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Autore: ms Kinney    03/03/2008    3 recensioni
A Frank importava soltanto di far capire a quell'uomo al bancone quanto male gli avesse fatto, quanto il volersi nascondere e non poter essere una coppia normale come le altre lo stesse facendo soffrire, di come i suoi sentimenti e i suoi sogni si fossero frantumati contro il duro pavimento della realtà...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Frank Iero, Gerard Way
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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DISCLAIMER: non conosco i My Chemical Romance, nè so nulla sui loro orientamenti sessuali. Questa storia non è scritta a scopo di lucro o con l'intenzione di dare un quadro veritiero della situazione. E' solo frutto della mia fantasia.

Save the last dance for me




-Gerard, guardami-. Nulla. Nulla di nulla.
-Guardami, ho detto-. Gerard alzò lentamente gli occhi dagli interessantissimi lacci delle sue scarpe e li fissò nelle profondità nocciola che lo stavano interrogando. Nelle incazzate profondità nocciola che lo stavano interrogando.
-Guardami negli occhi e dimmi che ti vergogni di me-
Gerard spalancò gli occhi e la bocca, e pensò che probabilmente quella espressione lo faceva sembrare un ebete, ma non se ne curò. Si curò più del fatto che Frank non avesse capito, che Frank avesse frainteso.
-Io... io non mi vergogno di te, Frank!- esclamò dopo qualche secondo, chiudendo finalmente la bocca e riacquistando un'espressione decente. Gli occhi di Frank sembrarono lanciare fiamme.
-Ah no? E allora spiegami, Gerard, perchè io non capisco!- Frank non si curò di abbassare il tono della voce e continuò, -Spiegami perchè non vuoi che si sappia di noi, Gerard. Perchè non vuoi camminare per la strada con me, tenendomi la mano. Spiegami perchè davanti al mondo preferisci fare finta che io sia solo un tuo amico. Spiegami, perchè davvero non riesco a capire!-
Gerard rimase qualche istante in silenzio, a riflettere. Davvero Frank pensava tutte quelle cose? Frank non aveva capito nulla. Frank non poteva realmente pensare che a lui non importasse nulla, o che si vergognasse.
-Frank, io non mi vergogno di te. E' solo che...-
-E' solo che, cosa? Sono stufo delle tue scuse, Gerard. Non voglio più scuse patetiche o bugie, non ce la faccio. Decidi, Gerard, o me o loro-
-Che vuoi dire, Frank?-. Gerard accese una sigaretta e guardò il suo amante, il suo bellissimo e dolcissimo amante. Aveva tenuto la loro relazione segreta, lo aveva nascosto al mondo. Era una cosa che riguardava soltanto loro e nessun altro, era il loro piccolo mondo perfetto, e non c'era bisogno che tutti gli altri sapessero. E allora perchè Frank era così incazzato?
-Voglio dire- esordì il chitarrista, gli occhi nocciola adesso lucidi, -che devi scegliere, Gerard. Puoi tenerti me, ma solo se non dobbiamo più nasconderci. Oppure, se vuoi continuare a nasconderti dal mondo, tieniti la falsità e questo cazzo di mondo di cui t'importa così tanto-
Gerard guardò Frank, guardò quella piccola perla trasparente solcare il suo viso, solitaria, silenziosa.
Guardò quel volto tenero che tanto amava, guardò il suo compagno di vita, di giochi, di bevute.
Lo guardò, e non seppe proprio cosa rispondere. Non seppe cosa dire. E così rimase in silenzio.
Frank attese, attese che le parole venissero fuori dalla bocca che tante volte aveva baciato. Ma quelle parole non vennero.
E Frank uscì di scatto dalla stanza, sbattendo la porta alle sue spalle e iniziando a correre disperatamente senza sapere neanche dove andare, con solo la voglia di scappare via, lontano da tutto.
Con la voglia di scappare via dall'uomo che amava, dalla fine di una storia come la loro, dalla sua intera vita...


*
Era una sera come un'altra, a Belleville.
