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Autore: _jswag    01/09/2013    1 recensioni
«Abbiamo tutti bisogno di una canzone, una che ci aiuti a superare i momenti difficili e ad assaporare quelli belli.. Io, ad esempio, ho una canzone per ogni mio stato d'animo. Una quando sono felice, una quando sono triste, una quando vorrei spaccare tutto e una quando sto con te.»
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Justin Bieber

Eravamo tutti in cucina tranne Peter, lui stava ancora dormendo in camera di Ashley e noi, da buoni amici, stavamo complottando un risveglio speciale per lui. D'altronde se lo meritava, no? Per colpa sua non ero riuscito a chiudere occhio, siccome russava.
Derek aveva proposto di truccarlo, ottenendo così, l'approvazione di tutti noi.
Faith e Ashley erano andate a prendere il necessario in bagno, mentre io e peter eravamo in cucina a riempire due pistole ad acqua. Non riuscivamo già a trattenere le risate.
Entrammo tutti in camera di Ash aprendo piano la porta, in modo tale da non svegliare Peter. Stava dormendo beatamente, teneva una mano sulla pancia e l'altra sul cuscino di Faith.
« chi va per primo? » chiese Ashley con una scatolina in mano: l'ombretto.

Peter ci avrebbe uccisi, o almeno è quello che avrei fatto io al suo posto.

Derek si offrì volontario e, dopo aver preso l'ombretto si chinò su Peter colorando le sue palpebre di rosa.
Non riuscivamo a trattenere le risate, quindi scoppiammo tutti a ridere, ma nonostante i rumori, Peter continuava a dormire. « Okay, il blush glielo metto io » disse Faith. Si avvicinò a Peter e applicò il 'blush' - non sapevo nemmeno cosa fosse il blush fino a oggi. Per me erano sempre stati solo 'trucchi' e basta. - al contatto con il pennello da trucco, Peter toccò il suo visto e tutti noi nascondemmo i trucchi dietro la schiena, pensando che si stesse per svegliare, ma non fu così.
Sospirammo e cinque secondi dopo scoppiamo a ridere.
«Manca il rossetto » disse Ashley sventolandolo davanti a noi.
« glielo metto io » lo presi dalle sue mani e mi chinai su Peter. Non avevo mai messo un rossetto in via mia a nessuno, - ovviamente – ma volevo vendicarmi della notte insonne, e qual'era il modo migliore se non questo?
Quando iniziai a colorare le sue labbra, Peter le leccò, probabilmente le aveva sentite appiccicose o non so cosa.
« wow » disse Ashley non appena mi alzai. Scoppiammo tutti a ridere.
«svegliamolo » Derek prese le pistole riempite d'acqua ed iniziammo a spararla su di lui, fino a quando non si alzò di scatto.
« ma che cazz.. » si strofinò gli occhi e poi guardò le sue mani, dove era presente una piccola polverina rosa.
« che mi avete combinato? » disse fissandoci, ancora mezzo addormentato o dovrei dire addormentata?
« sei bellissima » pronunciò Faith scoppiando a ridere, trascinando pure noi in una risata. Dovetti sedermi a terra a furia di ridere.

Peter scattò in piedi ed uscì dalla stanza, probabilmente per andare in bagno a specchiarsi.

 

« io.vi.uccido. » puntò il dito contro di noi.
« okay, ma prima sorridi » disse Faith scattandogli una foto
« me la pagherete. » ci minacciò, e questo non fece che aumentare le nostre risate.
« mi aiutate a togliere questa schifezza, adesso?» disse Peter, rivolgendosi alle ragazze. Annuirono entrambe e lo portarono in bagno.

