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Autore: biberon    02/09/2013    2 recensioni
Courtney, la schiava, lo ha sempre amato, Duncan.
Solo che lui è un principe.
Ogni notte sotto le stelle lei lo spia di nascosto ... un giorno si accorge di lei, ma il giorno dopo sposa ...
lady Gwen!
Courtney rovina la cerimonia e viene condannata all'impiccagione.
Ma finirà così, questa storia?
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Se mi conoscete, direte di no.
Se non mi conoscete .... buona lettura e accorgetevene!
Genere: Romantico, Slice of life, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Courtney, Duncan, Gwen | Coppie: Duncan/Courtney, Duncan/Gwen
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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Sei seduta gambe incrociate sul pavimento del palazzo, una mosca grossa come un pugno ronza nella stanza e tenta di uscire sbattendo contro il vetro un po’ sporco.

I tuoi capelli, raccolti in uno chignon arruffato, rimbalzano contro la schiena ogni volta che ti chini.

Le tue mani vanno avanti e indietro sul pavimento di marmo grigio, leggermente premute su quella pezza bagnata e insaponata, che si lascia dietro una scia schiumosa.
I tuoi occhi a mandorla neri saettano da una parte all’altra, seguono il volo della mosca, le tue orecchie sono tese nell’ascoltare  il rumore che proviene dalla strada.

Raggiungi gattonando il secchio dell’acqua, immergi la pezza e lavi un’altra striscia di pavimento.
Un goccia del sudore che t’imperla la fronte cade sul pavimento immacolato che hai appena lavato.
Sospiri, hai quasi finito, manca davvero poco.

Ti alzi lentamente e avverti subito un crampo alla schiena, è da troppo tempo che sei china sul pavimento del salone.
La porta si apre con un cigolio, entra la Regina in persona.

È una donna alta, con la pelle olivastra sempre schiarita dal gesso di cui si ricopre, ha i capelli neri lunghi fino a metà schiena sempre decorati con fiori e gemme preziose, e la corona.
Ha un fisico snello e porta sempre abiti di velluto con le maniche a sbuffo, quegli abiti magnifici che tu sogni di indossare tutte le notti.


“Hai finito qui, schiava. Vai a pulire la stalla dei muli. Abbiamo un’ospite, stasera. Dormirai nella stalla. Manderò dei servi a controllare domattina. Se non sarà più che pulita, ti manderò a morte.” Dice indicandoti la porta.

Tu ti inchini fino a sfiorare il pavimento con il delicato naso coperto di lentiggini.

“Sì signora.”

Prendi il secchio e lo straccio lucido, fai un altro inchino profondo e esci.
La stalla è vicino al cancello del palazzo.

È un posto sudicio, ma tua adori dormirci perché da lì hai una bellissima visuale sulla finestra della camera del principe.
Non è una bella cosa, no, ma ti sei innamorata di lui da tanto tempo.
Ogni volta che puoi vai lì a guardarlo con occhi sognanti, mentre lui fissa la luna in attesa di un amore che sembra non arrivare mai.
E tu vorresti urlaglielo, che sei lì, che l’amore che cerca lo sta solo aspettando, basterebbe guardare in basso.
Ma lui non guarda mai giù.

Non ha ancora trovato una sola principessa che gli piaccia, benché il Re abbia cercato molte volte di farlo sposare.

Un principe medievale non può non sposarsi, gli dice sempre il Re, perché tu lo senti urlare ogni sera.

Ma il principe non si accontenta, lui cerca una principessa intrappolata in una torre e sorvegliata da un drago, chiusa in una teca di cristallo in mezzo alla foresta, cerca una principessa che debba essere svegliata dal bacio di vero amore, lui cerca un amore impossibile, un amore romantico e magico.

E tu daresti qualsiasi cosa per essere la fortunata principessa.
Appena arrivi nella stalla prendi  la pala e ti metti a spalare la cacca dei muli.
Non è certo un lavoro gradevole, ma non ti importa, tanto poi vedrai il principe e tutto tornerà a splendere per te.

Il mulo più piccolo nistrisce spaventato e si nasconde dietro la madre.

Ti fai un po’ avanti e lo osservi in ginocchio: è proprio un cucciolo.

Ma certo! La sua mamma lo stava allattando.

E tu?

Tu nemmeno te lo ricordi se la tua mamma ti ha allattata.
Non sai nemmeno chi è la tua mamma.