Frank era seduto al tavolino di un pub con Mikey, Ray, Bob e Brian, ma solo perchè loro lo avevano costretto a seguirli. Lui non voleva uscire. Lui non voleva vedere gente. Lui voleva solo rintanarsi a casa, accoccolarsi sul divano con un barattolo di gelato e guardare la tv in santa pace, solo con la sua depressione.
Era passata oramai una settimana da quando aveva litigato e rotto con Gerard, e ancora stava una merda. Ancora i sensi di colpa lo tormentavano ("E se non gli avessi detto niente? E se avessimo continuato a stare insieme?"), ma lui li cacciava via, o almeno ci tentava, pensando che quello che voleva non era una relazione nascosta agli occhi di tutti.
Quella sera Mikey lo aveva convinto a uscire con loro, ad andare al pub, perchè era una bella serata e non poteva chiudersi in casa a deprimersi.
Mikey aveva detto che sarebbe stata di sicuro una bella serata, che si sarebbero divertiti, e affanculo Gerard, per una volta.
E Frank si era lasciato convincere, un pò perchè non aveva voglia di piangere, un pò perchè sapeva, in fondo, che uscire gli avrebbe fatto bene. Un pò perchè sperava di poter alleviare il dolore della perdita del suo ragazzo almeno un pò.
Tutti propositi che andarono a farsi fottere nel momento in cui Gerard entrò nel locale.
Passò accanto al tavolo in cui la band sedeva senza neanche degnarli di uno sguardo, e andò dritto al bancone per prendere da bere.
Frank si sentì morire al solo vederlo. Era bellissimo, più bello che mai, e si rese conto che non poteva stare senza di lui.
Si voltò verso Mikey e gli altri, cercando di distrarsi, e loro lo capirono al volo, e cominciarono a parlare di musica, di cinema, di qualsiasi cosa potesse distogliere la sua mente da Gerard, da quell'angelo del suo ex-ragazzo che come unica colpa aveva quella di non aver voluto rivelare la loro relazione.
"Colpa abbastanza pesante, Frank", pensò il chitarrista sorridendo a una battuta idiota di Mikes.
-Ora andiamo a ballare!- esclamò dopo un pò Brian, il loro manager, alzandosi e prendendo Frank per un braccio. Mikey li seguì al centro del locale già occupato da molta altra gente, mentre Ray e Bob preferirono rimanere seduti al tavolo a bere la loro birra, perchè il ballo non faceva per loro. Perchè erano negati e non avrebbero imparato a ballare neanche se Fred Aster fosse stato il loro maestro. Perchè erano più impediti di un bradipo sui trampoli.
Frank lasciò che i suoi amici lo portassero in mezzo agli altri, e quando fu al centro lasciò che la musica gli invadesse il corpo come un veleno che si sparge velocemente. Per un secondo i suoi occhi incrociarono quelli di Gerard, ma Frank si voltò, deciso ad andare avanti, deciso a non piangere, almeno per una sera.
Ballò e si scatenò, perchè era l'unico modo in cui avrebbe potuto sfogare tutta la rabbia e la frustrazione che si portava dentro, anche se la musica non era proprio la sua preferita. Si lasciò travolgere dal ritmo e lasciò il suo cervello libero di disconnettersi così da dare campo libero ai sensi e all'adrenalina.
Certo, non era come quando stava su un palco, con la sua chitarra in mano. Non era quel tipo di adrenalina, quell'eccitazione che lo faceva rotolare per terra, che spingeva le sue gambe a muoversi verso Gerard e le sue mani ad accarezzargli i pantaloni.
No, decisamente non era quel tipo di eccitazione, ma era comunque una bella sensazione.
Senza neanche accorgersene Frank diventò l'oggetto di molte attenzioni, in quel locale.
Ragazze lo guardavano come se se lo stessero mangiando con gli occhi. E anche qualche ragazzo gli riservava le stesse attenzioni. Frank era un bel ragazzo, ma più di ogni altra cosa lui era... semplicemente Frank, un misto di pazzia, spensieratezza, gioia, voglia di vivere, amore per il mondo, con anche un pò di tristezza. Frank era speciale.