 

Dopo aver fatto colazione, non sapevamo cosa fare, anche se io una mezza idea ce l'avevo : dormire.
Me nessuno voleva tornare a casa, ed infondo nemmeno io lo volevo. A buon intenditor poche parole
«se andassimo a fare u
n bagno in piscina, da me? » propose Peter

« non abbiamo i costumi. Dovremmo andare tutti a casa a prenderli » spiegai

« io ne ho uno di Faith qui, quindi per noi non è un problema » disse Ashley

« ed io li presto a voi due » sorrise Peter.
L'idea non era male, quindi accettammo.
Faith venne in macchina con me, come la sera precedente. Peter andò con la sua macchina e Derek ed Ashley insieme.

 

____________________________

 

La mattinata era passata velocemente, mi ero divertito, ma il sonno iniziava a farsi sentire, e potevo dire lo stesso per Faith visto che continuava a sbadigliare e a strofinarsi gli occhi.
« vuoi andare a casa? » le chiesi. Annuì subito ed iniziò a prendere le sue cose.
« stasera volete andare a una festa? » disse Peter
« che festa? » chiese Ashley
« la organizza una mio amico, mi ha invitato l'altro giorno, ma ci ho pensato solo adesso. » port una mano dietro la nuca massaggiandola. Ashley guardò Derek e lui in tutta risposta annuì.
« voi che fate? » chiese Peter riferendosi a me e Faith
« chiedo il permesso a mio padre e ti faccio sapere » disse Faith
« tu Justin? » annuii
« Bene! Alle 21:00 ci vediamo sotto casa di Faith. »

____________________________

 

« Dov'è Ashley? » chiesi a Derek. Era appena arrivato, mentre io e Peter eravamo lì già da qualche minuto.
Indicò la casa di Faith.
« mi ha detto che si sarebbero preparate insieme. Comunque sia gli ho appena inviato un messaggio, stanno scendendo!»

Faith Watson

L'unico motivo per cui mio padre mi stava lasciando andare a quella festa, era Max.
Era invitato pure lui, ed io non potevo di certo vietargli di partecipare, visto che comunque le persone che lo avevano invitato erano più amici suoi che miei, anzi, parlando sinceramente, non sapevo nemmeno chi fossero. Li conosceva Peter, e questo mi andava bene. Ashley si era precipitata a casa mia verso le sei, aveva portato con se una borsa enorme da cui aveva uscito tacchi e vestitini.

Io sapevo già cosa indossare: un paio di pantaloncini bianchi a vita alta, una maglietta ricamata blu e un paio di tacchi dello stesso colore.
Era già tardi ed i ragazzi ci stavano aspettando sotto, ma ad Ashley sembrava non importare. Continuava a fissare me e i miei capelli in modo strano. Poco dopo entrò in bagno, e uscì con l'arriccia capelli in mano.

« siediti rossa, ti faccio i boccoli » sorrise, attaccandolo nella presa.
«E' tardi Ash, ci stanno aspettando! »
« Tranquilla, non ci metterò tanto » prese una ciocca dei miei capelli e l'attorcigliò nell'arriccia capelli.

 

Non ci aveva messo tanto tempo, ma nemmeno poco. Ero sicura che i ragazzi ci avessero lasciato qui.
« State attente » disse mio padre. Lo salutammo velocemente ed uscimmo da casa, accompagnate da Max.
I ragazzi non si accorsero nemmeno della nostra presenza, erano troppo impegnati a lanciare imprecazioni per il nostro ritardo.
Potevo vedere Derek che sbatteva la testa sul finestrino dell'auto di Justin, e quest'ultimo che rideva.
Max si avvicinò ai ragazzi e li salutò « Ehi! » i due, compreso Peter si girarono dalla nostra parte e salutarono mio fratello. Ci avvicinammo a loro, stando attenente a non inciampare per via dei tacchi. « amico, ci sei anche tu? » gli chiese derek.
« purtroppo si » risposi al posto di max. Feci un passo avanti mettendomi al suo fianco. Mi stavano fissando tutti, e questo mi fece abbassare lo sguardo imbarazzata.

