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Autore: giambo    30/08/2013    2 recensioni
Storia che narra di come i campioni, pur di vincere, sono disposti a qualsiasi cosa. Anche a subire un destino peggiore della morte.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: 18, Mr. Satan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La folla urlava impazzita, esaltata dagli ultimi combattimenti e convinta di poter vedere in azione il loro eroe.

"Forza Mr.Satan! Falle vedere cosa sai fare!"

“Avanti Maestro! Ci mostri tutta la sua potenza!”

“Sa-tan! Sa-tan! Sa-tan!”

In mezzo allo stadio eccitato, sul ring ormai distrutto dagli innumerevoli colpi dei combattimenti, c'era lui. Mr. Satan. Il campione dei campioni. L'uomo che aveva sconfitto Cell. Il combattente più forte dell'intera galassia.

Di fronte a lui c'era un avversario all'apparenza innocuo. Una giovane donna dai capelli biondi e dallo sguardo di ghiaccio.

L'esito era già scontato! Avrebbe vinto lui, il grande, unico, impareggiabile Mr. Satan!

“Sa-tan! Sa-tan! Sa-tan!”

La folla era pronta a vedere il suo eroe in azione.

 

C18 squadrò l'uomo tremante che si parava davanti a sé. Era terrorizzato. E cercava, nonostante tutto, di non scappare a gambe levate.

“Allora...” pensò la cyborg mentre si sistemava un capello che aveva avuto l'ardire di andare fuori posto. “Come lo sistemo questo buono a nulla?”

Aveva molte idee, una più allettante dell'altra.

“Potrei farlo fuori.” pensò. Era un pensiero che la stuzzicava, lo doveva ammettere. Peccato però che così facendo sarebbe stata squalificata dal torneo. E lei ci teneva ai soldi del primo premio. E poi chi lo sentiva suo marito se uccideva una persona? Non aveva voglia di sentirlo lamentarsi per tre giorni di fila.

No, la morte non era la soluzione adatta. Almeno per quella volta.

Si avvicinò lentamente al suo avversario. Mr. Satan ormai era sbiancato totalmente e sembrava sul punto di svenire dal terrore da un momento all'altro.

“Come potrei giocare con lui?” pensò l'androide. Era davvero indecisa. Pensieri di sangue, torture raffinate e dolore indicibile si accavallavano nella sua mente artificiale, impedendole di trovare una soluzione al suo terribile dilemma.

Ormai era arrivata davanti al suo avversario. Doveva decidere. E subito.

“A-a-a-al-l-lora c-c-c-che s-s-stai a-aspet-t-tando? I-i-io s-s-sono p-pronto!” dichiarò il campione dei campioni. Ma le sue gambe che tremavano la dicevano diversamente.

C18 sospirò. Era proprio indecisa.

“Potrei semplicemente picchiarlo a sangue.” pensò. Ma scarto subito l'idea. Troppo banale e rozza per un essere perfetto e raffinato come lei. Ci voleva un mezzo più efficace e perfetto allo stesso tempo. Un'idea degna di lei.

E l'idea alla fine arrivò.

“Potrei ricattarlo.” la bionda si diede della stupida per non averci pensato prima. In fondo, lei aveva la vittoria in mano. Perché non venderla al pallone gonfiato ad un bel prezzo?

“Sono un genio.” pensò mentre snudava i candidi denti in un sorriso suadente.

Mr. Satan la guardò senza capire. Ma la cyborg non se ne preoccupò. Presto avrebbe capito anche troppo bene.

“Vediamo se ha cervello. Altrimenti lo sistemo subito.”

C18 partì all'attacco. Presto sarebbe diventata ricca.

Perché l'androide non aveva intenzione di farsi pagare una sola volta.

L'avrebbe ricattato a vita. Per lasciarlo vincere e per non parlare mai con nessuno di come avrebbe vinto.

In fondo, lei era proprio un genio.

L'avrebbe risparmiato, ma lo avrebbe condannato ad un futuro ben peggiore della morte.

Perché la morte non sempre è la cosa peggiore che possa capitare.
 

Fine

 
  
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