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Autore: giambo    02/09/2013    6 recensioni
Dieci piccoli momenti di (non) tranquilla vita quotidiana della bella cyborg ed il suo imbranato consorte sulle mitiche note di "La mia ragazza mena" degli Articolo 31.
Genere: Slice of life, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: 18, Crilin | Coppie: 18/Crilin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La mia ragazza mena

 

Questa storia è dedicata a tutti quelli che hanno avuto la fortuna (come me) di crescere ascoltando questa mitica band.

Buona lettura!

 

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La mia ragazza si crede un fuscello una piuma 
Ma fa paura quant'è dura e forte 
Ha una cintura nera con le borchie... 
 

 

 

Crilin sospirò mentre osservava il cielo luminoso sopra di lui.

C18 gli rivolse un'occhiata obliqua mentre si sistemava meglio sulla spiaggia affianco al terrestre.

“Cosa c'è?”

“Niente...” rispose il terrestre. “E' solo che sono tutto indolenzito per stanotte. Dovresti andarci più leggera sai?”

Si rese conto troppo tardi di aver detto la cosa sbagliata.

Uno schiaffo dalla potenza esorbitante lo spedì a svariati metri di distanza. Lasciandogli sulla guancia un doloroso tatuaggio rossastro della mano di lei.

 

 

 

E non mi chiede la fede un castello o la luna 
Lei balla tutta notte poi la mattina morde 
Si mette i miei boxer e offre 
Cene precotte bibite bollenti bottiglie a cui toglie 
Tappi con i denti non m'inganna mai 
Non va a nanna mai mangia panna spray 
 

 

 

C18 osservò stupita lo spettacolo, assolutamente penoso, che si presentava davanti ai suoi occhi.

Crilin la osservò speranzosa, come un cucciolo di cane farebbe con il suo padrone.

“Allora...ti piace?”

La cyborg sospirò. Poi, sapendo di essersela andata a cercare, annuì.

Crilin sprizzò felicità da tutti i pori. L'androide era sicura che, se non l'avesse fermato, si sarebbe messo a cantare dalla gioia.

“Ora smettila!” fece brusca. Poi, facendosi forza, si inoltrò nella sua stanza piena fino a scoppiare di rose rosse.

Forse avrebbe dovuto dirlo a quell'idiota che lei odiava i fiori.

 

 

 

La mia ragazza è strana 
Non dice che mi ama 
Ma beve birra e fuma 
Ha un tatoo sulla schiena 
La mia ragazza mena 
 

 

 

Con un risucchio degno del peggior camionista, la cyborg terminò la bottiglia. Appoggiandola con forza sul tavolo in mezzo a tutte le altre.

Crilin osservò preoccupato l'androide. Forse non avrebbe dovuto farle assaggiare la birra. La bionda ne aveva già bevute sette bottiglie, e non sembrava avesse intenzione di smettere.

“C18...” esordì titubante. “Non credi che possa bastare così?”

C18 lo osservò con un sorriso malizioso sulle labbra. Aveva gli occhi lucidi per l'alcool e le gote rosse come fuoco. Il terrestre non l'aveva mai vista così.

“Ehm...C18?”

“Vieni qui!” biascicò la bionda afferrandolo e premendogli la faccia contro il proprio seno.

“Il vecchio idiota se ne è andato. Ora possiamo divertirci!” sussurrò maliziosa all'orecchio del piccoletto.

E prima che Crilin potesse aprire bocca, C18 gli fece vedere di cosa fosse capace di fare fuori dal campo di battaglia.

 

La mia ragazza se piange non è mai per ricatto 
Non cucina in cucina mi cucina nel letto 
E si mette la notte gli occhiali da sole 
E si mette a gridare contro il telegiornale... 
 

 

 

Crilin osservò sconvolto il pacco di banconote che l'androide gli mise davanti agli occhi.

“Tesoro...” esordì cercando di mantenere la calma. “S-si può sapere dove hai preso tutti questi soldi?”

Temeva di conoscere la risposta. E a confermare i suoi peggiori sospetti ci pensò la bella cyborg che, con un ghigno stampato sul volto, gli fece l'occhiolino.

“Hai svaligiato una ban...”

“Oh stai zitto!” lo interruppe lei mentre usciva dalla stanza. “Ora che hai i soldi non puoi più trovare scuse. Comprami quella collana che ti ho chiesto!”

 

 

 

Il rock la sveglia con le boy-band sbadiglia 
Ama il punk da skate la drum'n bass 
Ma è il rap che la ripiglia 
E scatta quando vedi che si arrabbia 
scappa quella donna sembra acqua ma è grappa 
È un litro di nitro con la miccia corta 
La faccina pulita e la fedina penale sporca 
 

 

 

Un ringhio rabbioso, simile a quello di un lupo con la rabbia, uscì dalla sua gola. I denti scricchiolarono pericolosamente, mentre il suo occhio destro cominciò ad avere un inquietante tic.

“Cara...” provò timidamente a dire il moro. “Non credi che non sia il caso...” lo sguardo omicida di sua moglie gli ricacciò in gola le parole.

“Taci.” sibilò C18. In quel momento era probabile che, se l'avesse punta uno scorpione, l'insetto sarebbe morto tra atroci sofferenze.

“Quel bastardo è morto.” aggiunse facendo schioccare minacciosamente le nocche delle proprie mani.

Crilin scosse la testa. Non c'era verso di far passare al suo maestro le cattive abitudini. Tra cui quella di andare a frugare nel cassetto della biancheria intima di sua moglie.

