Titolo: Impegni! Impegni! E io?
Autrice: Julia_Phantomhive
Anime: Digimon
Serie: Xros Wars/Fusion Battle
Pairing: TaikixAkari

Impegni! Impegni! E io?

 Akari si stava preparando per incontrare Taiki al parco, per inseguirlo sempre come sostegno. Il suo amico é sempre stato un tipo affidabile e non si tirava mai indietro, anzi, se poteva provava sempre ad aiutare il prossimo spingendosi oltre ai suoi limiti, per poi perdere i sensi. "Uhmpf! Se non ci fossi io, Taiki passerebbe la vita in ospedale!" pensava tutta indaffarata la ragazza con i codini, ma dopotutto, era un piacere vederlo felice e questa era l'unica cosa che le importasse. Salutava la madre e andava all'appuntamento prestabilito.
- Taiki!! - urla quando lo vedeva - Sei in ritardo, come al solito!
- Scusami Akari! Dài, sbrighiamoci, la partita di calcio incomincia tra 5 minuti! -.
La prendeva sempre per mano e correvano all'impazzata verso il campetto di calcio. Lei si era fatta l'abitudine di quelle corse, se voleva, poteva iscriversi al club di atletica il prossimo anno.
Correvano, correvano.
La sua schiena, dritta, imponente: una visione che non si sarebbe mai scordata, la sua maglietta preferita era metà bianca e metà rossa, i suoi capelli castani selvaggi. "Taiki... Mi mancherai."
Quando poi, il castano si scusava di nuovo: - Akari, scusami. Ti faccio sempre faticare!
- Stupidone! - rispondeva - Non è un problema, ormai sono abituata con i miei fratellini, lo sai bene. Non potrei mai lasciare un tipo come te da solo!
Taiki rideva e continuava: - Ahah hai ragione! Non saprei cosa fare senza di te, Akari! -.
"Mi chiedo davvero cosa faresti... io, il prossimo anno, mi trasferirò. Taiki, tu cosa farai?" pensava un po' triste la ragazza "Non pensiamoci ora".
Taiki e Akari avevano fatto in tempo ad arrivare alla partita, c'erano un sacco di spettatori per una partita del genere e anche se sapeva che Taiki non sarebbe stato nervoso, la ragazza voleva incitarlo. Voleva dargli sostegno come aveva sempre fatto, ma più del solito, prima di partire.
"Akari, ultimamente, si comporta in modo strano. Starà male?" rifletteva il castano, guardandola preoccupato. Lo risvegliava il calcio d'inizio. Akari iniziava così a fare il tifo: - Taiki, metticela tutta! Segna subito un goal! -.
Taiki Kudo era un vero asso in tutti gli sport: atletico e sempre con i riflessi pronti.
Stava per tirare in porta e Akari con urlo sprizzante esclama: - Goaaaaaal!! Bravo Taiki!! -.
Taiki sorrideva. "E questo è per te, Akari. Grazie per il tuo aiuto!"
Finita la partita, con il punteggio 4-0 a favore della squadra di Taiki, il ragazzo sveniva all'istante e la prontezza di Akari lo salvava come sempre. Gli buttava un bicchiere d'acqua in faccia per svegliarlo e quando si era ripreso, gli passava la bottiglia.
- Aaaaah! Grazie! Fai sempre un ottimo lavoro, Akari! -
- "Aaaaah! Grazie! Fai sempre un ottimo lavoro, Akari!" - lo imita - Sai che non è questo che voglio sentire, hai un'altra partita da disputare e tu ti stremi subito alla prima! Taiki cosa succederà quando non sarò più al tuo fianco? -
Aveva parlato senza riflettere e già si stava pentendo, perché il castano la guardava seriamente e con tono sereno chiedeva: - Di che cosa stai parlando Akari?
- Niente, era solo una supposizione. Niente di serio.
- Non è così, è da un po' che ti comporti stranamente.
- Taiki, non è niente.
- Dimmelo - i suoi occhi grigi parlavano per lui e dicevano che volevano la verità.
Akari sospira e ammette: - Il prossimo anno io mi trasferirò, cioè no, diciamo tra un po' di mesi. Per anno intendo quello scolastico. Mio padre è stato trasferito per lavoro e noi tutti andiamo con lui. - Taiki rimane in silenzio - Ma non andremo tanto lontano, saremo in una città vicina! Potremo comunque vederci qualche volta! -.
L'emozione la stava tradendo e stava per mettersi a piangere.
- Akari, noi saremo sempre amici - aveva concluso il ragazzo.
Alla ragazza si stringeva il cuore. Allo stesso tempo, però, veniva anche un senso di sollievo.
Sollievo perché si sarebbero tenuti in contatto, la stretta perché aveva messo enfasi nel dire "amici". Non che non le andasse bene, lo sono sempre stati fin dall'infanzia, ma sperava in qualcosa di più.
- Taiki, grazie. - solo questo era riuscita a dire.
 
