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Autore: biberon    02/09/2013    0 recensioni
“Abbiamo dovuto farlo.” Disse la madre di Gwen con gli occhi lucidi.
“Ma è una ragazza dolcissima! Gentile, bella, educata, spiritosa! È una mia grande amica!”
“Capiscici, Duncan, ti prego. Lo facciamo per proteggerti!”
“Da cosa?!”
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Duncan era un ragazzo punk, forte, intraprendente, ribelle, ma buono.
Courtney era una ragazza bella, ordinata, intelligente, intraprende e dolce.
Gwen era una ragazza sola.
Lei era diversa, lei era un pericolo …
Ma lei voleva solo qualcuno, qualcuno che l’apprezzasse e l’amasse, qualcuno … lo voleva disperatamente, con tutta se stessa.
Ed era pronta a fare qualsiasi cosa per averlo.
Genere: Horror, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Courtney, Duncan, Gwen | Coppie: Duncan/Courtney, Duncan/Gwen
Note: Lime | Avvertimenti: Triangolo, Violenza | Contesto: Contesto generale
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Angolo dell'autrice: scusate il capitolo corto cort, ma per le shockanti rivelazioni dei prossimi capitoli vi devo preparare ... vi prego intanto di analizzare i dati che troverete nel testo. Cosa sarà successo veramente a Bridgette?


Il mattino dopo, Bridgette si svegliò tardi.
Sentiva un forte dolore alla testa, si sentiva debole e non riusciva bene a mettere a fuoco.
Vicino a lei c’erano Courtney, Gwen e Duncan.

“Che cos’hai? BEE!” esclamò Courtney toccandole la guancia.

“Io …”

“Si è risvegliata!” urlò Duncan.

“Io … io non mi sento bene …. Mi sento … svuotata …” disse Bee in un soffio.

Era stranamente pallidissima, e le sue labbra sembravano più rosse.

“Calo di pressione.” Disse Gwen con aria saccente.

“Vado a chiamare un medico.” Disse Courtey e si avviò in camera.

Pochi minuti dopo scese, e mezz’ora dopo suonò il campanello.

Il medico era un uomo di colore completamente calvo, il mento greco, tratti rozzi e uno sguardo da maniaco assassino.

Si avvicinò al letto di Bridgette e le afferrò il polso.

Le premette le dita sulle tempie, sulle spalle, sui fianchi, esaminò le braccia e le gambe, le toccò la fronte e il collo.

“Non si tratta di un semplice calo di pressione.” Disse con una voce agghiacciante.

“Deve averla punta qualche tipo di insetto … dovrei eseguire un’iniezione per prelevare un campione si sangue e analizzarlo.”

“Deve essere fatto in ospedale?”

“Teoricamente l’ambiente dovrebbe essere sterilizzato … ma … se volete … dopo tutto si tratta di un’ago.”

Duncan scrollò le spalle, Courtney lo fissò male.

“Ah. Scherzavo.” Disse il medico con l’aria di uno che non scherzava affatto.

“Non sarà necessaria un’ambulanza … se volete, la posso portare con la mia macchina.” Aggiunse.

“eh, oh, tipo, non allargarti troppo.” Disse Duncan.

“è un’auto medica …” il medico alzò un sopracciglio.

“L’iniezione si può fare solo se su quell’auto hai il posto anche per le mie chiappe!”esclamò Duncan protettivo.

“Se non ti fidi …” disse il medico scrollando le spalle.

Fece per uscire, ma Courtney lo fermò.

“Ehm … ci invierà gli esami appena possibile, vero?”

“certamente.”

“Grazie di tutto, dottor …”

“Hatchet. Chef Hatchet.”

“è stato un vero piacere.” Disse l’ispanica e gli strinse la mano.

Hatchett, Duncan e Bridgette uscirono di casa e salirono sull’auto medica.

“Duncan!” esclamò Courtney all’improvviso.

“Forse è meglio che vada io con Bridgette.”

Duncan  scrollò le spalle e sussurrò: “Se quello ti tocca anche solo con un dito, tu componi il numero del mio cellulare e vengo con la vespa e gli ammacco l’auto a mani nude.”

“Uhm, ok.” Disse lei, lo baciò a stampo e salì sull’auto.

“Se non tornassi per pranzo c’è della pizza surgelata e della coca in freezer …”

“Ok, amore!” esclamò Duncan.

Appena lui e Gwen furono in casa, lui disse “Senti, non è il caso di chiamare i tuoi? Saranno preoccupati …”

“sì, che qualcuno mi veda!” esclamò lei, e nel dirlo le s’inumidirono gli occhi.

Duncan le cinse istintivamente i gomiti con le  braccia.

“Va tutto bene …” disse lei guardandolo intensamente come la sera prima.

“Ti va di vedere un film horror?”

“Oh, sì.” Esclamò lei tornando a sorridere.

“Ne ho uno che parla si un pazzo con l’uncino …”

“Oddio! È il mio preferito! Parli di “Sangue in macchina 3”, vero?”

“Ah, lo adoro!”

“Quando loro sono in macchina e l’uncino rimane attaccato al tosaerba!”

“E quando lui rimane incastrato nella portiera della macchina?”

“LO amoooooooooo!” Gwen lanciò un urletto.

Si sedettero sul divano e mentre lui premeva il tasto ‘play’, Duncan disse: “Hai preso colorito, nella notte.”
Lei ridacchiò.
 
 
 
 
 
   
 
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