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Autore: Peppermint93    02/09/2013    0 recensioni
Miriam era una ragazza diversa dalle altre. Una ragazza continuamente ferita e vittima di bullismo. Ma poi trovò Ian. Lui è diverso dagli altri ragazzi che lei ha conosciuto. Era l'unico che era riuscito a capirla. L'unico che era riuscito ad andare al di là di quello che lei mostrava.
- Ma non vedi Miriam? Te lo si legge negli occhi. Tu odi stare qui. Tu vuoi volare per nuovi mondi. Vuoi evadere da questa vita che ti sta lentamente uccidendo. Vuoi fuggire perché ti senti in trappola. Ma non ce la fai a farlo da sola. Stai diventando sempre più depressa e può darsi che molti altri non se ne accorgono ma io si. Ti senti di essere invisibile ma non è così -
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago, Universitario
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prologo

Prologo

 

Era una calda sera d’estate ma al tempo stesso spirava una brezza così piacevole da far dimenticare il clima afoso di quei giorni. Erano solo in due, solo lui e lei in quella strada. Si sentiva soltanto il rumore delle macchine che passavano.

Lui si avvicinò e lentamente gli scostò i capelli dal viso. Lei tremò. Era confusa. Lui la guardò negli occhi. Le labbra di lei sembravano si stessero per schiudere per poter parlare ma lui non glielo concesse e la baciò. Era tutto come se il tempo, il mondo e l’intero universo si fossero cristallizzati in quell’attimo di dolcezza.  La dolcezza del primo bacio.

- Tu sei la cosa più bella che mi sia capitata - gli sussurrò all’orecchio - Io ti amo, Miriam -

- Ian non mi prendere in giro! - gli rispose con tono nervoso

Lui con un ghigno malizioso di sfida si avvicinò di nuovo a lei. Costringendola a stare con le spalle al muro. Lei tremò di nuovo.  Il cuore le batteva così che persino Ian poteva sentirlo. Lui poggiò la mano sul muro e si avvicinò sempre più a lei e gli disse:

- Se veramente ti do fastidio perché non mi hai fermato? – Disse con quel sorriso che la metteva K.O.

- Mi hai preso alla sprovvista! -  controbatté Miriam aggressiva.

La guardò negli occhi. Lentamente poggiò le sue calde labbra sul collo di lei. Cominciò a baciarla teneramente sul collo più volte. Lei stava per collassare.

- Perché allora non mi stai bloccando? Eppure sto facendo tutto così… lentamente - bisbigliò Ian avvicinandosi all’orecchio.

Miriam non sapeva che cosa rispondere, balbettava parole incomprensibili. Non reggeva più la situazione. Ian si scostò, non voleva andare oltre con lei. L’abbracciò. Era solo una seducente provocazione. Miriam anche se era una tipa che amava scherzare, sorridere ed era molto chiacchierona, su alcune cose era molto chiusa e riservata. Anche se ad altri poteva dare un’immagine di sé spensierata, lei non era realmente così e di questo Ian ne era consapevole. Lei era stata ferita, parecchie volte e faticava a credere che certe cose potessero succedere anche a lei.

Erano a metà dell’appuntamento ed Ian la voleva portare in un posto speciale, così prese la macchina e la portò al mare. Durante tutto il tragitto non volò una mosca e il silenzio non era interrotto nemmeno dalla musica. Una volta giunti a destinazione, scesero dalla macchina e arrivati in spiaggia si sedettero sulla sabbia. Lei si stese completamente ed Ian fece lo stesso. Gli strinse la mano con dolcezza e incominciarono a guardare quel cielo scuro pieno di piccoli diamanti lucenti. Cominciarono a guardare la luna così grande e così bella. Quella luna che ispirò mille poeti. Il tutto era accompagnato dal suono cadenzato delle onde che si infrangevano sul bagnasciuga.  Ian si mise di lato e accarezzò il viso di Miriam.

