Sono Destiny Hope ma potete chiamarmi “la sfigata” , ormai sono abituata…
Mi hanno attribuito questo stupido soprannome perché ho un sogno e a differenza degli altri io voglio riuscire a realizzarlo da sola, non aspetto che con uno schiocco di dita il sogno si avveri…
Ho quindici anni e frequento il liceo linguistico, a settimana faccio 2 ore di danza moderna e nei weekend lavoro nel bar dei miei genitori.
La mia non è una vita facile, i miei sono separati e la gestione del bar è complicata, spesso per colpa di questa mal gestione dobbiamo tenere chiuso e quindi perdendo delle vendite.
Io ho un unico sogno e voglio portarlo a termine.
 
 
 
Mamma : Patatina ( mi chiama così -.- ) svegliati!!
Io mugugno e mi rigiro dall’atra parte del letto.
Mamma : C’è Justin in TV!!
Io sentendo quel nome balzo giù dal letto e scendo le vertiginose scale per accendere la tv.
Stavano facendo un servizio su di lui.
Intervistatrice : Il Cantante pop justin bieber ha annunciato le nuove tappe italiane, il giovane cantante verrà il giorno...
Mamma : Hope andiamo facciamo tardi a scuola!
Io: mamma aspetta 2 minuti!
Mi ha preso per un braccio e mi ha trascinato in macchina.
A scuola parlando con le mie “amiche” ( tutte false e con la puzza sotto al naso ) mi sono sentita dire : “ma tu hai intenzione di andare a quello stupido concerto da 4 soldi?!?!”
Io: Si ne ho intenzione, hai qualche  problema?!?!
Me ne sono andata a testa alta non ascoltando minimamente la sua risposta.
Torno a casa e mi squilla il telefono : è Papà.
Papà: Fragolina di papà tutto bene??
Io: Si… Ma non sono più una bambina, evita di chiamarmi fragolina..
Papà : scusa tesoro , ora parliamo di quello per cui ho chiamato : Ho sentito di quel concerto di justin…
Io: *Comincio a urlare*
Papà: Ecco volevo dirti che i biglietti sono già tutti esauriti e che tu non potrai andarci
Butto a terra il telefono facendo uscire batteria e sim.
Questa è la mia vita, niente che mi andava giusta, sicuramente quando lo sapranno i miei compagni di scuola mi daranno ancora della sfigata, stavo cominciando a prendere terreno e a volte ad impaurire i bulli che mi insultavano ma ora ricomincerà tutto come prima.
 
Il giorno dopo
 
Eccomi che cammino davanti al cortile per entrare all’interno di quell’edificio che mi fa ribrezzo ma che allo stesso modo mi da sicurezza, all’interno della scuola non posso farmi nulla.
Sento Jasmine e Rebecca che parlano : “ ho il biglietto in prima fila per Justino!!” ( non sanno neanche scrivere il nome)
Spingo Rebecca a terra e dò uno spintone a Jasmine per poi entrare dentro.
Si ora mi sento molto sollevata, ho avuto coraggio di buttare a terra due tra le più BM di questo pianeta!
Entro in classe e vedo la prof seduta sulla solita cattedra a bere quel caffè che emana un’odore quasi nauseante e che si ostina a berlo ogni mattina.
Quell’aula è fredda, non intendo per la temperatura, in classe sono tutti come morti, freddi con le persone e se ne stanno al proprio banco in silenzio.
Ci sono solo 3 persone che ormai hanno imparato ad aprire bocca e quando la aprono è sempre per insultare o per vantarsi di qualcosa che hanno in più loro di te e sono : Jasmine, Rebecca e Alessandro.
Non ho amici all’interno della classe.
Ora si torna a casa come al solito a piangere su quelle lenzuola già zuppe.
 
Mamma: Tesoro non piangere, ci saranno altri concerti!
Io: Non è vero mamma, potranno essercene altri milioni ma con la sfiga che ho non riuscirò mai ad incontrare il mio idolo, lo capisci?!?!
Mia madre esce e chiama subito mio padre
Mamma: Luca nostra figlia è disperata dobbiamo portarla a quel benedetto concerto!
Papà: Luisa non ne abbiamo la possibilità, non abbiamo i soldi per pagarle un biglietto rivenduto a un prezzo più alto!
Mamma butta giù il telefono e accende il computer (sono sbalordita che sappia come si accenda ahahah)
Fa qualche ricerca e trova un biglietto che costi circa 150 euro nelle prime file e lei farebbe di tutto per farmi felice.
 
 
Mesi dopo
 
E’ Natale e sono ancora qui a piangere, il concerto è a gennaio e io non ho il biglietto.
 
Mamma: ecco il tuo regalo.
Mi porge una bustina gialla.
Apro la busta e trovo il biglietto, comincio a urlare e ad abbracciare mia madre!
Non sono mai stata così felice, l’unica cosa che mi rattrista è che se sarò vicino a quelle vipere delle mie compagne di classe ma non saranno loro a rovinare questo grande sogno.