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Autore: hinata 92    30/08/2013    5 recensioni
Tutte le Puellae Magi vogliono combattere le streghe?
Una no. Lei una strega la vuole diventare. E Kyubey ha deciso di accontentarla. Riuscirà nell'impresa?
Una storia scritta da un punto di vista molto strano e molto diverso dal solito... e con una grossa sorpresa sul finale!
Genere: Azione, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Kyubey, Nuovo personaggio, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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Strega

 

Uno strano desiderio

 

In tanti anni di onorato servizio, a Kyubey non era mai stata fatta una richiesta così strana.

« Puoi farmi diventare una strega? »

Se l’Incubator avesse potuto provare sentimenti come lo stupore, sicuramente l’avrebbe fatto. Ma trattandosi di lei, la richiesta non risultava più così assurda.

 

 

 

 

Una passeggiata notturna in solitaria. Forse non usuale per una ragazzina di quattordici anni, ma nemmeno così insolito. Soprattutto perché a lei la notte piaceva, meglio ancora se la luna non c’era e il cielo risultava solo buio. Era una delle poche cose che salvava del mondo corrotto e marcio che la circondava.

 Lo odiava. Odiava tutto e tutti, e non si trattava solo di quelle crisi adolescenziali che prima o poi vengono a tutti. Il suo era un odio profondo e motivato. Non aveva alcuna particolare speranza per il futuro, gliel’aveva tolta una società che si preoccupava troppo del guadagno, della fama, del successo e troppo poco delle persone; viveva alla giornata, intontendosi con quel poco d’interessante che la scuola poteva offrirle e con film o libri che descrivevano la fine del mondo in cui lei tanto sperava.

Almeno fino a quando non aveva fatto un passo di troppo, ritrovandosi in un mondo assurdo e meraviglioso insieme.

« Dove… dove sono finita? »

Si sentiva come Alice nel paese delle meraviglie, per fortuna senza quel peluche del Bianconiglio che gli era sempre stato molto antipatico. Un mondo nuovo, meraviglioso, non adombrato dal grigiume e dall’immondizia di quello dal quale proveniva. Un mondo pieno di colore, forse un po’ inquietante, sì, ma sempre meno del precedente. Le piaceva. Aveva deciso, sarebbe rimasta lì per sempre, perché nulla la legava a quello che aveva lasciato. Ma poi una figura colorata le balzò davanti agli occhi.

« Eh? »

« Non aver paura, ci penso io! »

Paura? Quale paura? Di che stava parlando? Cosa aveva intenzione di fare quella ragazzina vestita in quel modo assurdo e colorato? E che diavolo era quella specie di gattino bianco e rosa?

Ma la sua curiosità venne presto sostituita dalla paura quando vide quella pazza aveva un’arma e che l’aveva diretta contro una di quelle curiose figure che abitavano quel mondo.

« Ehi, che fai? »

La ragazzina la squarciò in due e tutto l’ambiente iniziò a riempirsi di crepe.

 « No, no, che succede? No! »

Tutto scomparve nel giro di un secondo. Era ritornata nel vecchio mondo triste e grigio. Era disperata. Le lacrime iniziarono a riempirle gli occhi, incontrollabili.

« Stai bene? »

La ragazza la guardò con aria compassionevole. Aveva i capelli arancioni come i suoi occhi, coperti da un grosso paio di occhiali colorati vivacemente, con un visino molto dolce e delicato e uno strambo costume dello stesso colore dei capelli. Ma non le importava nulla del suo aspetto. Provava solo disgusto per lei e per quello che aveva appena fatto.

« Perché? »

Un’unica parola per esprimere la sua disperazione. Ma la ragazza non capì.

