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Autore: hiccup    03/09/2013    3 recensioni
Seblaine.
[...]
"Blaine ha bussato alla porta della sua stanza alle due di notte. Non ha la minima idea di come il moro sia riuscito ad entrare nella scuola perché, in teoria, dovrebbe esserci un custode che trascorre le sue notti a fare la ronda. In una scuola maschile la cautela non è mai troppa d’altronde; ne sa qualcosa David che, una volta, tentando di portarsi in camera Claire, la sua ragazza, è stato scoperto da questo fantomatico guardiano e si è guadagnato tre settimane di punizione."
[...]
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Sebastian Smythe | Coppie: Blaine/Sebastian
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Autore: hiccup
Titolo: Perfection.
Personaggi: Blaine Anderson; Sebastian Smythe
Genere: Introspettivo, Smuttina
Rating: Arancione
Avvertimenti: Slash, What if?
Beta: Irish Shamrock
Note: Questa storia non ha senso né trama. Probabilmente non capirete un accidente. E sì, non ho idea di quello che ho scritto. Ma visto che ho promesso di pubblicare tutte le cose già scritte, eccola qui. Questa era l’ultima storia che avevo nel computer bella e pronta. Quindi d’ora in poi gli aggiornamenti saranno un po’ più lenti, ma ci saranno. Because Seblaine is the way <3
 
 
Buona Lettura! (anche se dovreste scappare a gambe levate…)
 

 


 
 
Perfection.
 

 
*
 


 
 
 
 
 
Sebastian non ha il tempo di porre nessuna domanda, non vuole alcuna spiegazione, non si azzarda nemmeno a parlare.
 


 
 
Nonostante fosse aprile inoltrato, la pioggia picchiettava violentemente contro i vetri delle finestre della Dalton Academy.
 
 


 
Blaine ha bussato alla porta della sua stanza alle due di notte. Non ha la minima idea di come il moro sia riuscito ad entrare nella scuola perché, in teoria, dovrebbe esserci un custode che trascorre le sue notti a fare la ronda. In una scuola maschile la cautela non è mai troppa d’altronde; ne sa qualcosa David che, una volta, tentando di portarsi in camera Claire, la sua ragazza, è stato scoperto da questo fantomatico guardiano e si è guadagnato tre settimane di punizione.
In ogni caso Sebastian svegliato da quel lieve bussare e alzatosi masticando un’imprecazione dietro l’altra si sarebbe aspettato di trovare chiunque dietro quella porta ma non Blaine. Non Blaine Anderson.
 


 
“Che cosa intendi fare ora?”
“In che senso?”
“Ora che quella Checca ti ha mollato, non sei più impegnato, giusto?”
“Sebastian…”
“Ed è un peccato per il tuo fondoschiena meraviglioso.”
“Sebastian, non mi stai aiutando per niente.”
“Come vuoi, Blaine. Ma se hai bisogno io ci sono.”
“Ti rendi conto di quanto ambiguo sia ciò che hai appena detto?”
“Ci sono per tutto, Blaine. Anche per quello se proprio ci tieni. Non sarò di certo io a dirti di no.”
 


 
 
Ma si tratta proprio di Blaine, del suo Blaine. E’ fradicio, probabilmente ha corso sotto la pioggia a giudicare dal respiro accelerato. I capelli liberi dal gel gli ricadono flosci sulla fronte, gli occhi d’ambra lo scrutano con apprensione nella penombra della stanza, le mani strette a pungo lungo i fianchi e le labbra carnose, leggermente socchiuse, tormentate dagli incisivi bianchi.
Sebastian lascia vagare lo sguardo lungo quei tratti che adora e che ha sognato più e più volte la notte, per qualche istante, ancora incredulo davanti al ragazzo.
Apre la bocca per parlare, uno straccio di spiegazione se la merita, giusto? Ma Blaine lo anticipa, chiude lentamente la porta della camera alle sue spalle, si volta verso di lui e lo guarda carico di indecisione.
 
 


 
Sebastian non credeva in un dio o nel destino, tuttavia quella notte si ritrovò a ringraziare tutte le entità conosciute al mondo: era una fortuna che il suo compagno di stanza, Thad, se ne fosse andato dai genitori per un paio di giorni.
 
