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Autore: Kiji    01/09/2013    0 recensioni
Che succederebbe se il Leader avesse un amore segreto?? Due persone diverse, amici forse all'apparenza, ma che condividono un pericoloso segreto. Leeteuk e Junsu, qual'è la loro vera relazione? Un amore tortuoso che solo il tempo potrà distruggere o risanare per sempre...
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Leeteuk
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La macchina sfrecciava veloce nell'autostrada. Dovevo fare in fretta, correre più che potevo per poterlo raggiungere. Sentivo nella mia mente la voce di Eunhyuk, ancora ed ancora, sempre con maggiore intensità. Era passata poco più di un'ora, ma sembrava che fosse ancora di fronte a me, con quello sguardo assassino e quel dito puntato su di me con fare accusatorio.  - E' merito mio. Sono io ad avervi fatto lasciare! - A sentire quelle parole, mi sentii spiazzato. Lui era il mio migliore amico, c'era stato sempre per me e con me, come aveva potuto?
- Perchè? Come hai fatto a... - Immagini indefinite mi passarono per la mente, le scene di me e lui, il nostro amore senza tempo.
- Io lo sapevo! Vi avevo visto con i miei stessi occhi. - Disse quelle parole con le mani che gli tremavano.
- Quando eravamo piccoli per me tu eri l'amico più importante che avevo, credevo che non avrei mai trovato nessun altro con cui sentirmi felice. Inconsciamente provavo un sentimento diverso per te, ma tu non te ne sei mai reso conto. Ogni volta che ti guardavo, come se per me fossi l'unico al mondo, tu mi ricambiavi con quel sorriso fraterno, era una tortura per me. Sei sempre stato uno stupido! - Lui si fermò per un attimo, come a riprendere fiato dopo quella rivelazione scioccante per me.
- Poi incontrai Leeteuk e qualcosa cambiò in me. Lui era diverso, era gentile e mi vedeva come un uomo, non come un fratello, ma il suo cuore non era mio. Mi dichiarai dopo poco, ma ciò mi fece solo sentire patetico! « Mi dispiace, amo un'altra persona.» Sai quanto fanno male queste semplici parole? - Il volto di Eunhyuk era completamente contratto, lacrime calde e sofferenti gli bagnavano le guancie.
- Non potevo farci nulla, pensavo solo che quella persona era estremamente fortunata. Accadde quel nostro primo giorno libero, te lo ricordi vero? Era così strano che voi due usciste insieme che decisi di controllare. Ciò che vidi mi straziò il cuore! Le vostre lingue si contorcevano e i vostri sguardi innamorati mi mandavano fuori di testa. Stavo male ma nessuno se ne accorgeva, neanche tu che dicevi di essere mio amico. Ti limitavi a guardarlo come un ebete, mi avevi rubato l'unica cosa che desideravo. - Sapere quella verità, faceva male. In quegli istanti i ricordi della nostra amicizia mi passarono d'avanti gli occhi, uno ad uno. Il primo giorno che ci incontrammo, i giochi che facevamo, le risate in compagnia, il nostro primo gruppo musicale, era tutto lì come se potessi toccarlo, ma spariva al solo tocco delle mie dita.
- Noi siamo amici... noi... - Lui mi interruppe, ma in fin dei conti, non sapevo cosa dire o come continuare quella frase.
- Lo eravamo! Prima che tu mi pugnalassi alle spalle. E' vero, ti ho tradito per primo. Ho fatto delle foto e ho ricattato Teuk. E' passato del tempo, dovevo trovare il momento adatto per agire, ma vi ho separati. Speravo che col tempo ti dimenticasse e che finalmente potesse accettare il mio amore. Ho aspettato tutti questi anni, pazientemente ma senza risultato. Tu e sempre solo tu! Non guardava altro! Ti vorrei uccidere con le mie stesse mani, ma.... non posso! Lui mi odierebbe! - Si accasciò a terra, privo di qualsiasi sentimento ed esausto per tutte quelle forti emozioni provate. Per un attimo, un breve istante, riuscii a capire i suoi sentimenti. Mi avvicinai a lui e gli accarezzai a capelli scomposti.
