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Autore: Bonboncina    29/08/2013    2 recensioni
Cari lettori,
questa è la mia prima fanfiction e spero possa piacervi. Parla dei miei desideri circa la quinta stagione di The Vampire Diaries e del mio personaggio preferito, che se non si fosse capito, è proprio Bonnie Bennett. Come sicuramente sapete è morta alla fine della quarta stagione e io non riuscendo ad accettare questo fatto, mi sono rimboccata le maniche e ho iniziato ad immaginare cosa vorrei per lei. Il tutto sarà raccontato in prima persona attraverso gli occhi di Bonnie ma ovviamente verranno compresi anche molti dei personaggi della serie, primo tra tutti Jeremy, l'unico che può realmente vederla.
Buona lettura!
Ps: commenti, sia positivi che negativi, sono ben accetti. Non sono una vera scrittrice quindi credo possiate aiutarmi a migliorare con le vostre critiche e non!
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bonnie Bennett, Caroline Forbes, Damon Salvatore, Elena Gilbert, Jeremy Gilbert | Coppie: Bonnie/Damon, Damon/Elena
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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“Papà ma perché muoiono sempre le persone migliori?”
“Se tu vai in giardino, quali fiori strappi? Quelli belli o quelli brutti?”

 


L'estate ormai era finita e le cose a Mystic Falls sembravano tranquille, ma le streghe parlavano ed ero sicura mi stessero nascondendo qualcosa. Jeremy stava mantenendo la promessa, nessuno sapeva della mia morte ed io, in un certo senso, ne ero felice. Le mie amiche dopo tanto tempo sorridevano senza preoccupazioni ed era questa la cosa che contava di più. Mi trovavo nell'altro lato da mesi ormai e più volte ero stata sul punto di arrendermi per trovare la vera pace, ma proprio in quei momenti Jeremy riusciva a mettersi in contatto con me io rifiutavo di essere risucchiata nel nulla, opponendomi all'oscurità con tutta la forza che avevo.

Da qualche giorno non avevo avuto modo di parlare con Jeremy così mi stavo occupando degli altri, osservando i loro spostamenti, tra feste e devertimenti. Più volte Caroline ed Elena avevano cercato di mettersi in contatto con me, lasciavano messaggi nel mio cellulare, inconsapevoli del fatto che non avrei mai potuto rispondere. Era questa la cosa peggiore dell'essere morta: rendersi conto di non poter fare nulla. Potevo avvicinarmi a loro e cercare di sfiorarle ma non c'era modo di far percepire la mia presenza. In quel momento Caroline ed Elena stavano andando a depositare le loro firme per l'iscrizione ufficiale al college e realizzare che io non potevo essere con loro, mi distruggeva sia dentro, facendomi sentire un grande nodo alla gola, sia fuori, con le lacrime che rigavano il mio volto.

Decisi di cambiare ambiente, di cercare qualcun altro allontanandomi dal dolore. Jeremy stava dormendo nella sua nuova stanza nel pensionato dei Salvatore e per quanto mi piacesse guardarlo in quel momento di tranquillità, la prima persona alla quale pensai fu Damon e nello stesso istante mi trovai vicino a lui. Improvvisamente mi immobilizzai. Il più vecchio dei Salvatore stava scendendo le scale che portavano alla stanza nella quale erano state bruciate vive centinaia di streghe nel corso dei secoli ed era li che si trovava il mio corpo. Jeremy l'aveva sistemato in condizioni migliori, adagiandolo su un lenzuolo bianco e io avevo fatto in modo che la stanza raggiungesse una bassa temperatura, così da conservarlo per un tempo abbastanza prolungato. L'incantesimo non era potente, ma aveva le stesse basi di quello che Ayana aveva fatto al corpo di Esther, la donna che aveva destinato i suoi figli ad essere i primi vampiri esistenti al mondo.