 


 
“Non dire nulla, va bene?” mormora Blaine portandosi l’indice della mano destra alle labbra prima di avvicinarsi pericolosamente a Sebastian, il quale non arretra, non si muove, non capisce.
Semplicemente osserva Blaine cancellare la distanza tra di loro in pochi passi, avverte il suo respiro caldo contro il suo e poi ci sono solo quelle dannate labbra che si posano sulle sue, che si muovono lentamente.
E improvvisamente percepisce un vuoto all’altezza dello stomaco, vacilla e gli sembra di precipitare in un non – dove, così prende Blaine per le spalle e lo attira a sé, possessivamente.
Per lo meno non cadrò da solo, si dice mentre Blaine approfondisce il bacio cingendogli il collo con le braccia.
Sebastian sorride perché dio, finalmente! È Blaine quello che sta baciando e non desidererebbe far altro nella vita. Entrambi hanno bisogno l’uno dell’altro. Nessuna spiegazione. Nessuna parola. Delinea il contorno delle labbra di Blaine con la punta delle lingua per poi mordergli quello inferiore, strappandogli un gemito più forte degli altri.
Le labbra di Blaine sono come se l’è sempre immaginate: morbide e tremendamente bollenti.
 

Sebastian non ha idea di come siano finiti a gemere oscenamente l’uno nella bocca dell’altro, tentando di strapparsi i vestiti di dosso, slacciando le scarpe, sbottonando le maglie, strattonando i pantaloni con un’urgenza irreprimibile. Ricorda solo il profumo di Blaine e la sua mezza risata quando raggiungono il letto del francese, incespicando al buio.
E all’improvviso ci sono solo loro due, nudi, l’uno sull’altro, l’uno contro l’altro, le loro pelli che si scontrano, baci umidi, una lotta di lingue e denti.
Gemono a mezza voce e Blaine si lamenta quando avverte il calore del corpo di Sebastian sparire per qualche istante, lo osserva scendere dal letto, aprire il cassetto del comodino e prendere qualcosa con mani febbrili per poi ritornare da lui, su di lui, tra le sue gambe. E Blaine non può far altro che socchiudere gli occhi appannati e posare il capo all’indietro, contro il cuscino, il cuore che sembra volergli uscire dalla cassa toracica. Sebastian si china su di lui baciandogli una guancia, Blaine lo supplica con voce rotta e un attimo dopo l’altro è dentro di lui. Il suo grido viene soffocato nella bocca di Sebastian che lo bacia dolcemente, gli sussurra qualcosa che il moro non capisce, gli lascia tutto il tempo necessario per abituarsi a lui. Poi, ad uno sguardo del moro, inizia a muoversi lentamente ed entrambi credono di poter morire in quel preciso momento.
Fanno l’amore in silenzio; gli affondi e gli ansiti scandiscono la notte, si baciano come se ne andasse della loro vita per frenare via via il piacere sempre più crescente, finchè entrambi non vengono; Blaine inarca violentemente la schiena stringendosi al corpo di Sebastian, che si morde la lingua e preme un palmo sulle labbra dell’altro frenando il suo urlo.
 

Rimangono immobili, mentre l’orgasmo scema via, fronte contro fronte. Aspettano che il respiro si normalizzi, che il cuore torni a battere in modo accettabile e regolare, che qualcuno dica qualcosa. Invece silenzio, si limitano a guardarsi negli occhi ancora liquidi di piacere. Infine Sebastian esce dal corpo caldo di Blaine lasciandosi cadere accanto a lui cosicché il moro gli si possa rannicchiare contro. Rimangono ad ascoltare il respiro profondo dell’altro fino a che entrambi non si addormentano.
 



 
Sebastian non avrebbe potuto spiegare che cosa tutto quello che aveva significato; poteva esser sembrato solo sesso ma né lui né Blaine lo ritennero tale. A quella ‘prima volta’ ne seguirono altre e nessuno se ne lamentò.
Si accontentarono di addormentarsi tra le braccia dell’altro, sereni, al sicuro.
 Erano solo loro due. Ed era perfetto.
 




 
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