28/08/2013
4 recensioniÈ da parecchio tempo che non pubblico una fan fiction e questa è la terza su Kuroshitsuji...Spero vi piaccia! L' ho già scritta tutta e aggiornerò regolarmente.
Undertaker potrebbe risultare OOC, ma è voluto, il personaggio subirà un' evoluzione nel corso dei capitoli rendendolo quello che conosciamo.
Ho voluto fare un esperimento discostandomi dal mio solito stile di scrittura e riducendo al minimo le descrizioni, spero di aver ottenuto un effetto realistico e veloce.
Quindi eccovi il primo capitolo "Tutto proteso in avanti" [cit. Yana Toboso]
* * *
Dance of Curse
Dance of Curse
Cosa c'è dopo la morte, per uno Shinigami? Me lo sono sempre chiesto.
Ma puntualmente arrivavo alla conclusione che la cosa non mi riguardava. Come Shinigami, appunto, ero immortale.
Solo ora capisco quanto tempo ho buttato dietro inutili sciocchezze invece di cercare una risposta. O meglio, una soluzione.
E' passato tanto tempo da allora.
Gli Shinigami dell'ufficio operativo usavano ancora dei nomi in codice, affinché nessuno potesse scoprire qualcosa sulla propria vita precedente. Le donne potevano ancora diventare dei della morte e nulla rovinava un mondo perfetto.
Perfetto ma noioso.
La prima volta che la incontrai la odiai. Davanti alla mia porta, senza preavviso, mi guardava con disprezzo.
-Sono la tua nuova partner. E sei in ritardo.-
Scocciato da quella piccola impertinente la lasciai entrare e mi risistemai l'asciugamano che avevo attorno alla vita, ero appena uscito dalla doccia.
-Undertaker, io vado.- Un segretario della sezione amministrativa stava uscendo dalla mia camera da letto rimettendosi la giacca.
-Ah, pensavo fossi già andato via. Ti chiamo io.- Lo dicevo tutte le volte, ma lo facevo solo ogni tanto, con chi se lo meritava.
Quella scocciatura castana intanto attendeva. Potevo leggere il suo giudizio negli occhi verdi, come i miei. -Abbiamo un caso questa mattina. Te lo sei scordato?-
-L'unico caso che abbiamo è previsto alle 13 e tu non ti sei nemmeno presentata.- Mi versai il caffè, freddo. Uno schifo, ma non avevo voglia di rifarlo.
-Sono Gravestone, mi hanno appena assegnata a te.-
-E il mio vecchio partner che fine ha fatto?- Chiesi stupito.
-Ha chiesto il trasferimento. A Varsavia.-
-Lo dicevo che era troppo emotivo...- Che palle. Perché è così complicato per alcune persone mantenere gli accordi presi?
-Posso sapere cos'è successo?-
-Presumo che sia a causa della nostra "relazione". O almeno, lui la chiamava così.-
-Relazione?- Ecco di nuovo che tentava di giudicarmi.
-Chiariamo le cose, eravamo d'accordo per una notte e via. Poi lui si è montato la testa.- Faceva veramente schifo quel caffè. Lo rovesciai nel lavello e sciacquai la tazza.
-Scusami, non avevo idea che tu fossi...- Finalmente un'espressione diversa, si era imbarazzata.
-Omosessuale? Ti sbagli, non lo sono.-
-Ma...Anche l'uomo che è uscito poco fa...?-
-Dovrò pur spezzare la noia in qualche modo no?- Provavo una sorta di piacere nel metterla in difficoltà, come fossi poi finito a parlare delle mie abitudini sessuali con un'emerita sconosciuta...Non ne avevo idea.
S'ammutolì, non disse altro.
-Hai dietro il fascicolo di oggi?- La lasciai in cucina e andai a vestirmi.
-Ah...Sì- La sentii scartabellare con frenesia. Tipico dei pivelli, pendere dai fascicoli.
-L'obiettivo di oggi è Antony Sanders. Nato a Liverpool da genitori operai si è trasferito a Londra dieci anni fa, ha aperto una sua attività ed ora fa il cocchiere. Lascerà una moglie e due fi...- La interruppi -Lascia perdere queste cavolate. A noi serve conoscere la faccia, l'ora e il luogo della morte. Nient'altro.-
-Ma queste informazioni sono fondamentali per il giudizio del cinematic record!-
-No, assolutamente. Giudicherò al momento.-
-Ma...!-
-Noi Shinigami dobbiamo ritirare le anime. Solo se risulterà essere una presenza significativa per il futuro della società lo grazieremo. Il suo passato ci interessa relativamente. Anzi, dettagli personali potrebbero ostacolare l'applicazione della regola numero cinque.-
Non sentii risposte mentre mi sistemavo la cravatta, una volta a posto la raggiunsi -Sai qual'è la regola numero cinque, vero?-
-Presentare le fatture ogni fine mese?-
Quanto odiavo i principianti, avevano un atteggiamento saccente e non conoscevano nemmeno l'abc.
-No. Lavorare freddamente. Nessuna emozione, nessuna esitazione.-
-Hai visto? Siamo in anticipo.- Era mezzogiorno, mancava più di un'ora all'appuntamento.
