Anime & Manga > No. 6
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Autore: Sacchan_    02/09/2013    1 recensioni
Provò un nodo allo stomaco quando Nezumi gli intimò di tenere ferma la loro vittima.
Il tono di voce che usò era stato così intimidatorio che non osò nemmeno ribattere; afferrò le braccia di quello sciagurato da dietro tenendolo fermo mentre l'altro tirava fuori il pugnale.
Osservò come giocava sadico con il loro giocattolo, come lo schiaffeggiava e come lo torturava.
La sua espressione era indecifrabile quanto una maschera, cosa provava in quel momento non era dato saperlo.
[Terza classificata al contest "Il lato oscuro delle fan fiction" indetto da StarHunter sul forum di EFP, il link all'interno]
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Inukashi, Nezumi
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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Autore: _Flowermoon_ (EFP) -Sacchan- (Forum)
Titolo Storia: Sì,io sono tutto ciò che voi chiamate Peccato, Distruzione o Male.
Raiting: Giallo
Genere: Introspettivo
Avvertimenti: Spoiler! La one - shot è basata principalmente sulla novel e tiene conto anche di piccolissimi spoiler presenti in "Inukashi's Days", la prima storia contenuta all'interno di No.6 - Beyond.
Poiché la sessualità di Inukashi non è chiara nonostante si sospetti che sia una ragazza mi rivolgerò come ad un "lui". 
Note d'Autore: La shot, principalmente introspettiva, tratta maggiormente la personalità contorta ma maturata -per forza di cose- di Nezumi, cercando di mettere in evidenza quei punti dove si comporta maggiormente più da bastardo. A mio avviso, è lui il personaggio più complicato dell'intera opera perché sa essere terribilmente spietato nei suoi obbiettivi quanto incredibilmente umano. Il tutto è raccontato da "colui" che credo sia il personaggio che meglio riesce a vedere le sue sfaccettature più nere, ossia Inukashi.
Disclaimer: Nulla di quanto scrivo mi appartiene poiché è tutto di proprietà dei rispettivi autori -soprattutto della grande Asano-sensei-, per i dialoghi presi dalla novel mi sono rifatta alle traduzioni del blog di"Kaze no Requiem", alcune frasi le ho rimodellate ma solo per esigenze di testo. Lo stesso titolo della one - shot "Si, io sono tutto ciò che voi chiamate Peccato, Distruzione o Male", è una frase detta da Nezumi stesso nel Vol. 04 capitolo 1 della Novel, proveniente dal Faust di Goethe. 
I dialoghi non miei li riporterò in fondo con tanto di fonte usata. 
Questa fan fiction ha partecipato al contest: 
Il lato oscuro delle Fan Fiction edito daStarhunter sul forum di EFP classificandosi terza.

UPDATE 08/12/2013: Modificata la one-shot secondo i suggerimenti datemi nella recensione-giudizio dell'organizzatrice del contest. 


-Sì, io sono tutto ciò che voi chiamate Peccato,Distruzione o Male-



"Sono lo spirito che nega sempre!
E con ragione perché tutto nasce è degno di perire. 
Perciò sarebbe meglio se non nascesse nulla. 
Insomma, tutto ciò che voi chiamate 
peccato, distruzione. 
In breve, il male 

è il mio elemento specifico."
[Goethe, The hystorical tragedy of Faust]



Inukashi era sempre stato un bambino speciale. 
Diverso, dotato di quel "sesto senso" che, in una realtà pericolosa come quella del West Block, poteva segnare la differenza tra la vita e la morte. 
Forse quella sua capacità era stata sviluppata dal suo essere stato allevato come un cucciolo di cane, forse quella facoltà era qualcosa di innato che soltanto egli stesso era riuscito ad affinare. 
L'abilità di riconoscere tempestivamente la presenza di persone pericolose.
Sì, grazie a questa era riuscito più volte a sfuggire alle insidie e ai rischi celati nella discarica della Città Santa. 
Ma quel giorno, no, il pericolo non era stato in grado di evitarlo.
I morsi della fame, l'insopportabile sensazione delle pareti nello stomaco che si toccavano fra di loro e l'incessabile brontolio delle interiora fecero sì che, anche un tipo prudente come lui, violò la tana di un topo.
E come lo rimpianse quel giorno! 
Inukashi avrebbe maledetto quell'incontro fino alla fine dei suoi giorni. 