- Miriam -

- Dimmi Ian -

- Partiamo per un viaggio. Solo io e te. Solo noi. - Gli disse Ian eccitato all’idea - Andiamocene in un posto lontano. Fuggiamo Insieme da questo posto. Io non ho niente da perdere qui e tu non hai voglia di stare in questo posto -

- Ma… come? - Rispose Miriam alzandosi di scatto

- Ma non vedi Miriam? Te lo si legge negli occhi. Tu odi stare qui. Tu vuoi volare per nuovi mondi. Vuoi evadere da questa vita che ti sta lentamente uccidendo. Vuoi fuggire perché ti senti in trappola. Vuoi scappare da chi ti sta tormentando ma non ce la fai a farlo da sola. Stai diventando sempre più depressa e può darsi che molti altri non se ne accorgano ma io sì. Ti senti di essere invisibile ma non è così -

Miriam era paralizzata non poteva credere che qualcuno fosse riuscito ad andare oltre quella maschera  che lei si era creata e che per anni l’aveva indossata senza che nessuno si accorgesse di nulla. Non ci credeva.

- Tu sei speciale per me. Ringrazio Dio ogni giorno per averti incontrata. Tu non hai idea di quanto sei importante per me, non lo immagini nemmeno. -

Era la prima volta che lei sentiva queste parole da parte di qualcuno. Rimase sconcertata. Ogni parola che lui le diceva erano per lei come dei proiettili che la colpivano dritta al cuore. Miriam non riuscì a reggere più tutto questo, si alzò e incominciò a correre via da Ian. Stava per avere un attacco di panico. Tutto la opprimeva.  Incominciò ad ansimare. Ian decise di inseguirla. Corsero per qualche metro. Le lacrime scendevano copiosamente dal volto di Miriam. Cercava di trattenere i singhiozzi perché non voleva mostrarsi debole. Ian non si diede per vinto e continuò ad inseguirla. Lui con lei non voleva proprio mollare. A Miriam cominciò a girargli la testa, stava quasi per svenire e si accasciò a terra. Con la testa bassa. Cercò di singhiozzare il più silenziosamente possibile. Ian si avvicinò sempre di più a lei.

- Vai via! - gli urlò cercando di allontanarlo con le mani

Lui se ne infischiò e si sedette di fronte a lei. Le sollevò il viso ma lei repentinamente si nascose cercando di asciugarsi il volto bagnato dalle lacrime.

- Miriam - cercò di incalzare Ian

Lei cercava di trattenere le lacrime. Quelle poche volte che aveva pianto davanti a qualcun’ altro era sempre andata a finire in una delusione. Era stanca. Perché essere forti ad un certo punto stanca. Ian cercava di guardarla negli occhi. Quegli occhi dal color nocciola, che erano dolci come il miele. Quei occhi da cui erano scese molte lacrime. Quei occhi che avevano visto molte cose che l’hanno ferita. Quei occhi che avevano visto tanto dolore. Quei occhi che lei stessa odiava. Lei soffriva di strabismo da quando era nata. La cosa la metteva parecchio in soggezione. Secondo lei era stata la causa principale della sua esclusione da parte del gruppo degli amici, la causa della sua bassa autostima, la causa di tutti i suoi problemi, il motivo per cui non riusciva a reggere lo sguardo delle persone. Lei li avrebbe voluto cavare quei occhi, quegli stupidi occhi. Eppure ad lan non gliene importava. Per lui era bella così com’è. Quel difetto che lei vedeva  grande per lui era una cosa piccola su cui sorvolare. Solo che lei provava talmente tanta repulsione per i suoi occhi e per il suo corpo che non riusciva a credere nemmeno ad un complimento sincero. Ian sollevò delicatamente il viso di Miriam e lei glielo lasciò fare ma il suo sguardo era rivolto verso il basso. Lei si sentiva come una diga pronta per esplodere. Una piccola lacrima rigò le sue guancie. Ian, che con i suoi occhi blu scrutava ogni dettaglio del suo viso , raccolse la lacrima con un dito senza parlare. Ci sono dei momenti nella vita in cui i gesti sono più eloquenti delle parole. Miriam spostò il suo sguardo verso l’alto per evitare che altre lacrime scendessero. Ma non ci riuscì. Neanche erano passati due secondi che lei iniziò a piangere e a singhiozzare. Appena iniziò a piangere Ian l’abbracciò. Lui amava Miriam come mai lo è stato di nessun’altra.  Lui le accarezzò i capelli, voleva farla calmare mentre lei era appoggiata sul suo petto e poteva sentire il battito del suo cuore. Ian voleva farla sentire protetta. Passarono dieci minuti così, l’uno nelle bracca dell’altro e lei si rasserenò.

