Avevi detto per sempre...

Avevi detto per sempre… invece è finito tutto. Avevi detto ti amo, ma ora mi hai spezzato il cuore. Mi avevi detto non ti lascerò mai… e allora perché sono sola su questo burrone?

-Ich schrei in die nacht fur dich…- comincio a cantare, mente mi avvicino piano al basso muretto che mi separa dal burrone. Ho sempre adorato questo punto panoramico… è l’unica nota felice che ci sarà nella mia morte.

-lass mich nicht im Stich- fisso il muretto, il confine fra pieno e vuoto, il confine fra vita e morte. Mi sembra così facile staccare i piedi dal terreno e buttarmi, per un attimo fare finta di volare, come quando mio padre mi prendeva in braccio e mi faceva girare e girare e girare…

-Spring nich…- e invece no, io salterò. Ormai è l’unica cosa che voglio… finirla con le false promesse, con le speranze vane, con i sorrisi vuoti e finti, con i ricordi in una fotografia ma non nel cuore…

-Die lichter fangen Dich nicht,- la sua voce… no, ti prego… non tornare da me! Non cantare ancora!

-sie betrügen Dich.- non ti voglio rivedere, no! Sono sicura… ho la certezza che se mi girerò non avrò più il coraggio di buttarmi! Tu lo sai…nonostante tutto io ti amo e ti amerò sempre!

-Spring nicht.- la tua voce… no, non puoi fare così! È un colpo basso… non puoi!!! E’ ingiusto! Io non sarò per sempre il tuo giocattolo!

-Erinner Dich,- mi giro piano, come se le mie gambe tremanti non sappano più come si fa a camminare.

-an Dich und mich. - ti avvicini piano… io guardo l’abisso dietro di me, tremando come una foglia…sono sicura di volere che tutto finisca così… in modo immediato?

-Die Welt da unten zählt nicht,- mi porgi la mano senza smettere di cantare… canti per me, per me e per nessun’altra…

-bitte springh nicht.- cantiamo insieme mentre prendo la tua mano. Non importa più cosa è successo, voglio solo dimenticare. Ricominciare da zero. Mi butto fra le tue braccia, mi stingi al tuo petto. Decisamente non si può dire che tu sia muscoloso e forte, ma il tuo abbraccio è comunque virile e emana una forza molto più grande di quella fisica. Tu abbracci con il cuore, non con il corpo. Barcolliamo un po’ per la felicità.

-Bill, non lasciarmi. Mai. Nemmeno per un momento.-

-Giuro…non ti lascierò più!- barcolliamo ancora. Improvvisamente sento il muretto che spinge dietro le mie ginocchia. Cado…cadiamo, abbracciati. Sei tu ad avermi spinta. Insieme per l’etrintà. Hai mantenuto la promessa. Ora, non potrai mai più lasciarmi.