« wow » disse Peter, facendomi alzare lo sguardo. Sarei diventata bordeaux in pochi secondi.
« sei..bellissima » quella voce pero', non apparteneva a Peter, ma bensì a Justin.
Spostai lo sguardo a Peter a lui, e abbozzai un sorriso pieno d'imbarazzo. Ero sicuro che se fossi stata più esposta alla luce mi avrebbero scambiata per un pomodoro.
« okay, basta con questi complimenti, sennò poi ci crede davvero » disse Max, guadagnandosi uno schiaffo dietro la nuca. Risi quando disse 'ahi' massaggiandosi il punto in cui l'avevo colpito.
« voi due avete finito con le smancerie? » chiese Peter, riferendosi ai due piccioncini che si stavano baciando poggiati su l'auto. Si staccarono e annuirono ridendo, dopodiché entrammo nelle rispettive macchine e ci avviammo verso la festa.

La villa in cui si teneva la festa, era immensa e bellissima. Seguimmo Peter dentro e ci presentò il proprietario, Will. Alto, muscoloso e biondo. Aveva 23 anni, ed in questa io e Ashley eravamo, probabilmente, quelle più piccole.
Justin, Derek e Peter, avevano diciannove anni, mentre io e Ashley diciassette.
E ovviamente, la gente in questa festa era diversa da quelle che organizzavano gli studenti della mia scuola.

Comunque sia, Will era un tipo simpatico, aveva anche portato da bere a me e Ashley.
Peter si era dileguato, così come mio fratello, noi, invece, ce ne stavamo seduti su uno dei divanetti presenti in casa a bere e parlottare tra di noi.
Non era male come serata, non mi stavo divertendo tantissimo, ma almeno ero con i miei amici.

 

______________________

 

Justin era uscito fuori da circa venti minuti, gli era arrivata una chiamate e si era allontanato, proprio come quella volta alla festa in piscina. Mi aveva lasciata con Derek e Ashley, ma non volendo assistere a scene vietate alle povere donzelle single come me, decisi di farmi un giro per la casa.
Questo pero', risultò abbastanza difficile, visto che riuscivo a stento a muovermi, quindi uscii fuori anch'io,
'certo Chaz, non sai quanto mi manca il Canada, i miei nonni.. voi. Si qui mi trovo bene'
Ero appena arrivata fuori, ed ero sicura che quella voce appartenesse a Justin, quindi mi guardai bene intorno per trovarlo.

' non sai quanto mi dispiace, amico. Non so cosa fare, ho anche pensato di non rispondergli più. Deve...deve dimenticarmi.' Si, era la sua voce, solo che questa volta riuscivo a sentire una nota di dispiacere in quello che diceva.

Mi avvicinai di più e quando si accorse della mia presenza, sorrise dicendomi di avvicinarmi a lui, e così feci.
'Adesso deve chiudere, ci sentiamo' e con quello chiuse la chiamata.

« che fai qui? »

« niente, ho pensato di lasciarli da soli e sono uscita » dissi riferendomi a Derek e Ashley. Annuì comprensivo.
« Andiamo in macchina? » propose. Annuii senza pensarci due volte.



« E' meglio di stare lì dentro, mi sentivo un po' a disagio » spiegò Justin, mettendosi comodo sul sedile. 

« si, anch'io. Sono andata ad una sola festa, e alla fine è andata male pure quella » dissi, ripensando alla festa di Mike.

Iniziammo a parlare del più e del meno, passavamo da conversazioni importati, a quelle più stupide in un secondo.
Eravamo anche finiti a parlare delle cadute che facevamo da piccoli, o delle visite dal dentista, e la maggior parte delle cose che diceva mi faceva ridere.

Avevo una strana sensazione allo stomaco ogni volta che sorrideva o che diceva qualcosa di carino nei miei confronti.

« terra chiama Faith » disse Justin, sventolandomi una mano davanti al viso, interrompendo così i miei pensieri.

