Serie TV > Doctor Who
Ricorda la storia  |      
Autore: Gwendolyn Smith    27/08/2013    1 recensioni
"Eri una brava e buona ragazza. Una ragazza normale.
Eri un esempio per tutte le tue coetanee. Dolce, gentile, educata, con una vita brillante davanti a te.
A cosa pensavi, quando immaginavi il tuo futuro? Pensavi alla morte?"
*****
Bene, ecco la mia prima fanfiction sul Fandom. Spero con tutta me stessa che vi piaccia, altrimenti avete l'autorizzazione a fare di me il vostro bersaglio mobile.
Genere: Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Lucy Titolo: Lucy
Genere: Triste, Malinconico
Rating: Verde
Tipo di coppia: Nessuna
Avvertimenti: One-shot
Conteggio parole: 703
Disclaimer: Doctor Who e tutti i suoi personaggi non mi appartengono. Questa storia è stata scritta senza scopo di lucro.




“Normale”.
Così ti definivano, Lucy.
Non eri intelligente, ma nemmeno stupida. Ti mantenevi nella media.
Non sei mai stata così bella da far girare la testa ai ragazzi, ma nemmeno brutta. Questo ti consolava.
Eri una brava e buona ragazza. Una ragazza normale.
Eri un esempio per tutte le tue coetanee. Dolce, gentile, educata, con una vita brillante davanti a te.
A cosa pensavi, quando immaginavi il tuo futuro? Pensavi alla morte?


Ti eri laureata, e avevi trovato il tuo posto nel mondo.
I tuoi genitori erano orgogliosi di te, ovviamente. E tu eri pronta a incamminarti verso il tuo radioso futuro, quello che avevi immaginato tante volte.
Eri sicura che sarebbe stato speciale. Avresti affrontato l’ignoto con determinazione e con un sorriso.
Oh, Lucy, se solo avessi saputo a cosa andavi incontro!


Lo incontrasti a un gala di beneficenza.
Appena incrociasti il suo sguardo capisti che non era normale. Potevi sentirlo perfettamente.
Era speciale. E affascinante.
E poi ti sorrise. Aveva sorriso a te, a una normalissima brava ragazza. Quanto era bello il suo sorriso, diverso e ampio.
Quella sera ti innamorasti di Harold Saxon, candidato Primo Ministro.


Ti chiedevi mai se era giusto, dolce Lucy?
Lo facevi, e molte volte, ma cercavi di zittire quella voce che negava. Perché tu amavi il tuo Harry, il tuo Master.
Quello che lui stava cercando di costruire era spaventoso, ne eri consapevole.
Avresti potuto fermarlo, ma lo amavi. Lo amavi così tanto da non accorgerti di chi fosse veramente.
Anche lui, forse, ti amava. O almeno lo speravi.


Avevi visto la fine, l’oscurità. Avevi visto nascere l’esercito che avrebbe distrutto la Terra.
Un anno in quella fortezza aerea. Mentre tutti morivano, sotto di te, tu rimanevi al sicuro, viva, accanto a tuo marito.
Come ti sentivi, Lucy? Felice? Atterrita? Spaventata? O confusa?
Decisamente confusa.
Eri finalmente qualcuno di importante, sposata al dominatore della Terra, ma qualcosa era sbagliato.
Forse era la morte, che aleggiava fuori dalla portaerei.
O meglio: tutto era sbagliato. La morte, Harold, la tua presenza accanto a lui.
“Mi dispiace” mormoravi, guardando la distruzione che stava avvenendo. Anche se sapevi che nessuno poteva udirti.
E, anche se avessero potuto ascoltare le tue parole, avrebbe fatto qualche differenza?


Hai premuto il grilletto.
È accaduto troppo in fretta perché tu mettessi a fuoco la situazione.
Il Master aveva perso, aveva perso tutto, e il mondo tornava alla normalità.
Avevi visto troppa distruzione su quel pianeta. Troppo dolore, troppa morte.
La colpa era sua, del Master, l’uomo che si faceva chiamare Harold Saxon, tuo marito.
Aveva distrutto la Terra, ti aveva plagiata, aveva ucciso per il puro piacere di farlo e per ambizioni troppo grandi.
Si era rivelato un pazzo, un alieno corroso dall’odio e da una follia accecante. Non era l’uomo che avevi pensato di sposare. Quell’anno ti aveva aperto gli occhi, oltre a dolorose ferite nell’anima.
Dovevi mettere una fine a quella follia. Per quanto bravo che fosse il Dottore, potevi essere sicura che “Harry” non avrebbe più nuociuto?
Nessuno ti ha visto prendere la pistola. Nemmeno tu ti sei resa perfettamente conto di averla in mano. Almeno fino a quando non hai premuto il grilletto.
È stato facile. Una leggera pressione, e il proiettile è partito. E con lui anche le tue paure ed ansie.
Hai pareggiato i conti.
Lui non potrà mai più fare del male. Per sempre.


Lucy Saxon, che ne sarà di te, ora?
Non ci vuoi pensare. Ti dici che non è importante.
Il Master è morto, e con lui i tuoi incubi. Qualsiasi sia la tua prigione, non sarà mai terrificante come la furia del tuo defunto marito, che hai conosciuto fin troppo bene.
I giorni seguenti ti scorrono davanti, come se non appartenessero a te. Ti portano via, ti condannano. Opponi un po’ di resistenza, perché ti sembra giusto farlo.
In qualche modo sei in pace con te stessa.


Lucy, la brava e buona ragazza.
Lucy, l’assassina di suo marito.
Sei la stessa donna di prima, ma non ti riconosci più. È il prezzo che paghi per il tuo gesto, ogni giorno nella tua cella.
Oh, dolce Lucy, lo rifaresti di nuovo? Premeresti il grilletto, potendo rivivere quel giorno?
Non hai dubbi, in proposito.
Sì.





Angolo dell’autrice
Sono reduce da “The sound of drums” e “The last of the Time Lords”.
Perché proprio Lucy Saxon come protagonista? Perché mi ispirava scrivere qualcosa su di lei, personaggio che viene snobbato spesso, e a torto. Spero solo che non sia venuto OOC.
Spero che la grammatica sia corretta. Ho controllato non-so-quante-volte, ma non giurerei di aver trovato tutti gli errori ^^”(sì, in Grammatica ho sempre fatto pena). E, boh, spero vi sia piaciuta. Non sono molto brava a scrivere, quindi se poteste lasciare una piccola recensione mi farebbe piacere, anche se negativa. Sono qui anche per imparare.
  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Doctor Who / Vai alla pagina dell'autore: Gwendolyn Smith