Osservò il ragazzino davanti a sé. 
Pallido, smunto e terribilmente magro, con capelli lunghi fino alle spalle tanto che poteva essere scambiato per una bambina. 
E un paio di occhi affilati, taglienti come una lama. 
Non era riuscito a captare immediatamente la sua presenza quando aveva messo piede in quella specie di deposito pieno di libri e già questo bastava a renderlo un tipo pericoloso.
Neanche per un secondo di più si sarebbe voluto trattenere in compagnia di quel ragazzino che parlava come un adulto.
Essere scampato alla morte era già abbastanza. 
"Beh, ci vediamo Nezumi. Se saremo fortunati ci incontreremo di nuovo."
Un semplice saluto di cortesia detto per caso.
No, proprio non voleva rivederlo.
L'avrebbe evitato come la peste, se necessario.


Una delle realtà che aveva, presto, imparato su come stare al mondo era che per vivere servivano i soldi. 
E l'unica maniera per guadagnarne era svolgere un'attività chiamata lavoro. 
Quindi, per la sopravvivenza sua e dei suoi cani, Inukashi doveva trovarne uno. 
Ma nel West Block nessuno aveva bisogno di un ragazzino fragile e gracilino come lui; sarebbe stato scartato ancora prima di sostenere un colloquio. 
Il suo benefattore, l'uomo che l'aveva salvato da morte certa affidandolo alle cure di una cagna, era il custode di un vecchio Hotel situato nei meandri del Distretto e per una notte al riparo dentro ad un edificio, piuttosto che fuori all'aperto a crepare di freddo, offriva ai propri clienti una delle sudicie camere da letto in cambio di un piccolo compenso. 
Un lavoro onesto che Inukashi poteva tranquillamente proseguire. 
Ma non era abbastanza. 
Non per le sue esigenze, non per i suoi cani. 
Doveva trovare un'altra attività, un'attività che gli permettesse di avere clienti disposti a pagarlo profumatamente.
E un giorno la trovò, perfetta per uno come lui. 
Qualcosa che avrebbe potuto svolgere senza rischi e in modo efficiente, qualcosa che l'avrebbe portato ad avere presto altri clienti oltre a quelli che si servivano del suo Hotel per dormire, qualcosa di cui nessuno poteva fare a meno. 