Sta venendo buio.

Finisci di pulire e poi slacci il nastro di un mucchio di fieno e lo spargi nella mangiatoia.

Tre dei sette asini si precipitano a mangiare, mentre la mamma e il piccolo rimangono in fondo, lui nascosto, lei con atteggimento protettivo ti fissa con i suoi grandi occhi neri.

Alzi lo sguardo e lo vedi.

Il principe si è affacciato anche stasera.

Oggi è più bello che mai.

I suoi capelli neri sono scompigliati dal vento fresco, i suoi occhi azzurri come il cielo scrutano la luna splendente.
Indossa solo la sua calzamaglia grigia, quella che porta sotto l’armatura da addestramento.

Ti appoggi con i gomiti sulla sbarra di legno che serve per impedire ai muli di scappare.
Asciughi con la pezza il sudore che hai sulla fronte, sciogli i capelli e lasci che il vento li accarezzi e giochi con loro.
Dopo un po’ di tempo che lo osservi ti rendi conto che devi finire di lavorare tassativamente, così prendi lo spazzolone per pulire i muli e ti avvicini alla mamma del piccolino.

Inizi a pettinarle dolcemente la fronte.

Lei dapprima è diffidente, poi lascia che tu ti prenda cura di lei.

La spazzola ti cade.

Lei china il tesone e la afferra con i denti, poi te la porge.

È incredibile come cosa.

Ti sporgi in avanti e posi le labbra sulla testa del mulo, riconoscente, con tutta la dolcezza che possiedi.

Ti accorgi che lui ti sta guardando con aria intenerita.

Lo fissi negli occhi e senti che il mondo intorno non esiste più.

Anche il tuo cuore smette di battere.

Lui alza una mano e ti saluta.

Poi con le dita mima le orecchie di un asino e finge di esserlo, strappandoti una risatina sommessa.

Tu gli mostri lo straccio, come per fargli vedere ciò che stai facendo.

Sorridi, e lui ti restituisce il sorriso.

Poi ti indica l’interno della stanza e imita il Re goffamente per farti ridere ancora.


Si sente una voce, una voce grossa provenire dall’interno della stanza.

“DUNCAN! CHE STAI COMBINANDO, FIGLIOLO?!” è la voce del Re in persona.
Il principe sbuffa e fa spallucce.
Corre dentro e ritorna alla finestra pochi secondi dopo.

Tra le dita stringe una rosa.

La lascia cadere verso di te, ma proprio mentre stai per afferrarla, un soffio di vento la spinge lontano e la fa scomparire alla tua vista.
Tu lo guardi triste, lui fa di nuovo spallucce.

“DUNCAN! ADESSO VENGO Lì!” esclama il Re.

Lui ti saluta con la mano, poi ti manda un bacio, torna dentro e chiude la finestra.

Tu sei felicissima, estasiata, al settimo cielo!

Lo ami da molto, ma adesso ne hai la certezza.
Torni nella stalla fischiettando, poi finisci di lavorare e cadi addormentata su un mucchio di paglia.


 
“Sveglia … madamigella!”

Qualcuno ti sta parlando.

Quando apri gli occhi ti si mozza il respiro … è lui!

“Madamigella!” tu ti metti a sedere e lo guardi rapita.

Lui ti restituisce lo stesso sguardo.

“Madamigella … che ci fate qui in mezzo a questa paglia sporca?”

“Ehm … altezza, io sono una … una … schiava.” Dici tra i denti, sentendo sulla lingua in sapore amaro della vostra diversità.

“Oh, non fa niente!” dice lui. Non sembra sorpreso. Ti fa l’occhiolino.

“Voi siete davvero bellissima!” aggiunge, senza vergogna.

“Voi siete davvero un gentil’uomo … sapete, sono molte sere che vi osservo al balcone.”

“E  molte che io osservo voi! Mi ero innamorato della vostra bellezza così semplice! Bramavo di incontrarvi da tempo!”

“Davvero?” non ci puoi credere, è troppo bello per essere vero.

Lui ti si avvicina e ti bacia sulle labbra.

Oh mio Dio.

Il cuore ti batte così forte che temi che esploda da un momento all altro.
“Perdonatemi, ma era da molto che desideravo farlo …” dice lui, ma tu non senti spiegazioni: lo baci ancora.

“Voi siete la madamigella che cerco da tempo.”

“E voi il principe che desidero!” dici, non riesci a trattenerti.
 