- Perdonami! Il nostro amore ha ferito più persone di quanto credessi. - Non dissi altro, allontanandomi a passi lenti e malfermi da quella stanza. Prima di uscire dalla stanza, sentii le sue parole confuse e lente, rivolte al se stesso ormai libero dalle inquietudini del suo cuore.
- E' tutto finito, hai fatto la cosa giusto Hyuk. - Quel suono lento, le sue lacrime in sottofondo, mi fecero ancora più comprendere la sua pena e la sua tristezza senza limiti. Aveva sofferto per tutto quel tempo, anche più di noi. Non potei fermarmi, dovevo avanzare con tutta la forza che avevo, per raggiungere quell'amore che mi attendeva alla fine del tunnel.
Volevo vederlo, sentire la sua voce e abbracciarlo ancora. Non mi importava di nulla, c'era solo lui nella mia mente. Non appena oltrepassai la porta, vidi Jaejoong, appoggiato alla parete, in trepidante attesa.
- Jae... joong. - Lo stavo ferendo ancora, sempre con più intensità. Quell'amore che a me sembrava così giusto, faceva solo del male a tutte le persone che amavo.
- Ho sentito tutto! Ho sempre pensato che Leeteuk non ti amasse, che ti avesse fatto soffrire e invece, ti ha protetto per tutto il tempo. - La sua voce era stanca, logorata da quei sentimenti difficili da accettare.
- Mi dispiace io... - Aveva lo sguardo triste, come se tutto ciò in cui credesse fosse svanito per sempre.
- Alla fine, non potrò mai arrivare al suo livello! - Dette quelle parole,  si mosse avvicinandosi a me.
- Vai! Corri da lui. Non preoccuparti. Io starò bene. Fino a quando potrò vedere il tuo sorriso, anche se non sarà rivolto verso di me, io starò bene! - Volevo abbracciarlo e chiedergli perdono, ma il tempo sembrava sfuggirmi dalle mani. Il mio solo pensiero era andare da Teuk, l'unico chiodo fisso nella mia mente. Salii in macchina, accesi il navigatore e impostai la destinazione. Correndo nelle strade affollate della sera, mi sentii per la prima volta libero. Anche se avessi perso tutto, non mi sarebbe importato, perchè senza di lui la mia vita era vuota.
Arrivai alla base militare prima di quanto credessi. Il cuore mi martellava in gola e già sapevo che incontrarlo non sarebbe stato facile. Cosa dovevo dire? Era ancora notte mentre mi avvicinavo all'ingresso. Una guardia mi fermò immediatamente.
- Tu... tu sei Xiah Junsu, vero? Che ci fai qui ragazzo? - Era un uomo sulla quarantina, prestante e di ottima corporatura.
- Devo incontrare una persona, la prego. - Lui sembrava basito dalla mia domanda.
- Mi dispiace, le visite a quest'ora sono proibite. - Sapevo che sarebbe successo, ma non avevo altra scelta se non insistere.
- La prego, è davvero importante. Anche se per un solo secondo, me lo faccia incontrare. - Avevo la gola che palpitava ad ogni sillaba, ma avrei insistito fino a quando non mi avrebbe fatto entrare.
- Anche in questo caso... Se ci scoprissero sarei nei guai. - Avevo fatto tutta quella strada e proprio quando potevo tornare da lui, tutto spariva di nuovo nel nulla. Un solo istante senza di lui, era un peso enorme nella mia mente.
- Resterò qui fino a quando non mi farà entrare! - Annunciai fieramente, e mi appoggiai ad un albero lì vicino. Avrei aspettato, anche tutta la vita se era necessario. Passarono i minuti e con essi le ore. Il sole era già sorto nel cielo e sentivo in me tutti i muscoli indolenziti.
- Ragazzo... - Mi voltai immediatamente e vidi quell'uomo farmi cenno di avvicinarmi.
- Sono passate 6 ore, vai a casa. Anche chiedendo il permesso adesso, non potrai vederlo fino a domani. - Non potevo allontanarmi, non quando lui era così vicino a me.
- Non posso. Fino a quando non potrò entrare, resterò qui! - La guardia cambiò turno, ma ancora il mio tempo per entrare era lontano. Sembrava un secolo, eppure erano poche ore. Il sole, che era sorto, si andava via via a spegnere dietro le colline. Una nuova notte si avvicinava, mentre io, esausto, mi assopivo leggermente. Non so quanto tempo passò prima che il sole tornò a splendere, ricordo solo quella voce che mi chiamava.