Erano già passate due ore dal tramonto e Inukashi camminava sulla via del ritorno pienamente soddisfatto. 
Nel palmo destro un pesante sacchettino color marrone scuro ciondolava di tanto in tanto guidato da piccoli colpetti di mano,
al suo fianco uno dei suoi cani da guardia lo seguiva obbediente. 
Quanto era stato fruttifero quel lavoro e quanto era stato pagato bene!
Ma aveva bisogno di più, ancora di più. 
Le cucciolate di cani tendevano ad aumentare ogni anno e lui non poteva permettersi di far morire di fame i suoi migliori amici.
Tuttavia, quando mise piede nella lobby dell'Hotel, il suo fidato compagno a quattro zampe iniziò a ringhiare nervoso.
Inukashi sapeva riconoscere quel ringhio: era quello che i suoi cani emettevano quando nelle vicinanze si trovava qualcuno di estremamente pericoloso.
"Tch!"
Una risata bassa e quasi gutturale, una risata di scherno. 
"Chi è? Chi va là?" Gridò Inukashi nell'oscurità.
Un'ombra esile e magra emerse fuori dal suo angolo di buio costrigendolo ad assottigliare gli occhi. 
Chi era appena comparso era un ragazzo forse poco più grande di lui; avrebbe scommesso di non conoscerlo affatto o di non averlo mai visto se non fosse stato per quei occhi dal colore così grigio e inusuale.
"Tu? Tu sei..?" Boccheggiò.
Il ragazzo si portò una mano al busto, piegandolo in un gesto estremamente raffinato. 
Inukashi non sapeva dire se quei movimenti fossero abilmente studiati o del tutto naturali...
'Pericoloso, pericoloso'
...ma il suo sesto senso lo allarmava di allontanarlo al più presto. 
"Lieto di rivederti Inukashi e ancora di più che ti ricordi di me."
"Tsk! Difficile dimenticare la puzza di un topo di fogna." Replicò il ragazzino scuro provocando un sorriso compiaciuto sul più grande.
"Quindi è così che tratti i tuoi clienti?"
Inukashi intrecciò le braccia sotto il petto sbuffando.
"Oh? Saresti venuto fin qui per propormi un lavoro?"
"Sfortunatamente, mi hanno detto che quando si tratta di reperire informazioni tu sia il migliore sulla piazza".
"Dunque, che vuoi?"
"Non mi inviti a entrare? Non sei interessato a ciò che ho da proporti o al pagamento?"
"Oh, giusto! Il pagamento..." Inukashi sollevò un braccio scuro allargando le dita della mano "anticipato, grazie".
Nezumi cambiò espressione, squadrandolo come si osserva un capriccioso bambino piccolo,
Inukashi se ne accorse e rispose seccato.
"Queste sono le mie condizioni. Il pagamento è sempre anticipato".
Nezumi mosse qualche passo per andarsene.
"Non ho mai sentito di un lavoro dove bisogna pagare prima che sia stato svolto. Pazienza, mi rivolgerò a qualcun'altro".
Inukashi fu preso alla sprovvista, finora nessuno dei suoi clienti si era mai lamentato in quel modo perché lui era il migliore quando si trattava di ricercare specifiche indicazioni.
Diamine, un cliente restava sempre un cliente!
"Ehi! No, aspetta!"
"Ero disposto a pagarti molto bene ma visto quanto sei arrogante forse è meglio che mi dia da fare da solo. Il denaro qui è troppo importante per sprecarlo."
"Maledizione, aspetta ho detto! Va bene, niente pagamento anticipato okay?"
Nezumi si arrestò ancora sorridente.
"Sapevo che eri un bambino con la testa sulle spalle."
Quello fu il loro secondo incontro dopo un paio di anni e anche il momento in cui Inukashi imparò che mettere nel sacco quel tipo era pressoché impossibile.


La vita aveva insegnato a Inukashi quanto gli esseri umani sanno essere bugiardi, meschini ed infimi, disposti ad anteporre loro stessi prima degli altri. 
Per questo motivo lui preferiva vivere come un cane. 
I suoi cani erano devoti e infinitamente utili e lui voleva bene ad ognuno di essi considerandoli come membri di una grande famiglia. 
Per loro avrebbe gettato via il suo orgoglio. 
In particolare c'era un cane a cui era maggiormente affezionato: il cane che l'aveva cresciuto e allevato offrendogli il proprio latte. 
Quel gelato pomeriggio d'inverno, quando lo vide tornare a casa sporco di sangue e malandato, era pronto a non esitare per cercare aiuto. 
Ma da chi?

Nezumi si trovava semi-sdraiato su di un rottame.
In mano teneva un taglierino, la cui lama scattava fuori e dentro dalla sua fodera grazie alla pressione delle sue dita.
"Dunque vorresti che ti aiutassi a seppellire la tua mammina?"
Inukashi si era precipitato da lui in lacrime, debole e vulnerabile.
Una facile vittima per essere derubato o, peggio, ucciso.
"No, voglio che canti una canzone funebre per lei..." 
Nezumi lo fissò, inchiodandolo con lo sguardo.
"L'ho sentito al mercato! Ho sentito dire che la tua voce è splendida e che più di una volta hai cantato a dei funerali!"
Il ragazzo si alzò svogliatamente.
"E io cosa ci guadagno?"
"Dobbiamo fare presto..." Ansimava Inukashi in preda all'ansia "Mia madre sta.."
"E io cosa ci guadagno?" ripetè Nezumi calmo ma impassibile.
"Eh?"
"Non pretenderai mica che io canti così, gratuitamente? Anche le canzoni funebri hanno un costo ed è piuttosto alto".
"Un costo..?" Inukashi era scioccato.
"Pare che nell'ultimo lavoro ti hanno pagato parecchio, più del solito. Dammi quel compenso e consideralo affare fatto".
Il ragazzino scuro sbattè le ciglia una o più volte.
"Ci stai o no? Più stiamo qui a parlarne maggiori sono le probabilità che lo troviamo già morto".
Inukashi strinse i pugni.
"Sei... sei un verme! Vile bastardo senza cuore!"
Nezumi sorrise sghembamente prendendolo per un "sì", scese giù dal rottame e si avvicinò ad Inukashi quanto bastava per sfiorargli l'orecchio con le labbra. 
"Faccio quello che posso per sopravvivere".
Quanto avrebbe voluto in quel momento girarsi e colpirlo, quanto. Ma non poteva farlo perciò ingoiò il boccone amaro serrando pugni e labbra fino a farsi male.