 
 
 
Si sentono dei passi.
“Devo andare, madamigella … piacere di avervi conosciuta di persona!”
“Piacere mio!” gridi, e lui se ne va di corsa.


Ti svegli di soprassalto.

Qualcuno ti sta scuotendo.

Era un sogno, forse?
No, non è possibile, era così meraviglioso, splendido, così reale.

Metti a fuoco la vista.

È un servo, uno che non hai mai visto.

“Vieni subito, c’è una chimata del Re! Non senti le trombe?! Siamo tutti convocati nel giardino reale!”

Allarmata, esci di corsa.

Cosa succede?

Che qualcuno abbia sapute di te e il principe?

Corri nel giardino reale, e vedi tutti e servi, il ciambellano, il consigliere, il primo ministro, le dame, insomma, la corte al gran completo.

“Grazie a tutti per essere subito venuti. Devo dare una magnifica notizia … la notizia delle nozze di mio figlio, il principe Duncan.”
Ti gira la testa.

Duncan ha detto tutto a suo padre?

Ma se era un sogno?

Com’è possibile?

Ti sposerà!


Se così felice che trattieni a stento le urla.

“Vorrei presentarvi la mia futura moglie!” urla il Principe, in piedi accanto al Re.

Tu ti sbracci per farti vedere, ma lui sembra non notarti.


Si apre un varco tra la folla e lui viene verso di te.

Tendi una mano verso di lui, pronta a essere felice, finalmente.

Ma lui ti supera, senza nemmeno guardarti.

Prende per mano una ragazza, in fondo alla folla.
La porta accanto a suo padre, davanti a tutti.

È una principessa, indossa un vestito splendido tutto nero con il pizzo verde, ha lunghi capelli neri raccolti in uno chignon coperto da una retina, la pelle bianca, che sembra quasi di cristallo, le labbra coperte di gesso verde, gli occhi truccati con il carboncino e le creme naturali.
In testa porta una corona di fiordalisi e al collo una collana con una croce d’argento.

“Ecco la mia futura moglie: la principessa Gwendalyne Di Gotisia!”

Applausi generali.

La corte esulta.

Tutti sono felici.

Ma tu no.

È come se il  tuo cuore avesse smesso di battere.

Ti getti in avanti disperata.

“RE, ma suo figlio Duncan ama me!”

TUTTI si zittiscono e ti guardano.

“Guaaaaaaardie! Portatela via!” esclama il Re.

“Ma no, sire, aspettate! Suo figlio mi ama! Mi ha baciata! Ha detto che mi ama!”

Tutti si fermano, non si muovono neppure più.

Sembra che trattengano il fiato.

Il Re guarda il principe incredulo.

“Duncan, figliolo, è vero ciò che dice costei?”

Lui ti guarda negli occhi, sorride, annuisce.

Ma aspetta.

Non è te che sta guardando.

Sta guardando Gwendalyne.

“Non so chi sia.” Dice a suo padre.

E bacia la principessa.

Il Re ti fissa furioso.

“Questa donna è pazza. Decapitatela!” urla.

Ti senti gli occhi di tutti addosso e vorresti sprofondare.

Allora era davvero tutto un sogno.
Due lacrimoni, tondi e salati ti rotolano sulle guancie.

Poi tutto si fa nero.
 
 
 
 
 
Epilogo

“Courtney! Courtney, tesoro! È ora di andare a scuola! Svegliati!”

Ti svegli.
Era tutto un sogno.
Ti alzi e ti vesti in fretta e furia.
Corri in cucina, bevi una tazza di latte freddo, prendi la cartella ed esci.
Fuori fa freddo, è una tipica giornata invernale.

Quando esci di casa e vai alla fermata del bus, qualcuno ti chiama al cellulare.

“Pronto?”

“Ciao Courtney, sono Duncan. Ti andrebbe di venire al cinema con me sabato pomeriggio?”

“Ehm, certo … solo noi due?”

“Ma certo che no! Verrà anche la mia nuova fidanzata.”

Deglutisci per non metterti a piangere.

“Chi è?”


“Non lo sapevi? È Gwen!”

“Ah.”

“Che succede?”

“Niente.”

“Su, non essere triste. Qualsiasi cosa ti affligga, ti prometto che ti aiuterò a superarla …”

“Grazie Duncan, sei sempre così carino con me …”

“Come potrei non esserlo? Sei la mia principessa!”
 
   
 
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