- Puoi entrare, ho il permesso! - Era quell'uomo, vero? La mia vista era un pò opaca per la stanchezza, ma improvvisamente ripresi i sensi. Era il momento, lo avrei rivisto e il mio corpo non poteva cedere. Entrai pieno di fiducia in quella caserma piena di uomini in divisa. La stanza degli incontri, era diversa da come la immaginavo.
Era molto grande, con tanti tavoli e delle sedie sparse, sembrava più la stanza comune di un carcere e ciò mi mise una profonda ansia. In quel momento era totalmente vuota, al di fuori di una guardia all'ingresso. Non appena mi sedetti, vidi spuntare la sua figura eretta e tutto attorno a me si illuminò. Persino quel luogo, sembrava splendente non appena lo vidi arrivare. Era sorpreso di vedermi, ma mi sarei stupito del contrario.
- Junsu... cosa... cosa ci fa qui? - Balbettava, era la prima volta che succedeva. Ci sedemmo, avevo bisogno di tutto il mio coraggio.
- Bene ragazzi, vi lascio un pò soli. - Disse la guardia uscendo di fretta con un grande sorriso sulle labbra. Mi avvicinai a lui, alzai la mano e lo colpii in pieno viso.
- Stupido! - Urlai senza pensarci, anche se nessuno se ne accorse attorno a noi. Teuk era di fronte a me, con il viso dolorante per colpa mia.
- Se davvero volevi proteggermi non dovevi lasciarmi! - Piangevo e singhiozzavo, non riuscivo a guardarlo. Lui si avvicinò, ma io lo scostai.
- Sai quanto ho sofferto? Credevo che non mi amassi, non ho più sorriso davvero da quel giorno. - Non riuscivo a fermarmi, la tristezza era troppo grande dentro di me. Lui mi prese con la forza tra le sue braccia, mi strinse come la prima volta in quella sala da ballo.
- Scusami. Perdonami Junsu! - Ripetè quelle parole per un tempo infinito, lasciandomi versare fino all'ultima lacrima.
- Perchè? Per quale motivo l'hai fatto? - Era questo che volevo sapere da tanto tempo, la domanda che avevo paura di pronunciare ma che adesso usciva con tanta facilità dalla mia bocca.
- Tu ti impegnavi così tanto, giorno dopo giorno per realizzare il tuo sogno. Essere un cantante, volevo davvero vederti ancora su di un palco. Ho sempre amato le stelle, ma l'unica che volevo ammirare, eri tu! Toglierti il tuo sogno, non potevo essere così egoista. - Cercai di allontanarlo, sentire quelle cose era ridicolo. Senza di lui non potevo essere me stesso, come poteva credere di avermi fatto un favore?
- Stupido, come posso brillare se tu non sei al mio fianco? Io ti ho sempre amato Teuk e ti amerò per sempre. Non mi importa nulla di essere un idol se non posso stare al tuo fianco, scemo! - Dette quelle parole mi fermai, finalmente ci ero riuscito. Ciò che risiedeva nel mio cuore, l'avevo liberato senza accorgermi. La sua mano calda alzò lentamente il mio viso e le sue labbra si incontrarono con le mie schiudendosi in un meraviglioso bacio passionale.
- Finalmente! Hai ammesso di amarmi. - Lui sorrise e riprese a baciarmi, per tanto, tanto tempo. Quando il nostro tempo stava per finire, mi lasciò andare e sorrise.
- Non biasimare Hyuk. Lo sai più di me, non è cattivo, solo che... - Non finì la frase, ma non c'era bisogno, lo abbracciai e ci salutammo con un bacio puro e semplice. Mentre salii in macchina, vidi la mia immagine riflessa, avevo la pelle grigia per la fatica, gli occhi stanchi e pesanti ma il mio sorriso, non era mai stato più bello.
A volte l'amore è crudele, ti fa soffrire e dilania la tua anima alla perdizione. Può ferirti, ingannarti e sconfiggerti, ma non è mai sbagliato. Mentre guardo ancora una volta quelle stelle sbiadite nel cielo di Seoul, capisco che l'amore è la magia più grande di questo mondo. Teuk, io sono qui e ti aspetterò per tutta l'eternità ed oltre!
Fine
  
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