Da qualsiasi punto di vista lo si guardava, Nezumi restava una persona imperscrutabile e invulnerabile. 
Diffidente e misterioso, con un passato alle spalle difficile da decifrare. 
Nessuno sapeva niente di lui, nessuno conosceva il suo vero nome o da dove venisse, chi fossero i suoi genitori o le sue origini. 
Lo stesso interessato pareva celare tutte le sue informazioni più intime in un pretesto di autodifesa personale. 
E, proprio come un topo, difficilmente si affezionava alle persone. 
Quando comparve Shion al suo fianco, Inukashi iniziò a fiutare nell'aria qualcosa, qualcosa che sapeva di cambiamento. 


L'arte della manipolazione parlata dalle labbra di Nezumi era irreale quanto una lussureggiante amante nel cuore della notte. 
Incantava con affascinanti parole e sensuali movimenti fino ad intrappolare la preda in una vorticante spirale fatta di inganni.
'E' tutto un trucco, un'illusione. Sta cercando di soggiogarmi'. 
Inukashi lo sapeva che non poteva esistere una persona tanto aggraziata quanto spietata.
Ma chi aveva davanti era proprio così.
Nezumi sussurrava le sue condizioni con labile voce e lui ci provava ogni volta a ribellarsi ed a troncare ogni rapporto. 
Finendo, inevitabilmente, per soccombere.
"Tu temi la morte più di qualunque altra cosa." I polpastrelli di Nezumi scorrevano sinuosi come un serpente sulle guance di Inukashi "Ed io sono l'unico in grado di darti sollievo, non è così? Non vuoi aiutarmi? E va bene. Se un giorno finirai come tua madre e starai soffrendo nell'incapacità di riuscire a morire, non avrai nulla a che fare con me. Potrai chiamarmi quanto vorrai ma io non verrò."
Anche manipolare le persone rientrava nelle condizioni necessarie per la sopravvivenza fuori da No.6 e Inukashi rappresentava la più grande fonte di informazioni manipolabile che Nezumi potesse avere a disposizione. 
Ma anche l'impeccabile Nezumi stavolta aveva commesso un errore. Per la prima volta, aveva mostrato il fianco.

Fra i rifiuti della Città Sacra non esistevano leggi da seguire.
Le persone si scannavano tra di loro, alla disperata ricerca di cibo, medicine e qualsiasi altro bene che potesse garantire un minimo di salvezza. 
Imbrogliavano e mordevano quando necessario e non dimenticavano i torti subiti. 
Occhio per occhio, dente per dente. Non si dice forse così? 
Inukashi si avvolse nel suo scuro mantello; la notte pareva perfetta per la sua figura nera, celandolo fra l'oscurità senza aver veramente bisogno di un nascondiglio.
Anche a quel saccente topo, una lezione non poteva che giovare di tanto in tanto. 


"Hai perso Nezumi, ti sei messo nella posizione di avere qualcosa da proteggere. Queste sono le regole da queste parti, è meglio tenerle sempre a mente."
Per Inukashi era facile simpatizzare con le persone. Proprio come per un cane, entrava in empatia con esse.
Nezumi era sempre stato la sola eccezione, ma andando a chiedergli di indagare sul Penitenziario aveva messo in evidenza una piccola crepa nella sua corrazza.
Poteva atteggiarsi a menefreghista quanto voleva ma era ovvio che stava solo bluffando.
Rabbioso, sguinzagliò i suoi cani contro di lui ma furono questioni di pochi attimi prima che Nezumi lo atterrò a terra e lo costrinse alla resa minacciandolo con un pugnale.
Anche da quella posizione di inferiorità riusciva a percepire quanto letale rappresentava la sua esistenza, ma questa volta non poteva perdere.
Si, lo immaginava che in uno scontro contro quel ratto non ne sarebbe mai uscito vincitore ma non era per quello che aveva agito così.
"Cosa volevi dimostrare con quella scena di poco fa?" 
"Mi sono preso la briga di darti una piccola lezione." Rispose Inukashi mentre il più grande lo lasciava andare allontanando la lama. 
"Tu non sei così forte come pensi di essere, non sei un superuomo né tantomeno un mostro. E un uomo da solo può fare ben poco." Aggiunse
"Pertanto, considerami dentro. Ti darò una mano". 
Perché farlo, si chiese Inukashi? Perché volere davvero aiutare quell'individuo così poco affidabile e la persona che voleva proteggere? 
Non sapeva rispondersi ma sicuramente aveva a che fare con l'aria di cambiamento che annusava all'orrizzonte rendendosi sempre più palpabile.