-La procedura prevede un periodo di osservazione, solitamente.-
-Sì, volevo solo dire che non c'era fretta. Potevi aspettarmi in ufficio invece di venire a disturbarmi a casa. Saremmo arrivati comunque in tempo.-
-Scusa il disturbo.-
-Lasciamo perdere. Come deve morire questo tizio?-
Consultò nuovamente il fascicolo -Travolto dal suo cavallo mentre lo prepara per attaccarlo al calesse.-
-Probabilmente un topo...-
Lo guardammo per il tempo rimanente, poi il cavallo imbizzarrito lo colpì allo sterno. Presi la falce, esaminai il cinematic record e lo recisi. Non c'era nulla di speciale.
-Hai visto?-
-Sì.-
-E' il tuo primo ritiro?-
-No, ho assistito ad altri.-
-Bene, allora non ti devo vedere frignare. E' già qualcosa. Il prossimo sarà tuo.- Chiusi gli occhi di quel poveretto con la sola colpa di essere una persona normale e ce ne andammo. Se non ci fosse stata qualche emergenza, non ci sarebbe stato nessun altro da ritirare quel giorno.
-Non hai fatto il tuo turno in ufficio!- Di nuovo, me la ritrovai davanti all'improvviso.
-Sono impegnato, non vedi?- Presi una boccata dalla pipa, poi tornai a stendermi sul divanetto mentre l'aroma dolciastro dell'oppio riempiva la stanza.
-E' così che lavori? Infrangendo tutte le regole?- Di nuovo, mi giudicava.
-Io non infrango mai il decalogo, e per il lavoro d'ufficio ci sei tu.-
-Cosa vuol dire? I turni vanno rispettati! Guardati, cosa stai facendo?-
-Yuhei, non usare i denti!- Strattonai la ragazza per le catene. Mi aveva morso il collo -Mi sto rilassando e vorrei continuare a farlo. Vattene.-
Era furente, interdetta e imbarazzata quando se ne andò. Quella donna doveva avere qualcosa contro il sesso, e comunque avevo ancora i pantaloni addosso.
La giornata seguente fu un macello. Il deragliamento di un treno poco fuori Londra.
-Shroud, tu e Hearse prendete quelli della seconda metà?- In quattro sarebbe stato un lavoro lungo. Centodiciotto anime.
-Ok. Pensi che Gravy ce la farà?-
-Vedremo.-
Con mio stupore la ragazza se la cavò meglio del previsto. Visionava e recideva, quasi senza esitazione. Ma diamine, era il suo primo lavoro serio.
Dopo alcune ore, terminato il lavoro, andammo al nostro solito circolo. Tutti e quattro. Gravestone si meritava un drink.
Le offrii da bere. Nonostante tutto quello che sentivo agitarsi dentro di lei continuava con quel suo solito atteggiamento irreprensibile. Mi faceva rabbia. La lasciai lì, da sola, e andai a cercare qualcuno di interessante.
Mi svegliai la mattina dopo. A casa. Solo. Cos'era successo?
-Sei svenuto mentre una ti faceva un lavoretto.- La scocciatura castana si era nuovamente palesata in casa mia. O c'era dalla sera precedente?
-Una delle mie nottate migliori, insomma.- Non ricordavo nulla ed era una sensazione magnifica.
-Cosa c'era in quella siringa? Ti ho trovato che ancora ce l'avevi nel braccio.-
-Morfina, credo.-
-Ti capisco sai?-
-Cosa?-
-Questo lavoro...Lo fai da tanti secoli, il rimorso e l'angoscia ti spingono a questi atteggiamenti autolesionisti. L'ho capito solo ieri, e non so come tu sia riuscito a resistere fino ad ora.-
-Oddio...Davvero credi alle stronzate che hai detto? Non hai capito nulla. Io non soffro, non ho il benché minimo rimorso.-
-Allora dimmi perché ti fai tutto questo!-
-Perché mi annoio. Esisto da secoli. Ho fatto tutto ciò che potevo fare. Ho sognato tutti i sogni che si potevano sognare. Tanto vale godere. In ogni modo. L'oppio e la morfina non mi possono nuocere. L'alcool mi fa scorrere il sangue nelle vene. Il sesso mi fa passare piacevolmente il tempo. Se non capisci tutto questo è solo perché hai pochi anni. E adesso esci da casa mia e non tentare più di inzuccherarmi con le tue seghe mentali. Se per te è tanto terribile lascia perdere.- Mi voltai dall'altra parte e dopo qualche secondo di silenzio sentii sbattere la porta.
CONTINUA...
Colgo l'occasione per ringraziare Crazyexcel che con enorme pazienza ha sopportato i miei deliri e corretto le bozze. Sarei perso senza di te.
Avanti ditemi cosa ne pensate ^^ Come sempre sono gradite anche le critiche, serviranno come incentivo per migliorarmi.
Alla prossima!
Disclaimers: I personaggi citati in questo racconto non sono miei; appartengono agli aventi diritto e, nel fruire di essi, non vi è alcuna forma di lucro, da parte mia. Ogni riferimento a fatti, persone o organizzazioni realmente esistenti è puramente casuale.
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