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Autore: MaryIsabel_IronMan    01/09/2013    1 recensioni
“Andrà tutto bene” furono le ultime parole che gli sentì dire, seguite da un “ti amo”.
Ma non andò tutto bene.
Genere: Avventura, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Galvano, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più stagioni
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Un grido, ormai familiare, fece rabbrividire il castello.
Merlino si svegliò sperando di averlo immaginato, ma il secondo urlo agghiacciante e così conosciuto lo fece sussultare; corse lungo il corridoio diretto alle vecchie stanze di Galvano, spalancò la porta e non fu affatto sorpreso di trovare già nella stanza Gwen, Gaius e… ovviamente Isabel.
“Non può continuare così” esclamò a bassa voce Gaius guardando prima Merlino e poi Gwen, entrambi si voltare verso il grande letto dove era distesa una ragazza ormai pallida, smagrita e con due profonde occhiaia che le solcavano il viso.
Merlino le sfiorò la fronte, scottava:” Dobbiamo svegliarla!”esclamò.
“Ci abbiamo già provato, ma è come se i suoi incubi non la volessero lasciare in pace” rispose Gwen con gli occhi lucidi.
Merlin si avvicinò comunque a Isabel distesa sul letto, le scosto i capelli dal viso e le sussurrò piano all’orecchio “Svegliati Isabel, va tutto bene…” e in quell’istante gli occhi azzurri da stregone di Merlin divennero color dorato …
Isabel si sedette con un sussulto, guardò la parte destra del letto sperando di trovare quello che i suoi incubi, ma soprattutto la realtà, le aveva portato via, ma trovò soltanto le fredde lenzuola.
“Non c’è più Isabel, lo sai, smettila di torturarti…” le disse dolcemente Merlino come se sapesse quello che lei stava cercando.
“Sto bene ,davvero, tornate pure alle vostre stanze..io-”
“Non ho alcuna intenzione di lasciarti sola, e non voglio nemmeno più sentire quelle urla pietrificanti, quindi io starò con te!”la interruppe Merlino “E soprattutto smettila di cercare di auto convincerti che vada tutto bene, perché non è così” concluse bruscamente.
Isabel lo guardò cercando di trattenere, a stento, le lacrime.
Gwen si sedette accanto a lei: “Il tuo dolore è lo stesso che provo io, ma dobbiamo farci forza, dobbiamo andare avanti, per loro”.
Le due ragazze si abbracciarono e Gaius e Merlino si scambiarono sguardi malinconici.
“Voi andate pure, starò io con lei”disse Gwen piano.
Nessuno obbiettò e dopo pochi secondi Gwen e Isabel furono sole; non si parlarono, ma per entrambe fece bene stare in compagnia dell’altra, invece che sole a pensare a quello che entrambe avevano perso.
Era difficile credere che Isabel, di giorno, fosse così forte, nessuno avrebbe mai potuto credere cosa avesse dentro; era lei che, una volta diventata il capo dell’esercito e dei cavalieri, incoraggiava i suoi uomini ad andare avanti, anche se avevano perso il loro re, era lei, solitamente, a dare coraggio a Gwen una volta che si era ritrovata da sola a governare Camelot ed era sempre lei a continuare a ripetere a Merlino che lui non aveva fallito. Ma di notte, cominciavano gli incubi, cominciava la solitudine, cominciava la voglia di voler avere di nuovo accanto l’unica persona che avesse mai amato davvero, l’unica persona che le era sempre stata accanto, l’unica persone che era stata in grado di renderla felice e a cui non aveva nemmeno potuto dire addio e lo stesso era successo a Gwen.
L e sembrava di sentire ancora la sua voce di tanto in tanto, di vedere il suo volto quando si trovava in mezzo ad una folla, e rendersi conto che ciò che vedeva non era reale le strappava ogni volta un pezzo della sua anima.
Ricordava quando lui le diceva:”Starò con te sempre, fino alla fine”, ma ora era di nuovo sola.
Diventava sempre più difficile fingere davanti alle persone che andasse tutto bene.
Era successo tutto così in fretta, talmente velocemente che non aveva ancora avuto del tutto il tempo per rendersi conto che d’ ora in poi il suo amato Galvano non sarebbe mai più stato al suo fianco.
“Andrà tutto bene” furono le ultime parole che gli sentì dire, seguite da un “ti amo”.
Ma non andò tutto bene.

__Tempo prima___


“Perché devo sempre essere presente ai vostri giri di pattuglia?Non capisco”fece Merlino dal suo cavallo al fondo della fila di cavalieri che perlustravano parte della foresta più vicina a Camelot come ogni mattina.
Siccome nessuno dei cinque cavalieri con lui gli rispose, il ragazzo continuò a parlare e a lamentarsi ininterrottamente fino a quando Sir Leon lo zittì “Ascoltate” fece sottovoce agli altri.
In lontananza, infatti si sentivano delle lame di spada scontrarsi, i cavalieri allora si avvicinarono in silenzio al luogo da dove sentivano provenire i rumori, cominciarono urla, quasi di battaglia,e quando furono abbastanza vicino da poter vedere la vicenda, sorsero un gruppo di uomini, sicuramente pensarono, scontrarsi con…..una ragazza.
La giovane li metteva fuori combattimento uno dopo l’altro.
Sir Galvano sguainò la spada pronto, ma Sir Leon lo fermò “No, non riusciamo nemmeno a vederla in viso da qui” gli disse piano e in tono severo.
Galvano rimise la spada a posto con dissenso.
E poi tutti tacquero, la ragazza era stata colpita alle spalle da uno dei briganti e era caduta agonizzante a terra.
A questo punto Leon decise di intervenire.
Appena i briganti rimasti vivi  videro il suo mantello rosso scarlatto con lo stemma dei Pendragon fuggirono via con i propri cavalli.
La giovane ora era distesa a terra priva di sensi e tutti si stupirono quando Galvano le si inginocchio accanto con gli occhi lucidi “Isabel” sussurrò solo.




Quando si svegliò si sentiva tutta indolenzita e appena riuscì ad aprire gli occhi sentì una fitta al petto, gemette.
“Sei sveglia finalmente” sentì una voce, vagamente familiare.
“G-Galvano?!” chiese sorpresa mettendo un po’ più a fuoco l’immagine: si trovava in una grande stanza da letto, lussuosa, con tende scarlatte alle finestre, un tavolo di legno pregiato e un grande letto, sul quale si trovava.
“Già” fece il ragazzo che era seduto accanto a lei, sul letto, mentre le sorrideva.
“Dove sono?” si limitò a chiedere sorpresa.
Ma Galvano non fece in tempo  a rispondere che un uomo anziano si precipitò nella stanza.
“Allora si è svegliata!” esclamò subito dirigendosi verso Isabel.
“Come ti senti?” le chiese.
“Sto bene” rispose soltanto, fredda.
“Io non credo, hai rischiato di morire” fece in tono grave l’anziano.
A quel punto Isabel tacque, sapendo che in effetti lei aveva torto.
“Starai da me per un po’!” esclamò allora Galvano.
“Cosa!?! Ohh..non credo pro-“ ma appena Isabel cominciò a controbattere venne interrotta da Galvano: “E’ così ,punto..fine discussione”.
“Sei odioso, come sempre!” fece lei urlandogli ma rimettendosi sotto le coperte rassegnata.


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E’ la prima volta che pubblico una storia, siate clementi  xD

 
  
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