« ci sono » sorrisi e lo fece pure lui. « ho fame » sbuffò, toccandosi la pancia.
« Anch'io » confessai

« Andiamo a mangiare, allora! » disse sorridendo. Annuii e subito dopo Justin inserì la chiave a mise a moto.
Abbassai il finestrino e lui accese la radio, inserendo un CD di canzoni miste : Usher, Chris Brown, Nicki Minaj, Rihanna, Eminem e altri.

Le sapevo quasi tutte quindi iniziai a cantarle a squarcia gola insieme a Justin, fino a quando non arrivammo a destinazione: Il mcdonald. Scendemmo dall'auto ed entrammo dentro Al mc.
Erano le 23:00 e c'era poca gente, quindi riuscimmo a trovare un posto dove sederci.
«
Okay, vado ad ordinare, tu che prendi ?» mi chiese.

Gli dissi quello che volevo e gli porsi il soldi, mi guardò inarcando un sopracciglio e senza prendere i soldi andò alla cassa.
Tornò qualche minuto dopo con due vassoi. « Ecco a lei, signorina » disse sorridendo

« Non hai intenzione di prenderti i soldi, vero? » scosse la testa, scartando il suo panino. Iniziai a mangiare anch'io.

« Ehi! Quella è mia. » dissi quando Justin prese una mia patatina.
« non più » rise.


 

« vuoi il gelato? » chiese, quando finimmo di mangiare.
Si che lo volevo, ma non me l'avrebbe fatto pagare ed io non volevo fargli spendere altri soldi, quindi dissi di no.

« lo so che lo vuoi » disse avvicinandosi a me, muovendo le sopracciglia su e giù, cosa che mi fece ridere.
« non è vero »

« invece lo vuoi » Disse con un ghigno sul viso, scossi la testa ridendo.
« vuol dire che mangerò un bel gelato alla fragola tutto da solo e tu resterai a guardare» Disse soffermandosi sulla parola 'fragola'
« io....va bene, prendiamo questo gelato » sbuffai, incrociando le braccia. Sorrise soddisfatto ed uscimmo dal mcdonald.


«due coppette di gelato, una alla fragola e l'altra al cioccolato » Disse Justin al cameriere.
Eravamo seduti in un bar a parlottare mentre aspettavamo i nostri gelati.
Non ero mai stata in questo bar, e nemmeno Justin.
L'avevamo trovato mentre cercavamo un posto dove prendere il gelato, ed eccoci qui.
Era un posto carino e c'era poca gente, forse per l'ora.
Comunque sia, dopo alcuni minuti il cameriere tornò con i nostri gelati. Lo ringraziammo e lui sorrise, tornando poi al suo lavoro.

 

Justin mangiava con un bambino, aveva un po' di gelato sul naso e a lato della bocca.
Lo fissai e scoppiai a ridere, mentre lui mangiava il suo gelato. Aggrottò le sopracciglia, confuso per la mia ridata
« che c'è? » chiese posando il cucchiaino dentro la coppetta.
« sei tutto sporco » risposi continuando a ridere.
« dove? » disse iniziando a toccarsi la faccia allarmato. Gli indicai i punti in cui era sporco di cioccolato, prese un fazzoletto ed iniziò a pulirsi.
« ne hai ancora un po' » presi un altro fazzoletto e mi avvicinai a lui, pulendo la punta del suo naso.
Se ne stava immobile e continuava a guardare i miei occhi e poi le mie labbra, aravamo così vicini. Spostò la mia mano prendendomi il polso e si fece più vicino, tanto vicino che riuscivo quasi a sentire il suo respiro sulle mie labbra.
Mi sentivo il cuore in gola, non riuscivo ad allontanarmi, ero paralizzata. Che poi, ad essere sincera, nemmeno volevo allontanarmi.
Sobbalzai quando sentii squillare il mio cellulare e mi allontanai di scatto, facendo allontanare pure Justin.
Portò una mano dietro la nuca, alzando lo sguardo. Era in imbarazzo tanto quando lo ero io.
Sfai il telefono dalla borsa
Sobbalzai quando sentii squillare il mio telefono, e mi allontanai di scatto, facendo allontanare pure Justin, che portò una mano dietro la nuca massaggiandola, era in imbarazzo tanto quanto lo ero io.
Sfilai il telefono dalla borsa, era Ashley.
'Ash?' dissi rispondendo al telefono

'si può sapere dove cavolo siete finiti?' urlò.

