NEL GIOCO

 
Simone era un bambino di appena 8 anni ed era a casa da solo. I genitori erano ancora a lavoro mentre la sorella, Sara, era uscita per mezz’ora con una sua amica , e sarebbe ritornata presto.
La ragazza aveva lasciato il computer acceso perché stava facendo una ricerca su William Blake, che aveva chiesto la professoressa d’inglese.
Il fratellino stava guardando il suo cartone preferito su Disney Junior. Terminato il programma, se ne andò in cameretta. Si distese sul letto e guardò il soffitto. Senza motivo.
Qualche giorno prima, Sara gli aveva parlato di un famigerato videogioco: Slender.
Ovviamente lo Slenderman era una leggenda metropolitana, ma a Simone faceva paura tant’è che la sera, quando andava a dormire, si copriva con il lenzuolo fino alla testa.
Sara lo rassicurava dicendogli che c’era un angelo custode a proteggerlo. Da qualsiasi cosa.
La sorella aveva scaricato il videogioco, ma non ci aveva mai giocato. Così Simone curioso, lo volle provare. Già un paio di volte il bambino aveva utilizzato il computer, quindi lo sapeva adoperare abbastanza bene. Ovviamente non da esperto.
Si recò alla scrivania, salì sulla sedia e trovo l’icona del videogioco direttamente sul desktop.
Che fortuna, pensò.
Lo avviò.
Non ci sapeva fare con i videogiochi perché stava sempre a guardare i video dei cartoni animati su You Tube.
Simone si ritrovò a guidare una persona abbastanza lenta nel camminare e munita solamente di una torcia.
Il bimbo già aveva visto qualche volta che Sara giocava ai videogiochi, per esempio Tomb Raider, e si ricordò che lei usava le frecce direzionali e il mouse.
La stessa cosa fece anche lui.
All’inizio fece girovagare il personaggio senza una metà. Alla fine trovò una pagina.
La seconda, la terza e la quarta.
All’improvviso sentì un rumore.
<< Chi è? >> disse spaventato. Pensò che c’era qualcuno in casa, ma si accorse  che il rumore proveniva dal computer.
Era solo un disturbo.
Ad un certo punto comparve una figura.
Lo Slender.
Era molto alto; indossava uno smoking nero; aveva le braccia e la gambe lunghissime.
Non aveva né occhi né bocca né naso.
Solo un volto completamente bianco.
A quella vista Simone trasalì.
Lo Slenderman era davvero inquietante.
Ad un certo punto il cuore di Simone si fermò.
Dallo schermo del computer uscirono due mani che presero il bambino e lo portarono dentro il videogioco.
Simone si svegliò. Intorno a lui c’era tutto buio. Si alzò tremolante.
Aveva tanta paura.
Ai suoi piedi c’era una torcia. La prese e l’accese.
Cominciò a camminare. C’era solo alberi. Dappertutto. Erano molto alti e davano un senso di claustrofobia.
Simone non ne soffriva, ma in quel momento sì.
Camminava e correva.
Il suo cuore martellava all’impazzita, non avendo intenzione di fermarsi.
La torcia illuminò un qualcosa di bianco. Simone vi si avvicinò. Era un foglio.
Tentennante, lesse quello che c’era scritto sulla pagina:
 
Sei intrappolato qui. Sarai mio per sempre. Ti troverò sempre.
Ovunque.
 
Il bambino impietrì.
Non avrebbe mai più rivisto i suoi genitori. Sua sorella. I suoi cinque cani. I suoi amichetti.
Nessuno.
 
Simone si svegliò di soprassalto, pieno di sudore.
<< Era solo un incubo >> si disse sottovoce.
<< Io non ne sarei così sicuro >> disse una voce inquietante.
Si girò di scatto con gli occhi impauriti.
Lì, nella stanza, c’era lo Slender.
Come faceva a parlare?
La creatura raccapricciante si avvicinò a lui.
Simone era rimasto immobilizzato. Non riusciva a muovere le mani.
Soffocò un grido, quando lo Slender s’impadronì di lui.
 
I genitori e la sorella non sentirono niente.
Il tutto venne con molto silenzio.
Il giorno dopo non c’era più anima di Simone.
I genitori e Sara chiamarono la polizia.
La sua scomparsa fu data per misteriosa.
 
Spazio autrice:
avevo fatto già una prima FF sullo Slender, ma non mi piaceva tanto.
Così ne ho fatto una meglio.
Leggete, recensite (se vi va) e spero che vi susciti qualcosa.
Alla prossima ^^