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Autore: chocobanana_    02/09/2013    3 recensioni
[Accenni MakoRin][Verde][Introspettivo/Sentimentale][Missing Moments -Ep.6][Accenni Shonen Ai]
Piccola Oneshot sulla mia otp di Free; prima e, spero, non ultima fic in questo fandom ❤
Buona lettura.
camy
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Si era svegliato improvvisamente, aveva stretto le lenzuola bianca tra le dita, aveva avvertito piccole scivolargli lungo le guance arrossate.
Il suo petto faceva su e già, mentre cercava di calmarsi, di darsi un contegno.
Da quando aveva lasciato Gou, all’albergo, non aveva fatto altro che tormentarsi.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Makoto Tachibana, Rin Matsuoka
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Il mare sembrava agitato, grandi onde si intravedevano all’orizzonte, sembravano stessero arrivando verso la riva, potenti e inattaccabili.
Un paio di occhi verdi spuntarono dall’acqua, una voce rimbombò nell’aria; la conosceva fin troppo bene.
 
 
Hold my Hand
 
 
 Si era svegliato improvvisamente, aveva stretto le lenzuola bianca tra le dita, aveva avvertito piccole scivolargli lungo le guance arrossate.
Il suo petto faceva su e già, mentre cercava di calmarsi, di darsi un contegno.
Da quando aveva lasciato Gou, all’albergo, non aveva fatto altro che tormentarsi.
Voleva smetterla di preoccuparsi, pensare solo a se stesso e a vincere il prossimo confronto con Haruka.
Rin Matsuoka non aveva assolutamente voglia di essere turbato per colpa di quelle poche e semplici parole pronunciate da sua sorella. Aveva sgranato gli occhi quando Gou gli aveva detto che tipo di allenamento stavano svolgendo i ragazzi dell’Iwatobi, e quando aveva accennato all’oceano.
Subito il suo pensiero era corso a Makoto, per poi andare a quella grossa distesa d’acqua salata.
Rin Conosceva benissimo la paura del suo vecchio compagno di squadra alle elementari. Per un momento aveva sussultato, spaventato da chissà che cosa.
In fondo, a Rin, quello che facevano gli altri non sarebbe dovuto importare neanche un po’ e, infatti, tentava di rivolgere le proprie attenzioni ad altro.
Bestemmiò mentalmente, realizzando di essere ancora in stato d’ansia per qualcosa.
Quell’incubo lo aveva alquanto infastidito, soprattutto dopo aver identificato il soggetto che annaspava tra le acque nere del mare e che ne era protagonista.
Nella mente di Rin risuonarono le urla piene di paura, non erano cessate nonostante si fosse svegliato.
Si morse il labbro, innervosito. Poggiò il capo sul cuscino, chiuse le palpebre, sperò di poter tornare a dormire tranquillamente.
Eppure quelle iridi smeraldine continuavano a squadrarlo. Non capiva se stessero chiedendo aiuto oppure volessero solo rimanere ferme ad osservare i suoi lisci capelli viola scuro, il suo viso roseo, le sue iridi violette.
La sua testa era riempita da un solo nome: Makoto.
Non l’avrebbe mai ammesso a se stesso, ma aveva paura che gli fosse successo qualcosa.
Intanto la pioggia continuava a battere contro il vetro, impetuosa, mentre folate di vento infastidivano le fronde degli alberi.
Rin, per un solo attimo, provò ad alzarsi, a prendere una giacca e correre fuori, in spiaggia. Controllare che Makoto fosse lì, salvo, e invece rimase supino tra le coperte.
Come se non gli importasse.
Mentre un turbinio di brutte sensazioni gli invadevano la testa, mentre quelle grida ancora chiamavano il suo nome.
E non appena chiuse gli occhi, davanti a lui tornò ad imperversare la tempesta.
L’unica cosa che vedeva era una mano tesa a cercare un appiglio, ma Rin voltò le spalle e se ne andò lontano.
Avrebbe finto che non gli importava nulla, perché non aveva il coraggio di stringere quelle dita tra le proprie.
Prima o poi sarebbe tornato, e Makoto, per come era fatto, lo avrebbe sicuramente perdonato.
Gli avrebbe sorriso ancora una volta, come se Rin non avesse finto di non udire la sua richiesta di aiuto.
 
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«Makoto, a cosa stai pensando?» Nagisa notò l’espressione assente del ragazzo con i capelli castani.
L’altro gli rispose con un amabile sorriso, ma non proferì parola.
Il biondino continuò ad osservarlo, curioso e preoccupato. Makoto alzò gli occhi verdi al cielo.
Aveva fatto uno strano sogno, aveva visto Rin; gli dava le spalle, camminava sempre più lontano da lui.
Eppure Makoto sapeva che prima o poi avrebbe accettato la mano che sempre gli avrebbe teso. Nagisa gli tirò la giacca, intimandogli di fare presto e destandolo da tutti i suoi pensieri.
Ora non aveva il tempo per queste cose, doveva allenarsi con Haruka, Nagisa e Rei.
E prima o poi Rin sarebbe tornato da loro. Da lui.
 
«E quindi aspetto che tu stringa la mia mano.»
 
 
{The End}
 
 
.:Angolo dell’autrice:.
SSSSera—prima fic su questo fandom—e ovviamente è una specie di MakoRin ❤
Non ho molto da dire—solo che volevo scrivere qualcosa di introspettivo su Rin—questa mia prima fic nel fandom la dedico a mia moglia Clau (?).
Un ringraziamento alla mia amata beta roby—
Mentre scrivevo la fic ho ascoltato canzoni a mitraglietta—la prima era “Hold my Hand” di Michael Jackson e infatti il titolo è Hold My Hand :’D
A presto e grazie a chi leggerà e recensirà c:
camy
   
 
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