L'ambizioso piano di intrusione all'interno del Penitenziario doveva essere elaborato fin nei minimi dettagli per garantirne la riuscita. Nessuno di essi poteva essere trascurato, nemmeno il più piccolo e insignificante. Il punto di partenza doveva essere la conoscenza di tutti i dispositivi di sicurezza e la loro locazione; soltanto il confronto faccia a faccia con un alto ufficiale di No.6 poteva dare risposta a quei interrogativi. In altre parole, ciò che si prestavano a fare era un vero e proprio rapimento.
Espediente dove lui stesso si ritrovò coinvolto in prima persona per attirarne uno di questi in trappola. 



"Nezumi! Questo non è ciò che mi avevi promesso! Perché non sei venuto fuori prima come da accordi? Che diavolo stavi pensando?"
"Avevo dimenticato le battute, dunque stavo studiando il copione."
Maledizione! Non c'era limite all'infimità mostrata da quell'attore di terza categoria. 
Incurante, Nezumi si chinò per raccogliere dal pavimento una piccola pistola caduta di mano dall'alto funzionario.
"Una pistola da autodifesa, una delle più recenti. Piuttosto piccola, ma un suo colpo a bruciapelo risulterebbe fatale in ogni caso. Ho ritenuto che il rischio di trovarcelo davanti ad armeggiare questo giocattolino potesse essere una seccatura piuttosto grande."
Inukashi tremò.
A lui non importava i rischi che aveva appena corso, non gli importava che poteva essere violentato da quell'uomo, no lui se ne era infischiato ed aveva preferito aspettare piuttosto che uscire fuori subito.
Portò le mani alle braccia sfregandole.
Quella sensazione viscida di essere stato toccato da un completo sconosciuto non voleva andarsene.
"Al diavolo! Perché non l'hai fatto tu? Vi odio tutti quanti!"
A nulla sarebbero valse le parole di scuse da parte di Shion o i soliti commenti sarcastici di quel bugiardo piantagrane.


Quando tornò in sé sbollendo la rabbia e la paura appena provate, osservò come Rikiga e Nezumi discutevano sulla pericolosità di ciò che stavano andando a fare. 
Rikiga era una persona moderata, una di quelle che mai e poi mai si sarebbe cacciata volontariamente in pericolo. Al contrario, Nezumi del pericolo era totalmente sprezzante. 
Era inutile l'opposizione che Rikiga mostrava contro quel ratto; in uno scontro a parole, come in un duello, partiva sempre avantaggiato. 
Il loro dibattito raggiunse la massima tensione quando Rikiga esordì con una parola che gli calzava a pennello.



"Diavolo!"
Se ne era accorto solo ora, si domandò Inukashi?
Nessuno l'aveva compreso prima? Né quella testa vuota che gli stava accanto, né quell'ubriacone da quattro soldi?
Lui l'aveva sempre saputo ed era per questo che aveva tentato in tutti i modi di recidere ogni rapporto con quel demone dagli occhi argentati.
Ma ormai ci era dentro.
Ci era dentro fino al collo in quella questione e Nezumi non gli avrebbe mai permesso di ritirarsi indietro.
Se l'avesse fatto, forse, sarebbe stato ucciso; ne era sicurissimo.
Come a volergli rispondere per farsi beffe di lui, Nezumi schiarì la voce recitando.
"Io sono lo spirito che nega sempre. Sì, io sono tutto ciò che voi chiamate Peccato, Distruzione o Male".
E quella frase riecheggiò come pronunciata da altrove.
Ovviamente, quello stupidotto di Rikiga non poteva sapere cosa significava.
Ovviamente, fu quell'ingenuo di Shion a rispondergli.
Inukashi avvertì il rantolo di quel povero disgraziato che avevano appena catturato e legato, così come lo avvertì Nezumi.
Lanciò un'occhiata a Shion, era ora che anche quel candido ragazzo si scontrasse con la vera natura di Nezumi. 
"Lui è il diavolo. Quello che non conosce veramente chi è sei tu Shion. O almeno, questo è ciò che penso."


