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Autore: nowimawarrior    28/08/2013    1 recensioni
Ambientata dopo che Vivien e Violet provano a scappare ma si ritrovano in macchina i due assassini della seconda puntata della prima stagione.
Nessuno ha fatto vedere cosa succedesse prima che Violet e Tate facessero l'amore, io l'ho fatto.
Spero vi piaccia, questa è solo una visione di come ho immaginato io che fosse la loro prima volta, o almeno cosa fosse successo antecedentemente.
Buona lettura. xx
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Tate, Langdon, Violet, Harmon, Violet, Harmon, Vivien, Harmon
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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"tate!" urlò Violet Harmon non appena entrò in camera. Si guardò intorno, tra le pareti scure alcune crepe facevano capolino, altre parti invece erano state accuratamente coperte dai suoi poster e dalle pile di CD o dai libri. "Tate!" chiamò ancora. Scostò i suoi capelli dalla fronte e li ravvivò all'indietro. Dov'era finito Tate? Perchè non si faceva vedere? Violet aveva paura che fosse rimasto ferito. Sua madre d'improvviso aveva deciso di raccattare la loro roba e andare via, nel bel mezzo della notte. Violet non si era opposta, si vestii in fretta e senza preoccuparsi per le sue cose uscii prendendo quell'unico borsone con gli oggetti e gli indumenti che sua madre aveva raccolto in qualche minuto. Forse, infondo, anche lei sapeva che sarebbero tornate, che la casa non li avrebbe lasciati andare. Quando aprì lo sportellone dell'auto e vide lo sguardo triste e lucido di Tate il suo cuore si era spezzato. Voleva solo andare da lui, baciarlo e sussurrargli che tutto sarebbe andato bene, eppure sua madre le urlava di salire in macchina. Tate scosse leggermente il capo, supplichevole, Violet lo guardó con un'espressione che implorava perdono e poi entrò in macchina. La fortuna -o sfortuna- volle che due dei pazzi che un tempo volevano imitare uno degli omicidi più famosi della Murder House, comparissero d'improvviso nei sedili posteriori. Vivien urlò così forte da far venire la pelle d'oca ad una già impaurita Violet. In poco più che attimi si ritrovarono nuovamente a correre verso l'entrata della casa la quale la signora Harmon cercava di fuggire. Dopo essersi assicurate che in quella casa non ci fosse nessuno, o meglio, dopo aver calmato Vivien e chiamato la polizia la mente di Violet iniziò a pensare a lui. Mentre gli agenti chiedevano cosa fosse successo, le parole di Violet uscivano disconnesse alla sua mente. Dovette aspettare che sua madre si fosse calmata abbastanza e che nessun poliziotto fosse nei paraggi, per andare nella sua camera a cercarlo. E adesso eccola qui, al centro della sua camera a chiamare il suo nome. "Ti prego, Tate." I suoi occhi iniziarono ad umidirsi al solo pensiero di non rivederlo più, come aveva potuto entrare in quell'automobile e lasciarlo lì, a pregare che Violet non lo lasciasse? Le lacrime appannarono la sua vista ma non le fu molto complicato distinguere la chioma bionda che si manifestò davanti a lei. In un attimo asciugò i suoi occhi per vederlo meglio. Il suo volto era contratto e triste. Violet non era religiosa, nè credeva negli angeli, ma era sicura che Tate battesse questi utlimi ad occhi chiusi. "Tate.." si avvicinò e gli prese una mano nelle sue, lui abbassò lo sguardo. "Volevi lasciarmi." Il suo cuore perse qualche battito sentendo il tono con cui il biondo aveva pronunciato quelle parole. "No...no, no, no, non lo avrei mai fatto." "Sei salita in macchina e..." "No, Tate, non so perchè l'ho fatto." "Io non posso stare senza di te." "Non starai mai un momento senza di me" "Violet se tu mi lasciassi, io.." "Guardami Tate." Alzò il mento del suo ragazzo per fare incontrare i loro sguardi. Forse quell'affermazione l'avrebbe fatta impazzire, perchè ogni volta che Tate incatenava il carbone nei suoi occhi con l'azzurro di quelli di Violet, lei sentiva il suo cuore sciogliersi. Tate era capace di farla impazzire con un solo sguardo, e lei adorava questo fatto. "io non ti lascerò mai, capito? Non potrei nemmeno volendo, non ci riuscirei. Lasciarti sarebbe la mia condanna a morte." Gli occhi di Tate si fecero lucidi e non perse nemmemo un secondo per baciare Violet. Premette dolcemente le sue labbra contro quelle della sua amata, come se da quel bacio ne dipendesse la sua vita. In realtà, ogni bacio che si scambiavano, per Tate, era vita. Violet era tutto per lui, significava qualunque cosa. Lei era riuscita a cambiarlo, a farlo diventare una brava persona, non il dottor Harmon, ma Violet. La sua esistenza in quella casa era ormai inutile, ma adesso grazie alla sua salvatrice la luce era entrata nel suo mondo. Finalmente Tate era vivo, in un modo in cui non lo era stato neanche quando il suo cuore batteva ancora e il sangue fluiva nelle vene. Il loro bacio si trasformò lentamente in qualcosa di più. Violet si distese sul letto e sopra di lei Tate che si teneva con le mani per non fare peso. Violet tremò quando le dita di Tate sfiorarono il suo colle e scesero verso il suo ventre. Sapeva però che Tate non si sarebbe mai spinto oltre, a meno che non fosse lei a chiederlo. Tate non le avrebbe mai fatto del male, e Violet lo sapeva bene, in quanto il biondino fosse l'unico a pensare ai suoi sentimenti, a metterli davanti a tutto. "Tate.." ansimò senza fiato. Lui si bloccò un po' prima di picchiettare con le labbra per qualche secondo e poi staccarsi. Era sempre così difficili separarli. "Tate io ti voglio, voglio che tu sia mio, in qualsiasi senso." "Ne sei sicura?" Violet si morse le labbra e fissò ogni parte del viso di Tate. Avvicinò le labbra alle sue e poi le premette dolcemente. "Sei tutto quello che voglio." Dopo questa frase, Tate non se lo fece ripetere due volte e riprese a baciarla. "Ti amo." disse lui infine, prima di trasformare in infinito amore ogni singolo gesto di quella notte. Perchè se prima erano Tate e Violet, dopo questa sera sarebbero stati molto di più. Sarebbero diventati ciò di cui scrivevano Shelley e Keats, quello che le canzoni d'amore intonavano, la melodia che ogni musicista cerca, la perfezione alla quale tutti gli artisti aspirano. Sarebbero divenuti molto più che Tate e Violet, ormai sarebbe stato come fossero una cosa sola.
  
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