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Autore: L Change the World    01/09/2013    3 recensioni
Era riuscito ad eliminare L, il più grande detective del mondo, il suo nemico più temibile, colui che intralciava i suoi piani di giustizia.
Era riuscito ad eliminare il suo più grande amico, il suo compagno di indagini, il ragazzo con il quale aveva condiviso, anche se inconsciamente, le sue più grande gioie e i suoi più grandi dolori.
Era riuscito ad eliminare il ragazzo che amava.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: L, Light/Raito, Ryuuk | Coppie: L/Light
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Lo shinigam...” Gli occhi di L si spalancarono, il respiro gli morì in gola. Si portò la mano al petto con un’espressione indecifrabile dipinta sul volto pallido, e cadde.

“Ryuzaki!” gridò Light, gettandosi di peso e sorreggendo il detective un istante prima che rovinasse a terra, inerme. Le sue braccia cinsero quel corpo esile come per proteggerlo, lo strinsero come se potessero in qualche modo rimediare al suo triste destino.

Per Light, avrebbe dovuto essere il giorno più bello della sua vita. Sarebbe diventato il dio di un nuovo mondo, un mondo senza malvagità e corruzione, un mondo in cui sarebbe regnata la serenità, per sempre.

E invece, gli occhi gli si riempirono di lacrime, la testa cominciò a pulsargli, la rabbia gli pervase ogni singolo muscolo.

‘Perché?’ pensò, scosso dai singhiozzi contro la sua volontà ‘Perché sto piangendo?’

L lo guardò un’ultima volta. Il suo volto era sereno, come se avesse accettato la sua fine e si stesse facendo cullare serenamente  tra le braccia della morte.

“Light...” sussurrò L, poi sorrise. Aveva capito. Aveva capito sin dall’inizio. Light Yagami era Kira.

“No... No, no...” il ragazzo tirò su L finché non gli fu a pochi centimetri dal volto ormai privo di espressione. Lo strinse forte a sé, così forte da sentire la vita scorrere via e abbandonare il corpo di colui che pensava essere il suo unico avversario. Sotto le sue dita, a poco a poco, sentì il calore umano scivolare via, e si sentì avvampare.

Un urlo straziante uscì dalla sua bocca come un fiume in piena, rimbombando nel pesante silenzio del quartier generale Anti-Kira.

No, non era il giorno più bella della sua vita.

Era riuscito ad eliminare L, il più grande detective del mondo, il suo nemico più temibile, colui che intralciava i suoi piani di giustizia.

Era riuscito ad eliminare il suo più grande amico, il suo compagno di indagini, il ragazzo con il quale aveva condiviso, anche se inconsciamente, le sue più grande gioie e i suoi più grandi dolori.

Era riuscito ad eliminare il ragazzo che amava.

Le lacrime continuavano a sgorgare rigandogli il viso, il respiro gli si fece affannoso mentre cullava il corpo di L come fosse un bambino. Le sue labbra gli sfiorarono la fronte, il naso, le guance.

“Ryuzaki...” singhiozzò Light, non curandosi degli altri membri della polizia che assistevano alla triste scena “Io ti amo.”

La sua bocca madida di lacrime incontrò quella fredda di L, e per un attimo non contò più nulla all’infuori di loro due. Sarebbe rimasto così in eterno, per terra, abbracciato al ragazzo che amava più di sé stesso ma che non aveva avuto il coraggio di salvare. Era stato talmente accecato dalla sete di potere che il Death Note gli aveva conferito che non aveva pensato più ad altro. Aveva dimenticato tutto, persino la sua stessa vita, e ora quel potere che per lui significava tutto gli aveva tolto la persona più importante.

“Ti amo, ti amo. Non te ne andare. Non lasciarmi qui. Ti prego.” disse Light piangendo e baciandolo, poi gli prese la testa tra le mani tremanti “Scu... sa... mi...”

Prese una caramella dalla scrivania e gliela mise in mano, poi lo adagiò a terra con tutta la delicatezza di cui fu capace. Lo baciò per un’ultima volta, a lungo, e respirò a fondo cercando di calmarsi.

“Fallo.” disse poi Light. Alle sue spalle Ryuk teneva in mano il suo Quaderno della Morte.

“Fare cosa?” chiese Matsuda con gli occhi ancora rossi, ma con voce ferma, anche se preoccupata.

“FALLO, RYUK, DANNAZIONE!”

Con una risata di scherno, Ryuk tirò fuori la penna e iniziò a scrivere.

“No...” mormorò Matsuda.

Light si chinò su L e gli accarezzò la guancia pallida, prendendogli una mano “Avevi ragione. Io sono Kira.”

Si batté una mano sul petto e, con un sorriso rilassato, si accasciò...
 
  
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