- Dedalo.
Ho lanciato un boomerang
che non ritorna:
la cartilagine di una macchia
che si diserta
quando circumnaviga
i suoi punti levigati
tra le corolle di crani
che prosperano
in un perdono già caduto.
Ho raccolto il suono
afono
del mio dedalo
che non si interseca;
un chilometro audioleso
che procede con un carro
disarticolato,
un esito in attrito
che si demolisce
prima di braccare
questo clitoride cucito.
L'inchiostro
di una pagina flessa
brancola sulle croci
ad identificare ghirigori
sonori
che ho sputato su una lettera
circoncisa.
E' fuggita:
il calendario è scaduto.
Ti ho torchiato un bacio
con gli insetti
di quei tuoi proiettili
sospesi:
una cacofonia di mandibole
che ruotano
per gesticolare eclissi
asfittiche
in tazze gravide di maree
che planano.
Volto palpiti
abortiti:
il volto dissolto
di un ghigno che non difendo
quando il vento
non ascolta il fluttuare
di quel suo scoglio
che non mente.