E a Frank non importava niente di quel ragazzo che gli si era avvicinato e che ora gli ballava vicino; di quel bel ragazzo dai capelli color del grano maturo e dagli occhi di zaffiro. Non gl'importava se quello sconosciuto ci stava palesemente provando con lui, se gli si strusciava un pò addosso, perchè in quel momento a Frank importava solo della musica, e di quegli occhi verdi che si erano appena poggiati su di lui.
A Frank importava soltanto di far capire a quell'uomo al bancone quanto male gli avesse fatto, quanto il volersi nascondere e non poter essere una coppia normale come le altre lo stesse facendo soffrire, di come i suoi sentimenti e i suoi sogni si fossero frantumati contro il duro pavimento della realtà.
A Frank importava solo che gli occhi di Gerard fossero suoi, che Gerard fosse suo, per sempre. A Frank importava solo di quell'uomo che era stato suo per tanto tempo, e che aveva rovinato tutto con dei semplici silenzi.
A Frank importava soltanto che in quegli occhi verdi stesse nascendo qualcosa di nuovo, che da quelle profondità meravigliose si stesse affacciando un mostro dagli occhi verdi come il più puro dello smeraldo.
E Gerard interruppe il contatto. Si voltò e sparì tra la folla, mentre quel ragazzo biondo stava ancora attaccato a Frank.
E Frank si impose di stare calmo e di continuare a ballare, perchè non aveva davvero voglia di piangere. Non più.
Mikey e Brian lo guardarono, preoccupati. Avevano seguito tutta la scena e non sapevano proprio cosa pensare. Da un lato c'era Gerard, palesemente geloso, anche se era stato lui a rovinare tutto.
Dall'altra Frank. Frank che guardava Gerard ma continuava a ballare con quello sconosciuto, Frank che sembrava stesse per crollare, Frank che probabilmente aveva una voglia matta di urlare e scaraventare tutto per aria. Frank, che era distrutto.
Frank, che sembrava fosse stanco di tutto. Frank, che andava avanti perchè la sua forza di volontà era superiore a quella di qualsiasi altra persona.
-Vado a dire due parole a Gerard, magari gli spacco anche la faccia- disse Mikey a Brian, urlando per superare il volume della musica. Quella situazione non gli andava giù, non gli andava giù per niente. Frank era il suo migliore amico, e non voleva vederlo soffrire così. Gerard era suo fratello, e si stava comportando come un coglione.
Brian cercò di dirgli di lasciar perdere, ma con la scusa di non aver sentito una parola a causa della musica, Mikey sparì in mezzo alla gente alla ricerca del fratello.
Frank continuò a muovere il corpo a tempo di musica, scatenandosi, fino a che le note commerciali delle canzoni dance lasciarono spazio ad alcune note, più lente e dolci. Frank cercò di ascoltare meglio, ma si rese conto che non conosceva quella canzone. Erano note davvero dolci, Frank le avrebbe definite quasi "carine", per quanto delle note possano essere carine.
E subito una voce, una voce calda e allo stesso tempo graffiante. Una voce che portava con se' una nota di dolore e sofferenza, una voce così triste che non potevi far altro che provare compassione per il suo proprietario.
Il ragazzo accanto a Frank ne approfittò per chiedergli di ballare, per attirarlo a se' e stringerlo, guidandolo dolcemente in passi a due.
Ma a Frank non interessava la dolcezza di quello sconosciuto. A Frank interessava soltanto quella voce, in quel momento. E gli interessava anche perchè, oltre a essere una bellissima voce, sapeva a chi apparteneva. L'aveva sentita tante volte cantare, ridere, o anche gemere, sospirare, sussurrare...
Quegli occhi castano-verdi si fissarono nei suoi, e Frank si sentì come se la terra gli stesse crollando sotto ai piedi, come se la sua anima fosse fottutamente lontana da quel posto, e fosse nascosta in un'insenatura in riva al mare, insieme a quella di Gerard.
