Storie originali > Romantico
Segui la storia  |      
Autore: aelysium    02/09/2013    0 recensioni
Cassandra Lacroix è una giovane donna in carriera che lavora per un'importante rivista a New York; la sua vita è segnata dalle delusioni amorose e da amici che vanno e vengono.
Per lavoro si troverà a Londra, ad intervistare Andrew Hemingway, un famoso modello che non si appresta a rispondere a domande sulla sua vita privata. Che cosa nasconde il venticinquenne più amato tra le ragazze di tutto il mondo?
Cassandra si lascerà andare alle avances di un uomo così richiesto e così misterioso?
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Under the storm

 
Lavorare per Cosmopolitan aveva decisamente i suoi vantaggi: un discreto stipendio, colleghi socievoli e la sede del giornale situata proprio al centro dell’affollata New York.
Purtroppo però, alcune mattine avrei preferito tornare ai tempi del college e scegliere un’altra facoltà.
E la mattina del 19 settembre era proprio una di quelle.
Scesi dal taxi con l’affatto, gettando alla rinfusa fogli di carta nella mia cartellina e cercando di aggiustare quello chignon, definiamolo così, che avevo fatto in pochi secondi prima di precipitarmi fuori dall’appartamento. Ero in ritardo. Sbuffai mentre aprivo le vetrate di quell’imponente edificio; in un attimo venni sommossa dalla miriade di persone che girovagava da una parte all’altra della struttura.
“Ti cerca la Crunderberg”, mi disse il mio collega George, che si occupava da anni della rubrica del giornale.
Sospirai. “Merda” pronunciai più a me stessa che al ragazzo di fronte a me, che continuò a sorseggiare la sua cioccolata andando verso il suo reparto.
Salii di corsa le scale e mi precipitai nello studio della mia adoratissima, si fa per dire, capa.
“Mi cercava, signora Crunderberg?” Chiesi solo, dopo aver bussato. Quell’imponente donna dalle origini tedesche si voltò verso di me, alzandosi. Il suo metro e novanta e la sua smisurata bellezza mi facevano sentire terribilmente indifesa e impotente.
“Cercherò di non pensare al suo costante ritardo, perché ho delle cose ben più importante da conferirle, signorina Lacroix” annunciò indicandomi la sedia che era posta in prossimità della sua scrivania.
Aggrottai le sopracciglia, intenzionata a chiederle di cosa si trattasse, ma mi precedette, portandosi i lunghi capelli biondi da una spalla all’altra. “Ha presente la signorina Zarch?” Annuii alla sua domanda. “E’ ricoverata per un infarto avuto la scorsa sera” ammise con una serenità invidiabile, come se non le importasse per nulla.
Prima che potessi parlare, chiedendo delle condizioni della mia collega, lei mi precedette ancora una volta.
“Adesso sta molto meglio, le sue condizioni sono buone.” Si sedette nuovamente alla scrivania. “Ma non può lavorare, come lei immagina”
E con questo cosa avrebbe voluto fare, affidarmi anche il suo lavoro?!
Sospirai. “Veniamo al punto, signorina Lacroix, domani c’è la Fashion Week e lei sa che una rivista come la nostra non può mancare ad un evento del genere” disse appoggiandosi alla scrivania.
No. Non lo sapevo. O forse non volevo saperlo.
“La sua collega era riuscita ad ottenere un’intervista con uno dei modelli più in voga del momento” Mi passò un foglio con delle informazioni e degli scarabocchi incomprensibili.
Non lo dica, la prego. Pensai chiudendo gli occhi e pregando costantemente.
“Vorrei che andasse lei al suo posto.”
Sospirai sentendo quelle parole che avrei preferito restassero dentro quella bocca.
Non che non amassi il mio lavoro, ma quel giorno avrei dovuto festeggiare il compleanno della mia migliore amica, che mi assillava da mesi per portarla fuori città a sfogarsi un po’ dopo la sua ultima sfilata.
E, detto sinceramente, non ero una fan sfegata della Fashion Week.