- Miriam, sei la cosa più preziosa per la mia vita. So che può sembrarti tutto molto affrettato e so che ci frequentiamo da sole due settimane ma volevo chiederti se volevi essere ufficialmente la mia ragazza -

Il cuore di Miriam si fermò. Era contenta di questa cosa perché anche se non l’aveva mai ammesso  pubblicamente a lei piaceva Ian. Ma temeva nel dirlo. Temeva un’altra delusione.

- Chi mi dice che tu non mi ferirai o non mi tradirai? Chi mi dice che tu non stai mentendo o che vuoi prenderti gioco di me? Che sicurezza ho nel fidarmi di te?-

- Ti dovresti fidare di me per il semplice fatto che potevo basarmi soltanto sul tuo discorso degli occhi e potevo soffermarmi su sciocchezze superficiali. Potevo basarmi sul tuo passato complicato e potevo lasciar perdere. In poche parole quello che voglio dire è che tu sei una ragazza così particolare, speciale e misteriosa che non puoi essere catalogata come una semplice “ragazza da divertimento”. Quando una persona vuole solo divertirsi non gliene importa dei suoi problemi, di come si sente e del suo stato d’animo. Miriam tu potrai pure non credermi  ma io ogni giorno che passa sono sempre più innamorato di te, del tuo modo di fare, della tua bellezza che va al di là del tuo difetto, delle tue fisse e così via… -

Ian accarezzò il suo viso e cercò di guardare Miriam negli occhi e appena riuscì a stabilire un contatto visivo con voce calda disse:

-  Non voglio lasciarti sfuggire dalle mie mani. Io ti amo! –

Miriam non riusciva a catalogare le emozioni che stava provando.  Dopo tutto comprese che, in effetti,  lan poteva soffermarsi su molto meno se la voleva lasciar perdere. Non sapeva se fidarsi o meno. Era disposta a mettersi in gioco? Era disposta a subire un’altra eventuale ferita? Aveva una paura da matti, però in quel momento realizzò che pensare troppo “faceva male” e quindi si lasciò guidare il suo istinto. Istinto e razionalità erano in pieno conflitto in quel momento. Quei secondi in cui lui la fissava parevano un’eternità per lei. A differenza delle altre volte decide mentalmente di mandare a quel paese tutti quei pensieri negativi. Incominciò a lasciarsi guidare dall’istinto. Così lei lentamente cercò di avvicinare il suo viso a quello di Ian. Per lei questa era follia, pura follia. Non si era mai spinta fino a tanto. Tremava come una foglia. Ian sorrise. Intuì dove voleva andare a parare però voleva che fosse lei a lanciarsi. Lui si limitò ad avvicinare solo un po’ il suo viso. Alla fine Miriam si lasciò andare e baciò Ian, con passione, come mai fatto prima. Era il primo bacio che lei diede in vita sua. Mentre lei si faceva trasportare dall’impeto, le sue mani esploravano il corpo di lui partendo dai suoi capelli, passando per il viso e per arrivare poi al petto. Rallentò e si fermò con dolcezza.

- Anch’io Ian! Ti amo anch’io – sussurrò con voce tremante

 

 

Okay ragazze!  Spero che questo racconto vi piaccia, mi rendo conto che ci sono autrici che scrivono meglio di me ma spero che questo possa essere di gradimento.  Fatemi sapere nelle recensioni le vostre impressioni (Se vale la pena continuare, le vostre reazioni e cose di questo tipo). Premetto già da adesso che rispondo alle recensioni, perché mi piace stabilire un contatto tra autore e lettore. Mi piace il dialogo e il confronto purché sia civile, educato e rispettoso :)
L’unica cosa di cui vi voglio avvisare che è per la pubblicazione dei capitoli dipende da come sono messa io con gli studi (stupidi esami universitari -.-') quindi il tutto non avverrà con scadenze regolari. Un bacio a tutte e grazie per la visione ;)
Peppermint93

   
 
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