’ora che non succede niente.
Ormai da quando c’è il coprifuoco non mi sono azzardata ad alzarmi dal mio letto,ma ora sotto queste maledette coperte fa troppo caldo,devo per forza alzarmi. Sento come se qualcosa mi soffiasse da dietro solleticandomi la spalla,non so se voglio girarmi ma devo.

Lei è qui. Samantha è qui,col suo ghigno malefico, la camicia da notte logora e un coltello in mano.
La butto giù dal letto,lei cade a terra,ma io non posso scappare,è finita.
Si sta avvicinando,passo dopo passo, brandendo il coltello con fare demoniaco.
Chiudo gli occhi non voglio vedere la morte in faccia. Un momento di incertezza e poi una valanga di pugnalate,un dolore lancinante prima al petto,poi il dolore si espanse in tutto il colpo facendomi urlare,ma è come se l’urlo si bloccasse in gola.
Cado rovinosamente a terra,non riesco ad alzarmi lei è sopra di me si avvicina alla gola.
L’ultima cosa che sento è il coltello che mi trapassa il colla da una parte all’altra e poi niente,buio,fin dei giochi.
Sono morta,per mano di mia sorella. la mia colpa?

Quella di essere nata.




Buon pomeriggio a tutti!!!
Eccomi qui con questa nuova storia, spero che vi piaccia.
Abby
   
 
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