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Autore: Kenhyuk    30/08/2013    4 recensioni
[Vixx]
"Fai i bagagli." mi girai verso mio padre: il viso serio e gli occhi scuri che mi fissavano con disapprovazione mi facevano sentire un dolore allo stomaco. Cercai di soffermarmi sulla frase, che mi sorprese; i bagagli?
Genere: Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Baby I’m sorry                      
 
Huh non andare, non andare
Ripetendo le stesse parole 
Chiamo, chiamo, chiamo te
Ma è ancora solo un'eco senza fine
In questa notte da incubo
Resto da solo e mi addormento
Al posto delle mie lacrime ormai asciutte ci sono tracce di gocce di pioggia

 

Ken
 
<< Fai i bagagli. >> mi girai verso mio padre: il viso serio e gli occhi scuri che mi fissavano con disapprovazione mi facevano sentire un dolore allo stomaco. Cercai di soffermarmi sulla frase, che mi sorprese; i bagagli?
<< Cosa? >> Chiesi confuso. Quelle parole mi stavano distruggendo più dell'espressione che aveva in volto. Cercai gli occhi di mia madre per capire che stava succedendo. Lei era dietro di lui, la testa leggermente china e gli occhi arrossati; che abbia pianto?
<< Mi hai sentito. Fai i bagagli; ce ne andiamo. >> La durezza di mio padre mi riportò alla realtà.
<< No. Io non me ne vado! >> dissi stringendo i denti. Non potevo andarmene. Qui avevo tutto. Avevo Lui. 
<< Perchè dovremmo andarcene? Non ha senso. Non voglio! >> continuai.
<< Jaehwan, non fare storie... >> mia madre mi appoggiò una mano sulla spalla, incitandomi a dirigermi verso la mia camera da letto per preparare le valige.
<< Qualcuno mi può spiegare che cosa sta succedendo?! >> sbottai.
<< Ts... che figlio! Non so nemmeno se ti posso considerare tale adesso! >> Mi disse urlando. Lo guardai scioccato. Non capivo... << Te lo avevo detto cara che quel ragazzo non era normale. Adesso guarda come ha conciato nostro figlio! >>
<< Su caro, stiamo traslocando proprio per questo... >> mia madre sospirò leggermente, mentre io li guardai sempre più confuso.
<< Non si devono più vedere. Mai più! >>
<< Si può sapere di cosa state parlando?? Per caso vi state riferendo a... >> una mano mi colpì la guancia. << Non nominare il suo nome!! Ti rendi conto di quello che avete fatto? >> disse mia mamma mentre le lacrime iniziavano a scenderle sul volto.
<< O-omma... >> mi coprii la guancia arrossata; non capivo se era peggio vedere mia madre piangere, che mi avesse colpito, oppure non poter più incontrare Lui.
<< Fila in camera tua e vai a fare i bagagli. Non hai scelta >> continuò per poi andarsene in cucina. Mi girai di scatto e sbattei la porta di camera mia. Ero arrabbiato, triste, sconvolto e shockato. Perché mi stavano facendo questo?! Questa casa era quella dove ero nato, cresciuto… Ho potuto incontrare Lui. Sono potuto stare con Lui. Non volevo che tutto questo finisse… Non dopo le cose che avevamo passato insieme. Dovevo vederlo… Decisi di passare per il balcone. Fortunatamente le nostre camere erano vicine e quindi per noi era facile incontrarci anche di nascosto. Mi sedetti sulla mia ringhiera e allungai le braccia protendendomi verso la sua; dopo aver appoggiato entrambi i piedi alla base, con un salto mi ritrovai dalla sua parte. Bussai piano alla finestra per non farmi sentire dai suoi genitori; uno, due, tre pugni contro il vetro e poi cinque picchiettate con le dita: era il nostro linguaggio segreto. Aspettai qualche secondo prima che la finestra si aprì.
<< Cosa ci fai qui a questa ora? Non avev… >> gli tappai immediatamente la bocca e spingendolo con forza entrammo nella sua stanza.
<< Stai zitto altrimenti i nostri ci scoprono! >> gli sussurrai all’orecchio e Lui annuì con la testa.
<< Che succede? >> bisbigliò.
<< Parto. Me ne sto andando ora. >>
<< Uh? E quando torni? >> lo guardai tristemente.
