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Autore: Fly to the sky    28/08/2013    4 recensioni
Love me again in inglese significa amami di nuovo. Ed è questo quello che chiedono tutti i personaggi: un altro pò di amore. Immergeranno la loro mente in ricordi lontani e chiederanno di essere amati ancora, perché sono soli, sono vuoti.
Buona lettura.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                 ~Aster



Sei seduto sul tuo trono, le gambe accavallate e le dita che tamburellano a intervalli regolari sui braccioli di cristallo nero. Aspetti. Aspetti che venga portata al tuo cospetto: hai dato preciso ordine di vederla.
Reis ti odia, e tu lo sai, ma vuoi vedere se è rimasto anche un piccolo granello, una piccola traccia dell’amore che vi univa un tempo.
L’assordante suono di una porta che si apre nel silenzio dei tuoi pensieri ti riscuote. Eccola  che entra scortata dalle tue guardie. Recalcitra, mena pugni e calci per liberarsi, morde addirittura, ma le guardie sono addestrate bene. La depositano davanti a te.
E’ bellissima, come sempre. Qualche ruga le solca il volto ma per te è sempre bellissima.
Sai che non si inginocchierà davanti a te, sai che non si abbasserà a tale umiliazione. Un’altra donna l’ avresti uccisa ma lei… lei non puoi ucciderla, non puoi vivere con la consapevolezza di aver ucciso la persona che ami. Ci vuole poco perché capisca che quel bambino che ha davanti è il ragazzo che un tempo ha amato. Poi ti guarda.
Ti guarda negli occhi, lo sguardo fiero, il portamento deciso.
E’ tutto come un tempo, pensi.
E poi quella smorfia che le deforma il bel volto, che per un attimo la fa sembrare brutta. Tu le disgusti.
E’ cambiato tutto.
Ti passi una mano sul volto, indugiando con le dita sugli occhi. Sei stanco. Stanco di esser solo, stanco di avere l’affetto delle persone solo per la tua potenza. Stanco della tua vita.
Alzi gli occhi su di lei e il tuo volto da bambino si fa improvvisamente serio, concentrato, pronto per quella formula difficile che aprirà la sua mente a te. Poni le tue mani verso di lei e inizi a recitare un’antica litania incomprensibile, guardando fisso i suoi occhi.
Sono bellissimi…
Non indugiare, Aster. La formula richiede concentrazione.
Reis cerca di opporsi, ma la tua potenza la sovrasta e ad un certo punto sei lì, nella sua mente.
Cerchi. Cerchi i ricordi di voi due felici, i ricordi dei bei momenti passati assieme e li trovi. Oh, sì li trovi, ma sono nascosti in un angolo, deteriorati, pieni di polvere. Altri ricordi e pensieri hanno preso il loro posto. Tu che muori. Tu che urli, che strilli, che provi dolore e una risata, la sua. Reis ti vuole vedere soffrire e crogiolarsi nel tuo dolore.
Esci dalla sua mente e ti ritrovi a fissarla, sbalordito e addolorato. La tua bocca e semiaperta e i tuoi magnifici occhi verdi sgranati. Lei ride. Una risata malata, folle che si trasforma ben presto in un ringhio.
-Reis…
Chiudi gli occhi Aster. Non guardarla adesso. Chiudi gli occhi e ricorda com’era un tempo.
 
 
                                                                              *
 
 
-Piacere signorina, il mio nome è Aster.
-Oh, ma allora è vero!
Aster sorride e le lancia uno sguardo interrogativo assottigliando gli occhi.
-Potrei sapere cosa la sorprende?
Reis lo osserva, per nulla imbarazzata e scosta una ciocca dei suoi lunghi capelli biondi dal collo.
-Oh, mio padre mi aveva detto di un nuovo giovane membro del Consiglio, ma lei è così giovane…
Aster avverte una piccola punta d’invidia in quell’ultima affermazione. Ride leggermente.
-Sa, sono abituato a vedere la gente che mi sottovaluta.
-Ma io non la stavo assolutamente sottovalutando
Nel sorriso di Reis c’è qualcosa di strano, malizia forse? Aster la guarda e non può non accorgersi di quanto è bella, con i lunghi capelli biondi e gli occhi di un azzurro caldo. Sente un brivido attraversare il suo corpo quando incatena i suoi occhi a quei fanali azzurri.
-E’ lei che cura queste rose?- chiede Aster indicando i bellissimi  fiori dal colore acceso. –Devo dire che sono magnifiche. Mi piacerebbe che lei mi facesse da guida in questo splendido giardino. Le andrebbe?
Reis si volta per osservare il padre, impegnato in un’aperta discussione con un altro Consigliere e in seguito torna ad osservare Aster sorridendo radiosa.
-Certamente.
 
