Film > Iron Man
Segui la storia  |       
Autore: _Atlas_    29/08/2013    1 recensioni
Sapeva che tutto sarebbe passato prima o poi, era normale essere provati appena quarantotto ore dopo aver rischiato di morire. Era normale voler assicurarsi che le persone intorno a lui non corressero alcun pericolo quando invece lui aveva guardato la morte dritto in faccia.
Posò un bacio sul dorso della mano che ancora teneva tra le sue e decise di alzarsi e di andare in laboratorio.

[Post-The Avengers / Iron Man 3]
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Tony Stark
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
- Questa storia fa parte della serie 'Demons'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


Sette mesi





Tutto intorno a lui stava esplodendo e quella massa di fuoco che man mano si faceva più grande, lui la vedeva sempre più lontana.
Stava precipitando ancora.
"Tony?" sentì chiamare da una voce familiare.
Qualcuno gli aveva appena urlato in faccia in modo violento e lui aveva aperto gli occhi in un’ espressione quasi divertita.
Non era il massimo vedere la faccia di Hulk incazzato nero in quel momento.
"Tony?!- quella voce era vicina, lo sentiva, eppure c’era qualcosa di più forte che non lo faceva svegliare.
Quando quella sera Pepper lo aveva abbracciato affettuosamente facendogli chinare la testa sul proprio petto si era sentito così bene che avrebbe voluto rimanere in quel modo per sempre.
Era finalmente riuscito a confessarle le sue paure, almeno in parte, perché sapeva che almeno una spiegazione logica per tutto quello che stava combinando gliela doveva, perché il pericolo era imminente e lui doveva proteggerla.
"Tony…Tony!"
Strinse più forte il lenzuolo in un pugno e i gemiti si fecero più forti tanto che sentì qualcuno, lei, afferrargli il braccio e scuoterlo. Nonostante quei mesi passati lontani, nonostante tutti i rimproveri, lei era lì con lui ancora una volta.
Poi l’arrivo improvviso di un’ armatura, lo spavento e la rassegnazione di essere caduto di nuovo, questa volta da solo.
 
 
Teneva la testa e il busto poggiati sul materasso e le gambe stese sul pavimento sui cui giacevano sparpagliati i resti dell’ armatura.
"Armeggia con quello…"- gli aveva sospirato e lui aveva letto nei suoi occhi azzurri spavento, paura e rabbia.
Aveva capito che lei aveva ragione, che adesso era veramente troppo quello che era successo e che stava perdendo il controllo, mettendo in pericolo entrambi, proprio quello che aveva voluto evitare sin dall’inizio.
Stava precipitando nei suoi stessi pensieri e nelle sue stesse paure, perché infondo lo sapeva che era solo questione di testa.
Iron Man era stato un pensiero, l’idea di essere un uomo forte, invincibile e in grado di proteggere se stesso e gli altri; era stata la spinta che lo aveva fatto diventare un uomo migliore.
Poi era diventato qualcosa di più, si era creato dei nemici e tutto quello che aveva significato protezione improvvisamente e paradossalmente stava significando anche pericolo.
Ed era quel paradosso che non gli dava pace.
Quella condizione che lo rendeva più facilmente esposto ai pericoli era la stessa che nello stesso istante lo metteva in salvo.
Siamo noi e noi soltanto a creare i nostri demoni e le nostre prigioni senza via d’uscita e questo se lo ripeteva ogni giorno, ma senza mai crederci veramente perchè c’era sempre qualche nuova armatura da portare a termine, qualche nuovo progetto che poteva dare maggiore sicurezza.
Ora aveva capito che l’unica sicurezza che aveva, stava diventando un pericolo e lui, per una volta, non aveva idea di cosa fare.
Una parte di sé avrebbe voluto correre dietro a Pepper, scusarsi e lasciarsi stringere affettuosamente, di nuovo;  l’altra voleva ignorare quella voce e dare spazio a quei pensieri che non lo abbandonavano mai.
 Il portale, il pericolo, la morte.
Quella voce gli urlava di correre a perfezionare l’armatura, a renderla ancora più efficace e di rintanarsi in laboratorio, come ogni notte.
Sapeva che la sua vita personale si stava sgretolando, ma lui era disposto anche a quello se gli fosse stato garantito che lei, almeno lei, sarebbe stata al sicuro.
Per una volta non si trattava solo di se stesso, e per uno che non era mai stato tanto disposto a mettere da parte il suo ego per qualcun altro, forse adesso lo stava facendo troppo.
La situazione non sarebbe andata a migliorare, lo sapeva, ma ancora una volta lo fece, scese le scale passando prima nella stanza degli ospiti dove era andata a dormire Pepper, l’aveva guardata e con il terrore misto alla determinazione che gli scorreva nel sangue, ancora più convinto di quello che era il suo compito, scese le scale fino a raggiungere il laboratorio.

"JARVIS, apri il progetto della Mark 42."
 
 



 
NdA
Eccoci all’ultimo capitolo.
Non so se sono riuscita a esprimere bene la parte relativa ai pensieri di Tony, più di una volta sono entrata io stessa in confusione, in ogni caso spero di aver scritto qualcosa di senso compiuto :P
Ringrazio tantissimo Evenstar, xproudlyso e Calico and Bonny che hanno recensito gli scorsi capitoli e tutti quelli che hanno inserito la storia nella seguite/preferite e ricordate.
Alla prossima!

_Atlas_

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Iron Man / Vai alla pagina dell'autore: _Atlas_