The twist of fate
     
-ATTENZIONE
Salve a tutti. Prima di iniziare il prologo, volevo dir alcune cose.
Questa e' la mia seconda storia, seguita da "L'amore sotto casa" . Nella prima storia, sono arrivata ad un punto critico, perciò la devo aggiornare frequentemente e questa passerà in secondo piano, ma la aggiornerò comunque spesso. Come citato nell'introduzione,questa storia è ispirata ad una storia vera, una mia esperienza che non posso giudicare così bella. Avviso anche che il prologo è fatto al presente, ma spiega l'avvenimento di 3 anni fa, mentre nei prossimi capitoli la storia sarà ambientata nel 2O13 e vedremo effettivamente i personaggi cresciuti e i narratori saranno Ryan eJennifer, cresciuti. 
Spero che qualcuno recensirà, vorrei sapere cosa ne pensate, critiche o altro.
Buona lettura! 

                                                                  Prologo 
2O FEBBRAIO 2O1O

Stiamo a fine febbraio, è quasi finito questo mese, il secondo di quest'anno è andato. 
Dio, non vedo l'ora di finire quegli esami del cavolo, gli esami di terza media, per poi godermi finalmente l'estate.
Qua si respira un' aria così viziata, il ticchettio dell'orologio scandisce i minuti per la fine di quest'ora noiosa di storia. 
-"Ryan, eccoti un bigliettino da Danielle"- mi sussurra David dietro di me, lanciandomi agilmente un bigliettino microscopico. Lo apro furtivamente, senza destare sospetti alla prof.

"Ehi  Ryan, ti andrebbe di passare da casa mia oggi pomeriggio? Così ti aiuto in matematica..
Vabbé, a dopo, lasciamo che finisca quest'ora e parliamo alla ricreazione"

Sorrido beffardo: un'altra caduta ai miei piedi. E' così soddisfacente quando mezza scuola ti corre dietro, hai l'imbarazzo della scelta. Vedrò che fare con quella piccola testa mora di Danielle. 

*Driiin*
Un suono acuto conclude la fine di un'agoniata ora.
Tirando un sospiro di sollievo, prendo dei spiccioli per poter prendere qualcosa alle macchinette in fondo al corridoio. Danielle potrà anche aspettare.
Appena inserisco il soldo per poter prendere un pacco di Mars, una voce flebile interrompe la mia attenzione.
-"Ehi Ryan..."- 
Una ragazzina, immagino sia di seconda media, mi saluta con una certa timidezza. Ah, ho capito chi è. Quell'occhialuta cessa della I, quella spilungona. 
I miei amici la deridono spesso per la sua goffagine, qualche volta la vedo passare dalla mia classe, ma non faccio tanto caso a lei. Insomma, c'è di meglio in giro di una piccola 12enne.
-"Ciao"- le rispondo indifferente, prendendo il pacchetto ordinato alle macchinette. 
-"Ti devo dire una cosa.."- mi dice titubante, tormentando una ciocca di capelli castani.
-"Ehm dimmi, ma non ho tutto il tempo del mondo"- le rispondo, mangiando rumorosamente.
-"Tu mi piaci,ecco tutto"- si dichiara semplicemente, abbassando lo sguardo.
Sembra quasi che stia tremando per il nervoso, ma la cosa non mi importa granché.
-"Okay.."- le rispondo, tornando come se niente fosse in classe. 

Finite le lezioni, mi dirigo fuori al cortile, scherzando con i miei amici Willy e Josh. Insomma, siamo il trio dei più fighettini della scuola, lo dico apertamente e me ne vanto pure di ciò. 
-"Oggi Danielle si è dichiarata?"- mi chiede Josh curioso.
-"Nah, ma si vede che le piaccio da un lontano miglio, pensa che mi aiuterà in algebra"- gli rispondo sornione, sorridendo tra me e me . "Ma non è l'unica che si è dichiarata. Hai presente quella cessa con l'apparecchio, la più brutta della 2 I? Ha avuto il coraggio di dichiararsi alle macchinette, che cosa oscena e patetica! Con che speranza poi?AHAHAH"- continuo io, scoppiando in una sonora risata, davvero, non capisco la cretinaggine delle persone. Anche loro ridono con me.
-"Oddio, mi ricorda il mostro di lockness!"- esclama Will avendo l'approvazione di tutti noi.
-"Già. Molti la sfottono per la sua altezza esagerata! Credo non si fidanzerà mai. E' proprio brutta"- esordice Josh.
Solo ora, girandomi, mi accorgo di una ragazzina, la stessa di oggi. Si, quella giudicata "il mostro di Lockness". Anche se sta fuori dal marciapiede, mi accorgo che ha sentito tutto. Sta sul punto di piangere, noto i suoi occhi castano - grigio lucidi. Accorgendosi che la sto guardando, si gira e piange, scappandosene via.