Poi mi venne un lampo.
“Signora Crunderberg, posso portare un’amica?” Le chiesi, gustandomi a pieno la sua faccia sconvolta.
Annuì dopo aver assimilato la cosa, mentre io mi recavo fuori dall’ufficio con le cartoffie in mano.
Mi sedetti alla mia scrivania, accendendo il mio laptop e aprendo la posta.
Cercai l’indirizzo di Lexi, la mia famigerata migliore amica, tra i contatti e le inviai una mail.
Domani si va a Londra. Fashion Week! xx
La inviai, mentre davo un’occhiata ai fogli che mi erano appena stati dati.
“Andrew Hemingway” Lessi ad alta voce il suo nome, memorizzandolo.
Poi scorsi un appunto vicino al suo nome, scritto probabilmente da Stacey, la mia collega. Non chiamarlo assolutamente Andrew, ma Drew!
Sogghignai alla lettura, mentre l’email della mia amica non tardò ad arrivare.
Diamine Cassandra Lacroix, dimmi che non è per lavoro ma che è semplicemente il mio regalo!
In entrambi i casi non sarebbe cortese rifiutare, infondo mi farebbe bene conoscere qualche bel modello xx
Risi leggendo.
… L’importante è che hai accettato!
Risposi semplicemente, tornando alla mia lettura.
“25 anni” Lessi ancora. Nessun appunto.
 “Originario di Manchester, non ha continuato gli studi dopo esser stato ingaggiato…” Mi fermai, considerato che erano tutte informazioni futili.
“Single, per fortuna!” Lessi l’appunto di Stacey alla fine, ridendo.
Presi di nuovo il mio laptop tra le mani e lo cercai su google.
Circa 1.960.000 risultati
Guardai strabiliata lo schermo del mio pc, mentre le foto di un uomo dall’indubbiabile bellezza si aprivano sullo schermo.
Capelli scuri, occhi scuri, capelli mossi, fisico scolpito: tipica bellezza commerciale, bellezza che da adesso a poco sarebbe scomparsa, insieme a tutta quella fama che, da come avevo capito, lo circondava insistentemente in quel periodo spensierato della sua vita.
Lessi il luogo dell’incontro e passai le due ore seguenti a documentarmi su questo tanto ambito modello che aveva fatto impazzire non solo ragazzine, ma anche madri e donne in menopausa. Guardai qualche sua intervista e rimasi piuttosto colpita dalla professionalità con cui rispondeva alle domande decisamente troppo invadenti sulla sua vita privata: ironico quanto basta, ma che non faceva trasparire nulla da quelle conversazioni riguardanti la sua vita sentimentale, familiare o sulla sua infanzia.
Chiusi il mio laptop resami conto che era ormai ora della pausa pranzo. Mi alzai dalla sedia prendendo la borsa; uscendo dall’ufficio la faccia sorridente di Mark mi scaricò addosso energia positiva.
“Dai, ti offro qualcosa!” Mi disse, mentre io ricambiavo il suo sorriso caloroso.
Tra una chiacchera e l’altra uscimmo dall’edificio, diretti verso il bar più vicino: non eravamo soliti mangiare in ristoranti o fast food, considerato che il tempo che avevamo per la pausa pranzo era realmente troppo breve.
Gli raccontai dell’incarico che la Crunderberg mi aveva proposto, anzi, imposto. Quando gli riferii il nome del modello che avrei dovuto intervistare per poco non sputò il pasticcino che aveva appena ordinato. Lo guardai aggrottando le sopracciglia, dopo avergli dato un fazzolettino.
“E ti lamenti pure?! Magari l’avessi avuto io! Non me lo rubare, eh!” Dichiarò il mio amico.
Se c’era una cosa piuttosto ovvia era che tutti gli uomini che lavoravano per qualche giornale di moda, o almeno i 9/10, erano rigorosamente gay.
Risi divertita. “Mark, ma sai benissimo che sono tutti dell’altra sponda nel mondo della moda! E poi non è esattamente il mio tipo…”
Mi guardò trucidandomi a dir poco.
“Andrew Hemingway è il tipo di tutti, Cassy.” Dopo qualche altra conversazione sulle sue nuove conquiste del venerdì sera, rientrammo in ufficio e la mia giornata di lavoro si concluse in maniera incondizionatamente monotona.
 