 

 

 

La mia ragazza è strana 
Non dice che mi ama 
Ma beve birra e fuma 
Ha un tatoo sulla schiena 
La mia ragazza mena 
La mia ragazza è strana 
Non dice che mi ama 
Però quand'ho un problema 
Lei è qui vicina 
La mia ragazza mena 
 

 

 

“Cosa c'è?” domandò lei con il suo solito modo brusco.

“Niente...” mormorò Crilin mentre, dal letto, osservava le stelle splendere nel rettangolo della finestra. “E' solo che mi manca il mio caro amico Goku.”
Indispettita per essere stata rimpiazzata nei pensieri del suo uomo da uno scimmione con il cervello bacato, l'androide corrucciò l'espressione. Poi, dopo qualche istante, decise di aiutarlo a distrarsi.

A modo suo ovviamente.

Con un gesto deciso, la cyborg afferrò il terrestre per i capelli, spingendogli la faccia in mezzo alle sue gambe.

 

 

 

Una mia ex mi chiamava le ha incendiato la casa 
Ci ho fatto la lotta ho una costola rotta

Thai-box karate judo 
Colpi al fusto manate a viso nudo... 
 

 

 

Il frastuono dell'ennesimo oggetto che andava in frantumi risuonò all'interno della Kame House.

“Tesoro...” Crilin tentò di parlare, ma dovette chinarsi per schivare l'ennesimo oggetto che gli fu scagliato addosso. “Lascia che ti spieghi...”

“Ah davvero?! E che cosa vorresti spiegare di grazia?!” ringhiò furiosa la cyborg mentre si avvicinava pericolosamente al terrestre. I suoi occhi cerulei, di solito impenetrabili, erano pieni di un violento desiderio omicida. Una volta arrivata davanti a lui, la bionda gli cacciò di malagrazia in faccia una foto.

“Visto che sei in vena di dire stronzate, spiega questo!” dichiarò furibonda l'androide.

La foto ritraeva una graziosa ragazza che, sorridente, abbracciava Crilin e gli dava un soffice bacio sulla fronte, a quel tempo rasata.

Il piccolo guerriero si maledì per la centesima volta di aver permesso a C18 di frugare nella sua scatola dei ricordi, trovando così una vecchia foto di lui e Marion.

 

 

 

Ma a lei le faccio sesso quando non mi rado e sudo 
E sono cotto cotto perché a lei piaccio crudo...

 

 

 

Per lui era il momento più bello della giornata.

Per lei quello che più esasperante e nervoso.

Sul grande letto si sentivano mugugni e ansimi leggeri, mentre i corpi sotto le lenzuola si agitavano incessantemente.

Quella sera però, Crilin le fece perdere la pazienza. 

“Ora basta!” esordì lei tirando fuori la testa accaldata da sotto le lenzuola. “Mi sono stancata! Ho voglia adesso! Smettila di tergiversare!”

Certe volte accontentare Crilin ed il suo stupito romanticismo le era davvero impossibile.

C18 odiava i preliminari.

 

 

 

Quando la guardo tutto ha più senso 
Il mondo sembra meno cattivo 
È benzina sul fuoco 
È perfetta davvero...anche se ho un occhio nero 
Scusate... 


 

 

 

C18 atterrò con grazia davanti a Crilin, Yamcha e Muten. I quali, vedendosi scoperti, sbiancarono.

“C-ciao tesoro.” dichiarò nervoso il piccolo guerriero. “C-che cosa ci fai qui?”

Per tutta risposta la cyborg, con le narici che fumavano dalla rabbia, lo afferrò per un orecchio e lo trascinò via.

“Ahia!...aspetta...lascia che ti spieghi...io non ne sapevo niente!” supplicò il moro tentando di liberarsi della morsa d'acciaio di sua moglie.

“Se speri che io mi beva le tue balle vuol dire che sei ancora più imbecille di quello che sospettavo.” dichiarò impassibile la bionda trascinandolo via dall'ingresso del Night Club.

 

 

 

La mia ragazza è strana 
Non dice che mi ama 
Ma beve birra e fuma 
Ha un tatoo sulla schiena 
La mia ragazza mena 
La mia ragazza è strana 
Non dice che mi ama 
Però quand'ho un problema 
Lei è qui vicina 
La mia ragazza mena 
 


 

“Sai C18 a cosa stavo pensando?”

“Mmm...” mugugnò assonnata la bionda.

“Sì, insomma...stavo pensando che è stato proprio buffo il destino con noi, non pensi?”

Per tutta risposta la cyborg si infilò la testa sotto il cuscino, sperando che lui recepisse il messaggio.

Lei voleva dormire.

“Perché, se ci pensi, è stato tutto così incredibile. Dai, in fondo...chi lo avrebbe mai detto?...”

Niente. Non c'era verso che capisse che lei non voleva starlo a sentire.

“Ma chi me l'ha fatto fare di mettermi con lui?!” pensò stizzita l'androide mentre il moro continuava nel suo sproloquio, beatamente ignaro che lei non lo stesse minimamente ascoltando.

C18 fu seriamente tentata di ucciderlo, ma poi si trattenne.

Perché, in fondo, lei sapeva perché stava con quel piccoletto. Così come sapeva perché non lo uccideva su due piedi per non lasciarla dormire.

E sapeva anche che quella risposta aveva una sola parola.

Amore.

 

 

FINE

  
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