Aveva tutte le ragioni del mondo per essere arrabbiata, non l'avevo nemmeno avvisata. Me n'ero dimenticata.
'siamo in un bar ' spiegai

'Peter, ha bevuto un po' troppo, potete venire subito?' disse con un tono di voce più basso.
'arriviamo' e con quello chiusi la chiamata.
Spiegai la situazione a Justin, e dopo aver pagato uscimmo dal locale quasi correndo.
Entrammo in macchina e ci avviamo vero la villa di Will, senza proferire parola.

 

« dov'è Peter? » chiese Justin a Ashley.
«E' con Derek lì dietro, sta vomitando» disse indicando il posto in cui erano messi.
Justin annuì e andò da loro.
« perchè cavolo beve se non riusce a reggerlo? » disse Ashley « ha pure litigato con un amico di Will, siamo riusciti a portarlo fuori prima che arrivassero alle mani » continuò.

Dopo poco, anche Max si unì a noi, chiedendoci spiegazioni. E dopo aver capito la situazione andò pure lui da Peter.

« Avete fazzoletti? » chiese Derek

« si, aspetta » dissi aprendo la borsa, presi i fazzoletti e glieli diedi.
Andammo insieme a lui da Peter. Era seduto sul marciapiede e teneva la testa bassa.

Fortunatamente aveva finito di vomitare, aveva solo un gran mal di testa.
« Andiamo a casa, amico! » Justin gli porse una mano, tirandolo su.
« lo riporto io a casa, non può' guidare in queste condizioni.» disse Justin, facendo entrare
Peter nella sua macchina.
« Io guido la sua macchina fino a casa sua, Faith tu e Ashley andante con la mia okay?» Parlò Max. Annuii prendendo le chiavi. Fortunatamente non avrei dovuto fare la strada da sola a quell'ora visto che Ashley, sarebbe venuta con me, siccome doveva dormire a casa mia.
Salutammo gli altri ed entrammo in macchina.

 

 

Ashley stava già dormendo, mentre io non ci riuscivo proprio. Avevo troppi pensieri per la testa, e questa notte, uno di quelli, era Justin.

 

Justin Bieber
 

« non ci credo, e lei c'è stata? » Disse Derek.
Dopo aver accompagnato Peter a casa, Derek venne da me per una birra tra amici.
Iniziammo a parlare e...una parola tira l'altra, mi ritrovai a raccontargli del mio quasi bacio con Faith.
« ma allora sei rincoglionito! Ti ho detto che Ashley ha chiamato prima che potessi solo sfiorarla » sbuffai bevendo un sorso della mia birra.
« scusa, mi ero fatto prendere dalla frase : gli ho bloccato il polso e mi sono avvicinato » Disse ridendo.
Sbuffai. « potevi scegliertelo un momento migliore, pero' » continuò. Inarcai un sopracciglio.
« se la tua fidanzata non avess..- »
« l'avresti baciata. » finì la frase al posto mio. Annuii
« si, se me l'avrebbe permesso l'avrei baciata. E avrei continuato a farlo anche dopo. » ammisi.
« e menomale che non ti piaceva » Disse sorridendo. 
« a chi piace chi? » mi voltai e vidi mia madre entrare dalla porta di casa. Mi schiaffeggiai la fronte, adesso mi avrebbe tartassato di domande. 


 

  
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