                                                                                     **
 
Guardai la mia amica dagli splendidi capelli rossi (rigorosamente tinti) avvicinarsi a me con una valigia dalle proporzioni enormi.
La guardai confusa. Che cosa si aspettava?
“Cassy!” La sua voce dolce precedette le mie lamentele e, prima che potessi fare qualunque cosa, mi ritrovai circondata dalle sue braccia in un abbraccio caloroso.
“Lexi… Sono solo due giorni!” Le dissi indicando la valigia, paragonata al mio semplice borsone che portavo sulle spalle senza troppi problemi.
“Sì, ma saranno due giorni intensi!” Mi portai la mano alla fronte alla sua affermazione ed alzai gli occhi al cielo; nel frattempo una voce metallica risuonava nelle mie orecchie per ricordarmi che “Tutti i passeggeri del volo n°qualcosa New York-Londra si rechino all’imbarco” ben 5 volte di fila.
La mia amica era decisamente più eccitata di me, tanto che non smetteva di saltellare , non riuscendo a comprendere a pieno che non eravamo più delle adolescenti, ma delle 24enni in carriera, per giunta una delle quali si trovava lì per scopi lavorativi.
Salimmo sull’aereo, in prima classe. La mia amica durante le ore di viaggio divorò qualunque cosa le si parasse davanti, considerato il suo metabolismo “flash”. Io, invece, mi accontentai di un tè e di una misera confezione di biscotti da 5.
Quando arrivammo inutile dire che il freddo londinese di inondò nonostante fossimo solo a settembre; prendemmo un taxi e ci sistemammo nella camera d’albergo, rigorosamente ben arredata e con una vasca da bagno che mi tentava fin dall’inizio. Mi girai intorno mentre la mia amica si era già posizionata sul letto, comoda come se quella fosse stata la sua camera da sempre. Non trattenni un sorriso, mentre posizionavo la mia borsa sul letto, lasciando cadere anche la cartella con le informazioni del modello.
“Uhuh, e così anche Cass ha i suoi segretucci!” Esclamò vedendo la foto che avevo stampato del modello.
Non esitai ad alzare gli occhi al cielo nuovamente. “E’ per lavoro: un’intervista!” Ammisi strappandole i fogli da mano prima che potesse combinare guai, come era suo solito.
“Ecco i vantaggi di essere una giornalista…” Sbuffò alzandosi dal letto e affacciandosi dalla finestra; sarebbe stato impossibile descrivere il numero di persone, di luci, di auto e di confusione che si riusciva a scorgere dalla nostra finestra. La gente aspettava, cercava di oltrepassare le transenne, mentre nell’edificio situato a pochi metri dall’albergo venivano montati palco, sedie e addobbi che avrebbero reso la serata un mix perfetto di colori e luci. Sorrisi all’idea, mentre la mia amica era entrata in iperventilazione.
“Ce l’hai un vestito, vero?” Mi chiese frugando nella mia valigia. Sì, lo avevo, ma non era esattamente nel suo genere. Tirò fuori l’abito nero lungo fino ai piedi che non presentava né una scollatura, né lasciava intravedere la pelle. Mi guardò alzando gli occhi al cielo, buttando il vestito per terra e aprendo la sua di valigia, stracolma di abiti e quant’altro. Mi affrettai a raccogliere il vestito e a rimetterlo all’interno del borsone, mentre lei aveva già tirato fuori una sfilza di vestiti dall’eccessiva scollatura.
“Andiamo alla Fashion Week, non in un pub a ballare, Lexi!” Le feci notare vedendo, però, che i vestiti erano semplicemente uno più bello dell’altro.
Me ne porse uno porpora, lungo sempre fino ai piedi, ma con uno spacco sulla coscia che lasciava poco a desiderare, con una scollatura a cuore.
Lo presi, entrando nel bagno e provandolo. Quello che vidi nello specchio non era pienamente soddisfacente, ma decisi comunque di fare contenta la mia amica, che nel frattempo aveva anche lei provato un abito turchese, che le stava d’incanto, come fosse stato fatto apposta per lei. Le sorrisi, vedendo che aveva già preso a truccarsi e a sistemarsi i capelli, così la imitai.
Dopo circa due ore i miei capelli, rigorosamente a boccoli, scendevano a cascata fino a sotto il seno; il mio trucco era molto semplice, a differenza di quello di Lexi, elaborato e studiato in ogni minimo particolare.
Presi la borsa, il pass e l’occorrente per l’intervista mentre la mia amica era già in ascensore.
Sbuffai.
Sarebbe stata una serata molto lunga! 


 

Welcome!

Non scrivevo fanfiction da quasi un annetto, ma ho avuto un'ispirazione e ho deciso di gettarmi di nuovo LOL 
Spero che la storia vi piaccia, che il prologo vi abbia incuriosite almeno un po', tanto da lasciare una piccola recensione che mi incoraggi a continuare nonostante i numerosi impegni della nuova stagione!*^*

Un bacio<3


 
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: aelysium