 
 
-Reis cosa è successo?
Aster la guarda venirgli incontro con le lacrime agli occhi, i lunghi capelli biondi ondeggianti. Corre. Corre alla maniera dei disperati, cercando di ricacciare indietro le lacrime e muovendo el gambe più veloce che può, fino a sentire i muscoli esplodere.
-Aster!
Si getta su di lui, poggiando la testa sul suo petto e singhiozzando. Gli sta bagnando la veste da mago, ma a lui non importa.
-Reis, cosa..
-Mio padre ha detto che non vuole che io ti frequenti
Quelle parole lo colpiscono come un pugnale alle spalle.
-E perché?- dice freddamente
-Perché lo inquieti e… sei un mezzelfo. Per lui è un po’ come essere sporchi- risponde Reis tra i singhiozzi, la voce tremante
-Ma tu sei qui.- osserva Aster carezzandole i capelli.
-Sì- risponde Reis ridendo e gli tocca goffamente una guancia.
 –Non sarà lui a vietarmi di stare con te.
Ora non piange più. Ha gli occhi gonfi e rossi ma non piange e sorride, recuperando l’alterigia di un tempo. La ama anche per questo, Aster: lei non si lascia mai sopraffare dalla debolezza. Sa controllarla e addomesticarla come fosse un suo animaletto.
 Aster le bacia la fronte e poi il naso, strappandole un sorriso. Poi poggia le sue labbra su quelle due lei in un bacio dolce e casto che lei ricambia con passione. Aster sente le unghie di Reis penetrargli la pelle della nuca e un brivido lo percorre. 
La ama con tutto se stesso. 

 
 
 
 
 
 
 
Riapri gli occhi e ciò che vedi e solo l’aura di odio che aleggia attorno la sua figura e che riesci a percepire anche da lontano. Lo hai sempre saputo, Aster, ma hai sempre pensato che qualcosa sarebbe rimasto, che almeno lei ti odiasse perché ti amava ancora. Scuoti la testa scoraggiato e continui ad osservarla con profondo dolore, come se solo guardandola lei possa tornare ad amarti.
-Portatela via. Lasciatela al confine con la Terra delle Rocce. – ordini alle tue guardie.
Loro sollevano di peso Reis che continua a guardarti truce, un sorriso obliquo stampato sul viso.
-Addio Reis.
E lei non lo sa. Non lo sa quanto ti costano quelle parole.
Quando oramai i passi delle guardie sono solo dei lievi tonfi in lontananza, ti alzi dallo scranno e ti dirigi verso la finestra. Mentre osservi il sole inondare di luce la terra al di là della Rocca, una lacrima si affaccia curiosa dal tuo occhio sinistro e scende solitaria per la tua guancia piena, una guancia di bambino.
Lo sai già vero Aster? Lei non ti amerà più.
Ma allora è davvero così debole l’amore? E’ davvero tanto debole da poter essere battuto dall’odio, che tutti disprezzano?
Allora devi eliminare l’amore da te, perché ti rende debole. E non puoi permetterlo.
Con un dito, asciughi la lacrima cancellando quel piccolo segnale di debolezza e anche quel poco amore che in te era rimasto.
-Addio Reis.
E anche se lei se ne andata da tempo, tu sai che quelle parole non sono rivolte alla donna che ti odia e che adesso si trova in viaggio per la Terra delle Rocce. Le rivolgi alla ragazza sorridente che popola il tuo cuore, e i tuoi sogni, e che farai bene a cacciar via. 
  
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