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Autore: Alfred il sanguinario    03/09/2013    2 recensioni
Izzy Smith è un'intelligente 28enne, che, negli anni '70 e '80, durante gli scandali delle Brigate Rosse, ha deciso di schierarsi con le Brigate, così come Noah Morgan, il suo vecchio amore. Purtroppo le leggi delle BR non ammettono in alcun modo che ci siano innamoramenti tra i brigatisti: si rischierebbe di perdere il senso delle BR. La gelida capa del gruppo di estrema sinistra, Heather Jones, non tollera nulla di simile.
Genere: Azione, Drammatico, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Heather, Izzy, Noah
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza | Contesto: Contesto generale
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Rossa, come i capelli di Izzy. 


Izzy finì di lisciarsi i lunghi capelli rossi mossi, mentre si guardava allo specchio. Prese la sua valigetta nera, quella che conteneva segreti che non poteva dire a nessuno. Non era una ragazza spericolata, almeno non più. Ormai aveva 28 anni ed era quel tipo di persona che tutti definivano solare, ma non una pazza squinternata.
Izzy percorse il lungo corridoio, tenendo la valigetta stretta con la camicia nera allacciata, e le scarpe nere che battevano sul parquet. Finito il corridoio, trovo l’ingresso, aprì la porticina ed uscì. Continuò a camminare per strada, senza volgere uno sguardo a nessuno, finchè non arrivò nel vicolo, non c’era nessuno in quel vicolo, anche se erano le tre del pomeriggio ed era domenica. Izzy si fermò da un piccolo portone, e suono all’unico interno che c’era. Una voce roca rispose “Chi è?”. Izzy trattenne un ghigno “Sono Izzy”. Subito il portone si aprì ed Izzy lo afferrò senza mollare per un attimo la presa a quella valigetta.
Prese un piccolo ascensore, i cui tasti erano solo due: 0 e 1. Premette il tasto 1, e l’ascensore si elevò per pochi secondi. Poi si fermò. Izzy spalancò la piccola porticina ed arrivò nel pianerottolo. L’unico interno era una casa sgangherata: la porta di casa aveva incise due lettere BR. Izzy suonò. Una voce femminile, ostile, chiese: “Parola d’ordine!”. Izzy rispose, fingendosi altrettanto ostile: “La Terra è di tutti”. La porta di casa si spalancò, e Heather fece segno di entrare. Izzy si precipitò all’interno e Heather serrò la porta non appena Izzy varcò la soglia.
Izzy fece cadere la sua valigetta. E si aprì. Heather la raccolse e fece cenno a Izzy di seguirla. La fece entrare in una stanza con un tavolo e delle persone sedute. Heather indicò ad Izzy una sedia e si sedette capotavola. “Dunque” cominciò Heather “voi sapete perché siamo qui, vero?”. Si udì silenzio.
Izzy notò che c’erano molte persone che non conosceva, ma, oltre Heather, poteva riconoscere Noah. Il suo vecchio amico.
“Quindi” riprese Heather annebbiando tutti i pensieri di Izzy “ve lo ripeterò un’ultima volta. Noi siamo qui perché abbiamo un sogno: un sogno che si chiama DEMOCRAZIA. Purtroppo lo Stato è troppo ostinato, e non vuole accettare la nostra democrazia. Questo sogno, chiamato anche comunismo, riusciremo a realizzarlo, ma, purtroppo, con le cattive. NOI siamo le Brigate Rosse”.
Noah sentì rimescolarsi nello stomaco: c’era anche Izzy! Era felice, anche perché ce la stavano facendo. A volte non era convinto che tutta quella violenza fosse giusta. Ma, forse, ne valeva la pena, per la democrazia. Bastava non esagerare.
Heather lanciò uno sguardo inceneritore su Noah e Izzy, che nessuno dei due notò. Heather sapeva che erano sempre stati innamorati. Ma lì non era assolutamente la priorità. Almeno per lei, lei che la miglior brigatista, e capa di tutte le Brigate Rosse. 
  
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