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Autore: NeveCristallina    27/08/2013    0 recensioni
In quella casa che si ergeva sugli scogli era nato il loro amore.
Sulla strada che conduceva verso di essa, il loro legame era stato spezzato.
E,grazie al mare sotto quella stessa casa, loro si sarebbero riuniti.
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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                                                                                                 E anche il cielo parlerà del nostro amore.

 
                                                             
      
                         “Perché te ne sei andato?”

 


Una domanda. Una sola, inutile domanda continuava a rimbombare nella testa di Melancolìe.
Ma essa sembrava essere destinata a girovagare nella mente della ragazza senza una risposta che l’accompagnasse.
Perché se n’era andato? Perché l’aveva lasciata sola ad affrontare la vita con l’amarezza di quel vuoto insopportabile?
Sola, accompagnata da quel dolore che portava dentro di sé e che diventava sempre più lancinante, come una spada che trafigge un cuore senza pietà.
Perché l’aveva abbandonata, preferendo il cielo immenso a lei?
Quello stesso cielo che ora si rifletteva nei suoi occhi vuoti e cupi, come l’oscurità di quella notte che sembrava non voler finire mai per tenerle compagnia.
E Melancolìe, quel cielo, non  riusciva a smettere di fissarlo. Forse per via della luna piena che sembrava splendere solo per lei quella sera..
O, forse, perché, tra le tante stelle che brillavano nell’immensità, sperava di scorgere proprio lui, la sua stella, il suo angelo andato via troppo presto, in una notte che sarebbe dovuta essere piena solo del loro amore e non di lacrime amare.

                   “Mi vuoi dire dove mi stai portando, razza di idiota?” disse lei mentre cercava
                    di trattenere le risa provocate dalle mani del ragazzo, le quali scorrevano sulla
                    sua pelle, solleticandola.
                   “E’ una sorpresa, sali in macchina e non domandare!”
                    La ragazza emise un piccolo sbuffo, per poi salire in macchina protestando.
                    Lui sapeva quanto fosse curiosa e, per questo, ad ogni suo compleanno, si divertiva

                   a stuzzicarla con sorprese di ogni tipo, che lei riusciva sempre a scoprire in anticipo
                   con le sue domande insistenti.
                   Ma questa volta non sarebbe successo, o meglio, non doveva assolutamente succedere;
                   quella sera non le aveva preparato una sorpresa come le altre, fatte comunque con amore,

                   ma pur sempre semplici regali. No, questa era la sorpresa per eccellenza, quella che
                   lui sperava le togliesse il fiato più delle altre.

                   Perché, quella sera, si era finalmente deciso; nell’esatta ora in cui lei avrebbe
                   compiuto 23 anni, lui avrebbe fatto il grande passo.
                       
E niente avrebbe rovinato quel momento.
                   Ma la vita, si sa, è sempre imprevedibile...
     

 
 
Due improvvisi raggi di luce, provenienti da una macchina a tutta velocità, illuminarono i volti di entrambi i ragazzi. L’aria fu sovrastata da un enorme boato. Il ragazzo, sanguinante poiché aveva sbattuto violentemente la testa, si voltò lentamente verso di lei. Tremava, la vista offuscata e il dolore sempre più intenso.
Ma, in quel momento, non era al suo dolore che pensava.

Strinse gli occhi in due fessure per migliorare la vista e chiamò il suo nome con la poca voce rimastagli in gola.
E lei si mosse. Non era grave, solo poche ferite, fortunatamente. Il ragazzo, felice, sorrise con le poche forze che gli erano rimaste.

Poi, il vuoto.
La voce straziata di lei.
Il silenzio.

 
I ricordi cominciarono a sovrastarle la mente, seguiti da lacrime amare.
Perché il destino aveva deciso che sarebbe stata lei l’unica a sopravvivere, quella notte?
Perché non anche lui? Le sembrava tutto così profondamente ingiusto..
E forse fu proprio per questo motivo che, quasi senza accorgersene, si alzò in piedi sul muretto della terrazza dove era seduta,
sporgendosi dalla larga ringhiera di metallo, alta pochi centimetri, che si innalzava su di esso. Ne era sicura ormai, voleva raggiungere la sua stella.

Sarebbero brillati insieme nell’immensità del cielo, avrebbero giocato a rincorrersi intorno ai vari pianeti, sotto lo sguardo felice della luna.
Sarebbero stati uniti fino a quando non si sarebbero spenti per sempre, ma, almeno, lo avrebbero fatto insieme.


Guardò ancora il cielo. E in quel momento fu sicura di averlo trovato, il suo angelo, la sua stella.
Non era pazza, se lo sentiva dentro; dentro di sé, dentro il suo cuore.
Strinse con forza la ringhiera, facendo così diventare le sue nocche bianche.
I ricordi non smettevano di scorrerle velocemente davanti gli occhi, diventati ormai due pozzi immensi e vuoti, senza emozioni, senza amore.
Senza lui.
La ragazza scavalcò decisa la ringhiera, tenendosi, però, saldamente ad essa.
Volse lo sguardo verso il mare.. Verso quella profonda e immensa distesa d’acqua che sembrava quasi pronunciare il suo nome.
 
In quella casa che si ergeva sugli scogli era nato il loro amore.
Sulla strada che conduceva verso di essa, il loro legame era stato spezzato.
E, grazie al mare sotto quella stessa casa, loro si sarebbero riuniti.

 
Era così bello il mare, quella sera. E a lei sarebbe bastato un solo passo per raggiungerlo e sprofondare nel suo abbraccio caldo e rassicurante.
Osservò per l’ultima volta il cielo e quella stella, che ormai sapeva essere la sua.
E sorrise.
 
Un sorriso che non compariva sul suo volto da troppo tempo, ormai.
Un sorriso pieno d’amore.
Lo stesso sorriso che rimase anche quando fu avvolta dalla dolcezza delle onde, che la cullarono finché non raggiunse il sonno tanto desiderato.
Il sonno eterno.


Era riuscita nel suo intento; lo aveva finalmente raggiunto.
Poteva finalmente riabbracciarlo, offrirgli tutto il suo amore, illuminare con lui la buia notte.
E ogni persona che, quella sera, alzò distrattamente gli occhi al cielo, giurerebbe di aver visto due stelle danzare insieme, sotto lo sguardo pieno d’amore della luna. 
  
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