« Sei sconvolta, lo capisco, non è piacevole finire all’interno di una strega! »

« Una… strega? »

La ragazza annuì: « Le chiamiamo così. Eri finita all’interno di una di esse, saresti morta se non fossi arrivata in tempo. Ma per fortuna ce l’ho fatta, sono molto felice di averti salvato! »

« Una strega… »

« Sì, esatto. Sono delle creature malvagie, che seminano morte e distruzione nel nostro mondo. Le persone normali non possono fare nulla, anzi, spesso non si accorgono della loro presenza e attribuiscono le loro devastazioni a fenomeni naturali e le morti che provocano a suicidi o ad aggressioni misteriose. »

Rimase sconvolta da quella rivelazione. Le si era aperto un mondo del tutto nuovo. Esistevano dunque creature così meravigliose in grado di provocare l’apocalisse di quel mondo che odiava profondamente e per di più indistruttibili? E allora perché quella ragazzina aveva fermato la sua magnifica opera di devastazione con così tanta facilità?

« Le uniche in grado di fermarle siamo noi Puellae Magi, maghe che hanno stretto un patto con Kyubey e che in cambio di un qualsiasi desiderio dedicano la loro vita ad abbattere le streghe. »

« Chi… bei? »

Il gattino comparve all’improvviso: « Sono io. Piacere di conoscerti, Kasumi Akumu! »

« Io… io non ti ho detto il mio nome! Mi stavate seguendo? »

« No, ho poteri telepatici. »

La ragazzina sorrise: « Bene, adesso scusami ma devo andare! Buona fortuna, Kasumi! »

La Puella Magi si allontanò, ma Kasumi fece ancora in tempo a sentire la voce di Kyubey nella sua testa.

“Sento che hai un desiderio, Kasumi. Ci rivedremo presto, non temere.”

 

 

 

 

Come le aveva promesso, Kyubey era tornato a cercarla. Le aveva detto che quella sera aveva avvertito in lei un fortissimo desiderio. E lei glielo aveva rivelato così, candidamente.

« Puoi farmi diventare una strega? »

Kyubey guardò impassibile i suoi lunghi capelli verde scuro legati in una coda di cavallo, gli occhi scurissimi e seri che solo a un’attenta occhiata rivelavano dei riflessi verdognoli, il volto regale, senza l’ombra di un sorriso.

« Un desiderio insolito, senza dubbio, degno del tuo nome… se non sbaglio in giapponese significa “Nebbia dell’incubo”, giusto? »

La ragazza annuì: « Lo puoi realizzare? »

Kyubey sospirò: « Non subito, non direttamente. Ma potremmo esserci utili a vicenda, se mi starai ad ascoltare. »

Kasumi si sedette: « Parla. »

Anche l’essere si accomodò: « Quello che sto rivelarti di solito non lo dico alle ragazze a cui propongo il patto… ma tu non sei una ragazza normale. »

Kasumi non rispose e Kyubey continuò: « A me non interessa che le Puellae Magi eliminino le streghe; voglio solo che si disperino e consumino il più in fretta possibile il loro potere. »

« A che scopo? »

« Così si trasformeranno in streghe a loro volta… e quando lo faranno libereranno una quantità enorme di energia che il mio popolo potrà utilizzare. »

Kasumi fece un sorriso ironico: « Alla faccia dell’energia pulita… »

« Se potessi creare subito delle streghe lo farei, converrebbe anche a me, ma purtroppo non mi è possibile. Quello che posso fare è trasformarti in una Puella Magi e spiegarti cosa fare per consumarti velocemente. Non conosco altri metodi. »

Il volto di Kasumi si contrasse in una smorfia. Non le andava proprio di mettersi quel costumino colorato che aveva visto l’altra notte a quella ragazzina. Ma per diventare quella magnifica creatura poteva anche sopportarlo, per un breve periodo.