Persa in quei pensieri tornai alla realtà solo quando sentii scricchiolare uno degli ultimi scalini. Cercai di sbarrare il passaggio a Damon ma lui mi superò passando inconsapevolmente attraverso il mio corpo. Non doveva scoprire che fine avevo fatto, non doveva vedermi morta. Feci del mio meglio per far scomparire il corpo ma non avevo il coraggio di guardare per la paura di fallire - Dove diavolo sei Bonnie? - disse Damon facendomi riaprire gli occhi. C'ero riuscita, lui non vedeva nulla davanti al camino spento - Non sei da tua madre, lei non ti ha mai vista!- perché parlava a voce alta? Ma soprattutto perché mi stava cercando? Il suo volto era teso, sembrava preoccupato ma non ne conoscevo il motivo. Negli ultimi tempi io e Damon avevamo legato molto anche se in passato c’erano stati dei confronti abbastanza vivaci tra di noi. Eppure con il passare dei mesi avevo imparato a conoscerlo, capendo che lui proteggeva le persone amate tanto quanto me. Avrei davvero voluto parlargli per metterlo al corrente di quanto mi era successo, ma non ne avevo la possibilità e per un attimo sperai se ne andasse il prima possibile. Non avrei resistito ancora molto e l’ultima cosa che volevo era che vedesse il mio corpo a terra privo di vita.

Come se avesse ascoltato il mio desiderio, Damon sospirò frustrato e si avviò verso le scale. Io invece, sospirai sollevata anche se vederlo andare via mi rendeva triste, come se mi stessi sentendo nuovamente sola e abbandonata – Ciao Damon – sussurrai ben sapendo che lui non mi avrebbe mai sentita. Mi voltai verso il camino per far riapparire il mio corpo e non appena mi vidi, lì distesa, l’unica cosa che riuscii a fare fu avvicinarmi e chinarmi. Nella mia mente risuonavano mille “perché”. Non avrei mai voluto morire, non credevo che quell’incantesimo fosse così potente, così difficile da farmi chiudere gli occhi per sempre. Accarezzai i miei stessi capelli e la pelle così fredda che potevo sentirla sotto le dita. A differenza delle altre persone avevo ancora dei legami con il mio corpo, ma non così forti da farmi ricongiungere ad esso. Sfiorai le mie labbra ricordando l’ultimo bacio che avevo dato a Jeremy. Ero felice in quel momento perché credevo di poter continuare a vivere con lui, qui da questo lato. Potevamo tornare ad essere una coppia anche se non più da umani, potevo dimenticare quello che mi aveva fatto perché nonostante tutto non avevo mai smesso di amarlo. Credevo di averglielo fatto capire già da tempo, ma l’avevo veramente espresso solo attraverso quel bacio, ben impresso nella mia memoria.

Invece quel sogno era sfumato nello stesso momento in cui lui aveva ripreso a respirare. Una lacrima rigò il mio volto e cadde sulla camicia di Jeremy. Senza rendermene conto avevo desiderato di tornare da lui e così era stato. Forse il fatto di vederlo vivo mi rendeva più felice della speranza di poterlo riavere accanto, perché sacrificarmi per amore rendeva la morte più facile da accettare. Mi sdraiai accanto a lui appoggiando la testa sul suo petto e di lì a poco sentii cambiare il ritmo del suo respiro: si era svegliato. Le sue dita passavano dolcemente tra i miei capelli, o almeno era quello che cercava di fare, sebbene nessuno dei due potesse percepire la consistenza dell’altro. Alzai lo sguardo incontrando il suo, mi vedeva e mi sorrideva. Amavo i momenti in cui ci pensavamo a vicenda, così intensamente da riuscire superare ogni barriera. Cercai di ricambiare il sorriso, ma i miei occhi erano ancora lucidi e non potevo fingere di stare bene – Jeremy, abbiamo un problema.-




Ecco qui il primo capitolo. Amo lasciare le cose in sospeso, personalmente sono quelle che in un libro mi spingono ad andare avanti a leggere, restando sveglia anche una notte intera. Non sarà così in ogni capitolo perchè non voglio annoiarvi con la stessa fine,ma aspettatevi di tutto e di più! Come ho detto nella mia introduzione lasciate un commento, può essere anche negativo, io lo accetto senza problemi a patto che mi aiuti a migliorare per i prossimi capitoli!

With love,

Bonboncina
  
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