Provò un nodo allo stomaco quando Nezumi gli intimò di tenere ferma la loro vittima. 
Il tono di voce che usò era stato così intimidatorio che non osò nemmeno ribattere; afferrò le braccia di quello sciagurato da dietro tenendolo fermo mentre l'altro tirava fuori il pugnale.
Osservò come giocava sadico con il loro giocattolo, come lo schiaffeggiava e come lo torturava.
La sua espressione era indecifrabile quanto una maschera, cosa provava in quel momento non era dato saperlo. 
Inukashi se lo chiedeva, invece. Era giusto quello che stavano facendo? Torturare una persona per ottenere dettagli sul Penitenziario era davvero la cosa giusta? 
Non seppe rispondersi, forse in certi momenti annullare se stessi era la cosa più plausibile da fare per proteggersi. 
Ma la sua attenzione fu catturata da Shion, dal suo sguardo e dai suoi occhi tremanti mentre vedeva come Nezumi maltrattava quell'uomo per fargli sputare il rospo.



"Nonostante tu abbia la realtà proprio sotto i tuoi occhi, nostante tu stia vedendo il suo lato più feroce... davvero ti ostini a definirlo una brava persona?"




Qui di seguito la lista dei dialoghi non miei usati all'interno della fan fiction: 
"Beh, ci vediamo Nezumi, se saremo fortunati ci incontreremo di nuovo" 
- Inukashi a Nezumi in No.6 Beyond - Inukashi's days. (Traduzione dal blog di 9th avenue) 

"E' tutto un trucco, un'illusione. Sta cercando di soggiogarmi" - Inukashi, Vol. 03 cap. 1 della Novel.
"Se un giorno finirai come tua madre e starai soffrendo nell'incapacità di riuscire a morire, non avrà nulla che fare con me. Potrai chiamarmi quanto vorrai ma io non verrò" - Nezumi a Inukashi, Vol.03 cap. 1 della Novel.
Hai perso Nezumi, ti sei messo nella posizione di avere qualcosa da proteggere. Queste sono le regole da queste parti, è meglio tenerle sempre a mente".
"Cosa volevi dimostrare con quella scena di poco fa?"

"Mi sono preso la briga di darti una piccola lezione. Tu non sei così forte come pensi di essere, non sei un superuomo né tantomeno un mostro. E un uomo da solo può fare ben poco. Pertanto, considerami dentro, ti darò una mano" - dialogo tra Inukashi e Nezumi nel Vol. 03 cap. 4 della Novel. 
"Nezumi! Questo non è ciò che mi avevi promesso! Perché non sei venuto fuori prima come da accordi? Che diavolo stavi pensando?"
"Avevo dimenticato le battute, dunque stavo studiando il copione".
"Una pistola da autodifesa, una delle più recenti. Piuttosto piccola, ma un suo colpo a bruciapelo risulterebbe fatale in ogni caso. Ho ritenuto che il rischio di trovarcelo davanti ad armeggiare questo giocattolino potesse essere una seccatura piuttosto grande".
"Al diavolo! Perché non l'hai fatto tu? Vi odio tutti quanti!"
 - Nezumi e Inukashi, Vol. 04 cap 1 della Novel.
"Diavolo!" - Rikiga a Nezumi nel Vol. 04 cap. 1 della Novel. 
"Io sono lo spirito che nega sempre. Si, io sono tutto ciò che voi chiamate Peccato, Distruzione o Male". - Nezumi Vol. 04 cap. 1 della Novel. 
"Lui è il diavolo. Quello che non conosce veramente chi è sei tu Shion. O almeno, questo è ciò che penso". - Inukashi a Shion Vol. 04 cap 1 della Novel.

(Traduzioni prese dal blog di Kaze no Requiem)

   
 
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