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Autore: RCarson    31/08/2013    3 recensioni
Yaoi | Angst | NitoRin - HaruRin onesided
Rin cerca qualcuno di libero. Nitori non lo è.
Genere: Angst, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Nitori Aiichirou, Rin Matsuoka
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Cioccolato e ricordi.
Personaggi: Rin, Nitori, (presenza silente di Haruka).
Pairing:.Nitori/Rin (NitoRin), accennata HaruRin.
Conteggio Parole: 654 (Word)
Avvertimenti: lemon, angst, yaoi onesided.
Rating:Arancione

Ad Aika, che questa cavolatina scritta in fretta,
ti possa tirare davvero su di morale. :*
Cioccolato e ricordi.
 
Lo sbatte contro il muro della doccia con violenza, mordendogli il collo. Nitori sa perché, non vuole dirlo, ma lo sa. Gli occhi di Rin sono chiusi, respira forte e lo tiene bloccato contro le mattonelle con il suo peso, in modo che non si possa muovere. Lui chiude gli occhi, respira piano, quasi a non farsi sentire – ha paura che il loro capitano li scopra, ha paura che chiunque li veda. Ha paura, nonostante non sia la prima volta.
Allora, erano nella sicurezza della loro camera.
Stava mangiando una barretta di cioccolato sul letto di Rin, lui era entrato in camera e l’aveva guardato di sfuggita, ancora bagnato dopo gli allenamenti. Nitori si era alzato dal letto in fretta, facendo cadere la barretta di cioccolato a terra.
“Resta,” aveva detto Rin, passandosi l’asciugamano fra i capelli e non degnandolo di uno sguardo.
Nitori lo aveva fissato, gli occhi grandi per la meraviglia, e si era seduto sul letto, con le mani sulle ginocchia e lo sguardo a terra. Rin si era infilato una felpa e un pantaloncino e aveva preso la barretta di cioccolato per terra per buttarla nel cestino.
“Ne ho un’altra.” Si era morso la lingua. “A te piace il cioccolato, Sempai?”
Rin lo aveva guardato e aveva annuito, assente. Lui si era alzato, aveva turato fuori la barretta dalla tasca e gliela aveva data, guardando a terra.
Rin l’aveva afferrata e l’aveva aperta, staccandone un pezzo.
“Prendine un po’.”
Lui aveva fatto di no con la testa, ed era tornato a sedere sul letto di Rin.
“Devo fare gli addominali,” Aveva detto Rin, gettando la carta della barretta nel cestino e sedendosi sul letto. “Tienimi le gambe.”
Quando Nitori si era appoggiato sulle gambe di Rin, lui lo aveva guardato negli occhi. Nitori si era sporto e l’aveva baciato, senza nemmeno pensarci. Ricorda che era confuso, con ogni terminazione nervosa tesa. Quel gesto era così voluto ma altrettanto inaspettato, e non avrebbe mai immaginato potesse succedere davvero.
Gli aveva messo una mano dietro il collo e l’aveva spinto verso di sé, con foga. Sentiva i suoi nervi tesi e la sensazione del viso ancora umido era strana, piacevole.
Da lì, i suoi ricordi non hanno più un filo logico: si ricorda solo l’odore della pelle di Rin, e le sue mani su i fianchi mentre entrava dentro di lui, le sue spinte forti, i suoi gemiti che assomigliavano così tanto al nome Haru che Nitori aveva fatto finta di non sentirli e il suo alzarsi ed uscire dalla camera dopo essere venuto.
Adesso, negli spogliatoi della piscina della prefettura, con i nervi tesi e la testa da un’altra parte, Rin ha lo stesso modo di toccarlo, di mordergli il collo e di girarlo, con il viso contro il muro.
Gli abbassa i pantaloni della tuta con foga, può sentire il suo uccello duro contro le natiche, e gli entra dentro forte, senza nemmeno tenergli i fianchi o chiedergli il permesso.
Si muove veloce, le mani sul muro, le braccia che sfilano le guance di Nitori. Non lo tocca, non lo bacia, non fa nulla se non per se stesso.
“Haru,” sussurra fra un gemito e l’altro.
Gli occhi di Nitori sono chiusi, si porta una mano sul suo membro duro e si tocca piano.
Ogni suo gemito assomiglia alla nome di Rin. Si tocca fino a venire, e si morde le labbra pur di non gridare il suo nome quando viene.
Quando Rin smette di spingere e viene, esce da lui e gli morde il collo, forte, fino a farlo sanguinare.
Esce dalla stanza in fretta, senza nemmeno guardarsi indietro.
Nitori si gira per guardarlo andare via, vorrebbe bloccarlo ma non ci riesce. Allunga solo una mano verso di lui, più come promemoria a sé stesso che Rin scapperà sempre, per cercare qualcuno di libero.
Lui, libero, non lo è. Lui ha Rin che lo tiene attaccato a sé, nonostante non lo voglia. Non davvero.

 
fin.


*fa ciao con manina*
Io non ho molto da dire, ho scritto questa cosina per caso, con un prompt che mi ero data da sola e che mi avevano quasi costretto a scrivere, ma poi per mancanza di tempo (e voglia) sono arrivata a scriverlo oggi, dopo la puntata otto.
Eccoci qui, nulla di che, solo un ciao ciao a questo bel posto pieno di yaoi che è il fandom di Free :D
Ross.

 
   
 
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