<< Credo mai più. Non vogliono che stiamo insieme. >> e indicai la porta della sua camera alludendo ai genitori. Abbassò la testa per non mostrarmi le sue emozioni. Era sempre stato facile leggere i suoi sentimenti dalle espressioni.
<< Dì qualcosa… >> aspettai una risposta; non arrivò. Lo abbracciai forte cercando di fargli comprendere i miei sentimenti, come se potessi comunicarglieli senza dover spiaccicare parola, ma non sembrava voler rispondere a quel mio gesto e io non sapevo che dire.
Rimanemmo così per un tempo che mi sembrò infinito. C’eravamo solo noi due; niente genitori, niente separazione niente problemi. Quella sarebbe stata l’ultima volta che lo avrei potuto stringere tra le braccia. Mi staccai di poco, solo per posare con leggerezza le mie labbra sulla sua guancia. Alzò lo sguardo e mi guardò con gli occhi pieni di lacrime.
<< Davvero? >> disse stringendomi di nuovo a sé. << Scappiamo >> mi propose lasciandomi di stucco. Lo guardai incredulo.
<< Scherzi?! Ho solo 17 anni! E tu sei anche più piccolo di me. >> tirò su con il naso e, rendendosi conto dell’assurdità che aveva appena detto, mi guardò disperato.
<< E allora che dobbiamo fare Hyung? >>.
<< In questo momento non credo che possiamo fare qualcosa! >> dissi sfuggendo al suo sguardo che, fisso su di me, mi faceva stare ancora più male. << Un giorno ci incontreremo di nuovo >> continuai cercando di dargli qualche speranza.
<< Non prendermi in giro, hyung! Lo so anche io che non accadrà! Questo tipo di cose accadono solo nei film. >>.
<< Non fare così… >> mi morsi il labbro inferiore, evitando il suo sguardo.
<< Sei tu che non devi andartene. >> disse con un tono grave.
<< Sai che è impossibile. Ci hanno scoperti. >>. Ci furono due minuti di silenzio; non volevo andarmene, ma dovevo.
<< Mi dispiace. >> iniziai << Devo andare altrimenti i miei si insospettiranno. >> gli accarezzai i capelli neri mentre mi guardava con gli occhi ancora lucidi. << Voglio essere sincero adesso... >> feci un respiro profondo chiudendo gli occhi per un istante per imprimermi nella memoria il suo viso << ... addio! >>. Presi il suo viso tra le mie braccia e iniziai a baciarlo. Volevo trattenermi il meno possibile, altrimenti sapevo che non me ne sarei mai andato, ma non sembrava vederla nello stesso modo; lo sentii avvicinarsi di più a me e approfondì il bacio leccandomi la parte superiore del labbro per facilitare l’entrata. Le nostre lingue iniziarono ad intrecciarsi e più io mi allontanavo o cercavo di resistere, più Lui mi stringeva e iniziava ad istigarmi; un morso al collo, uno all’orecchio ed un altro al mento, per poi riprendere il bacio che io avevo interrotto, continuando a giocare con la mia lingua. Intrecciò le dita di una mano fra i miei capelli, spingendo sempre di più con le labbra, mentre io tentavo in qualche modo di allontanarlo dai fianchi; il suo desiderio era contagioso, sentivo l’eccitazione crescere in lui e sapevo che se fossimo andati avanti non ci sarebbe stato modo di tirarsi indietro. Lo spinsi con forza per allontanarlo e cadde sul letto alle nostre spalle.
<< Scusa. >> sussurrammo entrambi ansimando. Mi avvicinai nuovamente a lui e gli diedi un bacio sulla fronte; il suo sguardo era rivolto verso il basso e non si sarebbe più rialzato. Sapevo che con la nostra separazione Lui sarebbe tornato quello di una volta e questo non potevo sopportarlo, ma non sapevo cosa fare.
<< Mi dispiace, Sanghyuk… Addio. >> e me ne andai lasciandolo solo in quella piccola stanza piena di nostri ricordi.


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Questa è la prima fanfiction che scriviamo... ebbene sì, siamo in due! >.< 
Sappiamo che come coppia è strana, ma anche noi due lo siamo e così abbiamo deciso di unire i nostri bias xD
Speriamo vi possa piacere! ^^ Ciao a tutti e grazie!! :D
- Hyukmin & Kenji

Kenji p.s.: Don't worry, solo questo capitolo è così tragico! LOLOL Andate avanti a leggere e recensite in tanti <3
  
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