-While we're apart don't give your heart to anyone...-
Frank si fermò di colpo, lasciando perdere il suo "accompagnatore" e rimase immobile, con gli occhi fissi in quelli di Gerard.
Sentì i brividi percorrergli la schiena, e una scarica attraversargli il corpo intero. Solo a causa della voce di Gerard. Solo Gerard gli faceva quell'effetto.
E adesso Gerard stava cantando quella canzone terribilmente sdolcinata solo per lui, solo per fargli capire che, nonostante si fosse comportato come un coglione, alla loro storia ci teneva davvero.
-If he asks if you're all alone, can he take you home, you must tell him no...-
Gli occhi di Gerard si soffermarono un istante sul ragazzo che aveva ballato con Frank, per poi tornare a specchiarsi in quelle profondità nocciola.
Era stato un idiota. Cosa gli era passato in testa, comportarsi a quel modo!
Perchè non aveva neanche cercato di avere una relazione normale, senza doversi nascondere agli occhi di tutti? Perchè si era lasciato intimorire da quello che la gente avrebbe potuto pensare di lui?
Perchè era stato così coglione da perdere tutto quello a cui teneva?
Frank non si curò di nascondere l'emozione che traspariva dai suoi occhi, non si curò di asciugare le lacrime che ormai avevano iniziato a cadere, non si curò di guardare quello che aveva intorno. Perchè l'unica cosa di cui gl'importava, in quel momento, stava cantando per lui, e stava cercando di fargli capire.
-Cause don't forget who's taking you home and in whose arms you're gonna be... so darling, save the last dance for me...-
La canzone sfumò nelle note con cui era iniziata, ma Gerard continuò a tenere il microfono in mano.
Non gli fregava un cazzo se mezza Belleville lo stava guardando. Non gli fregava un cazzo di niente.
-Ti chiedo scusa...- mormorò, il microfono vicino alle labbra sottili, -ti chiedo scusa per essere stato un idiota. Mi dispiace. Ho avuto paura, paura di cosa avesse potuto pensare il mondo se avesse scoperto di noi. Ma ho capito che non mi importa, perchè se non ho te al mio fianco non m'importa più di nulla. Perchè io voglio stare con te, perchè ti amo-
Frank rimase in silenzio, gli occhi lucidi, la bocca semi-aperta.
-Ti chiedo solo un'altra possibilità. Ti chiedo solo di riservarmi un ultimo ballo e di rifiutare l'invito di quel ragazzo che ci sta palesemente provando con te da tutta la sera-. Gerard sorrise flebilmente. Rimase in silenzio e scese dal piccolo palco che spesso ospitava cantanti e cabarettisti. Passò davanti a suo fratello, che gli dedicò uno sguardo stupito.
Andò avanti, passando anche davanti a Brian, che gli sorrise, incoraggiante.
Continuò a camminare tra gli sguardi curiosi del locale, fino a che non si fermò davanti a Frank.
Il ragazzo biondo gli rivolse un'occhiataccia ma rimase in disparte.
E Frank si limitò a guardare quell'uomo che tanto aveva amato, e che amava ancora. Perchè un amore così grande non può essere cancellato in qualche giorno. Perchè ci vuole più di una rottura per spazzarlo via.
E decise di mandare affanculo la paura che ancora gli attanagliava il cuore, avvicinandosi lentamente al suo front-man.
Gerard non mosse un muscolo, un pò per paura, un pò perchè tutte le sue forze erano concentrate a sperare.
Frank poggiò un delicato bacio sulle sue labbra e gli sorrise.
Lo abbracciò e iniziò a muoversi dolcemente, sulle note di una canzone invisibile che solo loro potevano sentire, in mezzo a tanta gente che li guardava come se venissero da un altro pianeta. Ma in fondo, a loro non importava.
L'unica cosa importante, per Gerard, era che Frank avesse deciso di lasciare a lui l'ultimo ballo.




°°°
Questa non è la prima ff che scrivo, ma è la prima che pubblico. Spero solo che vi piaccia. Grazie a tutti, in anticipo.
  
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