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Autore: DraGiuppy    27/08/2013    0 recensioni
Freddo nelle dimora del lago,freddo in rue scribe,freddo alla stazione del nord del mondo,e gelo in Svezia. Il gelo mortale che si insinua nelle vene di Christine Daaé quando legge il tanto temuto necrologio sull'Époque. Il gelo che la pervade quando prende nuovamente il treno per Parigi.Un viaggio insieme a Christine attraverso le sue paure,e attraverso un maligno presentimento che accompagna l'idea di dover tornare dal suo povero,sfortunato Erik.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il freddo fece bene a Christine. Rinfrescava le sue gote rosse abituate al gelo svedese,Raoul capiva che stava meglio. Sì,ogni minuto che passava il giovane ex visconte si convinceva della sua felicità. Anche lui era felice. La pelle intorno ai suoi occhi si increspava come quando is sorride di cuore,i suoi zigomi iniziavano ad alzarsi così come le sopracciglia bionde. Il suo sorriso ora era ormai completo e Raoul cingeva le belle spalle bianche di Christine coperte da un soprabito con il suo braccio. Poi la guardava e sbatteva le ciglia. E la abbracciava ancora,così felice per la sua felicità. Il tempo rimase immobile. Non sentirono neanche il fischio del treno quando arrivò. Neanche la lieve tosse imbarazzata di mamma Valerius. Christine era abbracciata a lui come un naufrago ad una roccia. E solo il capotreno li distolse da quell'abbraccio. Il treno era arrivato. Il treno che doveva 
portarli alla Stazione del Nord del Mondo. Erano passate due settimane e Christine ricordava ancora quell'abbraccio. Sapeva che il tempo degli uomini ha misure differenti,diversi calendari,anche se scorre uguale per tutti. Lei voleva che il suo tempo cominciasse da lì. Erano passate,dicevo,due settimane divita felice. Serena,finalmente. Ma,come durante quell'abbraccio aveva nascosto a Raoul un principio radicato di tristezza,e sul treno aveva ricacciato indietro una lacrima, ora nascondeva a se stessa l'attimo di terrore che aveva ogni giorno nel leggere l'Époque. Aveva paura di un necrologio. Ma in fondo sorrideva ogni volta,e sentiva che quel giorno non avrebbe trovato nulla. Ecco, "Necrologi,trigesimi e annivarsari" vediamo... "Allostimato prof. Gateau" , "a Jamal "...niente,nessun Erik. Il suo sorriso si fece più ampio e arioso. Ricontrollò,sicura della sua felicità. Ma a metà il suo viso si fece pallido. Il giornale le cadde dalle mani. "Erik è morto."
  
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