I giorni passavano velocemente e Taiki continuava ad accettare ruoli di tutti i generi: basket, baseball, tiro con l'arco, kendo, calcio, di tutti i tipi. Non si era mai concesso un attimo di pace, considerando che più di qualche mese fa aveva sconfitto Bagramon a Digiworld. Da allora, non ne avevano quasi più parlato, ma ad Akari mancavano quelle avventure.
Il tempo era agli sgoccioli.
Taiki e Akari stavano tornando a casa, lei sempre con il borsone e un sorriso affranto, avevano vinto anche l'ultima partita, ma il pensiero che il giorno dopo domani sarebbe partita la rattristava troppo. Il ragazzo se n'era accorto.
- Taiki. - lo chiama e lui si volta a guardarla - Dopodomani parto.
- Così presto? - dice sconvolto, aveva perso il sorriso.
- Sì -.
Un silenzio e una tensione che non era mai esistita tra i due.
Taiki si era fermato e Akari faceva lo stesso. Si stavano fissando, il sole stava tramontando e i capelli di Akari stavano risplendendo di un rosso vivo, mentre gli occhi di Taiki erano decisi a scrutare qualcosa che non si spiegava.
Il castano apre la bocca per dar sfogo ai suoi pensieri, poi però esce tutt'altro discorso:
- Akari, domani che impegni ho preso?
- Cosa? - la ragazza era sorpresa - Credo una gara di judo, perché? Sai che sei davvero uno stupido? Parto tra pochi giorni e tu pensi solo ai tuoi impegni! Impegni di là e impegni di qua! A me non pensi?!
- Non è vero. - si era avvicinato e con una mano le accarezzava la guancia - Penso che tu abbia la priorità, quindi quella gara può aspettare, giusto? -.
Akari lo guardava con occhi pieni di lacrime, lei era più piccola di lui, eppure si era sempre presa cura di Taiki, ma in quel momento sembrava che i ruoli si fossero ribaltati. Lei aveva bisogno di lui. Lei aveva bisogno che lui la desiderasse in quel momento.
- Taiki...
- Domani ti va di passare una giornata con me? Andiamo a mangiare gli spaghetti che ambisci tanto, ci riposiamo a guardare il cielo e facciamo una visita alla torre della città. Sempre che tu domani non sia occupata.
- No, non lo sono.
- Bene. Allora ti riaccompagno a casa ora -.
E non parlavano più.
Lui le aveva presa la mano come sempre e lei gli guardava la schiena, il cuore le batteva forte, avrebbe voluto sempre stare accanto a lui. Sempre. "Taiki, ti voglio bene."
Prima di lasciarla davanti alla porta di casa, le parla con il cuore:
- Un giorno, finiti gli studi, tornerai qui? -
Aveva un tono come abbandonato e Akari lo consola: - Stupidone, ti ho detto che verrò senz'altro a trovarti! Non c'è motivo che io non possa venire qui per un amico. Taiki, un giorno però, vorrei dirti una cosa.
- Anch'io, un giorno. - aveva rialzato lo sguardo fermo e deciso.
- Bene, è deciso. Grazie e a domani, Taiki!
- A domani, Akari! -.
 
Nota d'Autrice
Salve! Questa è la seconda fic che pubblico di Digimon, ma di tutt'altra serie ^^ Devo dire che questa coppia mi ha colpito subito e c'è da aggiungere che poi non è del tutto infondata, quindi spero che vi sia piaciuta e che mi lasciate qualche recensione per sapere come la pensate!
A presto!
Bye and Kiss
Julia_Phantomhive