« Sei d’accordo, allora, a stringere il patto? »

« Io non voglio uccidere le streghe. Non da maga. Voglio affrontarle da pari, da strega. »

« Non ti obbligherò a farlo. Anzi, spesso le Puellae Magi si combattono fra loro. »

« Allora può starmi bene. In cosa consiste il processo? »

Kyubey sorrise in modo inquietante: « Sei la prima che me lo chiede… normalmente non risponderei, ma tu mi piaci, te lo dirò. Prenderò la tua anima, la separerò dal corpo, la renderò solida e trasportabile e ti donerò i poteri magici. La cosa ti spaventa? »

« Assolutamente no. Questo corpo non mi servirà più quando sarò una strega.  »

« Sei coraggiosa. Bene, mi serve il tuo desiderio. »

« Non basta il voler essere una strega? »

« No, mi serve un desiderio che possa realizzare. Scegli bene, perché questo condizionerà anche i tuoi poteri magici. »

Kasumi rifletté. Oltre ad essere una strega non desiderava nient’altro. Stava pensando di dire una cosa a caso, quando invece si rese conto di una cosa importante.

Le Puellae Magi uccidevano le streghe. E se una volta diventata una di loro con tanta fatica fosse stata subito uccisa dalla prima maghetta di passaggio? No, non poteva permetterlo. C’era una sola soluzione al problema.

« Desidero l’invincibilità e l’immortalità, così che nessuno possa interferire con il mio desiderio di distruzione del mondo. »

« È questo il tuo desiderio, Kasumi Akumu? »

La ragazza annuì con forza. Kyubey le toccò con le code il petto e ne estrasse una grossa pietra color verde scuro.

« Il tuo desiderio è stato esaudito, Kasumi Akumu. Questa è la tua Soul Gem, la fonte dei tuoi poteri, la tua anima. La sua grandezza è proporzionale alla tua forza e nel tuo caso è influenzata anche dal tuo desiderio. Ne ho viste poche di queste dimensioni, di solito sono molto più piccole… »

La gemma di Kasumi era grande come l’intero palmo della mano.

« Cose ne devo fare? »

« Evoca i tuoi nuovi poteri. Più a lungo li userai, più ti consumerai e più velocemente diventerai una strega. Te ne accorgerai perché la gemma diventerà sempre più scura e quando sarà nera il tuo desiderio diventerà realtà. Le maghe di solito, per evitarlo, combattono contro le streghe per recuperare un manufatto chiamato Greaf Seed, ciò che resta di una Soul Gem dopo che la maga si è trasformata in strega e che può purificare i poteri. Basterà che te tieni alla larga. »

« Bene, proviamo. »

Kasumi si trasformò. Con sua grande soddisfazione non le venne un costumino stupido, ma una stupenda e possente armatura medievale verde scuro, che la copriva e la proteggeva completamente. L’unica cosa a rimanere fuori dall’elmo era la coda di cavallo. Tuttavia la visiera con la ringhiera non le dava fastidio come avrebbe creduto, ma anzi vedeva perfettamente, forse addirittura meglio di prima. Evocò senza sforzo una mazza ferrata, intonata al costume. Sollevò la visiera per guardare Kyubey negli occhi.

« Soddisfatta? »

« Direi di sì. »

« E ora che farai? »

« Mi terrò lontana dalle streghe. Anzi, penso proprio che impedirò ad altre maghe di disturbare le mie… future colleghe! »

Kyubey iniziò ad allontanarsi: « Libera di fare come credi, Kasumi Akumu. Ti osserverò da lontano come faccio con le altre, ma non interferirò. »

« Bene, preferisco fare da sola. »

« A presto, Kasumu Akumu. Ti terrò ben d’occhio… »

 

 

Ciao a tutti! È la seconda storia che scrivo in questo fandom, ma stavolta ho cambiato decisamente genere. Non so se quest’idea vi possa piacere, semplicemente è la storia di un paradosso. Spero davvero che a qualcuno possa piacere, nel prossimo capitolo le cosa si faranno più serie… ma tranquilli, non sarà una storia lunga, penso di cavarmela in tre capitoli.

Vi aspetto al prossimo capitolo!

CIAO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Hinata 92

  
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